Proprietà dell’aglio: antibiotico, antitumorale, afrodisiaco, abbassa la pressione ed il colesterolo

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO AGLIO VEGETALI (2)Non sarà l’alimento che ci rende più desiderabili in una serata galante, tuttavia l’aglio è uno di quei cibi con proprietà meravigliose che la natura ci mette a disposizione per darci la possibilità di mantenerci in salute. Ad esempio questa pianta – appartenente alla famiglia delle Liliaceae – ha azione chelante, cioè favorisce l’aggregazione delle molecole di alcuni metalli pesanti come mercurio e cadmi (tanto diffusi nel nostro ambiente industrializzato ed inquinato) favorendone così l’espulsione da parte dell’organismo e confermandosi, come vedremo continuando la lettura, un fattore protettivo nei confronti nei tumori. Utile anche contro le allergie; è un antinfiammatorio e un antibatterico ed antimicotico naturale; è poi un vero tesoro di antiossidanti e contrasta il processo di invecchiamento a carico dei tessuti rendendoci anche più giovani e belli. Ha notevole attività antispastica, utile per prevenire spasmi muscolari e dolori addominali; aiuta a prevenire ed alleviare la claudicazione intermittente (dolore nelle gambe provocato dall’arteriosclerosi); incrementa leggermente il livello di serotonina nel cervello aiutando a combattere lo stress e la depressione; se hai smesso di fumare ti aiuta a non ingrassare e ripulisce il circolo dalle scorie della sigaretta. L’aglio era anche usato dagli antichi Greci e Romani per aumentare la virilità maschile e la libido: grazie alla sua azione vasodilatatrice, l’aglio ha in effetti la proprietà di favorire l’afflusso sanguigno ai genitali, permettendo una più facile erezione del pene e contrastando la disfunzione erettile.

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Trovati metalli pesanti cancerogeni ed arsenico nei liquidi delle sigarette elettroniche

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO SIGARETTA ELETTRONICA FUMARE NICOTINA FUMO SMETTERELe sigarette elettroniche continuano a farci porre tanti interrogativi sui possibili danni derivati dal loro utilizzo e, soprattutto, dalla legalità delle sostanze contenute nel liquido che le compone. Come chi mi segue da qualche tempo ha già intuito, il sottoscritto è contrario alle sigarette elettroniche anche se ammette candidamente che, se proprio non volete smettere, è meglio svapare che fumare una sigaretta tradizionale (esattamente come è meglio tagliarsi un dito piuttosto che un braccio!).

A tal proposito è di questi giorni il primo rapporto sulla tossicità delle sigarette elettroniche. Si tratta di uno studio congiunto fra ricercatori italiani e studiosi greci, pubblicato sulla rivista internazionale “Inhalation toxicology“. Dopo aver analizzato il vapore delle sigarette elettroniche provenienti da ventuno liquidi disponibili in commercio e averlo applicato a cellule umane, prime fra tutte quelle polmonari, sono stati confrontati i dati con il fumo di tabacco delle sigarette tradizionali e ben venti campioni hanno dato esiti di non tossicità. Questo studio sembrerebbe indicare che 20 volte su 21 il vapore delle sigarette elettroniche è meno citotossico rispetto al tabacco delle sigarette normali.

Sul fatto che l’elettronica sia meno dannosa rispetto alla tradizionale potrei anche concordare (anche se i dati a disposizione sono ancora esigui). Quello su cui io invece non sono assolutamente d’accordo è invece il fatto che la e-cig possa essere realmente un vero strumento per smettere del tutto di fumare. Per una persona che dice di aver smesso con l’elettronica ne sento almeno dieci che mi dicono che non solo non hanno smesso, ma addirittura in alcuni casi provare a smettere svapando sia stata controproducente.

Riguardo a tale fatto vi propongo di leggere questo mio articolo.

Torniamo a noi ed all’allarmante titolo di questo articolo. Dopo aver capito che non è scontato che il loro consumo possa effettivamente aiutare i dipendenti da nicotina a dire “basta” alla “bionda”, e dopo che il Governo si è trovato a dover regolarizzare anche il loro utilizzo nei luoghi pubblici, nasce ora un nuovo allarme lanciato dalla rivista Salvagente che ha autonomamente deciso di far analizzare le sei diverse tipologie di liquido in commercio dal laboratorio dell’Università Federico II di Napoli.

I risultati degli esami si sono rivelati sconcertanti: all’interno dei campioni sono state trovate consistenti tracce di metalli pesanti tossici o peggio, cancerogeni come piombo, cadmio, cromo e arsenico.

“I valori – ha spiegato il procuratore di Torino Raffaele Guariniello – sembrerebbero molto elevati, in special modo in un campione, nel quale la concentrazione di arsenico sarebbe più elevata di quella ammessa per l’acqua potabile. Valuteremo attentamente, ma il vero problema è che in assenza di una normativa di riferimento, che stabilisca le sostanze ammesse e i relativi limiti, nelle ricariche può finire di tutto“. Una situazione definita dal giornale “fuori controllo perchè, oltre a una completa assenza di regolamentazione di settore, mancano anche i controlli”.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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