Differenza tra ovaio microcistico, policistico e cisti ovariche

MEDICINA ONLINE OVAIO TUBE FALLOPPIO GENITALI FEMMINILI MICROCISTICO MICROPOLICISTICO POLICISTICO CISTI MULTIFOLLICOLARE.jpgL’ovaio policistico (o policistosi ovarica-PCOS), l’ovaio micropolicistico o multifollicolare e infine le cisti ovariche sono tre condizioni completamente diverse. Facciamo chiarezza.

Ovaio policistico

La Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) è il più frequente disordine endocrino e la principale causa di sterilità anovulatoria nella popolazione femminile. L’incidenza della malattia è del 7-15% della popolazione femminile in età fertile. E’ un insieme di manifestazioni cliniche e biochimiche ed ecografiche che sono state molto dibattute ed infine elaborate dal Consensus Conference di Rotterdam del 2003 che definisce la PCOS per la presenza di almeno due di tre criteri:

  • oligomenorrea ; cioè mestruazioni rere ogni 60-90 giorni e/anovulazione;
  • segni clinici e biochimici di iperandrogenismo (irsutismo, cioè presenza di peli in regioni del corpo normalmente glabre, senza peli) obesità con elevati livelli di insulina nel sangue, acne e seborrea );
  • diagnosi ecografica di policistosi ovarica (ovaie aumentate di volume, con numero di piccoli follicoli superiore a 10 disposti a corona di rosario alla periferia con al centro dell’ovaio più denso, iperecogeno).

La terapia dipende essenzialmente dai sintomi del paziente e dalle sue aspettative.

Ovaio microcistico o multifollicolare

L’ovaio microcistico o multifollicolare è caratterizzato da presenza ovarica, all’ecografia transvaginale, di follicoli di diverse dimensioni, da 3 a 10-12 mm senza la  caratteristica disposizione del PCOS. Comporta disfunzioni mestruali salutuarie ed è spesse volte segno di disfunzione ormonale lieve e temporanea.

Cisti ovariche

Patologia di solito benigna su base disfunzionale di frequente riscontro per un’anomala secrezione di ormoni ipofisari. Si formano per mancata rottura di un follicolo e sovradistensione per accumulo di liquido al suo interno. Si associa di solito con un’alterazione del ciclo mestruale. Le dimensioni sono variabilid a 3 a 10 cm. Oggigiorno
si tende a non operate – in laparoscopia – se non le cisti che danno dolore e sono superiori a 6 cm.

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Differenza tra ovaio policistico e multifollicolare

MEDICINA ONLINE OVAIO TUBE FALLOPPIO GENITALI FEMMINILI MICROCISTICO MICROPOLICISTICO POLICISTICO CISTI MULTIFOLLICOLAREL’ovaio “multifollicolare” va distinto dall’ovaio “policistico”(PCOS). Per ovaio multifollicolare si intende semplicemente un ovaio contenente molti follicoli e questo di per sé non è indice di patologia. Per ovaio policistico, invece, si intende una situazione più complessa, in cui la morfologia ecografica delle ovaie (che contengono tanti piccoli follicoli) non è che uno degli aspetti di un corteo anatomico-funzionale (che prende il nome di sindrome dell’ovaio policistico). Nell’ovaio policistico è anche aumentata la componente non follicolare dell’ovaio (stroma) ed il loro volume. Ciò comporta una alterata produzione ormonale da parte delle ovaie che si esprime in sintomi quali modificazioni del ciclo mestruale, assenza dell’ovulazione, crescita di peli in aree del corpo che normalmente ne sono prive (irsutismo). Pertanto, se si tratta di ovaia in atteggiamento multifollicolare, non ha problemi per una eventuale gravidanza.

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L’aspetto policistico delle ovaie riscontrato in ecografia, però, non è di per sé indice di PCOS: in molte donne l’ecografia mostra un aspetto policistico delle ovaie senza che a questo si associ alcun disturbo dell’ovulazione. In questi casi si parla non di PCOS ma di ovaio multifollicolare, una situazione molto diversa dalla PCOS e che nella maggior parte dei casi non crea seri problemi di infertilità.

L’ovaio multifollicolare non è quindi una situazione grave e spesso non inibisce l’ovulazione, invece l’ovaio policistico è una vera e propria patologia, che comporta squilibri ormonali e spesso inibizione dell’ovulazione e sviluppo di cisti.

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Differenza tra ovaio policistico, micropolicistico e microfollicolare

MEDICINA ONLINE OVAIO TUBE FALLOPPIO GENITALI FEMMINILI MICROCISTICO MICROPOLICISTICO POLICISTICO CISTI MULTIFOLLICOLAREOvaio micropolicistico
È un ovaio un po’ più grosso della media, che produce follicoli più numerosi e più grandi, di circa 10 mm. Pur rientrando nella normalità, l’ovaio micropolicistico può essere un ovaio pigro a ovulare, che ovula solo alcuni cicli all’anno o dà cicli anovulatori, cioè senza ovulazione, e proprio per questo in alcuni casi può comportare problemi di fertilità.
Se si riscontra un ovaio micro-policistico e si desidera una gravidanza, può essere utile somministrare integratori a base di inositolo, una sostanza naturale che migliora il funzionamento dell’ovaio.

