Dopo il parto: come recuperare l’intimità di coppia?

MEDICINA ONLINE VAGINA DONNA BACIO SESSULITA GRAVIDANZA INCINTA PARTO NATURALE CESAREO SESSO COPPIA AMORE TRISTE GAY OMOSESSUAANSIA DA PRESTAZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE FRIGIDADopo un evento gioioso ma stressante come è un parto – naturale o cesareo – può essere complicato anche per le coppie più rodate, ricominciare ad avere rapporti sessuali (a tal proposito leggi: Perché riprendere l’attività sessuale dopo il parto è così difficile?). Ecco oggi alcuni consigli per ritrovare l’intimità e prepararsi al grande incontro:

  • avere pazienza durante i primi rapporti sessuali, saranno dolorosi, non forzatevi ma non demordete;
  • i partner devono parlare molto tra loro per sperimentare una nuova e più dolce sessualità soprattutto nei primi mesi dopo il parto. Non dimenticate che il parto cambia la percezione dell’intimità sia dell’uomo che della donna;
  • la neomamma deve cercare di capire da sola – prima dei rapporti – quali sono i dolori che potrebbe provare, toccandosi i genitali e cercando di capire “fino a che punto” possiamo arrivare durante i rapporti sessuali (soprattutto per quel che riguarda pressione e profondità di penetrazione della vagina);
  • non si deve aver paura che il desiderio sessuale scompaia per sempre: prima o poi ritorna per tutti;
  • non aspettate che torni il desiderio: il sesso non va trascurato in attesa che la voglia torni da sé: il desiderio si autoalimenta, così come i cali del desiderio: meno lo fai, meno hai voglia di farlo. Se invece mantieni accesa la fiammella, gradualmente il desiderio ritorna;
  • se ancora non ve la sentite di avere rapporti sessuali completi, recuperate le effusioni dei tempi in cui eravate ‘fidanzatini’. I preliminari permettono un riavvicinamento soft alla sessualità, e vi aiuteranno a riassaporare un po’ per volta i piaceri dell’intimità;
  • non aver paura di essere l’unica coppia ad aver avuto qualche piccolo problema di intesa subito dopo il parto: è capitato e capiterà a qualsiasi coppia;
  • la donna dovrebbe fare gli esercizi di Kegel per riprendere il tono del perineo, a tal proposito vi consiglio di leggere: Come fare gli esercizi di Kegel: la ginnastica pelvica per migliorare il piacere sessuale femminile e aiutare il parto;
  • anche con un bebè non dobbiamo dimenticarci che siamo una coppia e dobbiamo trovare tempo solo per noi come coppia: se per una sera ci separiamo dal bambino non sarà la fine del mondo! Approfittiamo della disponibilità di nonni e baby-sitter ed andiamo al cinema o a cena insieme, senza sensi di colpa: se abbiamo fatto un bambino vuol dire che ci vogliamo bene, e il nostro amore va alimentato, per dare il giusto nutrimento, anche in termini di serenità, alla nostra famiglia.
  • nel caso in cui effettivamente si verifichino difficoltà fisiche o psicologiche che rendano impossibile la ripresa dell’intimità per lunghi periodi, potreste aver bisogno di consultare un medico o uno psicoterapeuta a cui dovrete rivolgervi senza timori o vergogna.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo

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Parto cesareo: dopo quanto si possono avere rapporti sessuali?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma RIFLESSO DI MORO NEONATO MAMMA Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene Vagina Ano TreDopo un parto cesareo è necessario attendere almeno cinque settimane prima di riprendere l’attività sessuale, un tempo necessario alle strutture interessate di ritornare alla “normalità”: ricordate che il parto cesareo è una operazione chirurgica a tutti gli effetti. In ogni caso è consigliabile fare una visita dal medico prima di ricominciare l’attività sessuale.

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Perché riprendere l’attività sessuale dopo il parto è così difficile?

