Fumi durante la gravidanza? Ecco cosa rischia tuo figlio

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO GRAVIDANZA PANCIA MATERNITA MAMMA GINECOLOGIA CONCEPIMENTO PARTO PANCIONE FIGLIO MADRESto per dire una cosa ovvia: se fumare fa male, fumare durante la gravidanza fa doppiamente male perché tutto quello che di negativo noi respiriamo giunge al feto con una potenza esagerata essendo quest’ultimo un organismo in via di formazione e perciò sensibilissimo agli agenti lesivi. Gli effetti negativi dell’esposizione al fumo di tabacco durante la vita fetale sono dovuti essenzialmente a due motivi:

  1.  l’ipossia (diminuzione di Ossigeno disponibile nel sangue e nei tessuti) indotta dall’Ossido di Carbonio (CO) derivante dalla combustione, e che passa attraverso la placenta nell’organismo del feto, nonché dall’azione vasocostrittrice della nicotina;
  2. la presenza nel fumo di circa 4.000 sostanze, di cui molte cancerogene e potenzialmente responsabili di allergie.

Il nascituro subisce danni non soltanto se la madre fuma, ma anche dall’esposizione al fumo passivo ed al fumo terziario. I bambini nati da fumatrici presentano un più alto rischio di soffrire di respiro affannoso e di asma. Lo dice uno studio condotto da Andrew Lux, della Bath Unit for Research in Paediatrics presso il Royal United Children’s Hospital di Bath, in Inghilterra. Nell’ambito dell’ALSPAC (Avon Longitudinal Study of Parents and Children), più di 8500 donne gravide sono state tenute sotto osservazione anche per quanto riguarda l’abitudine al fumo.

Si è poi visto che nei bambini tra i 18 e i 30 mesi, uno su cinque soffriva di respiro affannoso, e il rischio era più alto nei figli di quante avevano fumato in gravidanza (il periodo considerato è importante, perché successivamente questo problema respiratorio può essere causato da infezioni). Forse inaspettatamente, nella stessa ricerca si è visto che anche l’esposizione al fumo passivo provoca effetti analoghi. Le sigarette sono colpevoli di problemi di affanno nei piccoli, ci sono poi ovviamente altri fattori di rischio, come una storia familiare di asma, l’essere maschi, le condizioni abitative, eccetera. Di questi fattori, comunque, il fumo sarebbe il più facile da eliminare. Secondo un altro studio olandese (condotto dalla Sijmen Reijneveld Institution, a Leida) i figli di forti fumatrici (15-50 sigarette al giorno) soffrono di coliche il doppio dei figli di non fumatrici. Lo si è appurato intervistando un campione rappresentativo di genitori di più di 3000 bambini di età superiore ai sei mesi. Le coliche venivano identificate da specifici comportamenti di pianto che duravano più di tre ore al giorno per più di tre giorni alla settimana.

Le complicanze più comuni dei poveri bambini esposti al fumo di sigaretta:

1) Sistema nervoso: la nicotina agisce anche sulle terminazioni nervose del feto ed è in grado di modificare in modo duraturo il sistema nervoso e i collegamenti tra i neuroni. A questo proposito è documentato che i figli di donne fumatrici possono manifestare disturbi neuro-comportamentali di lunga durata: sono più eccitabili, iperattivi e hanno delle performance intellettive inferiori.

2) SIDS (sindrome da morte improvvisa): il rischio della morte in culla del lattante sembra essere in correlazione con l’abitudine materna al fumo. Per morte improvvisa si intende il decesso inspiegabile e inatteso del lattante. Le cause rimangono oscure, ma è certo che vi sono alcuni fattori che aumentano il rischio che questo accada e tra questi c’è l’esposizione al fumo. Diversi studi condotti in Inghilterra negli anni ’90 hanno evidenziato che il fumo passivo prima e dopo la nascita può determinare il manifestarsi di questo evento, poiché l’attività cardiaca e nervosa di un neonato che è stato vittima di questa pratica durante la gestazione è diversa da quella di un bambino che non è mai stato esposto al fumo.

