Meiosi: spiegazione di tutte tappe

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma MEIOSI SPIEGAZIONE TUTTE LE TAPPE Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgCome abbiamo visto in questo articolo, nella mitosi da una cellula madre si ottengono due cellule figlie identiche, con lo stesso numero di cromosomi della madre; poiché vi sono tante coppie di cromosomi si parla di cellule a “corredo cromosomico” diploide. La meiosi, invece, è una moltiplicazione “riduttiva”, poiché le cellule figlie hanno un corredo cromosomico dimezzato rispetto alla cellula madre: possiedono un cromosoma solo per ogni coppia. Per le cellule umane, ad esempio, nella mitosi si passa da una cellula con 46 cromosomi, cioè con 23 coppie di cromosomi, a due cellule sempre con 46 cromosomi (23 coppie); nella meiosi, da una cellula progenitrice con 46 cromosomi si passa a cellule con 23 cromosomi (un cromosoma per ogni coppia): il corredo cromosomico così dimezzato è detto aploide.

La meiosi riguarda esclusivamente le cellule germinative o gameti: queste cellule devono avere un numero di cromosomi dimezzato perché nella fecondazione, dall’unione di un gamete maschile con un gamete femminile (entrambi aploidi) originerà lo zigote, la prima cellula diploide dalla quale, per effetto di successive mitosi, derivano tutte le cellule (diploidi) dell’organismo.

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Le tappe della meiosi

La meiosi consente di ottenere una notevole variabilità del patrimonio genetico, per la distribuzione casuale dei membri di ogni coppia di cromosomi all’interno delle cellule figlie (gameti) e per effetto del crossing-over. Le cellule progenitrici (oogoni e spermatogoni) da cui origineranno le cellule germinative (oociti e spermatozoi), aploidi, sono diploidi, posseggono cioè 46 cromosomi, 23 coppie di cromosomi. Ogni coppia è costituita, come per tutte le altre cellule del corpo umano, da un cromosoma proveniente dalla madre e uno dal padre. I due cromosomi che costituiscono una coppia sono simili per forma e dimensione e vengono detti cromosomi omologhi.

La meiosi prevede due divisioni cellulari successive:

  • la prima è la divisione riduzionale, nella quale i due cromosomi di ciascuna coppia si separano, andando ciascuno in una sola delle due cellule figlie, che presentano perciò un numero di cromosomi ridotto a metà, ma già divisi in due cromatidi (cioè con DNA raddoppiato e già pronto a una nuova divisione);
  • la seconda è una divisione equazionale, simile alla mitosi, nella quale, fin dalla profase, i cromosomi sono divisi in due cromatidi.

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Tappe della divisione riduzionale

