Trovati metalli pesanti cancerogeni ed arsenico nei liquidi delle sigarette elettroniche

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO SIGARETTA ELETTRONICA FUMARE NICOTINA FUMO SMETTERELe sigarette elettroniche continuano a farci porre tanti interrogativi sui possibili danni derivati dal loro utilizzo e, soprattutto, dalla legalità delle sostanze contenute nel liquido che le compone. Come chi mi segue da qualche tempo ha già intuito, il sottoscritto è contrario alle sigarette elettroniche anche se ammette candidamente che, se proprio non volete smettere, è meglio svapare che fumare una sigaretta tradizionale (esattamente come è meglio tagliarsi un dito piuttosto che un braccio!).

A tal proposito è di questi giorni il primo rapporto sulla tossicità delle sigarette elettroniche. Si tratta di uno studio congiunto fra ricercatori italiani e studiosi greci, pubblicato sulla rivista internazionale “Inhalation toxicology“. Dopo aver analizzato il vapore delle sigarette elettroniche provenienti da ventuno liquidi disponibili in commercio e averlo applicato a cellule umane, prime fra tutte quelle polmonari, sono stati confrontati i dati con il fumo di tabacco delle sigarette tradizionali e ben venti campioni hanno dato esiti di non tossicità. Questo studio sembrerebbe indicare che 20 volte su 21 il vapore delle sigarette elettroniche è meno citotossico rispetto al tabacco delle sigarette normali.

Sul fatto che l’elettronica sia meno dannosa rispetto alla tradizionale potrei anche concordare (anche se i dati a disposizione sono ancora esigui). Quello su cui io invece non sono assolutamente d’accordo è invece il fatto che la e-cig possa essere realmente un vero strumento per smettere del tutto di fumare. Per una persona che dice di aver smesso con l’elettronica ne sento almeno dieci che mi dicono che non solo non hanno smesso, ma addirittura in alcuni casi provare a smettere svapando sia stata controproducente.

Riguardo a tale fatto vi propongo di leggere questo mio articolo.

Torniamo a noi ed all’allarmante titolo di questo articolo. Dopo aver capito che non è scontato che il loro consumo possa effettivamente aiutare i dipendenti da nicotina a dire “basta” alla “bionda”, e dopo che il Governo si è trovato a dover regolarizzare anche il loro utilizzo nei luoghi pubblici, nasce ora un nuovo allarme lanciato dalla rivista Salvagente che ha autonomamente deciso di far analizzare le sei diverse tipologie di liquido in commercio dal laboratorio dell’Università Federico II di Napoli.

I risultati degli esami si sono rivelati sconcertanti: all’interno dei campioni sono state trovate consistenti tracce di metalli pesanti tossici o peggio, cancerogeni come piombo, cadmio, cromo e arsenico.

“I valori – ha spiegato il procuratore di Torino Raffaele Guariniello – sembrerebbero molto elevati, in special modo in un campione, nel quale la concentrazione di arsenico sarebbe più elevata di quella ammessa per l’acqua potabile. Valuteremo attentamente, ma il vero problema è che in assenza di una normativa di riferimento, che stabilisca le sostanze ammesse e i relativi limiti, nelle ricariche può finire di tutto“. Una situazione definita dal giornale “fuori controllo perchè, oltre a una completa assenza di regolamentazione di settore, mancano anche i controlli”.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
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Vi racconto perché chi fuma sigarette elettroniche per smettere, non solo è destinato a fallire, ma fumerà ancora più di prima

storia di un fumatore elettronico sigaretta elettronica

Premetto che quello che sto per scrivere è ovviamente una mia opinione e una generalizzazione e che sicuramente chi legge conoscerà il “fratello di un amico dello zio del cognato” che ha smesso di fumare grazie alle sigarette elettroniche. Premetto inoltre che spero con tutto il cuore di sbagliarmi con l’auspicio di trovarmi qui magari tra sei mesi a dirvi che la sigaretta elettronica ha debellato la piaga del tabagismo e io avevo fatto delle considerazioni assolutamente errate. Tuttavia vi faccio notare che quello che scrivo è basato non solo su profonde conoscenze della fisiologia e della biochimica del corpo umano ma anche, ed ancor più importante, sulla mia personale esperienza (sono stato fumatore per anni) e sui tantissimi amici e pazienti tabagisti che, da quando ho smesso, mi raccontano le loro esperienze cercando consigli per smettere con questa tossicodipendenza.