3) Diminuzione del peso alla nascita, da 200 a 500 grammi in relazione al numero di sigarette. Gli effetti sono, almeno in parte, definitivi, in quanto a sviluppo completato il ragazzo sarà mediamente 1 cm meno alto rispetto agli altri.

4) Aumento della frequenza dei parti prematuri, il che incide ancora una volta sul peso alla nascita.

5) Aumento delle infezioni neonatali, con persistente aumentata suscettibilità a infezioni respiratorie e cutanee in età adolescenziale e adulta.

6) Alterazioni dello sviluppo psicofisico nei figli di madri fumatrici, con significativo aumento di problemi comportamentali e di socializzazione. – Aumentata incidenza di tumori infantili (il 15% di questi sono legati al fumo in famiglia).

7) Disturbi respiratori: l’esposizione al fumo materno durante la vita fetale comporta una ridotta funzione respiratoria, in particolare per l’interessamento delle piccole vie aeree. Il fumo dei familiari è invece responsabile del 15% dell’asma nei bambini e dell’11% del respiro sibilante negli adolescenti.

La sigaretta rende anche più difficile rimanere incinta

Il fumo influisce non solo sulla fertilità dell’uomo (leggi l’articolo apposito) ma anche della donna. Nelle fumatrici la gravidanza si instaura dopo più tentativi rispetto alle non fumatrici, in quanto le possibilità di fecondazione dell’uovo sono ridotte del 40%. La nicotina riduce la contrattilità delle tube, ostacolando l’incontro degli ovociti con gli spermatozoi. II fumo, inoltre, fa diminuire i livelli di progesterone e rende difficile l’annidamento dell’uovo fecondato nella mucosa uterina, danneggiandone la maturazione. Uomini e donne hanno risultati inferiori in caso di trattamenti per fecondazione assistita, questo perché il fumo nell’uomo può ridurre la fertilità mediante riduzione della densità dello sperma, del numero e della mobilità degli spermatozoi ed è un importante fattore di disfunzione erettile. Nella donna invece provoca menopause più precoci di circa 2 anni rispetto alle non fumatrici in quanto il fumo altera la normale produzione di ormoni sessuali femminili. Il fumo può quindi arrivare ad impedire di avere una famiglia, le persone che programmano una gravidanza dovrebbero smettere di fumare.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Sarà vietato fumare le sigarette elettroniche nei luoghi pubblici?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO SIGARETTA ELETTRONICA FUMARE NICOTINA FUMO SMETTEREDal mio punto di vista è una ottima notizia, ma purtroppo non sarà altrettanto ottima per gli appassionati di sigaretta elettronica: l’Italia, sulla regolamentazione delle sigarette elettroniche, potrebbe seguire il modello francese. Il Consiglio superiore di sanità (Css), che si riunirà oggi alle 14 per discutere a 360 gradi di regole sulle e-cig, sarebbe intenzionato a seguire la strada già intrapresa in Francia pochi giorni fa. La notizia è stata anticipata da Adnkronos Salute. Per gli esperti francesi, fumare la sigaretta elettronica è pur sempre fumare: di conseguenza bisogna applicare le stesse misure adottate per il tabacco, tra cui il divieto nei luoghi pubblici. Anche gli esperti del Css sarebbero intenzionati a seguire questa strada, dal momento che considerano il documento francese “molto importante”. E’ dunque presumibile che anche l’Italia “si muova in questo senso”.

