Salpingite acuta e cronica: significato, cura, gravidanza, antibiotici

MEDICINA ONLINE VAGINA VULVA APPARATO GENITALE FEMMINILE SCHEMA ANATOMIA UTERO TUBE FALLOPPIO OVAIOCon “salpingite” in medicina ci si riferisce genericamente alla infiammazione delle tube di Falloppio (chiamate anche “salpingi“,”trombe uterine” o “ovidotti“) cioè delle due strutture simmetriche che collegano l’ovaio alla cavità uterina. Qualora Continua a leggere

Chiusura delle tube: perché si fa, età, costo e reversibilità

MEDICINA ONLINE Hysteroscopy OVAIO TUBE FALLOPPIO OVAIA OOCITA OVOCELLULA SPERMATOZOO UTERO VAGINA FONDO CERVICE TUMORA CANCRO POLICISTICO SALPINGOGRAFIA ECOGRAFIA STERILITA GRAVIDANZA INCINTA INFERTILELa chiusura delle tube (o sterilizzazione tubarica, sterilizzazione femminile, legatura delle tube) è il metodo contraccettivo chirurgico più diffuso tra le donne, caratterizzato dal “blocco” delle tube di Falloppio (tube uterine). È un metodo contraccettivo molto efficiente ed è certamente drastico, in quanto si tratta di una sterilizzazione tendenzialmente permanente anche se in alcuni casi può essere reversibile.

Tecnica dell’intervento

La chiusura delle tube nella donna si può eseguire in varie maniere: tramite approccio vaginale, tramite laparoscopia, con una minilaparotomia (“minilap”) oppure con una vera e propria laparotomia. Si tratta fondamentalmente di interrompere il decorso tubarico con vari metodi. L’intervento addominale (laparoscopico o laparotomico) prevede l’incisione delle due tube con allontanamento dei monconi residui; quello vaginale prevede l’inserimento di una sostanza non riassorbibile, che forma una sorta di “barriera” a livello tubarico. Si preferisce per lo più l’approccio laparoscopico per la brevità dell’intervento e per la sua relativa semplicità, mentre la via laparotomica è preferita quando la chiusura delle tube si effettua nel contesto di un altro intervento (taglio cesareo, cisti ovariche, eccetera).

Che genere di anestesia viene usata?

Può essere fatta sia in anestesia totale (di circa 30 minuti), che in locale o spinale, a seconda del tipo di intervento. Per approfondire, leggi anche: Differenza tra anestesia locale, regionale, generale, spinale ed epidurale

Quando posso fare l’operazione?

La donna può effettuare questo intervento a qualsiasi età. Può scegliere di avere una chiusura delle tube subito dopo aver partorito con parto vaginale o cesareo (legatura postparto), dopo un aborto (legatura postaborto), o in qualunque momento del vostro ciclo mestruale. La sterilizzazione postparto è per alcuni versi conveniente poiché la donna è già in ospedale o in clinica. D’altro canto, un neonato apparentemente sano può sviluppare un problema nelle settimane successive al parto che potrebbe portarlo a decesso: in questo caso la donna potrebbe “rimpiangere” la scelta di effettuare una legatura immediatamente nel postparto. E’ doloroso parlarne, ma è una eventualità da tenere in considerazione.

Rischi dell’intervento

I rischi di una legatura delle tube sono quelli generalmente legati ad un intervento chirurgico ed all’anestesia, ma sono molto bassi:

  • rischi legati all’anestesia, specie se totale;
  • rischio di lesione all’utero o altri organi vicini come intestino o vescica;
  • rischio di sanguinamento interno o esterno;
  • rischio di sviluppare una infezione nel sito operatorio.

Controindicazioni all’intervento

Non esistono controindicazioni particolari, se la donna è sana. L’intervento non è ovviamente indicato per le donne che non hanno deciso, in modo definitivo, di non avere altri figli.

