L’esame delle urine è costituito da una serie di esami di laboratorio che permette di analizzare le proprietà chimiche e fisiche delle urine e del sedimento correlato. Consente, inoltre, di individuare eventuali patologie a carico dei reni e delle vie urinarie, la presenza di malattie sistemiche o sostanze tossiche. Viene eseguito, se necessario, attraverso l’osservazione al microscopio. Il prelievo è davvero molto semplice: va effettuato al mattino, raccogliendo il mitto intermedio in un contenitore sterile. Si scarta, quindi, la parte iniziale e finale della minzione. Quella iniziale serve per depurare l’uretra dal mitto precedente e da ipotetici batteri, quella finale potrebbe essere contaminata dal residuo sito in vescica.
L’urinocoltura è invece un esame diagnostico mediante coltura batteriologica che valuta la presenza di microrganismi nell’urina. Il procedimento di prelievo è esattamente identico a quello dell’esame delle urine, e solitamente sono essenziali i 5 ml di una provetta. I campioni devono essere messi in coltura all’istante, diversamente i microrganismi potrebbero moltiplicarsi. L’esame sarà ritenuto positivo se presenta un numero che supera i 10000 batteri/ml. L’analisi consta di una serie di diluizioni, della cosiddetta ‘metodologia del doppio’ e, infine, si portano i campioni sulla piastra per testare la presenza di Escherichia Coli, attraverso un terreno Mac Conkey (per Gram negativi), o di altri Enterobatteri, mediante l’uso del TSA (Trypticase Soy Agar).
Questa è la differenza che c’è tra esame delle urine e urinocoltura. Il primo analizza le varie proprietà delle urine, il secondo si occupa di diagnosticarle ed anche di saggiare la resistenza dei batteri agli antibiotici attraverso antibiogramma.
Per approfondire: Esame delle urine completo con urinocoltura: come fare e capire i risultati
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