Inoltre non vendo libri antifumo, non vendo corsi per smettere, non vendo farmaci nè rimedi omeopatici per non fumare: insomma le mie parole sono totalmente imparziali ed in buona fede, mentre la stessa cosa non si può dire di tante persone che ogni giorno decantano le virtù delle e cig perchè poi, a scavar bene, scopri che non sanno manco da lontano cosa siano ad esempio i recettori ionotropici pentamerici come i nAChR importanti per capire come funziona la dipendenza dal tabacco e che hanno aperto un negozio di “tabacco elettrico” e quindi sono in pieno conflitto di interesse!

In questo articolo eravamo rimasti ad uno dei punti “contro” il fumare le sigarette elettroniche:

La diffusa percezione di una minore pericolosità di questo prodotto (non supportata da adeguati fondamenti scientifici) può portare a fenomeni negativi come il sovradosaggio.

Ho visto persone stare letteralmente tutto il giorno attaccate a questi strumenti, addirittura all’ospedale si “svapa” allegramente in corsia (medici, infermieri, pazienti) con la scusa che “tanto non fa male”. I risultati cominciano a vedersi a distanza di pochi mesi, la storia (per chi usa l’elettronica con nicotina) si riassume così:

1) Fumo l’e-cig perchè non fa male o almeno fa meno male e perchè voglio smettere. Quindi butto le vecchie sigarette nel cestino e speranzoso mi compro una bella elettronica!

2) Nell’ e-cig metto ricariche di nicotina a basso dosaggio (perchè il medico mi ha detto che per smettere devo gradatamente diminuire il contenuto di sostanza) però la forza di volontà non è sempre ferrea e, siccome posso fare un tiro in ogni momento e in ogni luogo, mi ritrovo distrattamente a fare qualche tiro molto spesso.

3) “Ma tanto che mi importa della forza di volontà? Sto usando la sigaretta elettronica che non fa male e ci penserà lei a portarmi gradatamente a smettere!” Quindi senza neanche accorgermene sto tutto il giorno a svapare (esattamente come prima senza neanche accorgermene mi accendevo le sigarette tradizionali, anzi di più perchè ora posso farlo sempre e ovunque) quindi a fine giornata avrò assunto pari, se non maggiore, quantità di nicotina rispetto a quanta ne assumevo con le sigarette tradizionali. Oppure alzerò la quantità di nicotina altrimenti “i tiri non sanno di niente“, cioè parlo di quella sensazione che ha il fumatore quando passa da una maestosa “Malboro rossa” a una leggerissima “Phillip Morris One”.

4) Passano le settimane e la quantità di nicotina aumenta perchè svapo tutto il giorno, anche a lavoro in quei momenti dove prima, con le sigarette tradizionali, non avrei potuto assumere nicotina. In compenso non ho perso la gestualità legata al fumo e psicologicamente sono ossessionato dal farmi un tiro ogni cinque minuti visto che non sono più legato alle esigue pause caffè/pranzo per assumere la nicotina: posso fumare quando voglio!

5) Passa un mese e magicamente mi accorgo di quanto più bella era la sensazione di avere in bocca un morbido e rassicurante filtro di una cara vecchia fumosa sigaretta rispetto a questo freddo pezzo di “plastica e ferro”. Poi la moda sta “scemando” e tanti miei amici sono tornati alle sigarette normali: forse perchè sono più buone? E poi comincio a sentirmi uno scemo con questo affare in bocca mentre con le vecchie sigarette era così “normale” fumare, mi sentivo più a mio agio!

6) Una bella sera davanti alla tv mi accorgo di aver finito tutte le ricariche. Eppure voglio fumare. Ma sono le 11 di sera, il negozio “elettronico” è chiuso! Ehi, ma c’è il distributore automatico di sigarette “normali” qui sotto casa. Scendo, mi compro un pacchetto delle vecchie sigarette. Lo compro da 10, tanto ormai io non sono un fumatore vero! L’accendo. Mi accorgo di quanto sia poetica una vecchia sigaretta: il rumore del tabacco che brucia, la cara vecchia sensazione di un morbido filtro, quell’alone di fumo vero e consistente, quel piccolo falò (vero, non come la lucina delle elettroniche) che faccio illuminare ad ogni tiro…

State tranquilli: arrivati a questo punto siete tornati ad essere un fumatore. Anzi, per essere precisi non avete mai smesso.