Vantaggi dell’intervento:

  • è un’operazione relativamente semplice, con minime complicazioni, che richiede l’unico intervento e il ricovero di un giorno o può anche essere effettuato come intervento ambulatoriale;
  • è in molti casi reversibile;
  • richiede solo il congedo di malattia di una durata molto breve;
  • è un metodo contraccettivo molto efficiente e ad alto tasso di successo;
  • la donna non si deve ricordare di non dimenticare di prendere la pillola;
  • la donna non deve più assumere alcuni ormoni contraccettivi perché si tratta di un metodo utilizzabile anche nelle pazienti che temono preparati ormonali o non possono assumerli (portatrici della mutazione di Leiden, stati dopo la trombosi, tumori del seno, varicosi, intolleranza ai preparati).

Post intervento: quanto tempo ci vuole per tornare alla normalità?

Dopo l’operazione la donna rimane nella sala di risveglio per un tempo variabile in base alle sue condizioni. Successivamente, se eseguita una anestesia locale e salvo complicazioni, la donna può tornare a casa dopo poche ore. In caso di anestesia totale o spinale o in caso di complicazioni, verrà chiesto alla paziente di rimanere più a lungo, anche per la notte o oltre. Tornata a casa la donna NON deve svolgere compiti o lavori fisicamente pesante per almeno una settimana dopo l’operazione. La maggior parte delle donne si riprende completamente entro due settimane dall’intervento.

Legatura delle tube: sarò subito sterile? Quando riprendere l’attività sessuale?

La sterilità è subito presente al termine dell’intervento. Si può riprendere l’attività sessuale dopo circa una decina di giorni dall’intervento ed in ogni caso solo quando vi sentirete a vostro agio.

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Legature delle tube: come cambiano le mestruazioni?

Dopo una legatura delle tube la donna continuerà ad avere il ciclo mestruale esattamente come prima: la maggior parte delle donne racconta infatti che non vi sono stati cambiamenti nelle loro mestruazioni. Se osservate che esse cambiano, non è necessariamente per colpa dell’operazione: ricordate che le mestruazioni possono cambiare con l’età o con altre patologie, anche senza essersi sottoposte ad un intervento di sterilizzazione. In caso di cambiamenti improvvisi del ciclo, si consiglia di interpellare il proprio ginecologo.

Utero con tube di Falloppio tagliate (legatura delle tube)

La legatura delle tube è reversibile o no?

Non è affatto vera l’opinione comune che un’inversione di legatura delle tube, rispetto alle possibilità di concepimento, sia caratterizzato da un alto tasso di insuccesso, anzi: secondo il Centro Infertilità di Saint Louis, le inversioni di legatura delle tube hanno un grande successo, tanto che le donne possono aspettarsi un tasso di fertilità del 95%, dopo che la procedura sia stata eseguita. La clinica esegue l’intervento chirurgico in laparoscopia. Presso il Centro Reversal Chapel Hill, invece, i medici offrono un tasso di successo nell’ottenimento di una gravidanza dopo l’intervento chirurgico di reversione del 75%, percentuale comunque ottima. Le percentuali di successo offerte da entrambe queste cliniche rispecchiano complessivamente la media nazionale. Tuttavia, è corretto puntualizzare che questi tassi di successo scendono drasticamente quando la paziente è di età superiore ai 40 anni; ma questo, d’altronde, è anche un fatto puramente fisiologico. I ginecologi e gli ostetrici fanno correttamente presente di non mettersi comunque nelle condizioni di aspettativa più rosee, quando si esegue l’intervento di reversione su donne d’età superiore ai 35 anni. Questo è un atteggiamento prudenziale del tutto corretto, ma bisogna comunque considerare che siamo ancora di fronte a percentuali di tutto rispetto. Complessivamente, difatti, per le donne sotto i 30 anni, il tasso di successo di gravidanza è del 77%. Per le donne che sono di età compresa tra 35 e 39 anni, il tasso di successo scende a circa il 62%, che comunque è ancora una percentuale, per l’appunto, del tutto rispettabile. Per le donne oltre i 40 anni la percentuale scende ulteriormente al 34%, che comunque non è affatto una percentuale trascurabile, se posta in rapporto all’immaginario comune dell’irreversibilità di questo tipo di intervento. Di certo, se la legatura delle tube ha coinvolto una cauterizzazione (cioè una bruciatura chirurgica delle estremità delle tube stesse, una volta resezionate e legate), è chiaro che le probabilità che un’inversione porti un successo riproduttivo sono molto più basse, proprio a causa dei danni provocati alle tube, ma non è affatto necessario intervenire con una cauterizzazione, anzi si può espressamente richiedere che ciò non avvenga, tanto in ogni caso l’intervento, se ben praticato, ottiene una sicurezza contraccettiva attorno al 100%.

