Muscolo sottoscapolare: anatomia, funzioni e movimenti

MEDICINA ONLINE MUSCOLI DELLA SPALLA BORSE FASCE ANATOMIA FUNZIONI PATOLOGIE BRACCIO AVAMBRACCIO MANO DELTOIDE SOVRASPINATO INFRASPINATO SOTTOSPINATO PICCOLO ROTONDO GRANDE SOTTOSCAPOLAR

Spalla destra

Il muscolo sottoscapolare si trova nella fossa sottoscapolare; è appiattito e ha contorno triangolare. Origina dal fondo della Continua a leggere

Nervo accessorio infiammato o lesionato: cause, sintomi, diagnosi, cure

MEDICINA ONLINE MUSCOLI DEL COLLO MUSCOLATURA COLLO TESTA MOSCOLO SOPRAIOIDEI SOTTOIOIDEI DIGASTRICO STILOIDEO MILOIOIDEI GENIOIOIDEO ANATOMIA FUNZIONI STERNOCLEIDOMASTOIDEO PLATISMA TIROIDEO OMOIOIDEO NECK MUSCLEIl nervo accessorio è l’undicesimo dei dodici nervi cranici (XI nervo cranico) ed è un nervo motore che ha la Continua a leggere

Differenza tra muscolo deltoide, sovraspinato, sottospinato ed altri muscoli della spalla

MEDICINA ONLINE MUSCOLI DELLA SPALLA ARTICOLAZIONE CAPSULA CUFFIA ROTATORI ACROMION OMERO BRACCIO DELTOIDE SOVRASPINATO SOTTOSPINATO SCAPOLA CLAVICOLA PICCOLO GRANDE ROTONDO SOTTOSCAPOLARE.jpgmuscoli della spalla sono quei muscoli che connettono il cingolo scapolare (scapola e clavicola) con l’omero, permettendo movimenti fondamentali del braccio.

Il più grande tra i muscoli della spalla è il  Continua a leggere

Spalla e articolazione scapolo-omerale: anatomia e funzioni in sintesi

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma ROTTURA CUFFIA ROTATORI SPALLA Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene VaginaLa spalla – più propriamente chiamata cingolo scapolare – è la parte dell’organismo umano tramite la quale l’arto superiore, in particolare il braccio, si unisce al tronco e con esso si articola. Ha la funzione di connettere il Continua a leggere

Cingolo scapolare: differenza tra scapola e clavicola

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma SCAPOLA DOVE SI TROVA FUNZIONI SERVE Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata Macchie Capillari Ano PeneIl cingolo scapolare (o cintura scapolare) è una struttura che si interpone tra lo scheletro assile e appendicolare del braccio ed ha le funzioni di connette gli arti superiori con lo scheletro assile, di sostiene l’arto superiore e di offrire importanti inserzioni a vari muscoli. Il cingolo scapolare è costituito da due Continua a leggere

Lesione del cercine glenoideo (SLAP): gravità, sintomi e terapie

indolenzimento muscolare a insorgenza ritardata dolore muscoli DOMSIl cercine glenoideo (detto anche labbro glenoideo; in inglese glenoid labrum) è un anello fibro-cartilagineo fissato attorno al margine della cavità glenoidea della scapola. Purtroppo la cavità glenoidea riesce a coprire solo un terzo della testa dell’omero e ciò determina una notevole instabilità articolare che può dare luogo a gravi lussazioni. Per quanto concerne le rotture riguardanti la porzione anteroinferiore del labbro, esse sono state studiate in modo approfondito dalla scienza medica, cosa che non è invece avvenuta per le lesioni della parte superiore, la cui potenzialità patologica è stata compresa chiaramente solo grazie alla moderna tecnica artroscopica. L’artroscopia è un intervento chirurgico di lieve entità finalizzato a visualizzare una determinata articolazione usando un endoscopio speciale (detto appunto artroscopio). Il vantaggio di utilizzare l’artroscopia consta nel fatto che l’endoscopio riesce sia ad effettuare una rapida diagnosi sia ad operare l’articolazione infortunata, con un notevole risparmio in termini di tempo e di minore invasività dell’esame/operazione chirurgica. Fu solo negli anni ’80 del secolo scorso che le lesioni del labbro superiore del cercine glenoideo furono descritte con precisione e nel 1990 fu ideato un termine specifico per indicarle: SLAP (acronimo inglese di Superior Labrum from Anterior to Posterior lesion).

