Le organizzazioni collettive, che sono costituite da più individui uniti per il perseguimento di fini comuni, sono disciplinate dal diritto come se fossero soggetti giuridici. Esse sono comunemente chiamate persone giuridiche e possiedono al loro interno organi individuali e/o collegiali che hanno il compito di svolgere le diverse funzioni che fanno capo all’organizzazione stessa. Le organizzazioni si distinguono in organizzazioni private e organizzazioni pubbliche (o enti pubblici).
Esistono numerosissimi tipi di organizzazioni con o senza scopo di lucro: associazioni culturali, religiose o sportive, partiti politici, sindacati, società commerciali, enti pubblici ecc. Ciascuna di esse può essere, in quanto tale, titolare di diritti e di doveri e può, in quanto tale, compiere atti giuridici. Possiamo perciò dire che un determinato terreno è di proprietà della Fiat o del comune di Milano, oppure che un contratto di affitto di un locale è stato concluso dal Club alpino italiano, dall’Associazione per la protezione degli animali o dalla società Rossi & c.
La Fiat, il comune di Milano, il Cai, l’Associazione per la protezione degli animali, la società Rossi & c. sono infatti organizzazioni, composte da un numero più o meno elevato di individui; esse sono disciplinate dal diritto come se fossero persone: possono compiere qualsiasi tipo di atto giuridico tranne quelli che, per la loro natura, possono riguardare esclusivamente gli esseri umani (per esempio, contrarre matrimonio).
Autonomia patrimoniale
Per svolgere la loro attività (di qualunque natura essa sia) le organizzazioni hanno bisogno di poter disporre di un proprio patrimonio che può essere costituito da somme di denaro, da beni mobili o immobili. Molto spesso sono i singoli aderenti che provvedono a costituire tale patrimonio conferendo all’organizzazione i mezzi necessari. Per esempio, se un gruppo di persone decide di fondare un’associazione sportiva dovrà occuparsi di versare o raccogliere i fondi necessari perché l’associazione possa raggiungere gli scopi che si propone. Orbene, la caratteristica importantissima comune a tutte le organizzazioni è che il loro patrimonio, una volta costituito, si configura in modo separato e distinto dai patrimoni personali dei singoli aderenti; si dice pertanto che le organizzazioni hanno un’autonomia patrimoniale rispetto ai propri membri. Per restare all’esempio precedente, è evidente che l’associazione sportiva, una volta costituita, deve possedere propri fondi che sono, per forza di cose, separati dai beni di proprietà dei soci. L’autonomia patrimoniale, che è – lo ripetiamo – una caratteristica comune e generale a tutte le organizzazioni, può essere più o meno completa:
- l’autonomia patrimoniale di una organizzazione è denominata completa o “perfetta” quando la distinzione tra il patrimonio dell’organizzazione e il patrimonio degli aderenti è totale: ciò significa che, se l’organizzazione in quanto tale contrae dei debiti, i suoi creditori non possono mai rifarsi in nessun caso sul patrimonio dei singoli associati; e d’altra parte i creditori di un singolo associato non possono mai rifarsi sul patrimonio dell’organizzazione. Quando un’organizzazione gode di un’ autonomia patrimoniale perfetta, essa viene designata dalla legge come persona giuridica. Appartengono a questa categoria di organizzazioni, tra le altre, le associazioni riconosciute, le fondazioni, le società per azioni e gli enti pubblici.
- l’autonomia patrimoniale di un’organizzazione è denominata incompleta o “imperfetta” quando – in certe condizioni che variano a seconda del tipo di organizzazione – i singoli associati possono essere chiamati a rispondere dei debiti contratti dall’organizzazione in quanto tale. Ciò significa che, se l’organizzazione in quanto tale contrae dei debiti, i suoi creditori possono rifarsi in alcuni casi sul patrimonio dei singoli associati. In parole semplici la distinzione tra il patrimonio dell’organizzazione e il patrimonio degli aderenti NON è totale. Rientrano in questa categoria di organizzazioni le associazioni non riconosciute e le società di persone.
Per fare un esempio pratico di differenza tra i due tipi di autonomia, prendiamo in esame una “associazione”. Le associazioni sono organizzazioni private che non svolgono attività economiche, cioè che non perseguono fini di lucro, ma di altra natura: per esempio fini politici (come i partiti politici), religiosi (come, per esempio, l’Azione cattolica), culturali o ricreativi (come, per esempio, l’Arci), sindacali (come i sindacati dei lavoratori dipendenti), sportivi (come le associazioni polisportive). Le associazioni possono chiedere e ottenere il riconoscimento da parte dello Stato Italiano e in questo caso acquistano un’autonomia patrimoniale perfetta.
Le associazioni che non chiedono o non ottengono il riconoscimento da parte dello stato vengono chiamate associazioni non riconosciute e hanno un’autonomia patrimoniale imperfetta.
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Lo Staff di Medicina OnLine
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