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Sindrome da legatura delle tube

Secondo alcuni ricercatori esisterebbe una sindrome legata alla chiusura delle tube chiamata “Sindrome da legatura delle tube”, in inglese Post Tubal Ligation Syndrome. Appare comunque non esservi concordanza nel mondo scientifico sotto questo punto di vista, si tratta di un argomento controverso, ma alcune donne sostengono che dopo che aver avuto la loro legatura delle tube, soffrono di quella che viene chiamata appunto “sindrome post-legatura delle tube”. Alcuni dei sintomi più comuni sono periodi mestruali più pesanti del normale, crampi, mal di schiena e sbalzi d’umore estremi. Alcuni medici sostengono che la sindrome non esista, mentre altri ritengono che la sindrome sia molto reale. Secondo uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine da un gruppo di ricercatori di Atlanta, tale sindrome risulterebbe inesistente.

Corrispondente maschile

Il metodo contraccettivo chirurgico usato per l’uomo, corrispondente alla legatura delle tube, è la vasectomia, tecnica che comporta decisamente minori complicazioni ed effetti collaterali rispetto alla chiusura delle tube. Per approfondire, leggi anche:

Quanto costa una legatura delle tube?

Il costo di una chiusura delle tube è estremamente variabile in base alla clinica dove viene effettuata ed agli operatori che la eseguono. Generalmente il prezzo di una legatura delle tube oscilla tra 2000 ed i 7000 euro che includono: le parcelle dei medici e degli infermieri, le visite di controllo, la clinica, l’anestesista ed i farmaci.

Efficacia della legatura delle tube rispetto ad altri metodi contraccettivi

L’indice di Pearl è il numero che esprime la quantità di gravidanze indesiderate nel corso di un anno su 100 donne che hanno utilizzato lo stesso metodo contraccettivo: come vedete dallo schema di seguito pubblicato, la legatura delle tube è un metodo contraccettivo estremamente efficiente. C’è comunque una probabilità di circa il 2% di rimanere incinta nell’arco temporale di 10 anni dopo l’operazione.

Metodo Indice di Pearl
rapporto sessuale non protetto 85
metodo dei giorni infertili 24
misurazione della temperatura basale 24
misurazione della densità del muco cervicale 24
spermicidi 3 – 21
astinenza periodica 20
coito interrotto 4 – 18
diaframma 6 – 18
pesar 2 – 15
preservativo 2 – 12
spirale intrauterina 0,8 – 3
contraccezione ormonale combinata 0,1 – 3
contraccezione orale progestinica 0,5 – 3
contraccezione iniettabile progestinica 0,3
impianti progestinici 0,04
sterilizzazione femminile 0,4
sterilizzazione maschile 0,15

La legatura delle tube “cambia” la femminilità?

No, il corpo della donna continuerà a produrre gli ormoni la “rendono donna”. Non vi saranno cambiamenti nella pelle o nelle mammelle. La donna NON avrà la menopausa prima del normale e NON causa un aumento di peso, a meno che la paziente non aumenti l’introito calorico giornaliero, abbia una patologia relativa al metabolismo (ad esempio ipotiroidismo) o diminuisca l’attività fisica.

La legatura delle tube interferisce con l’impulso sessuale?

