Le encefalopatie spongiformi trasmissibili (da cui l’acronimo “EST”; in inglese “transmissible spongiform encephalopathy” da cui l’acronimo “TSE”), anche chiamate “malattie da prioni” o “malattie prioniche” o “prionopatie“, sono un gruppo di malattie neurodegenerative che possono interessare sia gli animali che gli esseri umani, causate da un anomalo ripiegamento della proteina cellulare prionica (anche detta “PrPC”) normalmente espressa sulla superficie di molte cellule cerebrali. Le PrPC anomale vengono denominate “prioni” o “scrapie PrP” o “PrPSc” o “agenti infettivi non convenzionali” e sono responsabili dei sintomi e segni delle malattie da prioni.
Elenco delle malattie da prioni più comuni
Le encefalopatie spongiformi trasmissibili includono varie patologie che interessano l’uomo e gli animali, tra cui:
- malattia di Creutzfeldt-Jakob (encefalopatia spongiforme subacuta o MCJ o ESS);
- nuova variante della Malattia di Creutzfeldt-Jakob (nvMCJ o malattia della mucca pazza umana);
- malattia di Gerstmann-Sträussler-Scheinker (GSS);
- insonnia familiare fatale (IFF);
- prionopatia variabilmente sensibile alla proteasi;
- kuru;
- malattia prionica associata a diarrea e a neuropatia autonomica;
- encefalopatia spongiforme bovina (BSE, comunemente conosciuta come morbo della mucca pazza o malattia della mucca pazza o mucca pazza) nei bovini;
- malattia del deperimento cronico del cervo (CWD);
- scrapie nelle pecore;
- malattia di Alpers dei neonati.
Epidemiologia
Le malattie prioniche sono rare ed attualmente alcune di esse, sono state completamente eradicate. La malattia di Creutzfeldt-Jakob, la malattia da prioni più diffusa, colpisce circa una persona per milione di persone all’anno. La prionopatia variabile proteasi-sensibile si verifica ogni anno in circa 1-3 individui ogni 100 milioni di persone nel mondo. La malattia di Gerstmann-Sträussler-Scheinker colpisce annualmente circa 1 persona ogni 10 milioni di individui nel mondo.
Età di insorgenza
Le malattie da prioni in genere colpiscono soggetti tra i 60 ed i 70 anni, tuttavia la nuova variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob sembra interessare maggiormente fasce più giovani (tra i 25 ed i 30 anni), mentre la malattia di Gerstmann–Sträussler–Scheinker syndrome colpisce soprattutto tra i 20 ed i 60 anni. L’età media all’esordio della prionopatia variabile proteasi-sensibile è di 70.
Cause delle malattie da prioni
Le encefalopatie spongiformi trasmissibili (malattie da prioni) sono causate da un anomalo ripiegamento della proteina cellulare prionica (“PrPC”) normalmente espressa sulla superficie di molte cellule cerebrali. La funzione esatta della PrPC è attualmente sconosciuta. Le proteine cellulari prioniche ripiegate in modo anomalo prendono il nome di “prioni” o “scrapie PrP” o “PrPSc“. I prioni determinano le varie malattie da prioni perché causano un malfunzionamento dei neuroni e la loro morte (necrosi). Le malattie da prioni possono comparire sporadicamente (senza una causa nota) oppure possono essere trasmesse geneticamente (a causa di difetti del gene PrP, detto “PRNP” contenuto nel braccio corto del cromosoma 20) o per via infettiva. Una volta comparsi nell’organismo, i prioni possono purtroppo auto-replicarsi: un singolo prione (PrPSc) induce la trasformazione conformazionale delle proteine cellulari prioniche (PrPC) vicine, e ciò porta alla creazione di duplicati PrPSc che a loro volta inducono un’ulteriore trasformazione di PrPC in PrPSc. Questo processo di trasformazione assume in pratica le caratteristiche di una reazione a catena e permette alle PrPSc di diffondersi a diverse regioni del cervello in modo esponenziale. La PrPC normale è solubile in acqua e sensibile alla proteasi, mentre al contrario la PrPSc è insolubile in acqua e resistente alla degradazione della proteasi quindi i prioni si accumuleranno progressivamente (in mesi o anni) determinando la morte dei neuroni ed i sintomi e segni tipici delle malattie da prioni, come demenza ed altri deficit neurologici.
