Differenza tra metafora, metonimia, sineddoche e personificazione con esempi

MEDICINA ONLINE STUDIO STUDIARE LIBRO LEGGERE LETTURA BIBLIOTECA BIBLIOGRA LIBRERIA QUI INTELLIGENTE NERD SECCHIONE ESAMI 30 LODE UNIVERSITA SCUOLA COMPITO VERIFICA INTERROGAZIONE ORALE SCRITTO Library PICTURE HD WALLPAPERMetafora
La metafora è una figura retorica che consiste nel sostituire una parola con un’altra per rafforzare il concetto. E’ un paragone che avviene tra due elementi introdotti da un nesso (come, così,tal, ecc..). La metafora è un paragone tra due realtà lontane che hanno però un elemento in comune.

Esempi

  • Invece di dire Achille è forte e invincibile possiamo dire Achille è un leone;
  • Invece di dire Il mio amore per te è enorme, usando una metafora possiamo dire Il mio amore per te è un mare;
  • Invece di dire Angela ha i capelli biondi può  possiamo dire Angela ha i capelli d’oro.

Metonimia
La metonimia (pronunciabile tanto metonimìa, alla greca, quanto metonìmia, alla latina; il termine deriva dal greco μετωνυμία metōnymía, composto da μετά metà “attraverso/oltre” e ὄνομα ònoma “nome”, con significato “scambio di nome”) è una figura retorica che consiste nella sostituzione di un termine con un altro che ha con il primo una relazione di vicinanza, attuando una sorta di trasferimento di significato. La metonimia è una figura retorica del tutto paragonabile alla sineddoche; risulta perciò molto spesso arduo distinguerle. Nella metonimia la relazione è di tipo qualitativo, nella sineddoche di tipo quantitativo (la parte per il tutto, il genere per la specie, il singolare per il plurale).

Esempi
Esistono numerosi tipi di modalità di sostituzione, per esempio:

  • l’autore per l’opera (“mi piace leggere Dante” / le opere di Dante, “ascolto Mozart” / le opere di Mozart.)
  • la causa per l’effetto (“ha una buona penna” / egli sa scrivere bene)
  • il contenente per il contenuto (“bere un bicchiere” / il vino del bicchiere)
  • l’astratto per il concreto (“confidare nell’amicizia” / negli amici)
  • il concreto per l’astratto (“ascoltare il proprio cuore” / i propri sentimenti, “ha gli strumenti” / ha le capacità)
  • la materia per l’oggetto (“ammiro i marmi del Partenone” / ammiro le statue del Partenone)
  • la sede o l’odonimo per l’istituzione (“notizie da Montecitorio” / notizie provenienti dalla camera dei deputati): si parla in questo caso di “metonimia topografica”[2]

In tutti questi casi il termine usato indica comunque il concetto da esprimere malgrado la mancanza del termine proprio, in quanto tra le due parole c’è una connessione diretta o indiretta.

Sineddoche
La sineddoche consiste nella sostituzione di un termine con un altro che ha con il primo una relazione di carattere quantitativo (la parte per il tutto o viceversa, il singolare per il plurale o viceversa – se si basa sulla quantità delle cose oggetto della sineddoche; il genere per la specie o viceversa, dunque la somiglianza – se invece si basa sulla qualità delle cose oggetto della sineddoche). La sineddoche è una figura retorica simile alla metonimia (a volte risulta arduo distinguerle). La metonimia, però, si basa su una relazione di carattere qualitativo, e non quantitativo, tra i due termini.

Esempi
Si ha una sineddoche quando si indica:

  • la parte per il tutto: “tetti” al posto di “case”, “scafo” al posto di “nave”, “Inghilterra” al posto di “Regno Unito”, “Olanda” al posto di “Paesi Bassi”, “inglese” al posto di “britannico”, “Monte Carlo” al posto di “Monaco”,
  • il tutto per la parte: “America” al posto di “Stati Uniti d’America”, “americano” al posto di “statunitense”, cappotto di “renna”, ovvero fatto con la pelle della renna;
  • il genere per la specie: “il felino” per “il gatto”, “la belva lo azzannò” per “il leone lo azzannò”;
  • la specie per il genere: “i grandi gatti” (big cats) per i felini come il leone o la tigre;
  • il singolare per il plurale: “l’italiano” all’estero per “gli italiani” all’estero;
  • il numero determinato per l’indeterminato (“mille” saluti per “molti” saluti);
  • il numero indeterminato per il determinato: il libro ebbe “innumerevoli” ristampe.

