L’orbiting è una modalità relazionale che porta l’ex partner ad “orbitare” (cioè “girare intorno”) continuamente attorno alla vittima, mantenendosi in questo modo agganciata ad essa e la sua vita. Per ottenere questo scopo l’orbiter usa spesso il “likeing“, cioè il mettere il “mi piace” sui post che la vittima immette sui propri social network, ad esempio foto su Continua a leggere
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Ghosting: quando la relazione finisce senza motivi né spiegazioni
Il ghosting è una modalità relazionale in cui una persona, il “ghoster”, termina una relazione, di amicizia o sentimentale, in modo brusco ed improvviso, senza lasciare alcuna spiegazione sui motivi per cui l’altra persona viene lasciata e senza di fatto dire o fare nulla per lasciare l’altra persona. Il ghoster in pratica sparisce nel nulla, apparentemente senza alcun motivo. Il termine “ghosting” in italiano può essere liberamente tradotto con Continua a leggere
Benching: quando piaci ma non troppo e vieni messo in panchina

Il benching è una modalità relazionale in cui una persona, il “bencher”, inizia a frequentare un nuovo potenziale partner – la vittima del benching – che trova interessante ma di cui non è convinta al 100%. Il bencher, a questo punto, anziché iniziare una relazione col nuovo partner o dirgli di no, lo “mette in attesa”. Il bencher quindi si prende del tempo per decidere, Continua a leggere
Cushioning: avere un partner di riserva già pronto per quando la relazione principale finisce

Il cushioning è una modalità relazionale in cui una persona, il “cushioner”, nonostante abbia una relazione stabile con un partner, mantiene un canale di comunicazione virtuale o fisico con altri potenziali partner, che vengono tenuti “in attesa” come “partner di riserva” e “utilizzati” nell’eventualità che la relazione “principale” termini. L’atto di mettere in attesa altri partner, prende il nome di “benching”. Il termine “cushioning” in italiano può essere tradotto con Continua a leggere
Catfishing: usare un profilo falso sui social per raggirare altre persone
Con “catfishing” (dall’inglese “catfish“, che in italiano è traducibile con “pesce gatto“) si intende un tipo di attività ingannevole sui social network caratterizzato dalla creazione, da parte del “catfish” o “catfisher“, di un account “fake” (con falsa identità, falso nome e false foto profilo), allo scopo di raggirare altri utenti. L’account fake prende il nome di Continua a leggere
Ansia da prestazione sessuale: vincila con un sano egoismo
In molti casi un’ansia da prestazione grave, di quelle che impediscono di vivere serenamente un rapporto sessuale e non permettono una normale erezione, è procurata nell’uomo (ma anche nella donna) dal pensiero ossessivo di non riuscire a far provare piacere sessuale al proprio o alla propria partner. Non “far godere” il compagno o la compagna, rappresenta una possibilità che viene vista come totale fallimento e ciò genere ansia.
Circolo vizioso
L’ansia generata dal timore di fallire è capace essa stessa di farci fallire “sotto le coperte”, in una sorta di “profezia che si auto-avvera” o, ancor meglio, di circolo vizioso: paura di fallire -> ansia -> fallimento -> maggior timore di fallire la volta successiva. Alla base di molte disfunzioni erettili di origine psicogena c’è proprio questo tipo di meccanismo, come anche in alcuni casi di eiaculazione precoce, di erezione tardiva o di mancato feeling di coppia. In caso di erezione debole, si può ricorrere ai farmaci come il Viagra, il Cialis o il Levitra, tuttavia, se il timore di fallire è fortemente radicato nella persona e soprattutto se al contempo è presente un complesso di inferiorità, può capitare che perfino l’uso dei farmaci non permetta una erezione adeguata o comunque un permetta di vivere un rapporto sessuale soddisfacente.
Cosa fare?
Sembra un consiglio banale o addirittura controproducente, tuttavia in alcuni casi è riuscito a migliorare la situazione: il paziente deve imparare ad essere “egoista“. Se una persona parte con l’idea che dovrà essere in grado di procurare necessariamente piacere nel partner, oltre a vivere il rapporto in modo ansioso (cosa che aumenta le possibilità di NON procurare piacere nel partner), rischia di dimenticarsi di provare lei stessa piacere. Comportandosi in modo innaturale, pensando ossessivamente a quello che il partner ricerca nel rapporto, avendo continuamente paura di fare il movimento sbagliato o che l’altro si stia annoiando, la persona apparirà come impacciata, distratta e poco coinvolta, fatto che di certo non ecciterà il partner. Se invece la persona riesce a concentrarsi in modo egoista sul proprio piacere, facendo quello che le va di fare per procurare piacere a sé stessa e non per procurare piacere al partner, state sicuri che quest’ultimo – vedendovi particolarmente coinvolti ed eccitati – si ecciterà a sua volta, il che ecciterà di più anche voi ed innescherà un circolo vizioso non più di ansia, ma di eccitazione. Comportarsi in modo egoista non però è certamente un invito a disinteressarsi completamente di rivolgere attenzioni anche ai bisogni del partner: è invece uno sprone a non disinteressarsi dei bisogni di sé stessi.
Se pensi di soffrire di disfunzione erettile da cause psicologiche o di ansia da prestazione, prenota la tua visita e, grazie ad una serie di colloqui riservati, ti aiuterò a risolvere il tuo problema.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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L’uomo ai tempi di app e social: narcisista, egocentrico ed egoista
L’empatia aiuta a stare bene con gli altri e anche con se stessi, eppure ai tempi dei social media è una qualità sempre più rara: secondo uno studio condotto tempo fa dall’Università del Michigan, gli uomini di oggi sono egoisti, concentrati solo sul proprio benessere, e sono quasi due volte meno empatici rispetto ai loro genitori e ai loro nonni.
La Società dell’egocentrismo
Nicola Strizzolo, docente di sociologia presso l’Università degli Studi di Udine, sostiene che quando si svilupparono le grandi possibilità di navigazione della Rete, ciò che maggiormente aumentò fu la pornografia su scala mondiale. Tinder o social omologhi vengono utilizzati con gli stessi obiettivi o modalità. L’app Tinder è un “facilitatore” di incontri di persone vicine con le quali potrebbero esserci affinità di interessi. All’interno di una perimetro chilometrico scelto vengono ricercati gli utenti disponibili. L’utilizzo dello strumento avviene più intensamente dalle 17 alle 20, con una coda fino alle 22. Si gestiscono gli incontri serali ed eventualmente pomeridiani. Gli uomini sono in maggior numero delle donne e compongono messaggi più lunghi. Vi sono maggiori probabilità che gli uomini lo utilizzino per incontri di una notte sola. Le donne per chattare ed uguali tra i generi per guardare il profilo e conoscere un partner.
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