Prionopatia variabilmente sensibile alla proteasi: cause, sintomi, diagnosi, cure

MEDICINA ONLINE MORTE CLINICA BIOLOGICA MORTE CEREBRALE END LIFE OSPEDALE LETTO VENTILATORE MECCANICO STACCARE LA SPINA BRAIN DEATH ELETTROENCEFALOGRAMMA PIATTO FLAT EEG SNC CERVELLO TERMINALE MALATO COMA STATO VEGETATIVOLa prionopatia variabilmente sensibile alla proteasi (anche detta “prionopatia variabile proteasi-sensibile“; precedentemente nota come “prionopatia sensibile alla proteasi“; in inglese “variably protease-sensitive prionopathy“, da cui l’acronimo “VPSPr“, precedentemente nota come “protease sensitive prionopathy“) è una rara malattia neurodegenerativa sporadica invariabilmente mortale.
La prionopatia variabilmente sensibile alla proteasi appartiene ad un grande gruppo di patologie denominato “encefalopatie spongiformi trasmissibili” o “malattie da prioni“. La malattie da prioni sono causate dalla presenza, per cause in alcuni casi non comprese, in altri casi genetiche o relative a contagio, di un anomalo ripiegamento della proteina cellulare prionica (anche detta “PrPC“) normalmente espressa sulla superficie di molte cellule cerebrali. Le PrPC anomale vengono denominate “prioni” o “scrapie PrP” o “PrPSc” e sono responsabili dei sintomi e segni delle malattie da prioni.
Le malattie da prioni includono, oltre alla prionopatia variabilmente sensibile alla proteasi, anche la malattia di Creutzfeldt-Jakob, l’insonnia familiare fatale (IFF), la kuru e l’encefalopatia spongiforme bovina (BSE, comunemente conosciuta come morbo della mucca pazza).
La prionopatia variabilmente sensibile alla proteasi ha somiglianze con la malattia di Creutzfeldt-Jakob, ma le manifestazioni cliniche differiscono leggermente e la proteina prionica anormale (PrP) è meno resistente alla digestione da parte delle proteasi; alcune varianti sono più sensibili alle proteasi rispetto ad altre, da cui la denominazione “variabilmente sensibile alla proteasi”.

Cenni storici

La prionopatia variabile sensibile alla proteasi, inizialmente nota come “prionopatia sensibile alla proteasi”, è stata descritta per la prima volta in un articolo presentato ad una conferenza sui prioni nel 2006 in cui venivano citati 11 casi; questo studio è stato poi pubblicato nel 2008. Lo studio è stato condotto da Gambetti P., Zou W.Q. e colleghi del National Prion Disease Pathology Surveillance Center degli Stati Uniti. La prionopatia variabile sensibile alla proteasi è stata identificata per la prima volta come una malattia distinta nel 2010 da Zou W.Q. e colleghi del National Prion Disease Pathology Surveillance Center degli Stati Uniti.

Epidemiologia

La prionopatia variabile proteasi-sensibile è estremamente rara e si verifica ogni anno in circa 1- 3 individui ogni 100 milioni di persone nel mondo. Nel 2018 nel Regno Unito sono stati segnalati quattordici casi. L’età media all’esordio è di 70 anni.

Cause

Le encefalopatie spongiformi trasmissibili (malattie da prioni) sono causate da un anomalo ripiegamento della proteina cellulare prionica (“PrPC”) normalmente espressa sulla superficie di molte cellule cerebrali. La funzione esatta della PrPC è attualmente sconosciuta. Le proteine cellulari prioniche ripiegate in modo anomalo prendono il nome di “prioni” o “scrapie PrP” o “PrPSc“. I prioni determinano le varie malattie da prioni perché causano un malfunzionamento dei neuroni e la loro morte (necrosi). Una volta comparsi nell’organismo, i prioni possono purtroppo auto-replicarsi: un singolo prione (PrPSc) induce la trasformazione conformazionale delle proteine cellulari prioniche (PrPC) vicine, e ciò porta alla creazione di duplicati PrPSc che a loro volta inducono un’ulteriore trasformazione di PrPC in PrPSc. Questo processo di trasformazione assume in pratica le caratteristiche di una reazione a catena e permette alle PrPSc di diffondersi a diverse regioni del cervello in modo esponenziale. Le malattie da prioni possono comparire sporadicamente (senza una causa nota) oppure possono essere trasmesse geneticamente (a causa di difetti del gene PrP, detto “PRNP” contenuto nel braccio corto del cromosoma 20) o per via infettiva. In particolare la prionopatia variabile proteasi-sensibile è sporadica ed idiopatica (non sono attualmente note le sue cause). Poiché quasi tutti i pazienti dello studio originale avevano una storia familiare positiva di demenza, si sospettava inizialmente una causa genetica, ma tale eziologia deve ancora essere confermata. Sembra che circa il 40% dei pazienti possieda un’anamnesi familiare positiva per demenza. Alcuni hanno suggerito che la malattia potrebbe essere una forma sporadica della sindrome di Gerstmann-Sträussler-Scheinker.

Sintomi e segni

I pazienti con prionopatia variabile proteasi-sensibile presentano sintomi e segni neurologici e psichiatrici, deficit del linguaggio (afasia e/o disartria), cambio del comportamento, progressivo declino cognitivo e motorio (demenza, atassia, parkinsonismo, psicosi, afasia e disturbi dell’umore).

Diagnosi

La prionopatia variabile proteasi-sensibile è di difficile diagnosi, sia perché i sintomi iniziali sono aspecifici e mimano molte altre patologie di interesse neurologico e pichiatrico, sia perché i segni patognomonici alla risonanza magnetica come il nastro corticale o il segno della mazza da hockey, i complessi periodici di onde acute all’EEG e i test per la proteina 14-3-3 e la proteina tau di solito non sono dirimenti al 100%, inoltre non sono state osservate mutazioni nel regione codificante del gene PrP, a differenza della malattia di Creutzfeldt-Jakob e ìdella nuova variante della malattia di Creutzfeldt-Jakob. La diagnosi può essere sospettata all’anamnesi ed all’esame obiettivo da un medico esperto, ma trova conferma solo su un esame anatomo-patologico. Esistono caratteristiche microscopiche e immunoistochimiche uniche e i prioni non possono essere digeriti utilizzando le proteasi. Circa il 40% dei pazienti ha una storia familiare di demenza e tale informazione potrebbe facilitare la diagnosi.

Diagnosi differenziale

La prionopatia variabile proteasi-sensibile, come anche le altre encefalopatie spongiformi trasmissibili, può essere erroneamente diagnosticata come demenza, come malattia di Alzheimer o come altra patologia che presenti sintomi e segni neuropsichiatrici simili.

Terapia

Attualmente non esiste una cura specifica per la prionopatia variabile proteasi-sensibile, né esiste alcun trattamento noto per rallentare la progressione della malattia. Terapie e farmaci mirano a trattare o rallentare gli effetti dei sintomi e segni per migliorare la qualità della vita del paziente.

Prognosi e mortalità

La prionopatia variabile proteasi-sensibile è mortale nel 100% dei casi. Dopo la diagnosi, i pazienti possono vivere da alcuni mesi ad alcuni anni. La durata media della sopravvivenza è di 24 mesi.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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