Prurito a scroto, testicoli e ano: cause e rimedi naturali

MEDICINA ONLINE TESTICULAR TESTICOLI PENE PROSTATA SEX SESSO GLANDE SEMEN SPERMA BIANCO GIALLO ROSSO MARRONE LIQUIDO TRASPARENTE EIACULAZIONE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VIAGIl prurito allo scroto, spesso che si estende in tutto il perineo fino all’ano o alla base del pene, è un sintomo piuttosto comune ed è la principale Continua a leggere

Scabbia su pelle e cuoio capelluto: sintomi, cause e cure

MEDICINA ONLINE ACARO SCABBIALa scabbia è una comune infezione della pelle; il principale sintomo è la formazione di piccole protuberanze dolorose e vesciche dovute ad acari microscopici, in grado di annidarsi nello strato superficiale della pelle per deporre le uova. La trasmissione avviene di norma nell’ambito del nucleo familiare; tra gli adulti il contagio avviene prevalentemente per contatto sessuale. Il rischio di diffusione tramite indumenti, biancheria da letto e asciugamani utilizzati da pazienti con sintomi tipici della scabbia è basso, ma può aumentare se il paziente è affetto dalla scabbia a croste, caratterizzata da una massiccia infestazione da acari. La scabbia è endemica in tutto il mondo e colpisce persone di tutti i livelli socioeconomici, senza distinzione di età o sesso. Rara fino a trenta-quarant’anni fa, è divenuta ovunque nuovamente frequente negli ultimi anni. I motivi delle periodiche ricorrenze della scabbia non sono noti, mentre si conoscono alcuni fattori che ne favoriscono la diffusione, spesso in modo indipendente fra loro. Nei Paesi occidentali, questi fattori sono costituiti:

  • dallo scarso livello igienico,
  • dalla promiscuità,
  • dai viaggi internazionali,
    dalla permanenza presso cliniche ed ospedali (anche se di ottimo livello igienico).

L’infestazione è possibile in ogni periodo dell’anno, anche se risulta più frequente in inverno che in estate, per la tendenza al sovraffollamento in luoghi chiusi. Se non curata la scabbia non guarisce spontaneamente, ma è spesso sufficiente un’unica applicazione della terapia prescritta per risolvere l’infezione. La scabbia non può essere contratta dal proprio animale domestico (cani e gatti, per esempio), che sono colpiti da parassiti diversi.

Cause e fattori di rischio

La scabbia è causata da un un acaro invisibile ad occhio nudo, parassita umano obbligato, non in grado cioè di sopravvivere a lungo lontano dalla pelle umana (fino a 48-72 ore, cioè 2-3 giorni); dopo l’accoppiamento gli acari adulti maschi rimangono sulla pelle, mentre le femmine scavano una galleria dove depositeranno le uova. Le femmine scavano ad una velocità di 2-3 mm al giorno e depositano 1-3 uova al giorno nella galleria. Vivono per 4-6 settimane. Le uova si schiudono entro 3-4 giorni, liberando una larva che fuoriesce dalla volta del tunnel, scavando brevi cunicoli (tasche di muta) sulla superficie della pelle, dove rimane sino a maturazione. Dalla deposizione delle uova allo stato di acaro adulto passano 10-13 giorni.

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Trasmissione

Un paziente è contagioso già durante l’incubazione della malattia, cioè anche prima della comparsa di sintomi e segni. La scabbia è altamente contagiosa e di solito viene trasmessa attraverso il contatto prolungato tra le epidermidi, oppure mediante rapporti sessuali con un’altra persona infetta (il preservativo potrebbe non essere sufficiente ad evitare il contagio); gli acari non possono saltare né volare, questo significa che il contagio può solo avvenire attraverso il contatto diretto con il parassita. L’infezione si diffonde con maggiore facilità nei luoghi affollati e nelle situazioni in cui ci sono molti contatti ravvicinati, come nelle scuole o negli asili: se un compagno di scuola o di asilo di vostro figlio ha la scabbia, sarebbe quindi prudente curare vostro figlio per l’infezione, anche prima che sviluppi i sintomi. La scabbia sembra possa essere trasmessa anche attraverso il contatto con altri oggetti come vestiti, biancheria, mobili o superfici con cui una persona infetta sia entrata in contatto, ma quest’eventualità è sicuramente più rara, poiché gli acari della scabbia possono sopravvivere lontani dall’ospite umano fino a 48-72 ore, al massimo 10 minuti se esposti a una temperatura di 50° o più.

