In diritto una “cosa” – materiale o non materiale – può essere oggetto di un diritto e quindi essere considerato “bene”, se:
- ha un valore d’uso, cioè che sia atta a essere utilizzata dall’uomo per soddisfare un suo bisogno, sia esso materiale o non;
- che esista in natura in quantità relativamente limitata, di modo che un uomo abbia interesse a impossessarsene per utilizzarla in modo esclusivo.
I beni possono essere distinti in:
- i beni materiali (o corporali) sono sono quei beni esistenti nel mondo fisico e suscettibili di percezione con sensi o strumenti materiali (ad esempio un orologio, una casa, un cane, un’automobile, l’energia elettrica…).
- i beni immateriali sono quei beni che non hanno materialità corporea e non sono quindi percepibili dai sensi umani; sono beni immateriali ad esempio le invenzioni e le opere dell’ingegno, gli strumenti finanziari, i diritti che possono essere oggetto di negoziazione, il diritto d’autore su una canzone o sull’invenzione di un’opera. In questo caso entra in gioco il brevetto di sfruttamento, conosciuto meglio col nome di copyright.
Vi sono altre distinzioni che occorre fare tra i beni, in relazione alla loro disciplina legale. Sono distinzioni relative: un bene, cioè, rientra nell’una o nell’altra delle categorie che seguono, secondo l’utilizzazione che ne viene fatta o secondo il rapporto in cui è con altri beni.
Beni fungibili e infungibili
In funzione della sostituibilità o meno di un bene, esistono beni fungibili e non fungibili o infungibili:
- sono beni fungibili quelli che sono sostituibili gli uni agli altri come, per esempio, due automobili nuove esattamente identiche tra di loro; in parole semplici: a chi è interessato all’acquisto di un bene fungibile, non interessa avere proprio quel bene specifico ma solo una “copia” di quel bene. Se per esempio acquisto un libro di testo per la scuola di mio figlio, non mi interessa averne uno in particolare, ma mi interessa che sia il libro di testo specifico che l’insegnante ha detto a mio figlio di comprare quindi quando andrò in libreria, ne prederò uno a caso tra tutti quelli identici tra loco;
- sono beni infungibili quelli che non possono indifferentemente essere sostituiti gli uni agli altri perché unici fra quelli del suo genere per una caratteristica particolare e che non consente di averne altri simili: ad esempio il dipinto originale della Gioconda, realizzato da Leonardo da Vinci, è un bene infungibile perché insostituibile e non importa se nel mondo esistono innumerevoli copie: l’originale è unico ed irripetibile, quindi infungibile.
Beni consumabili e inconsumabili
In funzione della possibilità o meno di un utilizzo ripetuto, esistono beni fungibili e non fungibili o infungibili:
- sono beni consumabili quelli che vengono distrutti con un solo atto di utilizzazione come, per esempio, il cibo: una volta mangiata, una banana, viene consumata e distrutta quindi cessa di essere un bene;
- sono beni inconsumabili quelli che possono essere utilizzati ripetutamente come, per esempio, un’automobile o una corda. E una distinzione che ha un fondamento naturalistico, ma che va interpretata con molta elasticità, poiché decisiva non è la natura, ma soltanto l’utilizzazione che del bene viene fatta. Un’automobile è normalmente considerata un bene inconsumabile, ma potrebbe anche essere adoperata come bene consumabile se venisse usata per girare una scena di un film in cui viene fatta esplodere.
Pertinenze
Sono pertinenze le cose destinate in modo durevole al servizio o all’ornamento di un’altra cosa da parte del proprietario di quest’ultima (art. 817). Determinare se una cosa è o non è una pertinenza è importante in caso di alienazione (per la spiegazione di questo termine vedi ultimo paragrafo): infatti, quando la cosa principale viene alienata, anche le sue pertinenze subiscono la stessa sorte, a meno che non risulti una volontà delle parti in senso opposto (art. 818); in questo caso le pertinenze cessano di essere tali. Per esempio, i vari locali di un edificio adibiti a cantina sono pertinenze dei vari appartamenti dell’edificio stesso; gli attrezzi per la coltivazione di un campo (trattore, aratro ecc.) sono pertinenze del campo.
Frutti naturali e civili
Sono frutti i beni prodotti da altri beni. I frutti naturali sono i prodotti dell’agricoltura, dell’allevamento, delle miniere (art. 820 c. 1). I frutti civili sono il corrispettivo che il proprietario trae dall’utilizzazione altrui di una sua cosa: per esempio, il canone di locazione che percepisce il proprietario di un appartamento dato in locazione; gli interessi che la banca accredita periodicamente sui conti correnti dei propri clienti (art. 820 c. 3). Tanto i frutti naturali quanto i frutti civili appartengono al proprietario
del bene che li produce.
Alienazione
In questa sede può essere utile ricordare al lettore che nel diritto privato si indica con il termine “alienazione” l’azione con cui la proprietà su di una cosa viene trasferita a un’altra persona, per esempio con una vendita oppure con una donazione, di modo che la cosa diventa di altri (o altrui, o aliena). La persona che si priva della cosa trasferendola prende abitualmente il nome di dante causa, quella che acquista la cosa per trasferimento prende abitualmente il nome di avente causa.
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Lo Staff di Medicina OnLine
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