Leggi anche:

La gravità della lesione del cercine
Sebbene esistano vari tipi di classificazione di questa lesione, uno dei più utilizzati e semplici è quello dell’ortopedico americano Stephen J. Snyder, che ne ipotizza quattro tipi:

  • 1° tipo: è una lesione lieve, in cui il bordo labrale superiore manifesta una certa usure ma l’ancora bicipitale non è infortunata;
  • 2° tipo: oltre alla lesione del labbro, si riscontra un’instabilità dell’ancora bicipitale;
  • 3° tipo: l’area del centro del labbro presenta una chiara lussazione mentre le inserzioni periferiche non sono danneggiate. Fortunatamente l’ancora bicipitale non è in condizione di instabilità;
  • 4° tipo: questa lesione è particolarmente grave e presenta un manico di secchia del bordo glenoideo ed una notevole instabilità dell’ancora bicipitale.

Fortunatamente questo tipo di lesione è comunque abbastanza raro e coinvolge solo il 5% circa delle persone colpite da lesioni alla spalla. L’incidenza è maggiore nei pazienti fra i 30 ed i 40 anni e interessa più gli uomini che le donne. Per quanto riguarda gli sportivi, sono soprattutto coloro che usano gli arti superiori sopra la testa a rischiare di incappare in questo infortunio. Pensiamo ad esempio ai lanciatori del giavellotto ma anche ai giocatori di pallacanestro, che devono tenere a lungo il pallone da basket ben sopra le spalle (pallone che ha un peso di oltre mezzo kilo).

Leggi anche:

Sintomi della lesione del cercine glenoideo
Sfortunatamente questa lesione è difficilmente individuabile in quanto il paziente spesso non riesce a descrivere esattamente la sede del dolore. In alcuni casi il malato può avvertire dei peculiari rumori interni ma ciò non è sempre sufficiente ad individuare con esattezza la patologia.

Diagnosi della lesione del cercine glenoideo
Poiché la diagnosi è particolarmente complessa, l’esperto medico ortopedico Snyder ha previsto un test detto “speed test”. Quando il paziente lo effettua inizierà a sentire un notevole dolore se oppone una resistenza all’elevazione dell’arto presumibilmente leso nel momento in cui esso è posto a 90 gradi di flessione con il gomito esteso.
Esiste un altro test, altrettanto pratico e rapido, detto di compressione-rotazione. In questo caso la spalla è elevata a 90 gradi ed il gomito flesso a 90 gradi. Si dovrà applicare una particolare compressione assiale sull’articolazione ed una rotazione dell’arto. Anche in questo caso la comparsa di una sensazione di dolore proverà la presenza di questa particolare patologia. Alcuni medici potrebbero prescrivere una risonanza magnetica, ma essa tende a dare dei risultati ingannevoli. Si sono invece riscontrati risultati migliori tramite la risonanza magnetica con iniezione di mezzo di contrasto in articolazione (Artro-RM). Risulta però evidente come i primi due test descritti siano decisamente meno invasivi e più semplici da effettuare, soprattutto per i pazienti che vivono lontani da centri medici specializzati.