Nel frattempo, in Francia

Solo pochi giorni fa è stato annunciato che la sigaretta elettronica sarà vietata nei luoghi pubblici nel paese. Lo ha deciso il ministro francese della Sanità, Marisol Touraine, dopo la consegna al suo dicastero di uno studio (qui trovate lo studio, ma è in francese!) di Bertrand Dautzenberg, professore di Pneumologia dell’Università Pierre et Marie Curie di Parigi. Dalle anticipazioni, il responso del luminare è poco incoraggiante: si consiglia il divieto di consumo in luoghi pubblici e di pubblicità, oltre all’istituzione di un sistema di autorizzazioni per la vendita. È vero che l’e-cig può aiutare a smettere di fumare, ma secondo l’esperto, non è sana al 100% e il suo libero uso potrebbe incitare al consumo.

Nel nostro paese considera urgente divieto di fumare le sigarette elettroniche nei luoghi pubblici anche il Codacons, che ha inviato una diffida al ministero della Salute e a quello dello Sviluppo economico, chiedendo di analizzare i liquidi che alimentano le e-cigarettes “al fine di eliminare ogni rischio di diffusione di sostanze tossiche e/o nocive per la salute umana e per l’ambiente”.

I dati dei fumatori elettronici

Secondo un’indagine dell’Istituto superiore di sanità-Doxa, 500.00 fumatori sono passati abitualmente alla e-cig, spesso abbinandola a quella tradizionale. Piacciono, soprattutto a giovani e giovanissimi, anche perché si pensa che le sigarette elettroniche facciano meno male e possano essere utili a smettere con le ‘bionde’ tradizionali. Nella fascia d’età 15-24 anni, infatti, la prevalenza dei consumatori di e-cig è più del doppio rispetto ai consumatori di sigarette tradizionali. Dallo studio emerge però che solo il 10% di chi è passato alla e-cig (in genere da non più di qualche mese) ha effettivamente detto addio alle ‘bionde’. Sei su dieci tra i consumatori abituali, invece, stanno riducendo (chi poco, chi drasticamente) il fumo delle sigarette tradizionali mentre c’è uno ‘zoccolo duro’, circa il 22%, che non ha cambiato le sue abitudini rispetto alle bionde e fuma le une e le altre.

FONTE La Repubblica – 4.06.2013

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Vivi accanto ad un fumatore? rischi demenza ed Alzheimer

MEDICINA ONLINE CIGARETTE SIGARETTA FUMO PASSIVO ATTIVO TERZIARIO DANNI DIFFERENZE NICOTINA SMETTERE DI FUMARE NO STOP SMOKING CANCRO POLMONE TOSSICODIPENDENZA VIZIO ARIA TUMOREIl fumo passivo può essere pericoloso tanto quanto quello attivo, Una ricerca internazionale condotta da scienziati provenienti da Cina, Stati Uniti e Gran Bretagna è riuscita a trovare una correlazione tra il respirare il fumo espirato dagli altri e la demenza. La pericolosità del fumo passivo è ormai cosa nota. Basta pensare al forte rischio di imbattersi in malattie cardiache, vascolari e respiratorie. Ora il cerchio delle possibili conseguenze note, grazie a questa ricerca pubblicata sulla rivista di settore Occupational and Environmental Medicine, diventa più ampio, inserendo anche patologie come l’Alzheimer e la demenza come possibili conseguenze.

Continua la lettura con https://medicinalive.com/neurologia/fumo-passivo-favorisce-demenza/

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Scoppia la sigaretta elettronica: ferito a un occhio, parte l’inchiesta

sigaretta elettronica scoppia in bocca“Ho sentito un botto pazzesco, mi sono volati via gli occhiali che si sono anche rotti: per prima cosa ho pensato che mi avessero sparato”. Nessun attentato, invece, solo un incredibile episodio capitato a uno sfortunato quarantenne torinese: il 24 febbraio gli è infatti esplosa, quasi fra le labbra, la sigaretta elettronica che stava fumando per strada mentre camminava. Il procuratore Raffaele Guariniello ha aperto un’inchiesta e i carabinieri del Nas hanno sequestrato ciò che rimaneva del bocchino e del bruciatore. “Avevo appena aspirato un tiro, quando mi è esplosa tra le dita. E’ andata bene che avevo gli occhiali, ma la nicotina liquida mi è comunque finita tutta negli occhi, così come un pezzettino di plastica che sono riuscito a togliere. Sono subito andato in ospedale e lì mi hanno visitato” ha raccontato ancora il torinese, di professione informatico (che preferisce non comparire con nome e cognome), mostrando il referto che indica “arrossamento e congiuntivite”.

