Calcoli renali: cibi vietati e consentiti, le buone abitudini per prevenirli

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma CALCOLI RENALI CIBI VIETATI CONSENTITI  Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgCon “calcolosi renale” si descrive la presenza di formazioni solide nell’apparato urinario – i calcoli renali – derivate dalla precipitazione e successiva aggregazione di sostanze disciolte nelle urine. Spesso i calcoli renali sono asintomatici, di norma il primo segnale di un calcolo renale è un dolore molto intenso che inizia all’improvviso quando il corpo tenta di “forzare” l’ostacolo, il calcolo si muove nelle vie urinarie e ostruisce il flusso dell’urina portando alla cosiddetta colica renale.

Cause di calcoli renali

Nella maggior parte dei casi, la calcolosi urinaria è causata da un aumento della concentrazione di calcio nelle urine provocato da fattori esterni, quali un’alimentazione ricca di calcio o povera di liquidi senza che sia presente una patologia scatenante. Meno frequente causa della formazioni di calcoli è l’iperparatitoidismo, cioè una produzione eccessiva di paratormone da parte delle ghiandole paratiroidi. In questo caso si ha un tasso di calcio nel sangue costantemente elevato, calcio che arriva quindi nel rene causando una sovra-saturazione persistente con conseguente formazione cronica di calcoli anche di enormi dimensioni.

Come si prevengono i calcoli?

  • buona idratazione con almeno 1,5 litri di acqua al giorno;
  • ridurre l’apporto di sale
  • controllare l’apporto di proteine di origine animale;
  • ridurre l’apporto di zuccheri semplici;
  • scegliere cibi con un basso contenuto di grassi saturi e privilegiare quelli con maggiore tenore di grassi monoinsaturi e polinsaturi;
  • cucinare senza grassi aggiunti. Preferire metodi di cottura come: il vapore, microonde, griglia o piastra, pentola a pressione, piuttosto che la frittura, la cottura in padella o i bolliti di carne.

Attenzione: ridurre l’assunzione di calcio non previene affatto la formazione di calcoli di ossalato di calcio, anzi ne fa addirittura aumentare il rischio.

Accortezze nell’assumere i liquidi:

  1. L’assunzione di liquidi dovrebbe essere distribuita nel corso di tutta la giornata in modo omogeneo per assicurare un volume urinario costantemente elevato.
  2. Un maggiore apporto è indicato nei periodi estivi ed in presenza di attività fisica.
  3. L maggior parte dei liquidi introdotti dovrebbero essere rappresentati dalla semplice acqua – e non da altri tipi di bevande come succhi o cola – per evitare la presenza di sostanze controindicate.

Norme da rispettare in caso di calcoli di ossalato di calcio:

  • Dieta normocalorica e normoproteica, con normale contenuto di sale e di calcio e con un apporto di liquidi tale da mantenere il volume della diuresi di circa 2 litri/die;
  • Ridurre l’apporto di alimenti contenenti ossalati soprattutto se presente iperossaluria (aumentata escrezione urinaria di ossalato di calcio);
  • Incentivare il consumo di alimenti contenenti fitati ( composti presenti in alcuni alimenti in grado di  imprigionano i sali minerali rendendoli indisponibili all’assorbimento e all’aggregazione) che sembrerebbero inibire la cristallizzazione dei sali di calcio.

Norme da rispettare in caso di calcoli di acido urico:

  • Controllato apporto calorico;
  • Riduzione della quota proteica che non dovrà superare 1 g/Kg/die;
  • Riduzione dell’apporto di purine. I cibi che ne contengono elevate quantità, hanno un alto contenuto di residui acidi e tendono ad acidificare le urine e quindi ad aumentare la escrezione urinaria di acido urico:
    • Alcool. La sua ingestione, soprattutto sotto forma di birra e di superalcolici, oltre a favorire l’aumento di peso, favorisce la produzione di acido urico da parte dell’organismo e la sua precipitazione nelle articolazioni, e ne riduce inoltre la eliminazione da parte dei reni.
    • Pesce azzurro ad alto contenuto di purine come acciughe, alici, sardine, sgombri.
    • Frattaglie quali fegato, cervella, rognone.
    • Selvaggina.
    • Molluschi e frutti di mare.
    • Insaccati.
    • Alimenti conservati.
    • Strutto, lardo, cucinati o fritti.
    • Dadi da cucina.
    • Bevande zuccherine contenenti fruttosio come cola, succhi di frutta

Alimenti da limitare in caso di calcoli renali

  • Carni e pollame (porzione di circa 100 grammi).
  • Affettati (porzione di circa 50 grammi).
  • Legumi (piselli, fagioli, lenticchie).
  • Pesce a medio contenuto di purine: spigola, carpa, cernia, luccio merluzzo, nasello, palombo, sogliola, rombo, trota (porzione di circa 150 grammi).
  • Alcuni tipi di verdure quali asparagi, spinaci, cavolfiori e funghi.