MEDICINA ONLINE VAGINA DONNA BACIO SESSULITA GRAVIDANZA INCINTA PARTO NATURALE CESAREO SESSO COPPIA AMORE TRISTE GAY OMOSESSUAANSIA DA PRESTAZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE FRIGIDA PAURA FOBIA TRADIMENTO RAPPORTO AMIDiventare genitori è un passo importante per la coppia, che regala tanta gioia ma che determina anche privazioni e tensioni tra i neogenitori. Riprendere l’attività sessuale dopo il parto, ad esempio, non è così facile, anche per le coppie più collaudate. Dopo il parto solitamente bisogna aspettare almeno cinque settimane prima di ricominciare ad avere rapporti. Trascorso questo periodo di astinenza, riprendere l’intimità col partner non è però così semplice: dopo le variazioni ormonali della gravidanza, nel post parto si verificano cambiamenti e situazioni che fanno calare il desiderio sessuale. Quali sono queste situazioni? Eccone alcune:

  • l’aumento della prolattina (ormone che fa produrre il latte) che determina un calo della libido;
  • l’aumento del cortisolo (ormone dello “stress”) determinato dal periodo immediatamente successivo al parto che è fisicamente e psicologicamente difficile non solo per la madre, ma anche per il padre;
  • negli ultimi mesi di gravidanza il sesso è stato ovviamente messo in disparte e ricominciare dopo tanto tempo potrebbe provocare dolore durante la penetrazione, e questo spinge a rimandare un appuntamento tutt’altro che piacevole;
  • la donna dopo il parto può sentirsi a disagio col proprio corpo dal punto di vista estetico: dopo la gravidanza le forme cambiano e la neomamma ha il timore che il suo corpo non sia più così attraente agli occhi del partner, quindi preferisce evitare l’intimità;
  • subito dopo il parto accudire il bambino può prendere molto tempo alla coppia e non solo: molte energie fisiche e mentali sono assorbite dal neonato; ciò ovviamente non aiuta la ripresa dell’intimità tra i partner, che a letto preferiscono un’ora in più di sonno ad un’ora di passione;
  • la sessualità è strettamente legata all’idea di maternità e la natura ci porta inconsciamente a rifiutare un atto che può portare altri figli in un momento in cui tutte le energie sono dedicate al neonato.

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Differenze tra bambini nati con cesareo e quelli con parto naturale

MEDICINA ONLINE VAGINA DONNA BACIO SESSULITA GRAVIDANZA INCINTA PARTO NATURALE CESAREO SESSO COPPIA AMORE TRISTE GAY OMOSESSUAANSIA DA PRESTAZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE FRIGIDA PAURA FOBIA TRADIMENTO RAPPORTO AMISe un bambino nasce da cesareo c’è stato motivo di pensare che nel corso del parto ci sarebbe stata un’elevata possibilità di riscontrare problemi. Infatti la prima indicazione al parto cesareo è la rilevazione di sofferenza fetale mediante la mancanza di movimenti fetali attivi percepiti dalla mamma, in corrispondenza di conferme del sospetto diagnostico da parte delle indagini strumentale, come il riscontro di alterazioni cardiotocografiche importanti o risultati ecografici che mettono in evidenza una situazione fortemente a rischio. Dunque, non è corretto pensare che i bambini nati da cesareo siano necessariamente meno sani dei bambini nati da parto naturale, perché la scelta dell’uno o dell’altro viene fatta solo in corrispondenza alla presenza o assenza di complicazioni. C’è da dire, anche, che esiste un vantaggio non trascurabile, che è il motivo per cui le ostetriche, principali sostenitrici del parto naturale in quanto sono specialiste in materia di fisiologia, con l’aiuto degli altri operatori sanitari coinvolti nella gravidanza e il parto, stanno battendosi in maniera sempre più convinta affinché non ci siano cesarei inutili, dando la possibilità sia alla mamma che al bambino di trarre tutti i benefici di un parto naturale.