Quanto dura l’incubazione?

L’incubazione è di circa 3-6 settimane, molto più breve in caso di reinfestazione (1-4 giorni) perché per il sistema immunitario si tratta a quel punto di una minaccia già conosciuta e di cui conserva una memoria immunitaria. Durante l’incubazione il paziente non ha sintomi né segni, ma può comunque infettare altre persone con cui viene a contatto.

Se vengo in contatto con una persona che ha la scabbia, che faccio?

Se si viene a contatto con una persona con la scabbia o suoi oggetti (biancheria, asciugamani, lenzuoli, cuscini…), bisogna mantenere la calma ed è preferibile per prima cosa contattare il proprio medico di Medicina Generale (il “medico di famiglia”) che valuterà diversi aspetti prima di prescrivere un eventuale trattamento preventivo.

Sintomi e segni

Il sintomo più comune della scabbia è un forte prurito, che può peggiorare di notte o dopo un bagno, quando l’attività degli acari aumenta a causa del caldo. All’esame obiettivo l’infezione da scabbia appare inizialmente con piccole protuberanze dolorose, vesciche o pustole che si rompono quando vengono grattate. La pelle colpita dal prurito può diventare più spessa, squamosa, coperta di croste e segnata dai graffi dovuti al prurito. Prurito e segni visibili sulla pelle sono dovuti agli acari presenti nei cunicoli e dei loro prodotti (es. saliva, escrementi). Il rash cutaneo da scabbia si presenta con:

  • piccole macchie rosse che, se graffiate a causa del prurito, potrebbero causare la formazione di piaghe e croste;
  • brevi linee curve, che sono i cunicoli scavati dagli acari.

Queste tracce visibili della scabbia si presentano come linee corte, ondulate, rossastre o scure sulla superficie della pelle, concentrate in modo particolare attorno al polso e tra le dita, ma anche su:

  • palmi delle mani;
  • piedi;
  • gomiti;
  • intorno ai capezzoli (soprattutto nelle donne);
  • intorno alla zona genitale (soprattutto negli uomini).

Il rash di solito colpisce tutto il corpo, testa compresa, ma concentrandosi in particolar modo su:

  • ascelle;
  • intorno alla vita;
  • interno del gomito;
  • natiche inferiori;
  • parte inferiore delle gambe;
  • piante dei piedi;
  • ginocchia;
  • scapole;
  • area genitale femminile;
  • inguine;
  • intorno alle caviglie.

Le persone anziane, i bambini piccoli e i soggetti con un sistema immunitario indebolito possono manifestare il rash anche su testa e collo. Nei bambini al di sotto dei 2 anni di età, l’infestazione spesso si presenta sotto forma di vescicole e interessa le aree prive di peli, tra cui:

  • volto;
  • testa;
  • collo;
  • cuoio capelluto;
  • pianta dei piedi;
  • dietro le orecchie.

La scabbia raramente colpisce i bambini con meno di 2 mesi. Se un paziente affetto da scabbia si gratta sulle zone di pelle colpite dal prurito, aumenta le possibilità che la pelle colpita sia infettata anche dai batteri. L’impetigine, un’infezione batterica della pelle, può verificarsi nella pelle già infetta da scabbia.

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Pericoli e rischi

Non sussistono particolati problemi o complicanze legate alla parassitosi, sono però possibili e comuni sovrainfezioni batteriche dovute al grattarsi.

