Morso di lucertole velenose: sintomi, segni, cosa fare, terapie

MEDICINA ONLINE mostro di Gila monster (Heloderma suspectum Cope, 1869) LUCERTOLA VELENOSO MORTE MORTO MORSO VELENO COSA FARE PERICOLO ANIMALI SERPENTE LUCERTOLA.jpgLe lucertole velenose per l’uomo sono estremamente rare ed è estremamente poco probabile che una persona che vive in una Continua a leggere

Morsa da ragno mentre dorme: giovane ragazza rischia la morte

MEDICINA ONLINE CLARESSA COLEMAN SPIDER BITE DEATH DEAD RISCHIA DI MORIRE PUNTURA MORSO RAGNO INSETTO RAGAZZA GIOVANE ANIMALE VELENO CRONACA.jpg«Prima non ero aracnofobica, ora ho il terrore dei ragni». Non potrebbe essere altrimenti per una 29enne che ha rischiato di morire in seguito alla puntura di un ragno che le ha causato un’infezione così grave da compromettere le funzioni dei suoi organi vitali.

Il peggio, per Claressa Coleman, una donna sposata che vive nell’Arkansas, sembra essere passato. Il suo è stato un vero e proprio incubo, iniziato la notte dello scorso 26 giugno: stava dormendo a letto accanto a suo marito quando ha sentito una lieve puntura. Pensando che fosse una zanzara, si è riaddormentata come se niente fosse. Il mattino seguente, la donna aveva notato il segno della puntura tra la spalla e il braccio destro, ma era andata a lavorare. Una volta giunta in ufficio ha iniziato ad accusare forti dolori allo stomaco, nausea e vomito. Il capo l’aveva quindi rimandata a casa, ma nel tragitto il vomito era aumentato e per questo Claressa si era recata in un pronto soccorso. Qui esami approfonditi avevano rivelato la tremenda verità: la donna era stata punta da un ragno eremita marrone, non ancora adulto, data la ridotta circonferenza della puntura.

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Quello che Claressa non sapeva è che il veleno del ragno, molto pericoloso per chiunque, può essere letale per chi ne è allergico: per questo motivo l’organismo della donna subì un costante peggioramento a causa dell’infezione dilagante e a nulla sembravano servire gli antibiotici prescritti dai medici. Dopo qualche giorno, le sue condizioni erano diventate allarmanti: il buco prodotto dalla puntura si allargava a dismisura e gli organi vitali iniziavano a malfunzionare. Claressa iniziò a soffrire di disfunzioni renali e cardiache e fu ricoverata d’urgenza: i macchinari svolgevano le funzioni al posto dei suoi organi e nel frattempo le venivano somministrati antibiotici più potenti che, dopo qualche tempo, avevano iniziato a contrastare l’infezione.

Il quadro clinico di Claressa iniziò a migliorare fino a quando i medici, nella seconda metà del luglio scorso, avevano deciso di dimetterla. Oggi è ancora convalescente e i reni potrebbero aver subito danni permanenti, ma la donna sa di essere fortunata ad essere sopravvissuta.

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Cos’è un vettore? Differenza tra vettore biologico e meccanico con esempi

MEDICINA ONLINE ZANZARA TIGRE MOSQUITO MOSKITO MOSCA INSETTO MOSCA PUNTURA MORSO PRURITO PELLE PUNGE FASTIDIO ESTATE ATTRAE WALLPAPER PICS PICTURE PHOTO.jpgCos’è un vettore?
In biologia e microbiologia un vettore (in inglese “disease vector” o più semplicemente “vector”) è un oggetto, animato o inanimato, capace di trasporto e trasmissione di uno o più agenti patogeni da un organismo all’altro e quindi responsabile della diffusione della patologia provocata da quel patogeno.