Leggi anche: Parto cesareo programmato: i rischi e i vantaggi

Chi nasce da parto naturale raggiunge, innanzitutto, una maturità che fisiologicamente e in maniera quasi automatica porta all’inizio delle contrazioni che conducono, a loro volta pian piano, al travaglio attivo e poi al parto. Il cesareo, a meno che non sia dovuto all’insorgenza di sofferenza fetale nel corso del travaglio, generalmente viene eseguito secondo tempi prestabiliti (cesareo elettivi) e sicuramente viene meno il rispetto dei tempi fisiologici in cui deve avvenire la nascita del bambino. Inoltre, i bambini nati da cesareo presentano una costituzione del microbioma differente rispetto a chi nasce da parto naturale. Il microbioma è l’insieme dei miliardi di batteri che vivono nel nostro organismo e che sono fondamentali per la difesa di quest’ultimo. Sono diverse le ricerche scientifiche che evidenziano come il parto naturale insieme al contatto immediato con la madre subito dopo la nascita e all’allattamento al seno, diano al bambino maggiori possibilità di sviluppare un sistema immunitario sano, ed efficiente. È chiaro dunque che dover fare a meno di determinati passaggi naturali a cominciare dalla nascita, fino all’attaccamento al seno materno il più precocemente possibile, lascia il sistema immunitario del bambino nato con cesareo, debole e compromesso rispetto ad un bambino nato da parto naturale. In questi due casi, come detto prima, il microbiota intestinale sviluppato dal bambino nato da cesareo risulta diverso diverso da quello di un bambino nato mediante parto naturale, ed il motivo è essenzialmente il mancato contatto con il microbiota vaginale.

Leggi anche: Differenza tra parto cesareo e naturale: vantaggi e svantaggi

Di conseguenza i bambini nati da cesareo hanno un sistema immunitario differente nella sua composizione, e ciò li rende più suscettibili ad alcuni agenti patogeni, e considerando anche il fatto che un sistema immunitario è una barriera considerata tanto forte ed invalicabile, quanto il numero di patogeni con cui è venuto a contatto, possiamo capire quanto questo mancato contatto con i batteri vaginali alla nascita e la mancata colonizzazione da parte dei batteri materni durante il contatto immediato dopo il parto con la pelle ed il seno materno (cosa che durante il parto cesareo non avviene) differenzi sostanzialmente l’efficienza del sistema immunitario dei bambini a seconda della modalità di nascita con cui vengono al mondo. Ecco il motivo per cui, i bambini nati da cesareo così come quelli allattati artificialmente sono maggiormente portati ad essere soggetti allergici o intolleranti ad alcune sostanze, ed è molto più frequente che soffrano di patologie o alterazioni di funzionalità a livello gastrointestinale. È importante precisare che questo non significa che chi nasce da cesareo non è un bambino sano, semplicemente avrà un sistema immunitario meno efficiente.

Leggi anche: Parto naturale: dopo quanto si possono avere rapporti sessuali?

Ma partendo dalla premessa fatta prima e considerando il fatto che il parto cesareo viene praticato solo nel caso in cui il bambino o la mamma sono a rischio della propria vita è meglio accettare di avere un deficit di questo tipo piuttosto che problemi ben più gravi. E’ proprio per questo che gli operatori sanitari devono impegnarsi a far riconoscere di nuovo tutta la fisiologia della gravidanza e del parto, evitando di sostituire una nascita naturale con un taglio cesareo che si potrebbe tranquillamente non fare. Questa eccessiva medicalizzazione rischia di non far conoscere alle donne quanto sia importante un parto naturale per loro e per il proprio bambino. Rivolgersi a un’ostetrica per prepararsi al parto mediante i corsi di accompagnamento alla nascita favorisce la conoscenza e la consapevolezza delle proprie capacità e della corretta gestione del travaglio e del parto. È bene informarsi consultando l’ostetrica, in modo tale da poter vivere questo momento attivamente, partecipando in maniera naturale e consapevole al parto, e compiendo il primo grande gesto di una mamma, che consiste nell’aiutare il proprio bambino a nascere.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
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Napoli, le lasciano una garza nell’addome: giovane mamma muore dopo il parto

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO OSPEDALE CHIRURGIA SALA OPERATORIA OPERAZIONE CHIRURGICAUna donna di trent’anni di Caivano, Paola Savanelli, è morta il 31 luglio al Loreto Mare. La giovane l’8 febbraio con un quarto parto cesareo aveva dato alla luce un bambino al Loreto Mare, però nei giorni seguenti aveva avvertito dolore intenso all’addome. Tornata in ospedale, i medici le hanno trovato una garza dimenticata nell’addome il giorno del parto ed è stato necessario un delicato intervento chirurgico per la sua rimozione. Sono seguiti cinque mesi di calvario, fino a venerdì scorso, giorno in cui la donna è deceduta. La famiglia ha presentato denuncia. Presto arriveranno i risultati dell’autopsia.

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