Immunoterapia specifica (iposensibilizzazione): estratti allergenici, miscele, conservazione

MEDICINA ONLINE LABORATORIO BLOOD TEST EXAM ESAME DEL SANGUE FECI URINE GLICEMIA ANALISI GLOBULI ROSSI BIANCHI PIATRINE VALORI ERITROCITI ANEMIA TUMORE CANCRO LEUCEMIA FERRO FALCIFORME ML’immunoterapia specifica (acronimo “ITS”, anche chiamata “vaccino antiallergico”, “immunoterapia allergene specifica” o “iposensibilizzazione specifica”) è un trattamento immunologico che consiste nella somministrazione di un estratto allergenico a dosi scalari progressivamente crescenti, al fine di modificare la risposta del sistema immunitario ed ottenere una riduzione della sensibilità del paziente verso quello specifico allergene. In parole semplici si tenta di “abituare” gradatamente il paziente all’esposizione di un allergene. L’immunoterapia specifica è utile per vari tipi di allergie ed è generalmente efficace. L’immunoterapia specifica usa vari estratti allergenici, somministrati tramite diverse vie.

Estratti allergenici usati nell’immunoterapia specifica

Sono attualmente disponibili diversi tipi di estratti allergenici.

Estratti allergenici per via sottocutanea:

  • estratti acquosi: sono a rapido assorbimento, ormai quasi del tutto abbandonati, da iniettare a dosi progressivamente crescenti, dapprima tutti i giorni e poi a giorni alterni;
  • estratti a lento assorbimento: attualmente vengono utilizzati, in particolare, estratti adsorbiti su idrossido di alluminio o fosfato di calcio, coprecipitati in idrossido di alluminio, adsorbiti su L-tirosina o coniugati con alginato di sodio. L’uso degli estratti-ritardo richiede un numero minore di iniezioni sottocutanee (con intervalli tra l’una e l’altra di una settimana circa negli’ schemi di trattamento a dosi crescenti e di un mese circa negli schemi di trattamento continuo) e provoca reazioni indesiderate con una frequenza nettamente minore rispetto agli estratti acquosi. Sono anche disponibili i cosiddetti allergoidi, cioè estratti allergenici modificati con trattamenti chimici (formaldeide, glutaraldeide, alginato, etc.) che ne riducono l’allergenicità (per cui consentono di raggiungere dosi molto elevate senza il rischio di reazioni indesiderate), pur non modificandone l’immunogenicità.

Estratti allergenici per via orale:

  • gocce;
  • compresse gastroresistenti.

Estratti allergenici per via sublinguale:

  • gocce e compresse orosolubili.

Estratti allergenici per via inalatoria nasale:

  • polvere a granulometria controllata ovvero erogatore spray.

Estratti allergenici per via inalatoria bronchiale:

  • polvere micronizzata.

Miscele di estratti allergenici

Nel caso di sensibilizzazioni multiple, ai fini della richiesta di estratti allergenici per immunoterapia specifica debbono essere accuratamente selezionati gli allergeni che rivestono un reale significato eziopatogenetico in relazione alla sintomatologia clinica in atto, in modo da evitare l’allestimento di miscele eterogenee, la cui attività risulta nettamente minore. Infatti può verificarsi innanzitutto un deterioramento della “potenza allergenica” di un estratto in seguito’ ad eccessive diluizioni ed alla presenza di altri allergeni, alcuni dei quali possono essere dotati di attività enzimatica ed alterare, quindi, la composizione dell’estratto, In secondo luogo, il dosaggio ottimale per il paziente può non essere identico per tutti gli allergeni contenuti nella miscela, con conseguente immunoterapia specifica a basso do saggio per alcuni di essi. Questo può spiegare alcuni risultati negativi ottenuti a seguito di immunoterapia specifica con miscele allergeniche. Si possono richiedere miscele quando siano in causa allergeni appartenenti ad una stessa famiglia, altamente cross-reattivi tra loro, sia che si tratti di pollini (ad esempio, di Graminacee, di Parietaria officinalis e judaica, di Composite, etc.)· che di altri allergeni (ad esempio, di Dermatophagoides pteronyssinus e farinae). Possono essere ammesse miscele di pollini appartenenti a famiglie di piante con analoghi periodi di fioritura (ad esempio, Graminacee ed Oleacee, ovvero gruppi di piante arboree). Al contrario, per quanto concerne i pollini, anche in casi di polisensibilizzazione dovrebbe essere richiesto un estratto allergenico unico per la Parietaria, che ha un lungo periodo di fioritura ed un elevato potere allergenico; estratti allergenici unici debbono essere richiesti anche per i Dermatofagoidi. In alcuni casi di sensibilizzazioni multiple vanno richiesti due diversi estratti allergenici specifici (eccezionalmente tre), ad esempio uno per Dermatofagoidi ed uno per pollini, ovvero uno per Parietaria ed uno per Graminacee, che vanno somministrati secondo schemi particolari. Nei casi di ipersensibilità a più veleni di Imenotteri, l’immunoterapia specifica deve essere praticata con tutti i veleni per i quali il paziente possiede IgE specifiche.

Conservazione e scadenza degli estratti allergenici

Per gli estratti allergenici per via iniettiva è prescritta la conservazione in frigorifero, alla temperatura di 4-8°C; temperature inferiori potrebbero provocare il loro congelamento, con conseguente perdita dell’attività. I preparati liofilizzati non richiedono alcuna refrigerazione. Va peraltro rilevato come tutti gli estratti allergenici siano dotati di una buona stabilità, per cui conservano la loro completa attività anche se dovessero restare per varie settimane fuori del frigorifero. È importante, comunque, che tutti gli estratti allergenici, in soluzione o liofilizzati, vengano tenuti lontani da fonti dirette di calore, che comporterebbero una sicura perdita di attività. Gli estratti allergenici hanno una scadenza, chiaramente indicata dalle Ditte produttrici, che viene calcolata in base alla stabilità dei singoli allergeni. È da evitare assolutamente l’impiego di estratti allergenici oltre la loro validità, e quindi “scaduti”, per il rischio di una scarsa attività degli estratti stessi.

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