Probabilmente non del tutto. L’impulso sessuale generalmente non cambia ma è difficile prevedere come una legatura possa interferire col complesso modno della sfera sessuale femminile. Alcune donne riferiscono che senza la preoccupazione di avere una gravidanza accidentale e senza il fastidio di altri metodi contraccettivi, esse ed i loro partner trovano il sesso più piacevole e spontaneo.

La legatura delle tube interferisce sull’emotività?

La decisione di dare un taglio alla propria fertilità non è semplice: la donna potrebbe sentirsi un po’ triste nel porre fine al compito “materno” della sua vita. Potrebbe sentirsi “invecchiata” o avere un rimorso quando vede un bambino appena nato. Queste sensazioni di solito finiscono col tempo. D’altro canto la donna potrebbe sentirsi sollevata dal fatto di non avere più la preoccupazione di rimanere incinta accidentalmente. E’ insomma difficile prevedere quale sia la reazione emotiva ad una sterilizzazione, specie se sono contemporaneamente presenti patologie psichiatriche come depressione e disturbi dipolari.

La legatura delle tube protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili, come l’AIDS?

No. La chiusura delle tube rende soltanto incapaci di mettere al mondo un bambino, ma non vi protegge dalle malattie sessualmente trasmesse: per tale scopo è essenziale usare una “barriera meccanica” come il profilattico.

La sterilizzazione femminile è il giusto metodo per me?

Ci sono un numero di fattori che dovreste considerare per determinare se la sterilizzazione femminile sia il giusto metodo contraccettivo per voi. Come con qualunque contraccezione, dovreste prima parlare con il vostro dottore e con il vostro partner prima di considerare seriamente la sterilizzazione. Questo è particolarmente importante sia per la sterilizzazione maschile per quella femminile, poiché gli effetti sono potenzialmente irreversibili. Considerate l’uso di altri metodi contraccettivi. Valutate a lungo i pro ed i contro. La sterilizzazione femminile potrebbe essere un efficace metodo per voi se una o più delle seguenti condizioni è vera:

  • voi e il vostro partner avete tutti i figli di cui avreste sempre voluto avere;
  • voi e il vostro partner non volete avere bambini e voi non potete o non volete usare metodi temporanei di contraccezione;
  • volete un metodo permanente ed irreversibile;
  • avete l’assoluta certezza di non volere altri bambini;
  • non volete affrontare la possibilità di abortire se un vostro metodo temporaneo dovesse fallire;
  • volete poter avere rapporti sessuali senza usare altri metodi contraccettivi e senza la paura di gravidanza accidentale.

Nel caso in cui abbiate rapporti con un solo partner fisso, è preferibile che sia lui ad effettuare la vasectomia – operazione molto più semplice e sicura – mentre nel caso in cui abbiate rapporti con più partner, la legatura rappresenta la soluzione ideale, sempre tenendo a mente che non vi protegge dalle malattie sessualmente trasmesse il cui rischio aumenta all’aumentare del numero dei partner.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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A che velocità viaggiano sperma e spermatozoi? Quanto è lungo il loro viaggio?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma VELOCITA SPERMA SPERMATOZOI Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene Vagina GluteiA che velocità viaggia il liquido seminale quando viene emesso dal pene?

La velocità media che possiedono i circa 5 ml di sperma emessi al momento dell’eiaculazione è circa 45 km/h, ovviamente questo dato può variare molto tra persona e persona ed anche nello stesso soggetto. In linea di massima, una persona più giovane, con maggiore libido ed alla prima eiaculazione giornaliera, tende ad emettere liquido seminale con una velocità maggiore rispetto ad un soggetto meno giovane, con meno libido ed alla seconda o terza eiaculazione giornaliera.

Leggi anche: Com’è fatto uno spermatozoo e quanto è piccolo rispetto al gamete femminile?

A che velocità viaggiano gli spermatozoi?

