La labioplastica (nota anche come “riduzione delle piccole labbra” e “riduzione labiale”; in inglese “labiaplasty” o “labioplasty” o “labia reduction” o “labial reduction”) è una procedura di chirurgia che ha l’obiettivo di creare nuove piccole e grandi labbra oppure quello di alterare morfologia, dimensioni e aspetto di piccole e grandi labbra già esistenti.
Esistono due categorie principali di donne che richiedono interventi di chirurgia genitale estetica: quelle con patologie o con condizioni congenite come l’intersessualità e quelle senza condizioni patologiche o congenite che però provano disagio fisico o desiderano alterare l’aspetto dei loro genitali esterni. C’è da dire che la dimensione, il colore e la forma delle piccole e grandi labbra variano in modo significativo tra una donna e l’altra e possono cambiare a seguito del parto, dell’invecchiamento e di altri eventi come traumi o patologie. Le condizioni affrontate dalla labioplastica includono difetti e anomalie congenite come atresia vaginale (passaggio vaginale assente), agenesia mulleriana (utero malformato e tube di Falloppio), condizioni di intersessualità (caratteristiche sessuali maschili e femminili in una persona) e lacerazione e stiramento delle piccole labbra causate da parto, incidenti ed età.
In una vaginoplastica di riassegnazione sessuale da maschio a femmina per la creazione di una neovagina, la labioplastica crea “neolabbra“. La labioplastica è un argomento ancora oggi considerato controverso anche nei Paesi più industrializzati.
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Anestesia
La riduzione labiale può essere eseguita in anestesia locale, sedazione cosciente o anestesia generale, sia come singolo intervento chirurgico, sia in combinazione con un’altra procedura ginecologica o cosmetica. La resezione appropriata è facilitata facendo precedere l’intervento dalla somministrazione di una soluzione anestetica (lidocaina + adrenalina in soluzione salina) che viene infiltrata nelle piccole labbra per ottenere la tumescenza (gonfiore) dei tessuti e la vasocostrizione del locale sistema circolatorio delle labbra vulvari, fattori entrambi che favoriscono l’emostasi e che limitano il sanguinamento.
Controindicazioni
La chirurgia di riduzione delle labbra vulvari presenta una controindicazione relativa in donne con una malattia ginecologica attiva, ad esempio un’infezione o una neoplasia; altra controindicazione relativa è l’abitudine al fumo di sigaretta nella donna che fuma e non è disposta a smettere, temporaneamente o permanentemente (per la ridotta capacità dei processi di guarigione delle ferite) o la donna che si pone degli obiettivi estetici irrealistici. Queste ultime donne dovrebbero ricevere un adeguato counselling oppure essere escluse dall’intervento chirurgico di labioplastica. Secondo alcuni Autori l’intervento non dovrebbe essere eseguito quando la paziente ha in corso il ciclo mestruale per ridurre i potenziali effetti ormonali e l’aumentato rischio di infezione.
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Chirurgia per riassegnazione del sesso
Nella chirurgia di riassegnazione sessuale, nel caso del paziente transgender maschio-femmina, la labioplastica è di solito il secondo stadio di un’operazione di vaginoplastica a due stadi, in cui vengono applicate tecniche labioplastiche per creare delle piccole labbra e un cappuccio clitorideo. In questa procedura, la labioplastica viene eseguita in genere ad alcuni mesi di distanza dopo una prima fase chirurgica comprendente l’intervento di vaginoplastica.
