Regola ABC, ABCD, ABCDE, XABCDE in medicina d’urgenza: cosa deve fare il soccorritore

MEDICINA ONLINE CUORE ELETTROCARDIOGRAMMA SINUSALE DEFIBRILLATORE CARDIOVERSIONE ELETTRICA CON SHOCK FARMACOLOGICA FARMACI URGENZA EMERGENZA MASSAGGIO CARDIACO ARRESTO RESPIRAZIONE BOCCA RIANIMAZIONE ECG FIBRILLATORECon “regola ABC” o semplicemente “ABC” in medicina si indica una tecnica mnemonica che ricorda ai soccorritori in generale (non solo ai medici) le Continua a leggere

Eupnea, eupnoico, bradipnea, tachipnea, atto respiratorio: significato ed etimolgia

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Eupnea

Con il termine “eupnea” si intende una frequenza respiratoria normale, che nell’adulto si attesta in un intervallo di valori tra i Continua a leggere

Differenza tra tachipnea e bradipnea

MEDICINA ONLINE PLEURA POLMONI CAVO PLEURICO SPAZIO PETTO SEMEIOTICA FOGLIETTO VISCERALE PARIETALE LIQUIDO ESSUDATO TRASUDATO EDEMA TORACE TORACENTESI VOLET COSTALE COSTA COSTOLE ARIA PRESSIONE PH PROTEINELa frequenza respiratoria normale negli adulti (eupnea) si attesta in un intervallo di valori tra i 16 ed i 20 atti respiratori al minuto a Continua a leggere

Bradipnea: significato, valori, cause, sintomi in adulti e bambini

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Tachipnea: definizione, valori, cause, sintomi in adulti e bambini

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Come si misura la frequenza respiratoria?

MEDICINA ONLINE POLMONI LUNGS APPARATO RESPIRATORIO SISTEMA DIFFERENZA DRENAGGIO TORACE GABBIA TRACHEA VIE AEREE SUPERIORI INFERIORI TRACHEA BRONCHI BRONCHILI TERMINALI ALVEOLI POLMONARI RAMIFICAZIO LOBI ANATOMIA VERSAMENTOLa respirazione è il fisiologico atto con cui si introduce ossigeno nell’organismo e nel contempo si emette biossido di carbonio. La respirazione normalmente ha un andamento costante: la frequenza respiratoria negli adulti normalmente si attesta su un range di valori tra i 16 ed i 20 atti respiratori al minuto a riposo. Sotto i 12 atti respiratoti al minuto si parla di bradipnea, mentre sopra i 20 si parla di tachipnea. Ricordiamo che un “atto respiratorio” di un adulto a riposo dura generalmente circa 3-4 secondi ed è fondamentalmente costituito da:

  • inspirazione (circa 1,3 – 1,5 secondi di durata);
  • espirazione (circa 2,5 – 3 secondi di durata);
  • breve pausa che si verifica fra inspirazione ed espirazione (circa 0,5 secondi).

Nel respiro spontaneo di un soggetto normale le fasi inspiratorie durano circa la metà del tempo delle fasi espiratorie. Nell’anziano gli atti respiratori normali potrebbero essere lievemente diversi (spesso aumentati). Per approfondire leggi anche: Differenza tra inspirazione e espirazione: l’atto respiratorio

Come misurare la frequenza respiratoria?

In assenza di strumentazione specifica, misurare la frequenza respiratoria è abbastanza semplice anche per personale non sanitario. Chiedi alla persona di sedersi con la schiena ben dritta. Se devi rilevare il parametro di un neonato, fallo sdraiare supino su una superficie solida. Utilizza un cronometro per tenere traccia del minuto: conta quante volte il petto della persona si solleva e si abbassa nell’arco dei 60 secondi (se hai bisogno urgentemente del valore, conta gli atti respiratori di 30 secondi e poi moltiplica per 2 il valore, tuttavia questa misurazione può essere meno accurata). Per migliorare l’accuratezza del risultato, dovresti ripetere il test almeno tre volte e calcolare il valore medio.

Cosa fare se si notano alterazioni della frequenza respiratoria?

