Il Covid grave danneggia il cervello: lo invecchia di 20 anni

DOTT. EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO DIRETTORE MEDICINA ONLINE OSPEDALE PRONTO SOCCORSO PAZIENTE SUL LETTINO TRISTE MALATTIA TERMINALE DEPRESSIONE MORTE STANCHEZZA DISPERAZIONE COMA GRAVEA sei mesi dall’infezione il deterioramento cognitivo causato dalla malattia grave è simile a quello che gli individui subiscono nel passaggio tra i 50 e i 70 anni, pari alla perdita di dieci punti del quoziente intellettivo. E’ il risultato di uno studio condotto dall’Università di Cambridge e dall’Imperial College pubblicato su una rivista collegata a The Lancet.

Non solo i casi più gravi di Covid, ma anche i casi lievi possono portare a sintomi cognitivi persistenti: uno studio dell’Università di Oxford e pubblicato su Nature ha concluso che il Covid può ridurre la materia grigia quanto un invecchiamento di 10 anni in persone tra i 51 e gli 81 anni contagiate ma non ricoverate in ospedale.

Anche se al momento non è chiaro se tali danni cognitivi siano temporanei o permanenti, l’impatto complessivo per l’intera umanità sarà probabilmente enorme.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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