  1. Profase I. In questa fase si evidenziano i cromosomi, divisi in cromatidi; i due cromosomi di ciascuna coppia si con-giungono (sinapsi), costituendo delle formazioni dette tetradi, perché fatte di quattro cromatidi. I geni corrispondenti sui due cromosomi omologhi si vengono così a trovare a stretto contatto e si può avere lo scambio reciproco di porzioni di DNA corrispondenti tra i due cromosomi: questo fenomeno è detto crossing-over. Tale scambio è molto importante perché permette di ottenere dei “nuovi” cromosomi costituiti da porzioni del cromosoma “paterno” e porzioni del cromosoma “materno”: lo scambio di geni, responsabile della trasmissione dei caratteri ereditari, determina una notevole varietà delle caratteristiche della specie umana grazie al continuo mescolamento, di generazione in generazione, di caratteri appartenenti a individui diversi. Rispetto alla mitosi, la profase I presenta le seguenti differenze: – la congiunzione (sinapsi) dei cromosomi omologhi con formazione delle tetradi; – gli scambi reciproci di porzioni di DNA per crossing-over. La profase I è molto lunga e viene suddivisa in diversi stadi:
    • leptotene: comparsa dei cromosomi sotto forma di lunghi filamenti singoli e sottili (da lepto, che significa “sottile”);
    • zigotene (da zygotos, ossia “unito assieme”): appaiamento dei cromosomi omologhi (sinapsi);
    • pachitene: accorciamento e ispessimento dei cromosomi (da pachys, cioè spesso); le coppie di cromosomi vengono definite bivalenti;
    • diplotene: sdoppiamento dei cromosomi in cromatidi, con formazione delle tetradi; i cromatidi omologhi si scambiano porzioni di DNA (crossing-over) incrociandosi in punti detti chiasmi.
    • diacinesi: scomparsa del nucleolo e della membrana nucleare e formazione del fuso; la diacinesi corrisponde alla prometafase.
  2.  Prometafase I: si forma il fuso mitotico con i centrioli ai poli opposti, mentre la membrana nucleare è scomparsa: non vi sono differenze con la mitosi.
  3. Metafase I: le fibre del fuso si collegano ai cromosomi: ogni cromosoma, diviso in due cromatidi tenuti insieme per il centromero, è legato alle fi bre del fuso di un solo polo: i cromosomi omologhi sono connessi ai poli opposti. Si ha l’allineamento dei cromosomi sul piano equatoriale (piastra metafasica). Nella mitosi ogni cromosoma è collegato ai due poli; nella meiosi, invece, ogni cromosoma è collegato solo a uno dei due poli, con l’omologo (cioè il cromosoma della stessa coppia) collegato al polo opposto .
  4. Anafase I: si ha la migrazione dei cromosomi verso i poli. I cromosomi omologhi migrano verso i poli opposti. Nella mitosi il centromero si divide e i due cromatidi costituenti ogni cromosoma migrano verso poli opposti; nella meiosi, invece, il centromero non si divide e tutto il cromosoma formato dai due cromatidi uniti per il centromero migra verso un polo, mentre il suo omologo si porta all’altro polo . Così a un polo avremo 23 cromosomi e all’altro i 23 omologhi, tutti già divisi in due cromatidi.
  5. Telofase I: si completa la separazione delle due cellule, che sono aploidi perché contengono solo 23 dei 46 cromosomi; ma ogni cromosoma è già“sdoppiato” in due cromatidi uniti per il centromero ed è quindi pronto a una seconda divisione.

Tappe della divisione equazionale

La seconda divisione della meiosi (divisione equazionale) porta alla separazione dei cromatidi. Essa è del tutto uguale a una mitosi che parte da una profase già iniziata, con la differenza che sia la cellula di partenza, con i cromosomi già divisi in due cromatidi, sia le cellule figlie, hanno un numero di cromosomi dimezzato, sono cioè cellule aploidi.

  1. Profase II: la profase I è molto lenta e si completa in giorni, mesi o addirittura anni; la profase II, invece, inizia subito dopo la telofase I, cioè subito dopo la fine della prima divisione meiotica, senza l’interposizione di una fase di riposo o interfase. 2.
  2. Prometafase e metafase II: come per la mitosi, si forma il fuso, la piastra equatoriale, e si collegano le fibre del fuso al centromero di ogni cromosoma, che resta così connesso a entrambi i poli.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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A che velocità viaggiano sperma e spermatozoi? Quanto è lungo il loro viaggio?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma VELOCITA SPERMA SPERMATOZOI Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene Vagina GluteiA che velocità viaggia il liquido seminale quando viene emesso dal pene?

La velocità media che possiedono i circa 5 ml di sperma emessi al momento dell’eiaculazione è circa 45 km/h, ovviamente questo dato può variare molto tra persona e persona ed anche nello stesso soggetto. In linea di massima, una persona più giovane, con maggiore libido ed alla prima eiaculazione giornaliera, tende ad emettere liquido seminale con una velocità maggiore rispetto ad un soggetto meno giovane, con meno libido ed alla seconda o terza eiaculazione giornaliera.

Leggi anche: Com’è fatto uno spermatozoo e quanto è piccolo rispetto al gamete femminile?