Trasmissione delle malattie da prioni
Le malattie da prioni compaiono:
- sporadicamente e senza una causa specifica apparente (“malattia da prioni idiopatica”). E’ la forma più diffusa (circa 8 casi su 10 malattie da prioni sono di tipo sporadico);
- in modo familiare, ereditata dai genitori a causa della mutazione del gene PRNP che codifica per la proteina cellulare prionica, nella maggioranza dei casi con modalità autosomica dominante e solo in pochi casi con modalità recessiva;
- a causa della trasmissione infettiva.
Malattie da prioni sporadiche (idiopatiche)
Le malattie da prioni sporadiche (o “idiopatiche”) sono le malattie da prioni più frequenti, con circa 1 persona colpita ogni milioni di abitanti nel mondo ogni anno. Le malattie da prioni sporadiche rappresentano circa l’80% di tutte le malattie da prioni. Non è attualmente noto il motivo per cui si sviluppi la proteina cellulare prionica ripiegata in modo anomalo.
Malattie da prioni familiari (genetiche)
Le malattie da prioni familiari sono le seconde per diffusione, interessando circa 1 persona su 10 pazienti con malattia da prioni. Sono causate da difetti del gene PrP (PRNP), contenuto nel braccio corto del cromosoma 20. Le mutazioni genetiche che causano malattie da prioni familiari sono nella maggioranza dei casi a trasmissione autosomica dominante con penetranza variabile (più raramente sono recessive). Una malattia è detta a trasmissione autosomica dominante quando basta una singola copia dell’allele difettoso per far sì che la malattia si esprima, a prescindere dal sesso (basta un solo genitore malato). Il figlio di un individuo affetto ha la probabilità del 50% di essere affetto, cioè 1 figlio su 2 è malato e può trasmettere a sua volta la malattia alla metà dei suoi figli. In questo caso non può esistere un “portatore sano” (cosa che invece si può verificare nella trasmissione autosomica recessiva): chi possiede l’allele alterato, ha la patologia, mentre chi non lo possiede è sano. Di conseguenza da due genitori sani nascono il 100% di figli sani, mentre se entrambi i genitori sono malati allora si avranno il 100% di figli malati. Esistono più di 50 mutazioni del gene e difetti genetici differenti causano diversi tipi di malattia da prioni. Le mutazioni del gene alterano la sequenza aminoacidica di PrPC, determinandone un alterato ripiegamento della proteina e la formazione della PrPSc.
Malattie da prioni infettive (da contagio)
Le malattie da prioni trasmesse tramite contagio sono rare, interessando meno di 1 persona su 10 pazienti con malattie da prioni. Le malattie prioniche da contagio, possono essere trasmesse con due modalità principali:
1) trasmissione tramite contagio da persona a persona:
-
- per via iatrogena:
- a causa di trapianti di tessuti od organi;
- a causa di interventi neurochirurgici eseguiti con strumenti e materiali contaminati;
- a causa di trasfusioni di sangue (come avviene nella nuova variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob), raro;
- tramite ingestione di carne umana contaminata (cannibalismo, come avviene nel kuru).
- per via iatrogena:
Attualmente si ritiene che le malattie da prioni da contagio non siano contagiose tramite contatto casuale tra persone.
2) trasmissione tramite contagio da animale a persona:
- tramite ingestione di carne animale contaminata (come avviene nella nuova variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob);
- tramite contatto con animali infetti (ad esempio in caso di caccia o macellazione).
Le malattie da prioni si riscontrano in molti animali, come bovini, cervi, capre, gatti, visoni e pecore e possono essere trasmesse tra le specie attraverso l’ingestione della loro carne o quando l’uomo entra in contatto con i liquidi corporei o le sostanze di scarto di un animale infetto.