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Ovaio microfollicolare
E’ un ovaio che ha follicoli di dimensioni inferiori, sui 7-8 mm, ma in quantità maggiore, e proprio per questo è una condizione normale nelle giovani donne, che hanno una riserva ovarica superiore, che poi fisiologicamente diminuisce con l’età.
Dà ovulazioni regolari e per questo non comporta problemi di fertilità.

Ovaio policistico o policistosi ovarica (definita anche con la sigla PCOS)
È una patologia vera e propria, che determina la produzione di follicoli multipli che però spesso non riescono a far avvenire l’ovulazione e proprio per questo le donne che ne sono colpite hanno difficoltà a concepire. È un disturbo legato ad una resistenza insulinica di base, tipico per questo delle donne fortemente sovrappeso o con peluria abbondante. Richiede terapie specifiche come la pillola contraccettiva o induttori dell’ovulazione, più eventualmente l’inositolo o antidiabetici orali.

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Differenza tra rene policistico e multicistico

MEDICINA ONLINE RENE RENI ANATOMIA FUNZIONI PATOLOGIE SINTESI SANGUE FILTROCon rene multicistico (o “muliticistico displastico”) si intende un gruppo di patologie caratterizzate dalla formazione di cisti renali, per lo più unilaterali, accompagnate da displasia e mancata funzionalità renale. Questa condizione, nella maggior parte dei casi unilaterale, si ritiene sia dovuta ad un difetto durante lo sviluppo del rene. In alcune condizioni può essere di origine genetica, ma perlopiù sembra essere di origine sporadica.
Con rene policistico si intende invece un gruppo di patologie di origine genetica che comprende la forma autosomica dominante (ADPKD), molto frequente e ad esordio tardivo nella maggior parte dei casi, e la forma recessiva (ARPKD), più rara ma anche più aggressiva che colpisce l’infante.

Differenza tra rene policistico autosomico dominante – ADPKDrene policistico autosomico recessivo – ARPKD.
Questi termini fanno riferimento alla modalità con cui si eredita la patologia (spiegato sotto), ma, nonostante la similitudine nei nomi, si tratta di due patologie differenti dovute a mutazioni in geni diversi.
La ADPKD è una patologia ereditata in forma dominante (basta un allele mutato per essere affetti). Questa malattia colpisce circa 1 individuo su 1000 ed è caratterizzata dalla formazione di numerose cisti in entrambi i reni. Le cisti aumentano per numero e dimensione durante la vita di un individuo fino a determinare la totale perdita di funzionalità renale intorno ai 50 anni nella metà dei pazienti. La patologia è dovuta all’acquisizione di mutazioni in uno di due geni: il gene PKD1 che si trova sul cromosoma 16 è mutato nell’85% dei casi, mentre il gene PKD2, sul cromosoma 4, è mutato nel restante 15% dei casi.
La ARPKD è invece una patologia ereditata in forma recessiva (bisogna ereditare entrambe le copie del gene mutato) ed è molto più rara (colpisce un individuo su 20.000). La sua caratteristica principale è la formazione di dilatazioni del tubo collettore che chiamiamo cisti in entrambi i reni. Ha un’insorgenza precoce e per lo più colpisce il bambino. In tutte le famiglie in cui si riscontra, la patologia è dovuta a mutazioni in un gene chiamato PKHD1, che si trova sul cromosoma 6.
Quindi le due patologie hanno basi genetiche diverse e anche decorsi clinici e morfologici diversi, ben distinguibili, a parte rari casi di forme di ADPKD molto severe e precoci che rassomigliano ad ARPKD.

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Come si trasmette il rene policistico autosomico dominante dell’adulto (Polycystic Kidney Disease, PKD – ADPKD) e quali sono le probabilità di trasmissione.
Il nostro genoma contiene due copie (alleli) di ciascun gene. Una patologia si dice dominante quando è sufficiente ereditare dal padre o dalla madre una copia del gene mutata e, nonostante la seconda copia sia sana, l’allele mutato “domina” su quello sano determinando l’insorgere della patologia. Questo fa sì che un soggetto affetto ha il 50% di probabilità di trasmettere l’allele mutato e 50% di trasmettere quello sano. Ogni individuo nato da un genitore affetto ha quindi il 50% di probabilità di essere affetto.

Come viene trasmesso il rene policistico autosomico recessivo.
Nel caso di una malattia recessiva è necessario che entrambi gli alleli vengano ereditati in forma mutata perché la patologia si manifesti. Quando solo uno dei due è mutato, la copia sana è in grado di sopperire. Un individuo che porta una copia mutata in questo caso viene detto “portatore”, nel caso di una malattia dominante questo non si può verificare perché “portare” un allele mutato significa essere affetti. Quindi i soggetti affetti hanno entrambi i genitori portatori sani di un allele mutato. In questo caso, la probabilità che un figlio di portatori sani sia affetto è del 25%.

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