A che velocità viaggiano gli spermatozoi?

Gli spermatozoi si muovono ad una velocità media di circa 2,2 millimetri al minuto, cioè quasi 15 centimetri all’ora. Potrebbe sembrare poco, ma non lo è: è stato calcolato che, con le debite proporzioni, la velocità di uno spermatozoo sarebbe pari a quella di una persona che corre a quasi 55 km/h; per paragone, vi basti pensare che l’attuale primatista dei 100 metri piani è il giamaicano Usain Bolt, che il 16 agosto 2009 a Berlino ha corso i 100 metri in 9,58 secondi, ad una media di 37,578 km/h: nulla contro i 55 km orari di uno spermatozoo!

Quanto è lungo il viaggio degli spermatozoi fino all’oocita?

Il viaggio che devono compiere gli spermatozoi copre un tragitto di una ventina centimetri (l’utero è lungo circa 6-9 cm e le tube uterine circa 10 cm), e dura circa un’ora/un’ora e mezza.

Leggi anche: Per quanto vivono gli spermatozoi dopo un’eiaculazione in vagina e nell’ambiente?

Gli spermatozoi viaggiano tutti alla stessa velocità?

No, non tutti gli spermatozoi viaggiano alla stessa velocità. La velocità degli spermatozoi sani può oscillare tra 1,5 e 3 millimetri al minuto.

Quali sono i fattori che influenzano la velocità di uno spermatozoo?

La rapidità con cui uno spermatozoo “nuota” per fecondare l’ovulo dipende da molti fattori, tra cui:

  • Morfologia: la velocità di un gamete maschile dipende molto dalla sua forma, specialmente quella della “testa”, che contiene il materiale genetico ereditario, e soprattutto quella del “flagello”, l’appendice lunga e sottile che ha compiti di locomozione: spermatozoi con alterazioni morfologiche e funzionali possono essere molto più lenti degli spermatozoi in salute.
  • Viscosità dello sperma: la viscosità del liquido lattescente in cui si trova immerso, può caratterizzare la sua velocità. Liquidi più viscosi oppongono più resistenza e causano un rallentamento nello spermatozoo.
  • Gene Y o X: gli spermatozoi portatori del gene Y (e che quindi in caso di fecondazione possono produrre un embrione maschile) sono più veloci arrivando anche sui 3 mm/minuto, ma vivono per un periodo di tempo più limitato; gli spermatozoi che portano il gene X (caratteristici della femmina) sono più lenti (circa 1,5 mm/minuto) ma vivono più a lungo.

Leggi anche: Come fa uno spermatozoo a fecondare un ovulo femminile?

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Come si muovono gli spermatozoi?

Gli spermatozoi si muovono grazie al flagello (una sorta di coda, vedi immagine in alto). Il loro movimento è particolare: preferiscono strisciare invece che “nuotare”. Raramente transitano nella parte centrale del tratto riproduttivo femminile e, anzi, cercano proprio di evitare questa zona per spostarsi verso le pareti della vagina, sulle quali strisciano e quando incontrano una svolta improvvisa lasciano l’angolo in cui si trovavano per lasciarsi cadere sulla parete opposta, contro la quale vanno a sbattere come se si trovassero su un autoscontro.
Questo tipo di movimento non è affatto casuale, ma ha a che fare con la necessità degli spermatozoi di perforare lo strato di muco che normalmente protegge la cervice uterina: andando a urtarvi ripetutamente, perforano il muco che li separa dall’utero e si aprono un varco per raggiungere la meta. Ecco perché quando trovano una parete davanti a loro, queste cellule vi vanno naturalmente a impattare contro. Un gruppo di ricercatori statunitensi grazie a un ingegnoso sistema a LED è riuscito a osservare il percorso di circa 1.500 spermatozoi. Ha scoperto che compiono percorsi a “turacciolo” e – curiosamente – girano quasi sempre verso destra.

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