Caduta intensa di capelli in primavera: cosa fare?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA BELLA ESTETICA CAPELLI OCCHI BELLEZZA COSMETICI PELLE RUGHE TRUCCO MAKE UP ROSANon di rado può capitare che, tra la fine dell’inverno e l’arrivo della stagione primaverile, si manifesti una caduta intensa, più normale del solito, che si prolunga per qualche settimana; in alcuni soggetti questa caduta si manifesta anche nel passaggio tra estate e autunno. Molte sono le persone che si allarmano e preoccupano, e l’ansiosa “corsa ai ripari” produce spesso solo inutili spese in prodotti inutili.
E’ quindi bene capirne un po’ di più su questo fenomeno assolutamente normale e fisiologico che di conseguenza non dovrebbe destare eccessive preoccupazioni.

L’effluvio fisiologico

Il ricambio fisiologico dei capelli che coincide con l’avvento della stagione primaverile (stessa cosa succede in autunno) rappresenta nell’essere umano una sorta di “piccola muta del pelo”, che invece si manifesta in modo molto più marcato in altri mammiferi.
Questo ricambio intenso e marcato di capelli (caduta abbondante di capelli nel lavaggio e nella pettinatura) prende il nome di effluvio.
E’ bene rassicurare subito che i capelli che cadono sono capelli in fase Telogen (cioè alla fase finale del proprio ciclo vitale) e contemporaneamente alla fuoriuscita di questi capelli nuovi capelli stanno già crescendo all’interno del follicolo pilifero sotto la pelle, e tempo qualche giorno/settimana spunteranno dal cuoio capelluto per continuare a crescere regolarmente in salute.

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Perché i capelli mi cadono con una “pallina” bianca all’estremità?

I capelli in telogen caduti presentano una “pallina” bianca all’estremità e questo preoccupa ulteriormente;  anche in questo caso, bisogna specificare che è tutto normale e nulla di grave è accaduto ai nostri capelli (sarebbe molto più preoccupante se vedessimo cadere i nostri capelli con le guaine intatte, tipiche dei capelli anagen, perché ciò sarebbe sintomatico di problemi più seri).

Che cosa fare?

Essendo una caduta fisiologica e naturale, tutto tende a tornare nella normalità in poche settimane;
il fatto che, a seguito della preoccapazione per i capelli che cadono abbondantemente, si finisca con l’iniziare terapie cosmetiche ampiamente pubblicizzate che sembrano dare risultati proprio a qualche settimana di distanza dall’inizio della terapia, finisce col fare il gioco di chi specula nel mercato tricologico. Infatti la caduta abbondante sarebbe comunque cessata dopo qualche settimana!
Alcuni principi attivi farmacologici o cosmetici possono tuttavia accelerare questa fase di ricambio dei capelli e stimolare una più veloce ricrescita dei nuovi capelli in anagen, già nati all’interno dei follicoli piliferi.
Pertanto la cosa migliore da fare di fronte ad un effluvio è innanzitutto guardare a questo evento senza eccessiva preoccupazione e se lo si desidera trattare capelli e cuoio capelluto con prodotti specifici per questo tipo di tipologia.
Ricordiamo che di fronte all’effluvio è inutile ed inefficace iniziare terapie a base di finasteride o altri farmaci specifici per la calvizie androgenetica, patologia del tutto differente e con cause del tutto diverse.

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Effluvio e calvizie androgenetica: differenze

Mentre l’effluvio interessa tutti i capelli del nostro cuoio capelluto (vediamo capelli cadere un po’ dappertutto dalla nostra capigliatura), la calvizie androgenetica interessa esclusivamente l’area superiore del cuoio capelluto e le tempie. Nei soggetti giovani, una predisposizione androgenetica può rendere sovrapponibile l’effluvio soprattutto alle zone della capigliatura soggette generalmente alla calvizie androgenetica, inducendo non di rado ad una diagnosi imprecisa o errata. Vengono talvolta prescritte terapie a base di finasteride o altri farmaci anticalvizie forse un po’ troppo prematuramente, quando cioè basterebbe ristabilire i giusti parametri pre-effluvio con trattamenti più “morbidi”.

I cosmetici da usare

I prodotti che possono essere utilizzati sono pertanto cosmetici a base di rame-peptidi e blandi stimolatori della fase anagen (Spectral RS, Alterna Weekly treatment) o a base di idrocortisone (Locoidon), che sono in grado di fermare celermente questo ricambio e stimolare una più rapida crescita dei capelli in anagen. nel caso del Locoidon, seppur si tratti di un farmaco privo di gravi effetti collaterali è consigliata la stretta supervisione medica.

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Capelli rovinati

Un capello inaridito, secco e rovinato non è necessariamente sintomo di problemi di calvizie e caduta di capelli, soprattutto dopo l’estate, quando i capelli sono sottoposti a stress chimico-fisico per i frequenti lavaggi, sole e salsedine. Infatti un conto è la salute del fusto del capello, altra cosa è la salute del follicolo pilifero. Tuttavia, per donare alla capigliatura un aspetto bello e sano, esistono in commercio dei prodotti specifici, ad azione ristrutturante (maschere, creme, balsami e lozioni leave-in) che apportano sostanze alla struttura del capello e riescono a ridonare corpo, naturale elasticità e luminosità al capello.