Cura e terapia

In genere la cura della scabbia prevede l’applicazione di specifiche creme su tutto il corpo, ad eccezione della testa, o comunque secondo indicazione medica. L’applicazione deve avvenire sulla pelle fresca e asciutta, non va applicata dopo un bagno caldo perchè verrebbe assorbita anzichè attivarsi sugli strati superficiali della pelle dove è presente l’acaro. A seconda del tipo di preparazione il medico consiglierà di lasciarla in posa da 8 a 24 ore (Scabianil® per esempio va in genere lasciata 8 ore), prima di lavarla via con una doccia. Indispensabile nel frattempo procedere a un accurato lavaggio di vestiti, pigiami, biancheria, asciugamani e tutto ciò che possa essere venuto a contatto con la pelle prima del trattamento. Si consiglia infine di ripetere l’applicazione e il lavaggio dell’ambiente a distanza di 7 giorni, per agire su eventuali uova rimaste vitali. I sintomi potrebbero persistere ancora per qualche giorno o anche qualche settimana dopo la cura (fino a un mese circa), ma non è necessariamente segno della persistente presenza degli acari, spesso si tratta infatti solo di residue reazioni del sistema immunitario; contattare il medico se il prurito persistesse ancora dopo due settimane o se comparissero nuove linee sulla pelle. Per ridurre il rischio di re-infezione si raccomanda di evitare rapporti sessuali e altre forme di contatto prolungato fino a guarigione ottenuta. Si procede infine al trattamento preventivo anche del partner ed eventualmente degli altri famigliari.

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Prurito

Per dare sollievo al prurito il medico spesso associa al trattamento vero e proprio un antistaminico o una leggera crema cortisonica.

Prodotti consigliati

Accanto alle terapie mediche, il nostro Staff vi consiglia alcuni prodotti per prevenire l’infezione e velocizzare i tempi di guarigione:

Ambiente e vestiti

Gli acari della scabbia non sopravvivono più di 2-3 giorni lontano dalla pelle umana, quindi gli oggetti come coperte, vestiti e asciugamani usati dal paziente possono essere semplicemente lavati in acqua calda (ad almeno 50°) o chiusi per qualche giorno (almeno 72 ore) in un sacco chiuso. Utile l’aspirapolvere nel caso di scabbia crostosa.

Prevenzione

l contatto fisico diretto e prolungato è la modalità di trasmissione più comune per la scabbia ma, poiché gli acari che causano la scabbia possono vivere fino a 2 o 3 giorni nei vestiti, nella biancheria da letto o nella polvere, è possibile il contagio da scabbia da un’altra persona con cui condivide lo stesso letto, la biancheria o gli asciugamani. In genere una rapida stretta di mano non è quasi mai sufficiente a contagiare, così come altri molto contatti limitati nel tempo come un abbraccio. Se nella vostra famiglia qualcuno è in cura per la scabbia, anche tutti gli altri membri della famiglia dovrebbero essere sottoposti a cure. I vestiti, le lenzuola e gli asciugamani dovrebbero essere lavati in acqua ad alte temperature. Si dovrebbe passare l’aspirapolvere in tutte le stanze della casa, e il sacchetto dovrebbe essere gettato nella spazzatura dopo l’uso.

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Sono venuto a contatto con una persona affetta da scabbia, che faccio?

Se si è venuti a contatto con una persona affetta da scabbia, è necessario:

  • contattare il proprio medico;
  • effettuare il trattamento preventivo consigliato dal medico, dopo il bagno o la doccia;
  • sostituire la biancheria personale, le lenzuola, le federe e gli asciugamani dopo ogni applicazione;
  • lavare la biancheria in lavatrice a temperatura superiore ai 60° C;
  • porre in un sacco impermeabile tutto ciò che non è lavabile ad alte temperature (coperte, cuscini, capi in lana), lasciarlo chiuso per almeno 48 ore e poi esporlo all’aria. L’acaro non può sopravvivere a lungo lontano dalla pelle umana.

Riammissione a scuola

Il rientro a scuola può avvenire 24 ore dopo l’inizio della terapia specifica, dopo accertamento da parte della ASL dell’avvenuto inizio trattamento.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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