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Una prigione per la tua mente
“Che cos’è Matrix? Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L’avverti quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità”.
“Quale verità?”
“Che tu sei uno schiavo, Neo. Come tutti gli altri, sei nato in catene, sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha odore. Una prigione per la tua mente”.
Morpheus (Laurence Fishburne) a Neo (Keanu Reeves), dialogo tratto dal film di fantascienza del 1999 “Matrix” scritto e diretto dalle sorelle Larry e Andy Wachowski.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Differenza tra metafora, metonimia, sineddoche e personificazione con esempi
Metafora
La metafora è una figura retorica che consiste nel sostituire una parola con un’altra per rafforzare il concetto. E’ un paragone che avviene tra due elementi introdotti da un nesso (come, così,tal, ecc..). La metafora è un paragone tra due realtà lontane che hanno però un elemento in comune.
Esempi
- Invece di dire Achille è forte e invincibile possiamo dire Achille è un leone;
- Invece di dire Il mio amore per te è enorme, usando una metafora possiamo dire Il mio amore per te è un mare;
- Invece di dire Angela ha i capelli biondi può possiamo dire Angela ha i capelli d’oro.
Metonimia
La metonimia (pronunciabile tanto metonimìa, alla greca, quanto metonìmia, alla latina; il termine deriva dal greco μετωνυμία metōnymía, composto da μετά metà “attraverso/oltre” e ὄνομα ònoma “nome”, con significato “scambio di nome”) è una figura retorica che consiste nella sostituzione di un termine con un altro che ha con il primo una relazione di vicinanza, attuando una sorta di trasferimento di significato. La metonimia è una figura retorica del tutto paragonabile alla sineddoche; risulta perciò molto spesso arduo distinguerle. Nella metonimia la relazione è di tipo qualitativo, nella sineddoche di tipo quantitativo (la parte per il tutto, il genere per la specie, il singolare per il plurale).
Esempi
Esistono numerosi tipi di modalità di sostituzione, per esempio:
- l’autore per l’opera (“mi piace leggere Dante” / le opere di Dante, “ascolto Mozart” / le opere di Mozart.)
- la causa per l’effetto (“ha una buona penna” / egli sa scrivere bene)
- il contenente per il contenuto (“bere un bicchiere” / il vino del bicchiere)
- l’astratto per il concreto (“confidare nell’amicizia” / negli amici)
- il concreto per l’astratto (“ascoltare il proprio cuore” / i propri sentimenti, “ha gli strumenti” / ha le capacità)
- la materia per l’oggetto (“ammiro i marmi del Partenone” / ammiro le statue del Partenone)
- la sede o l’odonimo per l’istituzione (“notizie da Montecitorio” / notizie provenienti dalla camera dei deputati): si parla in questo caso di “metonimia topografica”[2]
In tutti questi casi il termine usato indica comunque il concetto da esprimere malgrado la mancanza del termine proprio, in quanto tra le due parole c’è una connessione diretta o indiretta.
Sineddoche
La sineddoche consiste nella sostituzione di un termine con un altro che ha con il primo una relazione di carattere quantitativo (la parte per il tutto o viceversa, il singolare per il plurale o viceversa – se si basa sulla quantità delle cose oggetto della sineddoche; il genere per la specie o viceversa, dunque la somiglianza – se invece si basa sulla qualità delle cose oggetto della sineddoche). La sineddoche è una figura retorica simile alla metonimia (a volte risulta arduo distinguerle). La metonimia, però, si basa su una relazione di carattere qualitativo, e non quantitativo, tra i due termini.
Esempi
Si ha una sineddoche quando si indica:
- la parte per il tutto: “tetti” al posto di “case”, “scafo” al posto di “nave”, “Inghilterra” al posto di “Regno Unito”, “Olanda” al posto di “Paesi Bassi”, “inglese” al posto di “britannico”, “Monte Carlo” al posto di “Monaco”,
- il tutto per la parte: “America” al posto di “Stati Uniti d’America”, “americano” al posto di “statunitense”, cappotto di “renna”, ovvero fatto con la pelle della renna;
- il genere per la specie: “il felino” per “il gatto”, “la belva lo azzannò” per “il leone lo azzannò”;
- la specie per il genere: “i grandi gatti” (big cats) per i felini come il leone o la tigre;
- il singolare per il plurale: “l’italiano” all’estero per “gli italiani” all’estero;
- il numero determinato per l’indeterminato (“mille” saluti per “molti” saluti);
- il numero indeterminato per il determinato: il libro ebbe “innumerevoli” ristampe.
Personificazione
La personificazione è una figura retorica che consiste nell’attribuzione di comportamenti, pensieri, tratti (anche psicologici e comportamentali) umani a qualcosa che umano non è. Oggetto di personificazione può ben essere un oggetto inanimato, un animale, ma anche un concetto astratto, come la pace, la giustizia, la vendetta ecc.
