Con “mielografia” (in inglese “myelography”) in medicina si indica un esame radiologico del midollo spinale e dei suoi involucri meningei che utilizza un mezzo di contrasto radio-opaco che serve a visualizzare midollo spinale, nervi ed altri tessuti presenti nel canale vertebrale lungo la colonna vertebrale, utile quindi per rilevare patologie a carico del midollo spinale, compresa la localizzazione di un eventuale trauma del midollo spinale, cisti e tumori. La procedura prevede una puntura nel tratto cervicale o lombare, con prelievo di una certa quantità di liquor, con successiva iniezione di mezzo di contrasto radiopaco ed esecuzione di varie radiografie in diverse proiezioni. Generalmente una TC viene eseguita dopo che il mezzo di contrasto radiografico è stato posto tramite guida fluoroscopica nel sacco (dura madre) che circonda il midollo spinale ed i nervi. Un mielogramma con TC è molto utile per tutti quei pazienti che non possono essere sottoposti a risonanza magnetica (ad esempio i soggetti con pacemaker o impianti cocleari), o per quelli in cui la RM fornisce informazioni limitate (ad esempio pazienti con placche metalliche nella colonna vertebrale).
Questo tipo di esame può essere richiesto da diverse figure professionali, tra cui medico neurologo, neurochirurgo, ortopedico, fisiatra, immunologo, reumatologo, posturologo, radiologo, ematologo ed altri specialisti.
Attualmente la mielografia con mezzo di contrasto è quasi completamente sostituita dalla TAC e dalla risonanza magnetica.
Quando si esegue?
Una mielografia può tornare utile nell’evidenziare la causa di un dolore quando una risonanza magnetica (RM) od una tomografia computerizzata (TC) hanno dato esito negativo. È un esame fondamentale per la diagnosi di patologie che riguardino il midollo spinale (mielopatie) o le radici dei nervi spinali (radicolopatie), tra cui tumori, cisti, stenosi del canale spinale, sciatalgie, ernie discali e altre discopatie.
Mezzo di contrasto
In medicina i “mezzi di contrasto” (o “m.d.c.”) sono sostanze in grado di modificare il modo in cui una regione analizzata appare in una immagine rilevata tramite tecniche di diagnostica per immagini, come radiografie e TAC, facilitando la diagnosi di una patologia: per raggiungere tale obiettivo, la sostanza altera il contrasto di un organo, di una lesione, o di qualsiasi altra struttura rispetto a ciò che la circonda, in modo da rendere visibili dettagli che altrimenti risulterebbero non apprezzabili. Attualmente il mezzo di contrasto utilizzato nelle mielografie è di tipo acquoso ed ha sostituito i fluidi a base d’olio.
Come si esegue?
Mielografia lombare: il paziente viene posto su un tavolo ribaltabile ed inclinabile di 90°. Il medico esegue una puntura lombare a livello dello spazio intersomatico L2-L3 (talvolta nello spazio L3-L4) e procede quindi alla iniezione del mezzo di contrasto. Immediatamente dopo aver pratico l’iniezione lombare vengono eseguite una serie di radiogrammi, alcuni dei quali in posizione eretta ed altri in posizione prona.
Mielografia cervicale: il paziente viene posto sul tavolo in posizione prona e con la testa fissata in estensione. Vengono eseguiti alcuni radiogrammi, in genere almeno quelli anteroposteriore, laterale ed obliquo.
Il composto radiopaco che si utilizza è idrosolubile e pertanto tende gradualmente a diluirsi nel liquor. Questo fatto causa una inevitabile riduzione del suo potere di risoluzione diagnostico che è tanto maggiore quanto più è distante la regione da esaminare rispetto alla zona in cui si pratica l’iniezione.
E’ doloroso?
L’esame in sé non è doloroso, tuttavia la puntura lombare può risultare fastidiosa.
Dopo l’esame
I pazienti devono mantenere il capo elevato rispetto al resto del corpo di almeno 30 gradi per alcune ore dopo la procedura, inoltre devono evitare attività fisiche faticose e sollevamento di carichi pesanti nei giorni immediatamente successivi all’esame.
Per la diagnosi di quali malattie si usa?
La mielografia lombare è utile per evidenzare lo spazio sub-aracnoideo lombare, dando anche una buona visualizzazione della emergenza delle radici nervose, perciò è utile qualora il medico sospetti varie radicolopatie e/o mielopatie, tra cui:
- ernia discale lombare;
- neoplasie;
- traumi lombari;
- ernia del nucleo polposo;
- stenosi del canale lombare;
- malformazioni della colonna.
La “mielografia cervicale” similmente a quella lombare trova indicazione in tutti i casi in cui si sospetti:
- ernia cervicale;
- traumi della colonna;
- neoplasie spinali;
- processi infiammatori di midollo e/o radici nervose spinali;
- spondiloartrosi cervicale.
Complicanze
La complicanza certamente più frequente dopo una mielografia è la cefalea. Se nel corso della procedura sono fuoriusciti alcuni cc. di liquido cerebrospinale, la cefalea tende a manifestarsi in modo decisamente più intenso.
Gravidanza
L’esame usa radiazioni ionizzanti che potrebbero essere nocive per il feto, pertanto dovrebbe essere evitato nelle donne durante la gravidanza.
Esami associati
Alla mielografia, spesso vengono associate altre indagini, test ed esami che permettono una migliore diagnosi differenziale, tra cui:
- analisi del sangue;
- risonanza magnetica;
- tomografia computerizzata (TAC);
- radiografia;
- ecografia;
- analisi posturale;
- esame vestibolare;
- elettromiografia;
- elettroencefalogramma;
- puntura lombare.
IMPORTANTE: non tutti gli esami elencati sono sempre necessari.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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