Personificazione
La personificazione è una figura retorica che consiste nell’attribuzione di comportamenti, pensieri, tratti (anche psicologici e comportamentali) umani a qualcosa che umano non è. Oggetto di personificazione può ben essere un oggetto inanimato, un animale, ma anche un concetto astratto, come la pace, la giustizia, la vendetta ecc.

Esempi

  • Zacinto o materna mia terra;
  • Voi, grandi boschi,[…] urlate come l’organo.

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Differenza tra metafora, similitudine, paragone, allegoria e simbolo con esempi

MEDICINA ONLINE STUDIO STUDIARE LIBRO LEGGERE LETTURA BIBLIOTECA BIBLIOGRA LIBRERIA QUI INTELLIGENTE NERD SECCHIONE ESAMI 30 LODE UNIVERSITA SCUOLA COMPITO VERIFICA INTERROGAZIONE ORALEMetafora

La metafora è una figura retorica che consiste nel sostituire una parola con un’altra per rafforzare il concetto. E’ un paragone che avviene tra due elementi introdotti da un nesso (come, così,tal, ecc..). La metafora è un paragone tra due realtà lontane che hanno però un elemento in comune. Il termine “metafor” deriva dal greco μεταϕορά che significa “trasferimento”.

Esempi

  • Invece di dire Achille è invincibile possiamo dire Achille è un leone;
  • Invece di dire Il mio amore per te è enorme, usando una metafora possiamo dire Il mio amore per te è un mare;
  • Invece di dire Angela ha i capelli biondi possiamo dire Angela ha i capelli d’oro.

Similitudine

La similitudine è una figura retorica fondata sulla somiglianza logica o fantastica di due eventi, immagini o successioni di pensiero. I due concetti messi in relazione sono collegati fra loro grammaticalmente da avverbi di paragone o locuzioni avverbiali chiamati “protasi” e “apodosi”: così…come; tale…quale. La metafora si differenzia dalla similitudine per l’assenza di avverbi di paragone. Il termine “similitudine” deriva dal latino “similitudo”, ossia “somiglianza”.

Esempi

  • Sei così forte come lo è un dio.
  • Così splendente come un sole d’estate.
  • Così rara come un’oasi nel deserto.

Paragone

Il paragone mette a confronto due persone, cose o situazioni per giudicare delle loro somiglianze o diversità o per riconoscere quale sia il valore dell’una rispetto all’altra. E’ importante distinguere similitudine e paragone: a differenza del paragone, la similitudine non prevede che i due elementi possano essere intercambiabili e che quindi il confronto valga anche in senso inverso.

Esempi

  • Marco è così veloce come lo è un fulmine è una similitudine, poiché non posso dire: il fulmine è veloce come Marco;
  • Marco è così veloce come lo è Giovanni è un paragone, poiché è possibile affermare che Giovanni è veloce come Marco: la frase esprime lo stesso concetto della precedente.

Allegoria

L’allegoria è una figura retorica per cui qualcosa di astratto viene espresso attraverso un’immagine concreta: in essa, come nella metafora, vi è la sostituzione di un oggetto ad un altro ma, a differenza di quella, non si basa sul piano emotivo bensì richiede un’interpretazione razionale di ciò che sottintende. Semplificando, la differenza tra metafora e allegoria è il piano su cui queste due figure retoriche operano, con la prima che punta sull’emozione e in base a questo viene interpretata e la seconda che invece usa la razionalità. L’allegoria opera quindi su un piano superiore rispetto al visibile e al primo significato: spesso l’allegoria si appoggia a convenzioni di livello filosofico o metafisico. La funzione dell’allegoria è in genere quella di criticare, fare satira o politicizzare una questione morale e/o religiosa. Il termine “allegoria” deriva dal greco antico αλληγορία, composto da ἀλλή e ἀγορεύω, termini che significano letteralmente “altro” e “parlare”.

Esempio
Tipicamente allegorica è l’interpretazione per cui, nella Divina Commedia di Dante Alighieri, le tre fiere del primo canto dell’Inferno rappresentano i peccati del protagonista, mentre Virgilio e Beatrice rappresentano rispettivamente la Ragione e la Teologia.