I carabinieri del Nas di Torino, guidati dal maggiore Michele Tamponi, si sono recati nel negozio in franchising in una zona del centro della città, dove un mese fa era stata comprata la sigaretta elettronica, di provenienza cinese. Sono state sequestrate analoghe sigarette ed è stata affidata una consulenza tecnica che accerterà che cosa è accaduto, e che cosa in particolare abbia causato l’esplosione. “Mi sono recato all’ospedale Maria Vittoria prima e poi all’Oftalmico il giorno dopo perché avevo ancora bruciore e dolore a un occhio” ha ancora spiegato l’informatico che nonostante l’incidente non ha perso il vizio di fumare in modo “virtuale”.

Il tema delle sigarette elettroniche è particolarmente caro al procuratore Guariniello che da tempo ha aperto un’inchiesta per accertare la loro eventuale pericolosità per il consumo di nicotina sia per il fumatore, sia per chi si trova a respirare il fumo in modo “passivo”. Sotto la lente del pm, in particolare, ci sono i problemi di etichettatura che non segnalano i rischi per la salute: i carabinieri del Nas hanno più volte provveduto a sequestrare ingenti quantità di prodotti che non riportavano le corrette indicazioni sulle confezioni.

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Le sigarette elettroniche vietate nei luoghi pubblici

sigaretta elettronica vietataSiete tra quelli che da poco sono entrati a far parte del gruppo dei fumatori “elettronici” e vi siete spaventati leggendo il titolo? Potete stare tranquilli, a meno che non abitiate in un paese in provincia di Como!

Tra i dubbi, gli apprezzamenti e le opinioni controverse suscitate dal sempre più diffuso uso della nuova sigaretta elettronica è arrivata anche la prima ordinanza in tema. Il sindaco di Lomazzo (Como), infatti, ha deciso di emanare un’ordinanza che vieta l’utilizzo della sigaretta elettronica nei luoghi pubblici. Lo ha riportato alcuni giorni fa, il Corriere della Sera, aggiungendo che anche alcuni importanti aziende come Alitalia e Trenitalia avrebbero deciso, in attesa di normative precise, di equiparare l’utilizzo della sigaretta che emette vapore a quello delle sigarette tradizionali.
«Pur cercando qualche precedente a cui ispirarci, non ne abbiamo trovati – ha detto Gianni Rusconi (Lega) – I dubbi su questo prodotto e sui suoi effetti sono ancora troppi e ci è sembrato giusto prendere una posizione».

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Ti fumi una sigaretta? il tuo cervello invecchia

donna fumo sigaretta cervelloLa rivista “Age and Ageing” ha pubblicato una ricerca condotta da Alex Dregan del King’s College di Londra, che con il suo gruppo di lavoro ha studiato gli effetti che i fattori di rischio cardiovascolare come pressione alta, obesità e fumo posso avere sul cervello. E, tra le varie cose, è emerso anche un forte legame tra fumo e declino cognitivo.

Gli esperti hanno preso in analisi un campione di 8.800 soggetti di 50 anni le cui funzioni cognitive, nell’arco di otto anni, sono state misurate a più riprese con una serie di test. I risultati sono stati poi messi incrociati con altre informazioni, come il loro livello di rischio cardiovascolare e il loro stile di vita. È emerso che i soggetti fumatori che avevano la pressione alta davano una performance ridotta ai test su memoria, concentrazione, capacità di apprendimento, fluidità del linguaggio e via dicendo. Questo sta a significare che il fumo accelera il declino cognitivo, ancora più dell’ipertensione.