Vettore animato o inanimato?
Il vettore può essere principalmente di tue tipi:

  • vettore animato: è un organismo vivente, come ad esempio insetti, gatti, cani, maiali, polli, uccelli…
  • vettore inanimato (anche chiamato “fomite“): come nel caso di virtualmente qualsiasi oggetto esistente sulla cui superficie possa risiedere un patogeno.

Alcune patologie infettive possono essere trasmesse da un organismo all’altro, sia tramite oggetti inanimati che animati, ad esempio nel diftero-vaiolo aviare (una malattia virale che colpisce numerose specie di uccelli, e sostenuta da virus appartenenti alla famiglia Poxviridae) possono essere considerati vettori:

  1. un pollo ammalato introdotto in un gruppo di recettivi (vettore animato);
  2. le croste provenienti dalle lesioni vaiolose (fomite);
  3. un automezzo che ha trasportato polli malati (fomite);
  4. un insetto che veicola materiale contaminato (vettore animato).

Vettore biologico o meccanico?
Un vettore animato è organismo vivente, spesso un artropode, che trasmette un agente infettivo da un animale infetto da patologia infettiva all’uomo od a un altro animale (zoonosi). I vettori sono spesso artropodi, vale a dire zanzare, zecche, mosche, pulci e pidocchi, che possono trasmettere una malattia infettiva attivamente o passivamente e -in base a ciò – sono distinti in vettori biologici e meccanici:

  • vettore biologico (o attivo): è un organismo contagiato dal patogeno che trasmette. Il patogeno si moltiplica all’interno del vettore biologico e viene trasmesso al nuovo ospite in genere tramite morso o puntura. Il patogeno si replica – o compie una parte essenziale del suo ciclo vitale – nel vettore, prima di essere trasmesso. Tipici esempi di vettori biologici sono le zecche o le zanzare;
  • vettore meccanico (o passivo): è un organismo che può trasportare l’agente infettivo sulla superficie del proprio corpo (ad esempio le zampe). L’agente infettivo non si replica, né compie alcuno sviluppo sulla superficie dell’ospite. L’agente infettivo viene trasmesso per contatto fisico, quando il vettore si posa sul nuovo ospite. Tipico esempio di vettore meccanico è la mosca.

In sintesi:

  • il vettore biologico trasporta il patogeno al suo interno, permettendogli attivamente la replicazione ed una fase del ciclo vitale;
  • il vettore meccanico lo trasporta passivamente all’esterno, dove il patogeno NON si replica, né si sviluppa, ma semplicemente sopravvive.

Sia vettore biologico che meccanico
Alcuni animali possono essere sia vettori biologici che meccanici, a seconda del patogeno che trasportano. Ad esempio le zanzare possono veicolare meccanicamente il virus del vaiolo aviare, e rappresentano pertanto dei vettori passivi di questa malattia; la zanzara però può anche trasportare al suo interno il plasmodio della malaria, rendono quindi la zanzara un vettore potenzialmente sia biologico che meccanico. L’altissima capacità delle zanzare di veicolare malattie, le rende gli animali più letali al mondo: sono ben 725 mila le morti umane causate ogni anno dalle zanzare. Le più temibili sono quelle del genere Anopheles, famose tra gli studenti di medicina del secondo anno che stanno studiando l’esame di microbiologia. Le Anopheles trasmettono il già citato plasmodio responsabile della malaria: un’epidemia che miete, in un anno, oltre 600 mila vittime, e debilita circa 200 milioni di persone. Ma sono veicolate dalle zanzare anche la febbre gialla, la dengue, l’encefalite

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Come fanno i vettori a coprire grandi distanze?
Alcuni vettori sono in grado di coprire distanze enormi, con conseguenti ripercussioni sul raggio d’azione delle zoonosi ad essi correlate. Le condizioni climatiche (specie temperatura ed umidità) possono influenzare positivamente o negativamente la diffusione e la persistenza in nuove aree del vettore biologico e meccanico. I vettori possono penetrare in nuove aree geografiche anche distanti, attraverso vari sistemi:

  • i viaggi compiuti dall’uomo;
  • il trasporto di animali, per esempio di bestiame;
  • gli uccelli migratori;
  • le pratiche agricole;
  • il vento.