Un celebre romazo allegorico è “La fattoria degli animali” (Animal Farm), scritto da George Orwell nel 1945: in cui il maiale Palla di neve rappresenta il rivoluzionario, il maiale Napoleon il politico opportunista, il cavallo il lavoratore, l’asino l’intellettuale disilluso, i gatti il popolo furbo ed egoista, le pecore il popolo suggestionabile ed ignorante.

Simbolo

Un “simbolo” è qualsiasi cosa (segno, gesto, oggetto, animale o persona), la cui percezione susciti un’idea diversa dal suo immediato aspetto sensibile all’interno del contesto di riferimento. Il contesto è importante visto che, nonostante il fatto che alcuni simboli siano validi pressoché universalmente, altri simboli possono assumere un significato particolare in un certo contesto ed un altro significato in altri contesti. Un simbolo è qualcosa di più concreto, statico, assoluto rispetto all’allegoria.

Esempi:

  • un’aquila è simbolo di regalità e di forza;
  • la bandiera italiana è simbolo della nostra patria;
  • l’occhiolino è simbolo di intesa;
  • la colomba è simbolo di pace.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Differenza tra idrofobo ed idrofilo con esempi

Work of scientists in the chemical laboratory.In chimica con il termine idrofilo si intende un composto o un gruppo funzionale che, a causa della sua struttura, mostra affinità per l’acqua. Si tratta di composti o gruppi funzionali con una struttura polarizzata che possono essere sciolti in acqua ma che non possono essere sciolti nei solventi organici apolari e quindi nei solventi oleosi. Le sostanze idrofile sono anche sostanze lipofobe, in quanto una sostanza che può essere sciolta in acqua non può invece essere sciolta in un solvente oleoso.

Esempi di sostanze idrofile

Sono sostanze idrofile:

  • glucosio, C6H12O6;
  • sali minerali;
  • glicoli;
  • alcoli;
  • urea;
  • amminoacidi.

In chimica con il termine idrofobo si intende un composto o un gruppo funzionale che, a causa della sua struttura, non mostra alcuna affinità per l’acqua. Si tratta di composti o gruppi funzionali con una struttura poco o per nulla polarizzata che possono essere sciolti in un opportuno solvente organico ma che, come detto, non possono essere sciolti in acqua. Le sostanze idrofobe sono anche sostanze lipofile, in quanto una sostanza che non può essere sciolta in acqua può invece essere sciolta in un solvente oleoso.

Esempi di sostanze idrofobe

Sono sostanze idrofobe:

  • esano C6H14;
  • benzene C6H6;
  • tetracloruro di carbonio CCl4;
  • etere etilico C4H10O;
  • solfuro di carbonio CS2;
  • iodio I2;
  • lipidi.

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Cos’è un vettore? Differenza tra vettore biologico e meccanico con esempi

MEDICINA ONLINE ZANZARA TIGRE MOSQUITO MOSKITO MOSCA INSETTO MOSCA PUNTURA MORSO PRURITO PELLE PUNGE FASTIDIO ESTATE ATTRAE WALLPAPER PICS PICTURE PHOTO.jpgCos’è un vettore?
In biologia e microbiologia un vettore (in inglese “disease vector” o più semplicemente “vector”) è un oggetto, animato o inanimato, capace di trasporto e trasmissione di uno o più agenti patogeni da un organismo all’altro e quindi responsabile della diffusione della patologia provocata da quel patogeno.

Vettore animato o inanimato?
Il vettore può essere principalmente di tue tipi:

  • vettore animato: è un organismo vivente, come ad esempio insetti, gatti, cani, maiali, polli, uccelli…
  • vettore inanimato (anche chiamato “fomite“): come nel caso di virtualmente qualsiasi oggetto esistente sulla cui superficie possa risiedere un patogeno.

Alcune patologie infettive possono essere trasmesse da un organismo all’altro, sia tramite oggetti inanimati che animati, ad esempio nel diftero-vaiolo aviare (una malattia virale che colpisce numerose specie di uccelli, e sostenuta da virus appartenenti alla famiglia Poxviridae) possono essere considerati vettori:

  1. un pollo ammalato introdotto in un gruppo di recettivi (vettore animato);
  2. le croste provenienti dalle lesioni vaiolose (fomite);
  3. un automezzo che ha trasportato polli malati (fomite);
  4. un insetto che veicola materiale contaminato (vettore animato).