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Le sigarette elettroniche fanno male?

Si riaccende il dibattito sulle ormai famose sigarette elettroniche. Questa volta però ad essere messa in dubbio non è la loro reale efficacia nell’indurre il tabagista a smettere di fumare, ma la loro sicurezza.

Le ricerche forniscono dati discordanti e il dibattito rimane aperto tra esperti divisi in favorevoli ai sistemi alternativi al fumo di tabacco e contrari. Se pochi giorni fa risultati confortanti su questi dispositivi erano arrivati dal congresso della Società europea di cardiologia, almeno per quanto riguarda gli effetti sul cuore, uno studio presentato al meeting della European Respiratory Society (Ers) in corso a Vienna ribalta tutto e avverte: le ‘e-cig’, come sono state soprannominate negli Stati Uniti, possono causare danni ai polmoni.

Il motivo, secondo i ricercatori è semplice: le sigarette elettroniche sono dispositivi che rilasciano nicotina attraverso vapore, piuttosto che fumo. In pratica, non c’è combustione come avviene nelle normali ‘bionde’, ma la nicotina contenuta in questi piccoli strumenti è pur sempre un derivato del tabacco.

La ricerca dell’università di Atene ha voluto affrontare la questione degli effetti a breve termine delle ‘e-cig’, su persone diverse: ha coinvolto 8 individui che non avevano mai fumato e 24 tabagisti, di cui 11 con funzione polmonare normale e 13 con Broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) o asma. Ogni volontario ha utilizzato una sigaretta elettronica per 10 minuti. I ricercatori greci hanno poi misurato l’aumento della resistenza delle vie aeree (broncocostrizione) mediante una serie di test, compreso quello spirometrico.

I risultati hanno mostrato che, nei soggetti sani, c’è stato un aumento statisticamente significativo della resistenza delle vie aeree in media del 182-206%, che perdura per 10 minuti. Nei fumatori con spirometria normale, l’aumento è risultato in media pari a +176-220%. Nei pazienti con Bpco e asma, l’uso di una e-cig sembra invece non avere un effetto immediato.

Christina Gratziou, uno degli autori e presidente del Comitato per il controllo del tabacco Ers, ha detto: “Non sappiamo ancora se questi dispositivi siano più sicuri rispetto alle sigarette normali, nonostante vengano sponsorizzati così. Questa ricerca ci aiuta a capire come questi prodotti possano essere potenzialmente dannosi. Abbiamo rilevato un immediato aumento della resistenza delle vie aeree nel nostro gruppo di partecipanti, il che suggerisce che le sigarette elettroniche possono causare un danno immediato dopo che sono state utlizzate. Saranno necessarie ulteriori ricerche per capire se questo danno abbia effetti anche nel lungo termine”.

La questione in realtà potrebbe essere indifferente perché, come ha ribadito l’Ers anche in questa occasione, si raccomanda sempre di “seguire le linee guida ufficiali sui trattamenti per smettere di fumare, con sistemi basati sulle evidenze cliniche” che però “non sostengono l’uso di tali prodotti”. Le prove di efficacia sulle sigarette elettroniche sono più concordanti rispetto quelle di tossicità e dicono che non fanno smettere di fumare. Molti fumatori, sostengono però di aver abbandonato il vizio e quindi anche da questo punto di vista i risultati della scienza si scontrerebbero col dato empirico. Il dibattito sulle sigarette elettroniche non si spegnerà dunque così presto.

In teoria i programmi per smettere di fumare con le sigarette elettroniche prevedono l’uso di sigarette caricate con dosi di nicotina a scalare, in modo da disassuefare il fumatore alla sostanza che dà dipendenza. Quindi, qualora ci fossero anche effetti a breve o lungo termine, non sarebbero destinati ad durare per sempre e comunque non sarebbero peggiori che continuare a fumare sigarette vere per lo stesso periodo. In altri termini le preoccupazioni dovrebbero esserci per quei fumatori che si limitano a sostituire le sigarette normali con quelle elettroniche senza una reale intenzione di smettere e senza impegnarsi a scalare la dose di nicotina nel dispositivo.