Malattie trasmesse da vettori
Una malattia veicolata mediante vettore biologico o meccanico, entra a far parte di un ampio gruppo di patologie denominate “malattie trasmesse da vettori”. Esempi di esse sono:

  • la malattia di Lyme,
  • l’encefalite trasmessa da zecche,
  • il virus del Nilo occidentale,
  • la Leishmaniosi,
  • la febbre emorragica Congo-Crimea.

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Esistono mosche che mordono?

MEDICINA ONLINE ZANZARA TIGRE MOSQUITO MOSKITO MOSCA INSETTO MOSCA PUNTURA MORSO PRURITO PELLE PUNGE FASTIDIO ESTATE ATTRAE WALLPAPER PICS PICTURE PHOTONormalmente le mosche sono pericolose perché trasportano agenti patogeni, posandosi, per la deposizione delle uova, su materiale organico in decomposizione. Alcune specie di mosche possono però essere dannose per l’uomo tramite il contatto diretto ovvero mordendo.

Tabanidae o Tafani

Il morso dei tafani può trasmettere la tularemia, anche conosciuta come febbre dei conigliperché trasmessa anche dai roditori, che si manifesta con la comparsa di ulcere nella pelle e di sintomi come diarrea, vomito, mal di stomaco e infezioni alla gola.

Per la tularemia esiste un vaccino specifico consigliato solo a chi vive o lavora a contatto con animali da allevamento.

La mosca cavallina

Sono di colore scuro, misurano circa 25 mm e hanno gli occhi verdi o neri. Il loro morso è doloroso e può provocare infezione perché l’apparato boccale è dotato di piccole lame in grado di squarciare la pelle.

Mordono soprattutto durante le prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio. Sono particolarmente attive nella stagione estiva.

Simulidi

I Simulidi sono mosche molto piccole, moscerini delle dimensioni di 2-3mm. Vivono soprattutto nelle vicinanze di corsi d’acqua.

Il loro morso non è particolarmente dannoso per l’uomo perché può causare irritazioni cutanee prive di importanza, ma è molto pericoloso per gli animali, ai quali può provocare anche shock anafilattico per via della trasmissione delle mucose.

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Ceratopogonidi

I Ceratopogonidi sono piccoli moscerini il cui morso, doloroso e irritante, può provocare reazioni allergiche.
I segni di un morso di questo tipo di mosca possono durare anche due settimane. I Ceratopogonidi sono dannosi per gli animali perché trasmettono la febbre catarrale degli ovini o morbo della lingua blu, causandone la morte.

Pappataci

Conosciuti anche come mosche della sabbia, sono moscerini conosciuti per il loro volo silenzioso. Si nutrono di sangue e per questo mordono. Il loro morso è fastidioso ma è difficile accorgersi del loro arrivo proprio a causa della loro “discrezione”. Solitamente arrivano con il vento perché semplificano il volo lasciando trasportare da esso.

I pappataci trasmettono agenti patogeni e sono portatori di lehismaniosi cutanea, che colpisce animali e molto raramente gli esseri umani. In entrambi i casi esiste un vaccino apposito.

Controllare e prevenire le mosche che mordono

Il modo migliore per evitare un’invasione di mosche, è controllare, sanificare e pulire gli ambienti favorevoli alla nidificazione e quindi allo sviluppo delle larve.

Per evitare morsi di mosche e moscerini, è consigliato indossare, quando si visitano luoghi soggetti a possibili infestazioni, pantaloni lunghi, magliette a maniche lunghe e cappelli. Alcuni moscerini infatti non riescono a penetrare il tessuto degli indumenti.