Per essere ancora più precisi siete anche più fumatori di prima perché grazie all’e-cig:

1) con la scusa che faceva meno male e potevi fumare quando e dove volevi, tramite l’elettronica negli ultimi mesi avrete probabilmente assunto più nicotina di quanta ne avreste assunta se aveste fumato le tradizionali

2) non avrete abbandonato la gestualità (che è una delle componenti più importanti della dipendenza dalle sigarette)

3) vi siete per mesi deresponsabilizati accollando su quel pezzo di plastica quello che invece doveva poggiare sulla vostra forza di volontà e sulla ferrea convinzione di voler smettere

4) avete idealizzato ancora più di prima la tanto cara sigaretta tradizionale (già pensavate fosse buona, ora vi siete anche convinti che niente la potrà mai sostituire egregiamente)

5) vi siete abituati ad assumere nicotina a dosi SI più basse, ma più ravvicinate (due o tre tiri ogni 5 minuti)

6) vi siete abituati ad assumere nicotina in posti dove ora, con le tradizionali, non potete più fumare con relativo aumento di frustrazione e quindi di voglia di fumare

7) vi è inconsciamente rimasta la falsa percezione, che avevate sviluppato con l’e-cig, che “fumare non fa poi così male”

8) avete deluso l’amico, o il figlio, o l’amica, o i vostri genitori a cui avevate promesso che grazie alla sigaretta elettronica avreste smesso: ciò vi trasmette ansia e vergogna che non fanno che aumentare la vostra voglia di fumare

9) avete collezionato l’ennesimo fallimento quindi si fa ancora più forte dentro di voi la convinzione che “non siete capaci a smettere” precludendo forse definitivamente ogni nuovo tentativo

10) nel migliore dei casi avete smesso diminuendo gradatamente la nicotina nell’e cig soffrendo molto di più che se aveste smesso di botto: passare da venti “bionde” a zero e soffrire l’astinenza per dieci giorni e poi essere liberi è molto meglio che torturarsi per mesi diminuendo milligrammo per milligrammo! Un po’ come farsi la ceretta e strappare lentamente la striscia di carta! E’ un concetto espresso molto bene anche nel famoso libro di Allen Carr

Tutta questa storia poi non prende in considerazione quei soggetti, ne conosco molti, che anzichè buttare le vecchie sigarette e dedicarsi solo alle e-cig, fumano contemporaneamente sigarette elettroniche (magari sul lavoro) e sigarette tradizionali (magari nelle pause dal lavoro). L’effetto di questa abbuffata di nicotina sul corpo è quello di una tromba d’aria su una capanna di paglia: ricordatevi che la nicotina è un pesticida, non un succo di frutta! La nicotina non è innoqua: i suoi potenti effetti vaso/bronco costrittivi, quando assunta in alte dosi, sono distruttivi in soggetti che già soffrono di altre malattie molto diffuse come ipertensione arteriosa o asma bronchiale.

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Sigarette elettroniche: preferirle alle sigarette tradizionali o smettere del tutto?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO SIGARETTA ELETTRONICA FUMARE NICOTINA FUMO SMETTERELa risposta del sottoscritto è ovviamente: la seconda che hai detto! Chi vi parla è una persona che ha smesso da quasi sette mesi, quindi poco prima che scoppiasse la moda delle sigarette elettroniche. Non nascondo che se fossi stato ancora oggi un fumatore forse un “e-cig” l’avrei acquistata nella speranza di provare a smettere.

Fermo restando che smettere del tutto è SEMPRE l’opzione migliore, si possono comunque considerare alcuni fattori pro e contro la sigaretta elettronica.

Sigaretta elettronica: perché preferirla alle sigarette tradizionali?

1) Il funzionamento dell’e-cigarette non prevede l’inalazione dei prodotti cancerogeni derivanti dal processo di combustione che nella sigaretta elettronica non è previsto: questo dato è certamente importantissimo e rappresenta forse il motivo principale che spinge molti fumatori a passare all’ e-cig.