E’ importante comunque ricordare che non tutte le sigarette elettroniche sono caricate con nicotina: alcune hanno solo aromi, sulla cui efficacia e sicurezza però non ci si scommette. Tempo fa la Food and Drug Administration americana ha reso pubblici i risultati delle analisi di laboratorio sulla sigaretta elettronica. Nei campioni degli aromi sottoposti a test sono state trovate sostanze chimiche tossiche e cancerogene come il Dietilene Glicole (prodotto utilizzato nell’industria come antigelo) associate a mentolo, glicerina, glicole propilenico e miscele di isomeri di dipropilenglicole.

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Il fumo di sigaretta causa disfunzione erettile e infertilità

MEDICINA ONLINE FUMO SIGARETTA NICOTINA TABACCO TABAGISMO CANCRO POLMONI FERTILITA SPERMAIl fumo di sigaretta è un fattore di rischio importante nello sviluppo sia dell’aterosclerosi che della disfunzione erettile. In un importante Studio condotto in Massachusetts (Massachusetts Male Aging Study-Mmas) si è riscontrato che il fumo di sigaretta amplifica notevolmente il rischio di quella che una volta veniva chiamata “impotenza”, specie quando associato a patologie cardiovascolari e relative terapie farmacologiche. Nei soggetti tra i 40 e i 70 anni l’incidenza di impotenza variava tra il 5% e il 15%. Nei pazienti trattati per una patologia cardiaca la probabilità di una impotenza completa era del 56% tra i fumatori e del 21% tra i non fumatori. Tra i pazienti ipertesi in terapia medica, quelli che fumavano avevano una incidenza di impotenza completa del 20%, mentre i non-fumatori avevano un rischio di impotenza dell’8.5%, comparabile con quello della popolazione generale (9.6%).

Ovviamente però non tutti i fumatori sono impotenti, benché il tabacco sia nefasto sia per l’erezione che per la qualità del liquido seminale. Ma il tabacco non ha solo un effetto dannoso a livello vascolare, favorendo la formazione di ateromi in tutte le arterie, esso ha anche un ruolo diretto sul tessuto erettile del pene. L’elasticità del tessuto erettile e quindi la sua capacità di dilatarsi diminuisce nei forti fumatori, che spesso hanno una erezione molto meno duratura. Questo effetto negativo è stato verificato in numerosi studi sperimentali, che hanno mostrato come il fumo di una sola sigaretta sia in grado di danneggiare la qualità dell’erezione.

L’eliminazione del fumo di sigaretta (presente nel 75% dei soggetti giunti all’osservazione del medico per Disfunzione Erettile) in questa patologia deve quindi essere considerata la terapia di prima linea (“first-line therapy”) della disfunzione erettile, oltreché una delle misure più importanti nella prevenzione dell’aterosclerosi. Per il medico, inoltre, la terapia della disfunzione erettile del pene è l’ argomentazione più importante per indurre un paziente a smettere di fumare. La prospettiva di migliorare le prestazioni sessuali costituisce una motivazione fortissima per far abbandonare al fumatore la sua tossicodipendenza. Il fumo inoltre può ridurre la fertilità mediante riduzione della densità dello sperma, del numero e della mobilità degli spermatozoi.

Gli uomini che fumano hanno una conta spermatica dal 30 fino al 70% più bassa dei non fumatori. Inoltre gli spermatozoi possono riscontrare anomalie nella forma, nella funzione, e una mobilità più bassa.
In conclusione se una coppia non riesce ad avere un bambino ed uno dei due (o entrambi) fuma, lo smettere di fumare sicuramente aumenterebbe le possibilità totali di concepire.

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