Sintomi e segni
I sintomi e segni delle malattie da prioni sono diversi in base alla malattia specifica, tuttavia – parlando in generale – sono di tipo neurologico e psichiatrico e possono includere:
- ansia;
- depressione;
- perdita di memoria;
- perdita di coordinazione;
- vertigini;
- demenza rapidamente progressiva;
- cambiamenti di personalità;
- allucinazioni;
- mioclono;
- paranoia;
- mal di testa;
- sintomi ossessivo-compulsivi;
- psicosi;
- disturbi del linguaggio (disartria);
- disfunzione dell’equilibrio e della coordinazione (atassia);
- cambiamenti nell’andatura;
- postura rigida;
- movimenti involontari;
- disturbi visivi;
- cecità;
- nistagmo;
- disturbi uditivi;
- alterata percezione sensoriale;
- debolezza;
- coma.
Diagnosi
I sintomi e segni inziali delle malattie da prioni sono in genere poco specifici e ciò rallenta la diagnosi. L’iter diagnostico comporta l’esclusione di altre potenziali cause degli stessi sintomi e segni. La diagnosi può inizialmente essere sospettata all’anamnesi ed all’esame obiettivo in una persona con demenza in rapida progressione, in particolare quando si riscontrano anche segni e sintomi come spasmi muscolari involontari, difficoltà di coordinazione/equilibrio e deambulazione e disturbi visivi. Un elettroencefalogramma, una puntura lombare con analisi del liquido cerebrospinale, una risonanza magnetica ed una biopsia possono supportare la diagnosi.
Diagnosi differenziale
Le encefalopatie spongiformi trasmissibili possono essere erroneamente diagnosticate come demenza, come malattia di Alzheimer o come altra patologia che presenti sintomi e segni neuropsichiatrici simili.
Terapie
Attualmente non esiste una cura o un trattamento efficace per le malattie da prioni che sono invariabilmente fatali in pochi mesi o anni dalla diagnosi. Alcuni dei sintomi e segni come l’ansia e le contrazioni, possono essere gestiti farmacologicamente, ma ciò è ovviamente solo una cura palliativa, che pur aumentando la qualità della vita del paziente, purtroppo non cura a monte la malattia. Sintomi psichiatrici come ansia e depressione possono essere trattati con sedativi e antidepressivi. Gli spasmi mioclonici possono essere gestiti con clonazepam o valproato di sodio. I fans come l’ibuprofene possono diminuire i dolori più lievi; gli oppiacei possono aiutare a gestire il dolore più intenso. Le convulsioni sono molto rare ma possono comunque essere trattate con farmaci antiepilettici.
Prognosi
Le malattie da prioni sono fatali in tutti i casi. Prendendo ad esempio in considerazione una delle malattie prioniche più diffuse, la malattia di Creutzfeldt-Jakob, è noto che – a partire dal 1981 – nessun essere umano sia vissuto più di 2,5 anni dopo l’insorgenza dei sintomi. Il sopravvissuto più lungo registrato con la nuova variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob (vCJD) è stato Jonathan Simms, un uomo nordirlandese che ha vissuto 10 anni dopo la sua diagnosi. Circa il 15% delle persone con malattia di Creutzfeldt-Jakob sopravvive per due o più anni. Circa il 70% delle persone con malattia di Creutzfeldt-Jakob muore entro un anno dalla diagnosi.
Per approfondire:
- Malattia di Creutzfeldt-Jakob (encefalopatia spongiforme subacuta): classificazione, cause, sintomi, segni
- Malattia di Creutzfeldt-Jakob(encefalopatia spongiforme subacuta): diagnosi, cure, prognosi, mortalità
- Nuova variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob: cause, sintomi, diagnosi, cure
- Encefalopatia spongiforme bovina (morbo della mucca pazza): cause, sintomi, diagnosi, cure
- Malattia di Gerstmann-Sträussler-Scheinker: cause, sintomi, diagnosi, cura, mortalità
- Prionopatia variabilmente sensibile alla proteasi: cause, sintomi, diagnosi, cure
- Malattia prionica associata a diarrea e a neuropatia autonomica: cause, sintomi, cure
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- Insonnia fatale familiare: cause, sintomi, diagnosi, polisonnografia, cure
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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