Se noti che la persona in esame sta respirando ad un ritmo maggiore o inferiore rispetto al normale e non ha svolto attività fisica né ha fumato, mangiato, assunto droghe, significa che potrebbe esserci qualche problema. Ricordiamo ancora una volta che la frequenza respiratoria negli adulti normalmente si attesta su un range di valori tra i 16 ed i 20 atti respiratori al minuto a riposo (più elevati nei bambini). Sotto i 12 atti respiratoti al minuto si parla di bradipnea, mentre sopra i 20 si parla di tachipnea, ma sia bradipnea che tachipnea possono essere non solo patologici, ma anche fisiologici (ad esempio rispettivamente negli sportivi allenati e in soggetti sani sotto sforzo. Se tuttavia noti alterazioni nella frequenza respiratoria, controlla se:

  • le narici si dilatano a ogni respiro;
  • la pelle è bluastra;
  • le coste e la parte centrale del petto sono retratte;
  • la persona emette fischi, grugniti o lamenti mentre respira.

Importante: una bradipnea diventa “spiccata” gli atti respiratori scendono a meno di 9 al minuto, fatto che può compromettere alcune funzioni vitali e mettere a rischio la vita stessa del soggetto. Qualora la frequenza respiratoria scenda al di sotto dei 6 atti al minuto è necessario effettuare la respirazione assistita. Leggi anche: Respirazione artificiale bocca a bocca: quando farla e come farla

Se noti alterazioni inspiegabili ed importanti della frequenza respiratoria e non sai esattamente cosa fare, non perdere tempo e componi immediatamente il numero unico di emergenza per chiedere soccorso medico: 112.

Quando misurare la frequenza respiratoria e cosa può influire su di essa?

Il rilevamento della frequenza respiratoria può essere effettuato in qualsiasi momento della giornata, tuttavia, per fare un corretto raffronto, sarebbe bene misurarla sempre nello stesso orario e nelle stesse condizioni, annotando il risultato su un taccuino. E’ preferibile effettuare la misurazione la mattina, appena alzati e dopo essere rimasti a sedere per qualche minuto (lasciar passare almeno un quarto d’ora dall’ultimo sforzo effettuato). E’ inoltre preferibile misurare la frequenza respiratoria lontano dai pasti, dall’assunzione di caffè e dall’aver fumato una sigaretta (è preferibile lasciar passare almeno mezz’ora da caffè e sigaretta). E’ importante anche ricordare che una forte emozione, uno stress o l’uso di droghe, potrebbe aumentare la frequenza degli atti respiratori. Ricordate che ad alte quote la frequenza respiratoria tende ad aumentare all’aumentare dell’altitudine a causa della progressiva maggiore rarefazione dell’ossigeno. Infine se informi l’individuo di quello che stai facendo, è possibile che questi – specie se ansioso – cambi inconsciamente il ritmo respiratorio senza accorgersene dal momento che la frequenza respiratoria può essere volontariamente modificata dal soggetto, quindi sarebbe preferibile misurarla quando l’individuo è ignaro della misurazione.

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Frequenza respiratoria normale, alta, bassa, a riposo e sotto sforzo: quante volte al minuto è normale respirare?

MEDICINA ONLINE POLMONI RESPIRAZIONE DIAFRAMMA FUNZIONI ESAME OBIETTIVO ANAMNESI VISITA MEDICA GENERALE AUSCULTAZIONE ISPEZIONE PERCUSSIONE PALPAZIONE DIFFERENZA FONENDOSCOPIO STETOSCOPIO TORACE

La respirazione è il fisiologico atto con cui si introduce ossigeno nell’organismo e nel contempo si emette biossido di carbonio. La respirazione normalmente ha un andamento costante: la frequenza respiratoria negli adulti normalmente si attesta su un range di valori tra i 16 ed i 20 atti respiratori al minuto a riposo. Sotto i 16 atti respiratori al minuto si parla di bradipnea, mentre sopra i 20 si parla di tachipnea. Ricordiamo che un “atto respiratorio” di un adulto a riposo dura generalmente circa 3-4 secondi ed è fondamentalmente costituito da:

  • inspirazione (circa 1,3 – 1,5 secondi di durata);
  • espirazione (circa 2,5 – 3 secondi di durata);
  • breve pausa che si verifica fra inspirazione ed espirazione (circa 0,5 secondi).