2) È possibile “caricare” la sigaretta elettronica anche con liquidi privi di nicotina, escludendo anche la sostanza responsabile della dipendenza (anche se non sempre questo è certo!).

3) Pur non potendo essere considerata, allo stato attuale della conoscenza scientifica, un metodo per smettere di fumare, è ragionevole ritenere che l’e-cigarette, in mano a persone dotate comunque di buon senso e ferma volontà di smettere,  possa essere inserita in un più ampio programma di disuassefazione basato su terapie riconosciute e svolto sotto controllo medico.

4) Il costo complessivo dell’uso della sigaretta elettronica è mediamente più basso di quello delle “bionde” tradizionali.

Sigaretta elettronica: perché lasciarle perdere e smettere veramente del tutto

1) Non esistono studi scientifici completi e imparziali riguardanti l’e-cigarette. Perciò non si può sostenere in alcun modo né che sia completamente innocua né che costituisca un modo efficace per smettere col vizio (non è equiparabile a sostituti nicotinici farmacologici come cerotti o gomme da masticare).

2) Per quanto riguarda la versione contenente nicotina, l’assunzione di tale sostanza può comportare il mantenimento della dipendenza, questo è ancor più vero quando si pensa che con l’ e-cig è comunque conservata la componente “gestuale” del fumare. Insomma si pensa di fumarla per smettere ed invece ciò non avviene!

3) A causa della mancanza di un quadro legislativo organico, di una standardizzazione dei processi di produzione e col diffondersi di un mercato clandestino esiste una percentuale d’incertezza sulla reale composizione del prodotto che acquistiamo. In un periodo di profonda crisi economica come questa in cui viviamo sono molte le persone che comprano l’e-cig da rivenditori cinesi improvvisati col risultato di trovarsi in bocca materiali e sostanze chimiche impensabili!

4) Questo è uno dei punti più paradossali dell’intera vicenda: la diffusa percezione di una minore pericolosità di questo prodotto (non supportata da adeguati fondamenti scientifici) può portare a fenomeni negativi come il sovradosaggio o la creazione di un nuovo strumento con cui alcune categorie di persone, soprattutto i più giovani, possono cadere nella dipendenza. Riguardo quest’ultimo punto devo aprire un capitolo a parte che potrete leggere in questo link!

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Sigarette elettroniche: benzene (cancerogeno) e tracce di nicotina anche nelle ricariche “nicotina zero”

MEDICINA ONLINE SIGARETTA ELETTRONICA FUMARE NICOTINA FUMO SMETTERENuove scoperte e nuove indagini dei Nas contribuiscono a mettere la massima cautela quando si parla di sigarette elettroniche come l’alternativa salutare alle sigarette tradizionali, soprattutto quando i prodotti in esame provengono dalla Cina. Un gruppo di specialisti dell’Università di Torino interpellati dal pm Raffaele Guariniello, nell’ambito dell’inchiesta sulla salubrità delle sigarette elettroniche, ha scoperto nelle ricariche alcune irregolarità importanti. La perizia tecnica è stata condotta su alcuni campioni di prodotto importato dalla Cina e sequestrato dai carabinieri del Nas di Torino. Le analisi degli esperti rivelano che “mediamente il livello di nicotina presente è inferiore alla quantità dichiarata” sulle confezioni.

Nei campioni messi invece in commercio con la dicitura “nicotina zero” è stata comunque riscontrata la presenza di nicotina. Insomma una persona può essere convinta di non assumere nicotina mentre invece questa è presente lo stesso. Infine il dato più preoccupante: i periti hanno trovato livelli “significativi e preoccupanti” di benzene (sostanza cancerogena presente nelle sigarette ordinarie) nei liquidi di ricarica, dello stesso ordine di grandezza prodotto da una sigaretta tradizionale. Il PM Guariniello ha comunicato i dati delle analisi al Ministero della Salute. Aspettiamo con un po’di preoccupazione di sapere quali saranno le nuove scoperte.

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Le sigarette elettroniche fanno male?

Si riaccende il dibattito sulle ormai famose sigarette elettroniche. Questa volta però ad essere messa in dubbio non è la loro reale efficacia nell’indurre il tabagista a smettere di fumare, ma la loro sicurezza.

