Oggetto dei diritti patrimoniali sono i beni. Nonostante il codice civile adoperi spesso indifferentemente le parole “bene” e “cosa“, l’art. 810 del Codice Civile precisa in via generale che beni non sono tutte le cose, ma solo quelle che possono formare oggetto di diritti. Una precisazione: per “cose” si intendono qui tutte le cose materiali (oggetti) che possono essere percepite sia con i sensi (per esempio, suolo, acqua, albero, tavolo ecc.), sia anche soltanto con particolari strumenti (per esempio, energia elettrica, raggi X ecc.).
Cos’è un “bene”?
Affinché una cosa – materiale o non materiale – possa essere oggetto di un diritto (e quindi essere considerato “bene”) è necessario:
- che abbia un valore d’uso, cioè che sia atta a essere utilizzata dall’uomo per soddisfare un suo bisogno, sia esso materiale o non;
- che sia accessibile, cioè concretamente raggiungibile e utilizzabile da chiunque;
- che esista in natura in quantità relativamente limitata, di modo che un uomo abbia interesse a impossessarsene per utilizzarla in modo esclusivo.
Alcuni esempi servono a chiarire meglio il concetto. Il suolo di un pianeta del sistema solare è una cosa, ma oggi non è un “bene” poiché allo stato attuale della scienza e della tecnica non ha un valore d’uso. L’aria atmosferica è anch’essa una “cosa”, ma non è un “bene” poiché esiste in quantità talmente abbondante che l’uomo non ha alcun interesse a impossessarsene in modo esclusivo. Attenzione il fatto che una cosa sia considerabile un bene perché ha un dato valore e sia limitata in natura, è un concetto assai relativo in base a molte variabili, come ad esempio la zona fisica di riferimento o l’epoca in cui si vive. Infatti, cose che fino a una certa epoca non erano un bene, possono successivamente diventarlo: oggi che è divenuto teoricamente possibile sbarcare sulla Luna e colonizzarla, il suolo lunare potrebbe essere a breve considerato un bene, mentre cento anni fa non lo era. Oppure cose che normalmente sono considerate in quantità sovrabbondante, possono – in determinate circostanze – scarseggiare: in un laboratorio scientifico sotterraneo l’aria atmosferica deve essere considerata un bene, poiché è limitata e il suo ricambio non avviene naturalmente, senza intervento umano, ma è frutto di tecnologie, che hanno un costo economico. Quindi in questo caso per chi vive sul suolo l’aria respirabile è una cosa, mentre per chi vive sottoterra diventa un bene, ed anche molto importante visto che è molto limitata e permette la sopravvivenza. Ovviamente un bene acquista sempre più valore, tanto più esso è scarso: se all’improvviso scomparissero quasi tutte le riserve auree del mondo, chi si trovasse a possedere un chilogrammo d’oro si ritroverebbe in un istante molto più ricco di prima.
Relativamente alle opere artistiche, è interessante notare quanto sia labile il confine tra “cosa” e “bene”. Pensiamo ad esempio ad un semplice e comune sasso che troviamo per strada: esso è un oggetto considerabile “cosa”. Ma se un artista famoso facesse un semplice disegno su di esso e lo usasse in una sua opera d’arte, questo sasso non sarebbe più considerato “cosa”, bensì “bene”, ed anche un bene molto costoso, nel caso in cui l’artista fosse rinomato.
In definitiva cose e beni possono sono dunque due gruppi che si sovrappongono solo in parte. Se prendiamo un gruppo di cose materiali, alcune di esse potrebbero essere “beni materiali”, ma altre cose potrebbero essere considerate semplicemente oggetti senza alcun valore, o “cose che non sono beni”.
Beni immateriali
Non soltanto le cose che possono essere oggetto di diritti sono beni: sono beni anche le creazioni dell’intelletto umano, come le opere artistiche (pittura, scultura, letteratura, musica ecc.), le invenzioni, i segni distintivi delle imprese (ditta, insegna) e dei loro prodotti (marchi). Sono questi i cosiddetti beni immateriali, che sono oggetto di particolari diritti regolati dalla legge (diritto d’autore, di brevetto ecc.). I beni, infatti, possono essere sia di tipo materiale che di tipo NON materiale o “immateriale”. La differenza non è sempre del tutto chiara. Sinteticamente:
- i beni materiali (o corporali) sono sono quei beni esistenti nel mondo fisico e suscettibili di percezione con sensi o strumenti materiali (ad esempio un orologio, una casa, un cane, un’automobile, l’energia elettrica…).
- i beni immateriali sono quei beni che non hanno materialità corporea e non sono quindi percepibili dai sensi umani; sono beni immateriali ad esempio le invenzioni e le opere dell’ingegno, gli strumenti finanziari, i diritti che possono essere oggetto di negoziazione, il diritto d’autore su una canzone o sull’invenzione di un’opera. In questo caso entra in gioco il brevetto di sfruttamento, conosciuto meglio col nome di copyright.
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Lo Staff di Medicina OnLine
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