Il dolore al seno (chiamato anche “mastodinia“) può essere determinato da moltissime cause e condizioni tra cui il ciclo mestruale è sicuramente la più comune. Per tale motivo la mastodinia è comunemente classificata in due grandi blocchi:
- mastodinia legata al ciclo mestruale;
- mastodinie ciclo-indipendente.
Il dolore al seno legato al ciclo mestruale (mastodinia ciclica) è, come prima accennato, la forma più frequente di dolore mammario. Le donne che ne soffrono lo avvertono generalmente nel periodo premestruale, mediamente una settimana prima delle mestruazioni. Più frequentemente la dolenzia interessa tutte e due le mammelle (ma il dolore può anche essere monolaterale) e ha la tendenza a scomparire in modo progressivo man mano che il flusso mestruale diminuisce. Solitamente il dolore viene percepito inizialmente nella parte più alta dei seni per poi irradiarsi in modo progressivo verso la parte interna delle braccia. Le cause della mastodinia ciclica non sono perfettamente note, ma la maggioranza degli autori ritiene che il dolore sia dovuto alle notevoli variazioni ormonali che caratterizzano il periodo che precede le mestruazioni. Di norma l’età media in cui si registra questo tipo di dolore al seno è di 35 anni circa, ma non mancano casi di mastodinia ciclica in soggetti molto più giovani (15-16 anni). Com’è facilmente intuibile, il dolore al seno legato al ciclo mestruale non ha niente di patologico, ma in alcuni casi può essere decisamente fastidioso e talvolta invalidante.
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Sintomi e segni
I sintomi e segni che caratterizzano la mastodinia ciclica sono tensione mammaria, turgore, gonfiore e sensazione di pesantezza. La donna riferisce spesso difficoltà nel toccare il seno dal momento che ciò può procurare un certo fastidio.
Cause
La mastodinia ciclica può durare molti anni, ma scompare una volta sopraggiunta la menopausa; una mastodinia in età post-menopausa riconosce ovviamente cause differenti. In alcune donne l’assunzione a lungo termine di anticoncezionali orali provoca un peggioramento della sintomatologia.
Un certo tipo di attività fisica può essere causa di un aumento della dolorabilità dei seni; è soprattutto il caso di quelle donne che svolgono attività che richiedono un maggiore impegno delle braccia e dei muscoli pettorali. Anche il jogging, il running e l’attività sessuale possono acutizzare il dolore mammario. In alcuni casi il dolore al seno legato al ciclo può essere accentuato dall’assunzione di determinati farmaci, in particolare gli anti-ipertensivi e gli antidepressivi. È stato rilevato che molte donne che accusano mastalgia sono affette da displasia mammaria (nota anche come mastopatia fibrocistica), una condizione riscontrabile in circa il 70% della popolazione femminile.
Terapia
Per quanto riguarda il trattamento, il dolore al seno non richiede generalmente alcun intervento particolare; nei rari in casi in cui esso sia particolarmente intenso si può ricorrere all’utilizzo di farmaci ad azione analgesica, per esempio l’ibuprofene e il paracetamolo, che possono essere assunti sia per via orale sia sotto forma di pomate da applicare sulla parte dolente. In casi molto particolari, peraltro molto rari, nei quali nemmeno l’azione dei farmaci sopramenzionati riesce a essere risolutiva, il medico potrebbe prescrivere farmaci come il danazolo (un principio attivo in grado di inibire l’ovulazione) o la bromocriptina (un alcaloide utilizzato nel trattamento della galattorrea), farmaci purtroppo non esenti da effetti collaterali talvolta piuttosto pesanti.
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Dolore al seno legato al ciclo: quando bisogna preoccuparsi?
Se il dolore mammario viene avvertito ciclicamente, se non è associato alla formazione a carattere permanente di noduli mammari (oppure ascellari), se non si notano variazioni a livello di dimensioni, consistenza e forma dei seni, nella stragrande maggioranza dei casi, il dolore al seno è da ricondursi alle variazioni ormonali che caratterizzano il ciclo mestruale.
Tuttavia, la dolenzia avvertita nel periodo premestruale potrebbe avere altre ragioni; può essere quindi opportuno ricorrere al medico se il dolore è costantemente localizzato in una determinata zona, se non accenna a diminuire neppure dopo l’assunzione di farmaci analgesici, se alcune parti nodulose, che spesso vengono avvertite alla palpazione durante il ciclo, non scompaiono con la fine del flusso mestruale, se il dolore dura più di due settimane nell’arco di trenta giorni, se il capezzolo appare retratto e se i seni subiscono variazioni a livello di consistenza, dimensione e forma.
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Mastodinia ciclo-indipendente
La mastodinia ciclo-indipendente (mastodinia non ciclica) è una forma di dolore al seno la cui manifestazione non è legata al ciclo mestruale.
Com’è facile intuire, è un sintomo le cui cause possono essere le più svariate e pertanto la sua comparsa pone spesso problemi interpretativi. Al contrario di quanto accade con la mastodinia ciclo-dipendente, infatti, la mastodinia non ciclica può insorgere improvvisamente per poi scomparire molto velocemente o, al contrario, essere presente per lunghi periodi tempo. È proprio questa sua imprevedibilità che spesso crea allarmismo nella donna che può maturare la convinzione di essere affetta da una patologia di una certa gravità (il tumore al seno è spesso, seppur erroneamente, il primo indiziato). In realtà, nonostante molti ritengano il contrario, molto raramente il tumore al seno fa il suo esordio manifestandosi con tale sintomo.
A seconda della causa che ne sta alla base, il dolore al seno può manifestarsi nei modi più diversi; può essere piuttosto lieve oppure, al contrario, particolarmente acuto; può presentarsi sotto forma di lieve indolenzimento diffuso oppure può manifestarsi attraverso fitte piuttosto dolorose; a seconda delle cause, può essere monolaterale (in questo caso si differenza dal dolore da ciclo che interessa di solito entrambi i seni) oppure interessare entrambe le mammelle, può essere localizzato a una zona ben precisa oppure essere esteso anche al braccio.
Come detto le cause possono essere le più svariate, fra le più comuni c’è l’assunzione di farmaci contraccettivi (il dolore mammario è infatti riportato fra gli effetti collaterali dei farmaci antifecondativi); anche la cosiddetta TOS (Terapia Ormonale Sostitutiva, il trattamento che viene intrapreso per combattere molti dei sintomi che caratterizzano la menopausa) può essere causa di mastodinia.
Fra i farmaci che annoverano il dolore al seno fra gli effetti collaterali ci sono i cosiddetti SSRI (gli inibitori della ricaptazione della serotonina, medicinali che vengono prescritti per trattare alcune forme di depressione) e il tamoxifene (un antineoplastico).
Altre cause di dolore al seno sono l’ingorgo mammario, la mastite, il tumore al seno nonché eventuali traumi (lesioni, incidenti, operazioni chirurgiche ecc).
Ci sono poi delle patologie fra i cui sintomi si annovera un dolore piuttosto diffuso nella zona pettorale che può essere confuso con la mastodinia; è il caso della costocondrite, dell’herpes zoster a livello del seno e di vari disturbi osteoarticolari.
Anche un reggiseno inadeguato può talvolta causare mastalgia.
Il trattamento varia a seconda della causa scatenante, in molti casi il dolore può essere alleviato tramite l’assunzione di farmaci analgesici; nei casi di più difficile risoluzione è necessario chiarire le cause tramite un adeguato iter diagnostico per poi agire di conseguenza.
Per approfondire: Dolore al seno (mastodinia): da cosa è causata e quando preoccuparsi?
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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