Trattamento e riabilitazione
Il metodo più moderno e affidabile per trattare la SLAP lesion è quello della stabilizzazione tramite dei cosiddetti “chiodini artroscopici”. I chiodini (che di solito sono costituiti da materiale bioriassorbibile) hanno il compito di riposizionare l’ancora bicipitale in sede. Purtroppo i tempi di recupero e la riabilitazione saranno decisamente lunghi: basti pensare che dopo l’operazione chirurgica l’arto leso dovrà essere immobilizzato con un tutore per circa 3 settimane. Successivamente si inizierà la fisiochinesiterapia che durerà altre 3 settimane. A questo punto il terapista si dedicherà a far recuperare al paziente la forza nei muscoli stabilizzatori della spalla, nei muscoli della cuffia dei rotatori e nel muscolo del bicipite brachiale. Per coloro che praticano sport con una certa assiduità sarà necessario armarsi di grande pazienza perché serviranno almeno 4 mesi di pausa prima di poter tornare all’attività sportiva. Sarà ovviamente di fondamentale importanza rispettare in modo accurato i tempi di recupero, pena il ripetersi dell’infortunio con tutte le gravi conseguenze del caso.

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!

Scapola: dove si trova ed a che serve?

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma SCAPOLA DOVE SI TROVA FUNZIONI SERVE Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgLa scapola, anche chiamata omoplata dal greco: ὦμος, che significa “spalla”, e πλατύς, che vuol dire “largo”, (in inglese “scapula” o “shoulder blade”) è un osso piatto, pari (cioè il corpo umano ne contiene due) e simmetrico della spalla; la scapola articola il tronco all’arto superiore di ciascun lato del corpo umano.

Dove si trova la scapola?
La scapola è situata sulla superficie dorsale del torace e si estende dalla seconda alla settima costa.

Forma ed anatomia
Ha una forma triangolare, con l’apice rivolto in basso: presenta quindi due facce e tre margini. Le due facce sono:

  • La faccia anteriore (faccia costale) è rivolta verso la gabbia toracica. Presenta un’ampia concavità, detta fossa sottoscapolare (o subscapolare), che ne ricalca la forma e sulla cui superficie si trovano delle creste trasversali che danno inserzione al muscolo sottoscapolare.
  • La faccia posteriore è divisa da un rilievo (la spina scapolare) in due fosse: la sovraspinata (o sovraspinosa), che occupa il terzo superiore, e la sottospinata o infraspinata (o infraspinosa), che occupa i 2/3 inferiori. Queste 2 fosse danno origine agli omonimi muscoli.

Leggi anche:

Funzioni delle scapole
Le scapole hanno tre funzioni principali:

  • agganciare la testa dell’omero alla loro cavità glenoidea, formando così la cosiddetta articolazione gleno-omerale (o articolazione della spalla);
  • dare inserzione alle estremità iniziali dei muscoli costituenti la cuffia dei rotatori;
  • permettere i movimenti della spalla.

Movimenti delle scapole
Grazie ai numerosi muscoli che la scapola ospita, essa può compiere svariati movimenti:

  • Elevazione. È il gesto di elevare le scapole.
  • Depressione. È il movimento di abbassamento delle scapole.
  • Adduzione. È il gesto per cui le due scapole tendono ad avvicinarsi il più possibile al piano sagittale.
  • Abduzione. È il movimento opposto all’adduzione, quindi quello in cui le scapole tendono ad allontanarsi il più possibile dal piano sagittale.
  • Rotazione verso l’alto. È il movimento che compiono le scapole, quando si alzano le braccia verso il cielo.
  • Rotazione verso il basso. È il gesto che eseguono le scapole, quando si portano le braccia dall’alto lungo il corpo.

La scapola si può fratturare?
Certamente si, come un qualsiasi osso dello scheletro umano la scapola può fratturarsi, anche se questo tipo di frattura è piuttosto rara. In genere le fratture della scapola sono determinate da forti traumi al torace od alla spalla, in caso di incidenti stradali, cadute, traumi sportivi.

Leggi anche:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo

Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sui nostri nuovi post, metti like alla nostra pagina Facebook o seguici su Twitter, su Instagram o su Pinterest, grazie!