I termini “principio attivo” e “farmaco” sono spesso usati come sinonimi, ma in realtà indicano due cose diverse. Per comprendere tale differenza è necessario per prima cosa ricordare al lettore che un dato farmaco è caratterizzato da tre componenti:
- un nome commerciale;
- uno o più principi attivi;
- uno o più eccipienti.
Vediamo ora singolarmente a cosa corrispondono tali componenti.
Principio attivo
Con “principio attivo” in chimica si intende una specifica sostanza dotata di una specifica attività biologica: tale attività biologica nei farmaci è ovviamente di tipo terapeutico. In farmacologia e medicina i principi attivi possono essere distinti in:
- principi attivi naturali: come ad esempio gli alcaloidi ed estratti da piante usate nella medicina tradizionale o in fitoterapia;
- principi attivi semi-sintetici: come ad esempio l’acido acetilsalicilico contenuto nell’Aspirina;
- principi attivi sintetici: la maggior parte dei farmaci.
Tra i principi attivi naturali, a scopo farmacologico e medico, sono importanti la morfina, la nicotina, i terpeni (fra cui il carotene), i glicosidi, come la digossina e molti altri. I principi attivi delle piante possono essere estratte dal fitocomplesso attraverso particolari e numerose tecniche estrattive o assunti con la droga. Un dato farmaco può contenere più di un principio attivo, come ad esempio il Gentalyn Beta 0,1%+0,1% crema che contiene sia la gentamicina (un antibiotico) che il betametasone (un antinfiammatorio steroideo).
IMPORTANTE: Due farmaci possono anche avere nome commerciale diverso e diversi eccipienti, ma se il loro principio attivo è il medesimo (e nella stessa quantità), la loro azione curativa sarà la stessa. Ad esempio Tachipirina 1000 ed Efferalgan 1000 contengono entrambi 1000 grammi del principio attivo Paracetamolo. Farmaci con nomi commerciali diversi, ma con medesimo principio attivo, sono i cosiddetti “farmaci equivalenti”, una volta chiamati “farmaci generici”.
Per approfondire: Principio attivo di un farmaco: significato, tipi, esempi
Eccipiente
Con eccipiente in medicina e farmacologia si indica una sostanza che entra nella composizione di un farmaco per dargli un determinato volume, forma o sapore, ma che è diversa dal principio attivo e che quindi non determina un effetto terapeutico. In realtà questa definizione è ormai decisamente superata: inizialmente gli eccipienti venivano considerati sostanze inerti nei confronti del principio attivo e della forma farmaceutica, ma in realtà oggi si sa per certo che alcuni eccipienti possono (e spesso sono usati proprio per tale scopo) modificare il rilascio del principio attivo dalla forma farmaceutica in un modo considerato vantaggioso per il paziente e per l’efficacia del farmaco stesso.
La funzione per cui gli eccipienti sono stati usati inizialmente in farmacologia è quella di facilitare la produzione e l’assunzione del medicinale a diversi livelli, non solo fungendo da veicolo del farmaco, ma anche influenzandone le caratteristiche farmaceutiche tipicamente per renderlo più facilmente conservabile, assimilabile ed accettabile dal paziente. Ad esempio un eccipiente può fornire ad uno sciroppo per bambini, il sapore/colore di arancia o di fragola, in modo da rendere il farmaco più “appetibile” ai bimbi. Ad esempio nel celebre farmaco antinfiammatorio non steroideo Oki, tra gli eccipienti è presente l’aroma di menta, utile per rendere più gradevole l’assunzione del farmaco. Per aumentare l’accettabilità del farmaco da parte del paziente, sono spesso usati zuccheri come saccarosio e glucosio e dolcificanti artificiali (come saccarina, aspartame e ciclamati).
Quasi tutte le forme farmaceutiche esistenti, studiate per essere assunte attraverso una qualsiasi via di somministrazione (ad esempio compresse per da assumere per os o supposte da assumere per via rettale) contengono uno o – più spesso – molti eccipienti.
IMPORTANTE: Due farmaci dotati dello stesso identico principio attivo possono avere eccipienti anche molto diversi tra loro. Pur essendo nella stragrande maggioranza dei casi sostanze del tutto innocue, gli eccipienti possono essere – per alcuni pazienti – anche pericolose, ad esempio in caso di allergia e per tale motivo, prima di assumere un farmaco, bisognerebbe sempre assicurarsi di NON essere allergici non solo al principio attivo, ma anche verso tutti gli eccipienti in esso presenti.
Per approfondire: Eccipienti di un farmaco: significato, elenco, sinonimo, pericoli
Nome commerciale di un farmaco
Con “nome commerciale” di un farmaco si indica il nome con cui è noto in commercio un determinato farmaco o il nome dell’azienda che lo produce. Come già ampiamente spiegato, due farmaci – che hanno nome commerciale diverso – se hanno lo stesso principio attivo (nelle stesse quantità), hanno anche la stessa azione curativa. Ad esempio Moment e Brufen hanno nomi commerciali diversi, ma contengono entrambi lo stesso principio attivo Ibuprofene. Il nome commerciale, quando si tratta di farmaci, come importanza passa quindi decisamente “in secondo piano” rispetto agli eccipienti e soprattutto al tipo di principio attivo e sua quantità.
Per approfondire:
- Differenze tra Paracetamolo, Tachipirina, Ibuprofene, Aspirina, Oki, Efferalgan e Co-Efferalgan
- Differenza tra farmaco originale, generico ed equivalente
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Lo Staff di Medicina OnLine
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