Esempi
- Zacinto o materna mia terra;
- Voi, grandi boschi,[…] urlate come l’organo.
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Differenza tra metafora, similitudine, paragone, allegoria e simbolo con esempi
Metafora
La metafora è una figura retorica che consiste nel sostituire una parola con un’altra per rafforzare il concetto. E’ un paragone che avviene tra due elementi introdotti da un nesso (come, così,tal, ecc..). La metafora è un paragone tra due realtà lontane che hanno però un elemento in comune. Il termine “metafor” deriva dal greco μεταϕορά che significa “trasferimento”.
Esempi
- Invece di dire Achille è invincibile possiamo dire Achille è un leone;
- Invece di dire Il mio amore per te è enorme, usando una metafora possiamo dire Il mio amore per te è un mare;
- Invece di dire Angela ha i capelli biondi possiamo dire Angela ha i capelli d’oro.
Similitudine
La similitudine è una figura retorica fondata sulla somiglianza logica o fantastica di due eventi, immagini o successioni di pensiero. I due concetti messi in relazione sono collegati fra loro grammaticalmente da avverbi di paragone o locuzioni avverbiali chiamati “protasi” e “apodosi”: così…come; tale…quale. La metafora si differenzia dalla similitudine per l’assenza di avverbi di paragone. Il termine “similitudine” deriva dal latino “similitudo”, ossia “somiglianza”.
Esempi
- Sei così forte come lo è un dio.
- Così splendente come un sole d’estate.
- Così rara come un’oasi nel deserto.
Paragone
Il paragone mette a confronto due persone, cose o situazioni per giudicare delle loro somiglianze o diversità o per riconoscere quale sia il valore dell’una rispetto all’altra. E’ importante distinguere similitudine e paragone: a differenza del paragone, la similitudine non prevede che i due elementi possano essere intercambiabili e che quindi il confronto valga anche in senso inverso.
Esempi
- Marco è così veloce come lo è un fulmine è una similitudine, poiché non posso dire: il fulmine è veloce come Marco;
- Marco è così veloce come lo è Giovanni è un paragone, poiché è possibile affermare che Giovanni è veloce come Marco: la frase esprime lo stesso concetto della precedente.
Allegoria
L’allegoria è una figura retorica per cui qualcosa di astratto viene espresso attraverso un’immagine concreta: in essa, come nella metafora, vi è la sostituzione di un oggetto ad un altro ma, a differenza di quella, non si basa sul piano emotivo bensì richiede un’interpretazione razionale di ciò che sottintende. Semplificando, la differenza tra metafora e allegoria è il piano su cui queste due figure retoriche operano, con la prima che punta sull’emozione e in base a questo viene interpretata e la seconda che invece usa la razionalità. L’allegoria opera quindi su un piano superiore rispetto al visibile e al primo significato: spesso l’allegoria si appoggia a convenzioni di livello filosofico o metafisico. La funzione dell’allegoria è in genere quella di criticare, fare satira o politicizzare una questione morale e/o religiosa. Il termine “allegoria” deriva dal greco antico αλληγορία, composto da ἀλλή e ἀγορεύω, termini che significano letteralmente “altro” e “parlare”.
Esempio
Tipicamente allegorica è l’interpretazione per cui, nella Divina Commedia di Dante Alighieri, le tre fiere del primo canto dell’Inferno rappresentano i peccati del protagonista, mentre Virgilio e Beatrice rappresentano rispettivamente la Ragione e la Teologia.
Un celebre romazo allegorico è “La fattoria degli animali” (Animal Farm), scritto da George Orwell nel 1945: in cui il maiale Palla di neve rappresenta il rivoluzionario, il maiale Napoleon il politico opportunista, il cavallo il lavoratore, l’asino l’intellettuale disilluso, i gatti il popolo furbo ed egoista, le pecore il popolo suggestionabile ed ignorante.
Simbolo
Un “simbolo” è qualsiasi cosa (segno, gesto, oggetto, animale o persona), la cui percezione susciti un’idea diversa dal suo immediato aspetto sensibile all’interno del contesto di riferimento. Il contesto è importante visto che, nonostante il fatto che alcuni simboli siano validi pressoché universalmente, altri simboli possono assumere un significato particolare in un certo contesto ed un altro significato in altri contesti. Un simbolo è qualcosa di più concreto, statico, assoluto rispetto all’allegoria.
Esempi:
- un’aquila è simbolo di regalità e di forza;
- la bandiera italiana è simbolo della nostra patria;
- l’occhiolino è simbolo di intesa;
- la colomba è simbolo di pace.
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