La sindrome di Guillain-Barré (chiamata anche “paralisi di Landry” o “sindrome di Guillain-Barré-Strohl“, o “poliradicoloneuropatia infiammatoria acuta demielinizzante” o “sindrome di Landry-Guillain-Barré“; in inglese “Guillain–Barré syndrome“, da cui l’acronimo “GBS“) è una Continua a leggere
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Biopsia di un nervo e biopsia cutanea nella neuropatia periferica
La biopsia di uno o più nervi si rende necessaria in alcuni casi dubbi di neuropatia periferica. Le neuropatie periferiche sono un Continua a leggere
Neuropatia sensitiva distale e altre neuropatie periferiche diabetiche
Le complicanze neuropatiche del diabete sono estremamente frequenti, soprattutto nei soggetti con più di 50 anni. Sono state identificate diverse Continua a leggere
Rachicentesi: dolori, risultati, procedura, a che serve, sclerosi multipla
Con “rachicentesi” (anche chiamata “puntura lombare”) si indica una tecnica chirurgica diagnostica che viene condotta introducendo un ago sottile Continua a leggere
Meningite: incubazione, fulminante, sintomi, contagio e cura
La “meningite” è una temibile patologia del sistema nervoso centrale, generalmente di origine infettiva, caratterizzata dall’infiammazione delle meningi, cioè le membrane connettivali che rivestono il sistema nervoso centrale (vedi immagine in alto) ed hanno la Continua a leggere
Liquido cefalorachidiano: dove si trova, perdita dal naso, prelievo
Il liquido cefalorachidiano (anche chiamato liquor, liquido cerebrospinale o liquido rachido-spinale) è un fluido in cui è immerso il nostro sistema nervoso centrale ed ha, tra le varie funzioni, quella di ridurre il peso dell’encefalo e di consentirne la perfusione a pressioni costanti, trovandosi al di sopra della pompa cardiaca. È definito anche “acqua di rocca” o “acqua di roccia”, perché Continua a leggere
Puntura lombare: complicanze, risultati, è dolorosa, a che serve?
Con “puntura lombare” (chiamata anche “rachicentesi”) si indica una tecnica chirurgica diagnostica che viene condotta introducendo un ago sottile nella cisterna lombare. Attraverso questo ago si estrae il liquido cefalorachidiano (o liquor o fluido cerebrospinale) prodotto dai plessi corioidei, che scorre nel canale midollare della colonna vertebrale, negli spazi subaracnoidei e nei ventricoli cerebrali. Il fluido cerebrospinale può essere raccolto con maggiore sicurezza nella Continua a leggere
Differenza tra toracentesi, paracentesi e rachicentesi
Con i termini “toracentesi”, “paracentesi” (anche chiamata peritoneocentesi) e “rachicentesi” (chiamata anche puntura lombare) si indicano tre tecniche chirurgiche diagnostiche e terapeutiche che vengono condotte introducendo un ago sottile, di solito sotto guida ecografica, rispettivamente nel torace, nell’addome e nella cisterna lombare.
- Con la toracentesi si preleva del liquido dalla cavità pleurica, il sottile spazio virtuale compreso tra la pleura viscerale e parietale dei polmoni, mentre il paziente sta seduto e piegato in avanti;
- con la paracentesi si effettua la stessa operazione ma nella cavità peritoneale che si trova tra i visceri addominali, quando il paziente è sdraiato sulla schiena o su un fianco. Talvolta può essere lasciato un tubicino che continua a drenare liquido nei giorni successivi;
- con la rachicentesi si estrae il liquido cefalorachidiano, prodotto dai plessi corioidei, che scorre nel canale midollare della colonna vertebrale, negli spazi subaracnoidei e nei ventricoli cerebrali. Il fluido cerebrospinale può essere raccolto con maggiore sicurezza nella cisterna lombare, dove il midollo spinale termina nella cauda equina, subito al di sotto del livello della prima (L1) o seconda (L2) vertebra lombare. La cisterna lombare si estende poi nell’osso sacro.
Per approfondire:
- Sistema nervoso: com’è fatto, a che serve e come funziona
- L’apparato digerente: cos’è, com’è fatto, a che serve e come funziona?
- Apparato respiratorio: anatomia in sintesi, struttura e funzioni
Nelle cavità pleuriche e peritoneali normalmente si trova solo un sottile velo di liquido: il suo accumulo in una quantità superiore al normale prende il nome a livello toracico di “versamento pleurico” ed a livello addominale di “ascite“. Il liquido può essere essudato (edema infiammatorio) o trasudato (edema non infiammatorio).
A tale proposito leggi anche:
- Differenza tra edema infiammatorio, non infiammatorio, essudato, trasudato, idropisìa e idrope
- Cos’è l’edema, come e perché si forma?
- Differenza tra edema localizzato, generalizzato e sistemico
Perché si effettuano?
Dopo il prelievo del liquido, quest’ultimo viene inviato al laboratorio analisi in modo da capire la causa che ha determinato questo accumulo, che può dipendere da un tumore oppure da malattie di altra natura (come una pleurite nel caso della toracentesi o una cirrosi nel caso di una paracentesi). Oltre che a scopo diagnostico, la procedura può essere effettuata per ridurre la pressione determinata sugli altri tessuti dal liquido in eccesso, che può alterare il funzionamento di alcuni organi, ostacolare la respirazione o causare dolore.
La rachicentesi è utile nella diagnosi di varie patologie, in particolare quelle che colpiscono il cervello, le meningi ed il midollo spinale, come ad esempio: meningite, encefalite, meningoencefalite, mielite, neoplasie, leucemie, emorragie subaracnoidee, varie malattie neurodegenerative.
La rachicentesi può essere considerata urgente nel caso il sospetto clinico indirizzi verso una diagnosi di meningite/meningoencefalite, oppure di emorragia subaracnoidea con un primo riscontro di TAC negativa.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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