Emosiderosi: cause, sintomi, emosiderina, terapie

MEDICINA ONLINE LABORATORIO BLOOD TEST EXAM ESAME DEL SANGUE FECI URINE GLICEMIA ANALISI GLOBULI ROSSI BIANCHI PIATRINE VALORI ERITROCITI ANEMIA TUMORE CANCRO LEUCEMIA FERRO FALCIFORME MCon “emosiderosi” in medicina ci si riferisce ad una condizione patologica caratterizzata da un accumulo focale di emosiderina, la quale è una forma di deposito stabile parenchimale del ferro. “Emosiderosi” quindi non è una definizione che possa essere utilizzata per indicare le patologie da sovraccarico di ferro poiché queste interessano principalmente la ferritina, oltre alle altre forme molecolari leganti il ferro. A differenza di quanto accade nell’emocromatosi, nell’emosiderosi questo fenomeno NON causa un danno tissutale, in quanto NON si accompagna a aumento del ferro totale corporeo.

Cause

L’emosiderosi focale può verificarsi a causa della formazione di ematomi od in seguito ad emorragie ricorrenti all’interno di un organo: il ferro liberato dai globuli rossi viene depositato all’interno degli stessi nei siti emorragici, con possibile sviluppo di significativi accumuli di emosiderina e conseguente emosiderosi. Tale condizione si può osservare anche nelle patologie in cui si verifica un’accentuata distruzione di globuli rossi (emolisi), come ad esempio nelle anemie emolitiche, nel morbo di Cooley, nella malaria, nelle intossicazioni da veleni ad azione emolitica oppure tipicamente nei pazienti sottoposti, per varie cause, a trasfusioni di sangue ripetute. L’emosiderosi può essere provocata anche da un’eccessiva somministrazione di ferro a scopo terapeutico. Le cause schematicamente sono quindi:

  • qualsiasi patologia che determina emorragie ricorrenti o croniche (spesso caratterizzate anche da anemia da carenza da ferro);
  • emolisi diffusa;
  • trasfusioni di sangue ripetute;
  • farmaci conteneti ferro.

Dove si accumula l’emosiderina?

L’emosiderina tende ad accumularsi maggiormente nei polmoni e nei reni.

Sintomi e segni

L’emosiderina è generalmente asintomatica. In alcuni casi può fornire tali sintomi:

  • anemia;
  • ecchimosi;
  • epatomegalia (ingrossamento del fegato);
  • splenomegalia (ingrossamento della milza);
  • tachipnea (aumento della frequenza respiratoria);
  • tachicardia (aumento della frequenza cardiaca);
  • perdita di peso;
  • astenia (mancanza di forza);
  • discromie cutanee;
  • tosse;
  • dolore addominale;
  • dolori articolari;
  • nausea e vomito;
  • diarrea;
  • pallore;
  • letargia.

Terapie

Il trattamento dell’emosiderosi è in gran parte rivolto a migliorare i sintomi. Nei casi più gravi con interessamento polmonare ed anemia, si esegue ossigenoterapia, ventilazione meccanica, trasfusioni di sangue e somministrazione di chelanti del ferro.

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