Gli spermatozoi si muovono ad una velocità media di circa 2,2 millimetri al minuto, cioè quasi 15 centimetri all’ora. Potrebbe sembrare poco, ma non lo è: è stato calcolato che, con le debite proporzioni, la velocità di uno spermatozoo sarebbe pari a quella di una persona che corre a quasi 55 km/h; per paragone, vi basti pensare che l’attuale primatista dei 100 metri piani è il giamaicano Usain Bolt, che il 16 agosto 2009 a Berlino ha corso i 100 metri in 9,58 secondi, ad una media di 37,578 km/h: nulla contro i 55 km orari di uno spermatozoo!

Quanto è lungo il viaggio degli spermatozoi fino all’oocita?

Il viaggio che devono compiere gli spermatozoi copre un tragitto di una ventina centimetri (l’utero è lungo circa 6-9 cm e le tube uterine circa 10 cm), e dura circa un’ora/un’ora e mezza.

Leggi anche: Per quanto vivono gli spermatozoi dopo un’eiaculazione in vagina e nell’ambiente?

Gli spermatozoi viaggiano tutti alla stessa velocità?

No, non tutti gli spermatozoi viaggiano alla stessa velocità. La velocità degli spermatozoi sani può oscillare tra 1,5 e 3 millimetri al minuto.

Quali sono i fattori che influenzano la velocità di uno spermatozoo?

La rapidità con cui uno spermatozoo “nuota” per fecondare l’ovulo dipende da molti fattori, tra cui:

  • Morfologia: la velocità di un gamete maschile dipende molto dalla sua forma, specialmente quella della “testa”, che contiene il materiale genetico ereditario, e soprattutto quella del “flagello”, l’appendice lunga e sottile che ha compiti di locomozione: spermatozoi con alterazioni morfologiche e funzionali possono essere molto più lenti degli spermatozoi in salute.
  • Viscosità dello sperma: la viscosità del liquido lattescente in cui si trova immerso, può caratterizzare la sua velocità. Liquidi più viscosi oppongono più resistenza e causano un rallentamento nello spermatozoo.
  • Gene Y o X: gli spermatozoi portatori del gene Y (e che quindi in caso di fecondazione possono produrre un embrione maschile) sono più veloci arrivando anche sui 3 mm/minuto, ma vivono per un periodo di tempo più limitato; gli spermatozoi che portano il gene X (caratteristici della femmina) sono più lenti (circa 1,5 mm/minuto) ma vivono più a lungo.

Leggi anche: Come fa uno spermatozoo a fecondare un ovulo femminile?

Dott. Loiacono Emilio Alessio Medico Chirurgo Medicina Chirurgia Estetica Rughe Cavitazione Dieta Peso Dimagrire Grasso Dietologo Nutrizionista Cellulite Dimagrire Sessuologo  Roma Trucco COME FATTO SPERMATOZOO

Come si muovono gli spermatozoi?

Gli spermatozoi si muovono grazie al flagello (una sorta di coda, vedi immagine in alto). Il loro movimento è particolare: preferiscono strisciare invece che “nuotare”. Raramente transitano nella parte centrale del tratto riproduttivo femminile e, anzi, cercano proprio di evitare questa zona per spostarsi verso le pareti della vagina, sulle quali strisciano e quando incontrano una svolta improvvisa lasciano l’angolo in cui si trovavano per lasciarsi cadere sulla parete opposta, contro la quale vanno a sbattere come se si trovassero su un autoscontro.
Questo tipo di movimento non è affatto casuale, ma ha a che fare con la necessità degli spermatozoi di perforare lo strato di muco che normalmente protegge la cervice uterina: andando a urtarvi ripetutamente, perforano il muco che li separa dall’utero e si aprono un varco per raggiungere la meta. Ecco perché quando trovano una parete davanti a loro, queste cellule vi vanno naturalmente a impattare contro. Un gruppo di ricercatori statunitensi grazie a un ingegnoso sistema a LED è riuscito a osservare il percorso di circa 1.500 spermatozoi. Ha scoperto che compiono percorsi a “turacciolo” e – curiosamente – girano quasi sempre verso destra.

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Medico Chirurgo
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