Le ricerche forniscono dati discordanti e il dibattito rimane aperto tra esperti divisi in favorevoli ai sistemi alternativi al fumo di tabacco e contrari. Se pochi giorni fa risultati confortanti su questi dispositivi erano arrivati dal congresso della Società europea di cardiologia, almeno per quanto riguarda gli effetti sul cuore, uno studio presentato al meeting della European Respiratory Society (Ers) in corso a Vienna ribalta tutto e avverte: le ‘e-cig’, come sono state soprannominate negli Stati Uniti, possono causare danni ai polmoni.

Il motivo, secondo i ricercatori è semplice: le sigarette elettroniche sono dispositivi che rilasciano nicotina attraverso vapore, piuttosto che fumo. In pratica, non c’è combustione come avviene nelle normali ‘bionde’, ma la nicotina contenuta in questi piccoli strumenti è pur sempre un derivato del tabacco.

La ricerca dell’università di Atene ha voluto affrontare la questione degli effetti a breve termine delle ‘e-cig’, su persone diverse: ha coinvolto 8 individui che non avevano mai fumato e 24 tabagisti, di cui 11 con funzione polmonare normale e 13 con Broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) o asma. Ogni volontario ha utilizzato una sigaretta elettronica per 10 minuti. I ricercatori greci hanno poi misurato l’aumento della resistenza delle vie aeree (broncocostrizione) mediante una serie di test, compreso quello spirometrico.

I risultati hanno mostrato che, nei soggetti sani, c’è stato un aumento statisticamente significativo della resistenza delle vie aeree in media del 182-206%, che perdura per 10 minuti. Nei fumatori con spirometria normale, l’aumento è risultato in media pari a +176-220%. Nei pazienti con Bpco e asma, l’uso di una e-cig sembra invece non avere un effetto immediato.

Christina Gratziou, uno degli autori e presidente del Comitato per il controllo del tabacco Ers, ha detto: “Non sappiamo ancora se questi dispositivi siano più sicuri rispetto alle sigarette normali, nonostante vengano sponsorizzati così. Questa ricerca ci aiuta a capire come questi prodotti possano essere potenzialmente dannosi. Abbiamo rilevato un immediato aumento della resistenza delle vie aeree nel nostro gruppo di partecipanti, il che suggerisce che le sigarette elettroniche possono causare un danno immediato dopo che sono state utlizzate. Saranno necessarie ulteriori ricerche per capire se questo danno abbia effetti anche nel lungo termine”.

La questione in realtà potrebbe essere indifferente perché, come ha ribadito l’Ers anche in questa occasione, si raccomanda sempre di “seguire le linee guida ufficiali sui trattamenti per smettere di fumare, con sistemi basati sulle evidenze cliniche” che però “non sostengono l’uso di tali prodotti”. Le prove di efficacia sulle sigarette elettroniche sono più concordanti rispetto quelle di tossicità e dicono che non fanno smettere di fumare. Molti fumatori, sostengono però di aver abbandonato il vizio e quindi anche da questo punto di vista i risultati della scienza si scontrerebbero col dato empirico. Il dibattito sulle sigarette elettroniche non si spegnerà dunque così presto.

In teoria i programmi per smettere di fumare con le sigarette elettroniche prevedono l’uso di sigarette caricate con dosi di nicotina a scalare, in modo da disassuefare il fumatore alla sostanza che dà dipendenza. Quindi, qualora ci fossero anche effetti a breve o lungo termine, non sarebbero destinati ad durare per sempre e comunque non sarebbero peggiori che continuare a fumare sigarette vere per lo stesso periodo. In altri termini le preoccupazioni dovrebbero esserci per quei fumatori che si limitano a sostituire le sigarette normali con quelle elettroniche senza una reale intenzione di smettere e senza impegnarsi a scalare la dose di nicotina nel dispositivo.

E’ importante comunque ricordare che non tutte le sigarette elettroniche sono caricate con nicotina: alcune hanno solo aromi, sulla cui efficacia e sicurezza però non ci si scommette. Tempo fa la Food and Drug Administration americana ha reso pubblici i risultati delle analisi di laboratorio sulla sigaretta elettronica. Nei campioni degli aromi sottoposti a test sono state trovate sostanze chimiche tossiche e cancerogene come il Dietilene Glicole (prodotto utilizzato nell’industria come antigelo) associate a mentolo, glicerina, glicole propilenico e miscele di isomeri di dipropilenglicole.

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