Nel respiro spontaneo di un soggetto normale le fasi inspiratorie durano circa la metà del tempo delle fasi espiratorie. Nell’anziano gli atti respiratori normali potrebbero essere lievemente diversi (spesso aumentati). Per approfondire leggi anche: Differenza tra inspirazione e espirazione: l’atto respiratorio

Ricordate che ad alte quote la frequenza respiratoria tende ad aumentare all’aumentare dell’altitudine a causa della progressiva maggiore rarefazione dell’ossigeno.

Frequenza respiratoria nei neonati, bambini ed adolescenti

I valori fin qui espressi valgono per gli adulti: all’atto della nascita e per i primi anni di vita del bambino essa è anche di molto superiore arrivando fisiologicamente anche al di sopra dei 30 respiri al minuto. Nel neonato e per tutto il primo anno di età, la frequenza respiratoria è infatti mediamente di circa 45 atti al minuto; successivamente diminuisce in maniera progressiva, tanto che a 5 anni è pari a circa 20-25 respiri al minuto, arrivando ad attestarsi tra i 16 ed i 20 atti respiratori al minuto negli adolescenti durante la pubertà, valore che permane nell’età adulta. Ecco una pratica tabella con tutti i range normali per età:

  • Da 30 a 60 atti respiratori per un neonato d’età compresa fra 0 e 6 mesi;
  • Da 24 a 30 atti respiratori per un neonato d’età compresa fra 6 e 12 mesi;
  • Da 20 a 30 atti respiratori per un bambino d’età compresa fra 1 e 5 anni;
  • Da 12 a 20 atti respiratori per un bambino d’età compresa fra 6 e 11 anni;
  • Da 12 a 18 atti respiratori per gli individui sopra i 12 anni d’età.

Tachipnea

Con il termine tachipnea (in inglese tachypnea o tachypnoea) si intende un grande aumento della frequenza respiratoria rispetto alla norma, al di sopra dei 20 atti respiratori al minuto nelle persone adulte. L’aumento della frequenza respiratoria è fisiologico in caso di emozioni intense (ad esempio terrore, espressione del “combatti o fuggi“) o di grandi sforzi, ma anche in caso di sforzi lievi ma protratti nel tempo. La tachipnea patologica si osserva a volte nei neonati prematuri (tachipnea transitoria del neonato) ed in molte altre patologie: nell’insufficienza respiratoria o cardiaca, negli stati febbrili, nelle turbe dei centri respiratori, nelle polmoniti, nelle sindromi dolorose della pleura e della parete toracica.

Tachipnea transitoria del neonato

Con “tachipnea transitoria del neonato” (anche chiamata “Sindrome del polmone umido neonatale”) si intende un disturbo respiratorio del neonato caratterizzato da respirazione accelerata e cianosi (colorito bluastro della pelle del bimbo). La diagnosi viene effettuata tramite radiografia del torace e la terapia consiste nella somministrazione di ossigeno o – nei casi più gravi – nella ventilazione meccanica. Il respiro tende a normalizzarsi alcuni giorno dopo il verificarsi della sindrome.

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Bradipnea

Con il termine bradipnea si intende una grande diminuzione della frequenza respiratoria rispetto alla norma, al di sotto dei 16 atti respiratori al minuto nelle persone adulte. Una bradipnea diventa “spiccata” se gli atti respiratori scendono a meno di 9 al minuto, fatto che può compromettere alcune funzioni vitali e mettere a rischio la vita stessa del soggetto. Qualora la frequenza respiratoria scenda al di sotto dei 6 atti al minuto è necessario effettuare la respirazione assistita. Leggi anche: Respirazione artificiale bocca a bocca: quando farla e come farla

Una bradipnea può essere patologica (determinata da varie patologie cardiache, respiratorie e neurologiche o dall’assunzione di droghe) ma può anche essere fisiologica, ad esempio nel caso di atleti molto allenati, sub ed apneisti.

Bradipnea nel neonato e nel bambino

Dato che nel bambino la frequenza respiratoria cambia a seconda dell’età e quindi di conseguenza anche la bradipnea viene definita diversamente a seconda dei casi dei casi:

Età
Fino a 1 anno < 30 respiri per minuto
1-3 anni < 25 respiri per minuto
3-12 anni < 20 respiri per minuto
Oltre i 12 anni < 16 respiri per minuto

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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