Tecnica di resezione dei bordi
La tecnica originale di labioplastica consisteva nella semplice resezione dei tessuti al margine libero delle piccole labbra. Una variazione di questa tecnica di resezione comporta l’utilizzo di una pinza posta sull’area del tessuto labiale da asportare, al fine di ottenere con più facilità l’emostasi (il blocco del flusso sanguigno), mentre il chirurgo asporta i tessuti, e quindi sutura le piccole labbra tagliate. Questa procedura viene utilizzata dalla maggior parte dei chirurghi perché è più semplice da eseguire. Gli svantaggi più evidenti della tecnica di resezione del bordo labiale sono la perdita della rugosità naturale dei bordi liberi delle piccole labbra: la tecnica quindi, da un punto di vista estetico, comporta un aspetto innaturale della vulva. Questa tecnica si associa anche a un maggior rischio di danneggiamento delle pertinenti terminazioni nervose. Inoltre, esiste anche la possibilità di rovesciare (verso l’esterno) il rivestimento interno delle labbra, il che rende visibili i tessuti labiali interni, di colore rosa, normalmente nascosti alla vista. I vantaggi della resezione del bordo includono la completa rimozione di bordi labiali irregolari iperpigmentati (scuriti) che vengono sostituiti con una cicatrice lineare. Un altro svantaggio della tecnica di taglio e resezione dei bordi (definita anche metodo di “amputazione”) è che non è in grado di asportare i tessuti ridondanti del cappuccio clitorideo, quando presenti. L’indesiderata amputazione completa delle piccole labbra è più frequente ricorrendo a questa tecnica: ciò spesso richiede un ulteriore intervento chirurgico di correzione. Inoltre, la tecnica di taglio e resezione dei bordi non affronta il problema cappuccio clitorideo. Le deformità del cappuccio clitorideo sono comuni con questo approccio, il che spesso richiede un nuovo intervento chirurgico correttivo supplementare. Alcune donne si lamentano di un “piccolo pene” quando viene eseguita la procedura di taglio e resezione dei bordi, a causa del tessuto del cappuccio clitorideo non ben riposizionato e la rimozione completa (amputazione) delle piccole labbra. La maggior parte dei chirurghi plastici pertanto preferisce non eseguire questa procedura, ma avere piuttosto un approccio a margine esteso, che è tecnicamente più impegnativo, ma produce un risultato più naturale ed è in grado di creare un aspetto naturale e proporzionato alla vulva. In ogni caso in molte donne sono spesso richieste procedure ricostruttive dopo l’intervento di labioplastica con tecnica di resezione del bordo labiale.
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Dopo l’operazione
Il dolore post-operatorio è minimo e la donna è generalmente in grado di lasciare l’ospedale il giorno stesso dell’intervento. Non è richiesto alcun bendaggio vaginale, anche se la donna potrebbe scegliere di indossare un assorbente per un miglior comfort. Il medico informa la donna che le piccole labbra sono spesso molto tumefatte durante il primo periodo post-operatorio, a causa dell’edema causato dalla soluzione anestetica iniettata nei tessuti. La paziente viene inoltre istruita sulla corretta gestione e pulizia della ferita chirurgica e sull’applicazione di un unguento antibiotico topico alle piccole labbra: questo regime deve essere osservato per almeno 2-3 volte al giorno per diversi giorni dopo l’intervento. Il primo follow up della donna sottoposta a labioplastica con il chirurgo è raccomandato entro una settimana dopo l’intervento. Si consiglia in genere di anticipare il controllo con il chirurgo qualora sviluppi un ematoma, cioè un accumulo di sangue nel tessuto delle piccole labbra. A seconda dell’andamento post operatorio, la paziente può riprendere il lavoro, purché non comporti particolari sforzi fisici entro 3-4 giorni dall’intervento. Per consentire una migliore guarigione delle ferite alla donna viene consigliato di non usare tamponi, di non indossare vestiti stretti (ad esempio un perizoma o tanga o altra biancheria intima poco adeguata) e di astenersi dai rapporti sessuali per quattro settimane dopo l’intervento. Le complicazioni mediche di una procedura di labioplastica sono rare, ma possono verificarsi complicazioni occasionali – sanguinamento, infezione , asimmetria labiale, scarsa guarigione della ferita, insufficiente correzione del disturbo, eccessiva correzione – e potrebbero richiedere un intervento chirurgico di revisione. Una resezione eccessivamente aggressiva potrebbe danneggiare i nervi, causando un neuroma doloroso. L’esecuzione di una labioplastica con tecnica a lembo presenta occasionalmente un maggior rischio di necrosi dei tessuti delle piccole labbra.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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