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Morso sul pene da un ragno: è la seconda volta in 5 mesi

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO ANIMALI RAGNO RAGNATELAUn 21enne è stato morso sul pene da un ragno velenoso, per la seconda volta nell’arco di soli cinque mesi ed è stato ribattezzato “l’uomo più sfortunato d’Australia”. Il giovane ha subito il secondo incidente mentre stava utilizzando una toilette portatile all’interno di un cantiere, nello stato del New South Wales. “Questa volta è stato un po’ più doloroso”, ha raccontato l’uomo all’emittente Kiis Fm. spiegando di essersi immediatamente sottoposto alle cure necessarie. Il ragno in questione è il Latrodectus hasselti meglio conosciuto come ‘ragno dalla schiena rossa’, una specie molto comune in Australia e responsabile ogni anno di almeno 4mila morsi ai danni di esseri umani.

La vittima, che aveva già subito un analogo incidente ad aprile, ha raccontato che le infermiere dell’ospedale, vedendolo arrivare, sono scoppiate a ridere. “Si ricordavano di me dall’altra volta. Ridevano tutti e mi hanno detto che ero l’uomo più sfortunato d’Australia”, ha detto il giovane. Purtroppo, ha riconosciuto il 21enne, “sono stato veramente sfortunato, per la seconda volta mi sono trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato”.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Stacca a morsi le orecchie di un cane indifeso, tenta di affogarlo e lo massacra di botte

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma STACCA MORSI ORECCHIO CANE Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene Vagina Ano Glute.jpgPrima ha cercato di affogare un cucciolo, poi gli ha strappato la punta delle orecchie a morsi. Tutto sotto lo sguardo incredulo dei passanti. La polizia ha arrestato al Foro Italico un pregiudicato rumeno di 35 anni, Calin Vasile, accusato di violenza e minacce a pubblico ufficiale e denunciato per maltrattamenti sugli animali. Dopo il tempestivo intervento della polizia il piccolo cane nero è stato portato in commissariato, dove è stato asciugato e nutrito prima di essere affidato alle cure dei veterinari. Lo stesso uomo, agli inizi dello scorso maggio, era stato arrestato mentre lanciava oggetti ai passanti della Cala a torso nudo.

Il 35enne è stato trovato in evidente stato di alterazione, forse dopo aver “alzato il gomito”. Decine di passanti, che si stavano godendo il sole nel lungomare cittadino, hanno visto il romeno in preda al suo “raptus“. “Lo abbiamo visto mentre immergeva il cane nell’acqua, tenendolo dalle zampe posteriori nel tentativo di affogarlo. Poi lo ha riportato sul giardino – spiega il testimone Giuseppe Grassadonia – e lo ha picchiato. Poi si è steso con l’animale tra le braccia e come se nulla fosse si è spostato verso le panchine per fare delle flessioni. Poi è tornato dal cucciolo e lo ha morso, mentre io già ero al telefono con la polizia e seguivo gli spostamenti di questa persona. Sembrava un pazzo, tanto che – conclude – si andava avvicinando alla gente che scappava impaurita. Tra questi c’erano anche due turisti che hanno assistito a tutta la scena”.

Una scena di violenza per la quale tre persone hanno annunciato la volontà di sporgere denuncia contro il romeno. L’uomo, in un secondo momento, si è scagliato contro i poliziotti delle volanti del commissariato Oreto, guidato dal vicequestore aggiunto Rosalba Zavaglia. Alcuni di loro hanno dovuto fare ricorso alle cure dei medici che gli hanno dato una prognosi di tre giorni. Il cane, ribattezzato Oreto, è stato affidato alle mani degli specialisti della clinica veterinaria “Primavera” in attesa di trovare uno stallo o qualcuno che voglia adottarlo. Il 35enne, invece, è stato rinchiuso nelle celle di sicurezza della Questura in attesa del processo per direttissima che si svolgerà lunedì mattina.

Articolo di Riccardo Campolo su www.palermotoday.it/

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