Vettore biologico o meccanico?
Un vettore animato è organismo vivente, spesso un artropode, che trasmette un agente infettivo da un animale infetto da patologia infettiva all’uomo od a un altro animale (zoonosi). I vettori sono spesso artropodi, vale a dire zanzare, zecche, mosche, pulci e pidocchi, che possono trasmettere una malattia infettiva attivamente o passivamente e -in base a ciò – sono distinti in vettori biologici e meccanici:

  • vettore biologico (o attivo): è un organismo contagiato dal patogeno che trasmette. Il patogeno si moltiplica all’interno del vettore biologico e viene trasmesso al nuovo ospite in genere tramite morso o puntura. Il patogeno si replica – o compie una parte essenziale del suo ciclo vitale – nel vettore, prima di essere trasmesso. Tipici esempi di vettori biologici sono le zecche o le zanzare;
  • vettore meccanico (o passivo): è un organismo che può trasportare l’agente infettivo sulla superficie del proprio corpo (ad esempio le zampe). L’agente infettivo non si replica, né compie alcuno sviluppo sulla superficie dell’ospite. L’agente infettivo viene trasmesso per contatto fisico, quando il vettore si posa sul nuovo ospite. Tipico esempio di vettore meccanico è la mosca.

In sintesi:

  • il vettore biologico trasporta il patogeno al suo interno, permettendogli attivamente la replicazione ed una fase del ciclo vitale;
  • il vettore meccanico lo trasporta passivamente all’esterno, dove il patogeno NON si replica, né si sviluppa, ma semplicemente sopravvive.

Sia vettore biologico che meccanico
Alcuni animali possono essere sia vettori biologici che meccanici, a seconda del patogeno che trasportano. Ad esempio le zanzare possono veicolare meccanicamente il virus del vaiolo aviare, e rappresentano pertanto dei vettori passivi di questa malattia; la zanzara però può anche trasportare al suo interno il plasmodio della malaria, rendono quindi la zanzara un vettore potenzialmente sia biologico che meccanico. L’altissima capacità delle zanzare di veicolare malattie, le rende gli animali più letali al mondo: sono ben 725 mila le morti umane causate ogni anno dalle zanzare. Le più temibili sono quelle del genere Anopheles, famose tra gli studenti di medicina del secondo anno che stanno studiando l’esame di microbiologia. Le Anopheles trasmettono il già citato plasmodio responsabile della malaria: un’epidemia che miete, in un anno, oltre 600 mila vittime, e debilita circa 200 milioni di persone. Ma sono veicolate dalle zanzare anche la febbre gialla, la dengue, l’encefalite

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Come fanno i vettori a coprire grandi distanze?
Alcuni vettori sono in grado di coprire distanze enormi, con conseguenti ripercussioni sul raggio d’azione delle zoonosi ad essi correlate. Le condizioni climatiche (specie temperatura ed umidità) possono influenzare positivamente o negativamente la diffusione e la persistenza in nuove aree del vettore biologico e meccanico. I vettori possono penetrare in nuove aree geografiche anche distanti, attraverso vari sistemi:

  • i viaggi compiuti dall’uomo;
  • il trasporto di animali, per esempio di bestiame;
  • gli uccelli migratori;
  • le pratiche agricole;
  • il vento.

Malattie trasmesse da vettori
Una malattia veicolata mediante vettore biologico o meccanico, entra a far parte di un ampio gruppo di patologie denominate “malattie trasmesse da vettori”. Esempi di esse sono:

  • la malattia di Lyme,
  • l’encefalite trasmessa da zecche,
  • il virus del Nilo occidentale,
  • la Leishmaniosi,
  • la febbre emorragica Congo-Crimea.

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Credo poco alle parole, credo molto agli esempi

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO MADRE MAMMA FIGLIA FIGLI GENITORI ESEMPIO TRAMONTO PARLARE BAMBINI SILHOUETTECredo poco alle parole, credo molto agli esempi. Lavo i piatti a casa perché fin da bambino ho visto mio padre lavarli per far riposare mia madre quando era stanca; rispetto le persone a torto considerate “diverse” perché da piccolo ho visto mia madre rispettarle.
Ho smesso di fumare perché non voglio ipocritamente dire a mio figlio “smetti di fumare che fa male” se mai dovesse iniziare a fumare. Allo stesso modo credo poco ad un politico che inneggia al taglio del mio stipendio in nome dello sforzo comune, se lui stesso non si è prima tagliato il proprio, di stipendio.
Voglio esempi: le azioni rimangono, le parole contano poco e si disperdono nel vento

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