Alimenti consentiti e consigliati in caso di calcoli renali

  • Pasta e riso non integrale, grissini, crackers, fette biscottate, cereali. L’Amido aiuta l’escrezione di acido urico.
  • Latte e suoi derivati come yogurt e ricotta.
  • Formaggi, soprattutto a basso contenuto di grassi come asiago, bel paese, crescenza, fior di latte, fontina, mozzarella, scamorza e tra gli stagionati il Grana Padano DOP che è un concentrato di latte, ma meno grasso del latte intero perché parzialmente decremato durante la lavorazione, il suo consumo favorisce il raggiungimento del fabbisogno giornaliero di calcio, zinco, selenio e vitamine del gruppo B tra cui la B12 oltre alla vitamina A.
  • Uova.
  • Verdure consumare almeno una porzione ad ogni pasto, cruda o cotta e preferire barbabietole, bietole, broccoli, carciofi, cardi, carote, cavolini di bruxelles, indivia, insalata, lattuga, patate, pomodori, rape, zucca.
  • Frutta fresca come albicocche, arance, kiwi, mele, melone, pere, pesche. Non superare il quantitativo di 300 grammi al giorno. Le ciliegie hanno una particolare efficacia nel ridurre i livelli di uricemia come anche gli agrumi ricchi in vitamina C.
  • Olio extravergine di oliva per condire le pietanze preferibilmente a crudo, aggiunto con moderazione e dosato con il cucchiaino.
  • Acqua, almeno 1,5-2 Litri di liquidi al giorno (preferibilmente acqua oligominarale naturale).

Consigli comportamentali in caso di calcoli renali

  • In caso di sovrappeso o obesità si raccomanda la riduzione del peso e del “giro vita” ossia la circonferenza addominale, indicatore della quantità di grasso depositata a livello viscerale. Valori di circonferenza vita superiori a 94 cm nell’uomo e ad 80 cm nella donna si associano ad un rischio cardiovascolare “moderato”, valori superiori a 102 cm nell’uomo e ad 88 cm nella donna sono associati ad un “rischio elevato”. Tornare ad un peso normale permette di ridurre non solo i livelli di uricemia nel sangue, ma anche di ridurre gli altri fattori di rischio cardiovascolare (come ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, insulino-resistenza).
  • Rendere lo stile di vita più attivo (abbandona la sedentarietà! Vai al lavoro a piedi, in bicicletta o parcheggia lontano, se puoi evita l’uso dell’ascensore e fai le scale a piedi).
  • Praticare attività fisica almeno tre volte alla settimana sia di tipo aerobico, sia di rinforzo muscolare (anaerobica). L’attività fisica costante ha benefici effetti sui soggetti affetti da iperuricemia, oltre che essere fondamentale per eliminare il grasso in eccesso e dimagrire correttamente.

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui miei nuovi post, metti like alla mia pagina Facebook o seguimi su Twitter, grazie!

Bere bevande gassate e zuccherate aumenta il rischio di calcoli renali

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO ALCOL ALCOLISMO BERE COCKTAIL AMICI BRINDARE FELICITA ALLEGRIA GRUPPO ESTATE
Per evitare di soffrire di dolorosi calcoli renali il classico consiglio è bere molto. Attenzione, però: altrettanto importante è che cosa si beve. Perché, almeno stando a quanto è riportato sulla rivista Clinical Journal of the American Society of Nephrology da un gruppo di ricercatori del Brigham and Women’s Hospital di Boston, sorseggiare troppe bibite gassate e zuccherate, nonché alcuni cocktail e bevande a base di frutta peggiorerebbe la situazione, aumentando il rischio di calcolosi renale. Pietro Manuel Ferraro, nefrologo in forze presso il Centro statunitense oltre che all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, ha coordinato un’indagine che ha coinvolto quasi 200mila persone, raccogliendo dati sul loro stato di salute e sulle loro abitudini alimentari, per un periodo di otto anni. Dallo studio è emerso che bere una o più bevande gassate e zuccherate al giorno aumenterebbe del 23 per cento la probabilità che si formino calcoli renali, rispetto a quando si beve solo un soft drink a settimana.

FONTE

Leggi anche:

Lo staff di Medicina OnLine

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!