Per maggiore sicurezza chiedi al medico

E’ consigliata comunque una visita di controllo da uno specialista, per assicurarsi che all’effluvio non sia sovrapposto in modo più o meno latente una nascosta calvizie androgenetica, che comincia a manifestare i suoi sintomi. questo vale principalmente per i soggetti maschi di età giovane compresa tra i 16 e 25 anni, età nelle quali si manifestano generalmente le forme più aggressive e con evolvere più rapido di calvizie androgenetica. Una visita di controllo con la conseguente diagnosi, sarà in grado di escludere qualsiasi carattere androgenetico alla caduta che tanto ci sta preoccupando, e nel caso in cui invece una androgenetica stia cominciando a manifestarsi, sapremo da subito come intervenire nel modo corretto.

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Perché cadono i capelli? Quanti capelli al giorno è normale perdere? E’ vero che i calvi hanno più testosterone?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA BELLA ESTETICA CAPELLI OCCHI BELLEZZA COSMETICI PELLE RUGHE TRUCCO MAKE UP OCCHIALI DA SOLE COLORATIQuanti capelli al giorno è normale perdere?
Ogni giorno normalmente perdiamo da 50 a 80 capelli circa. Spesso non ce ne accorgiamo neppure, tranne quando li sottoponiamo a lavaggio o spazzolatura, perché in questo modo favoriamo il distacco di quelli “pericolanti”.

Perché in autunno e primavera si perdono più capelli?
La constatazione che in autunno ci sia un ingente aumento nel numero dei capelli che cadono è talmente comune da aver dato origine al detto popolare “cadono le foglie, cadono i capelli”. Solo recentemente, però, la scienza ha formulato delle precise ipotesi circa le cause di questo fenomeno tanto diffuso. Sembra che l’imputato numero uno sia la luce del giorno, o per meglio dire, il picco di ore di luce cui siamo sottoposti nel periodo estivo. Probabilmente anche la temperatura ambientale ha un suo ruolo, ma meno importante. In numerose specie animali la variazione delle ore di luce è un fattore critico nella “muta” del pelo, e determina la sostituzione del mantello estivo con quello invernale: nella specie umana si verifica un fenomeno simile, probabilmente come ricordo ancestrale. L’influenza della variazione della luminosità ambientale verrebbe esercitata attraverso gli occhi ed il sistema endocrino. Infatti anche i livelli plasmatici di ormoni androgeni sono soggetti a ritmi stagionali e gli ormoni giocano un ruolo di primo piano nella caduta dei capelli. I capelli, come i peli del corpo, raggiungono la massima velocità di crescita in estate, mentre la proporzione dei capelli in fase Anagen (fase di crescita) è più elevata in inverno, con un picco massimo nei mesi di dicembre e gennaio. In giugno, luglio e agosto si osserva, invece, la punta più alta di capelli in fase Telogen (fase di eliminazione): questi capelli cadranno dunque tre mesi dopo (settembre, ottobre e novembre), al termine della fase Telogen. Esiste anche un (minore) picco primaverile, che riguarda soprattutto chi soffre di alopecia andro-genetica, cioè di calvizie precoce.

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Le cause della caduta sono le stesse per uomini e donne?
Alcune sì: le carenze alimentari, la stagionalità, alcune malattie o l’assunzione di certi farmaci provocano per entrambi i sessi un aumento nel numero di capelli che cadono.
Ma se ci soffermiamo sulle cause più frequenti, o sulla modalità con cui la caduta si manifesta, scopriamo grandi differenze tra uomini e donne.
La causa più frequente presso gli uomini è la cosiddetta “alopecia andro-genetica”, o calvizie precoce, che colpisce in modo più o meno accentuato circa il 50% degli uomini
sotto ai 50 anni; un ulteriore 30% si riscontra dai 50 anni in poi, portando all’80% il totale degli individui di sesso maschile alopecici. Questa forma di caduta, che colpisce in particolare alcune zone del capo, si aggrava progressivamente ed è irreversibile: si può, però, rallentare in modo significativo.
Nella donna, invece, la maggior parte delle forme di caduta è reversibile, e prende la forma di un diradamento omogeneo di tutta la capigliatura. Le cause più frequenti sono legate a brusche variazioni ormonali (il dopo-parto), a diete dimagranti particolarmente drastiche, a momenti di stress psicofisico acuto. Esiste anche una forma di alopecia andro-genetica, analoga a quella maschile, che si manifesta dopo la menopausa o come conseguenza di forti squilibri ormonali patologici.

Quali sono le malattie e le terapie farmacologiche che fanno cadere i capelli?
Alcune malattie possono provocare il Telogen effluvium, cioè il passaggio simultaneo di un elevato numero di follicoli dalla fase di crescita a quella di eliminazione; tra le più comuni si possono citare l’anemia, il diabete mellito, l’insufficienza epatica o renale, le malattie della tiroide, la pancreatite, la polmonite e gli interventi chirurgici. Tra i farmaci, invece, ricordiamo i chemioterapici, i contraccettivi orali, gli antitiroidei, gli antipertensivi, gli ipercolesterolemizzanti, il tallio, il mercurio, il litio, lo iodio, il selenio e la ciclosporina A.

Perché la calvizie precoce è definita “alopecia andro-genetica”?
Il nome deriva dal greco antico “alopex”, che significa “volpe”, perché questo animale perde il pelo in modo massiccio nella muta stagionale. “Andro ” sta per “maschile”, in quanto gli ormoni maschili (o, appunto, androgeni) sono fortemente implicati in questo fenomeno. Infine “genetica” sta ad indicare una predisposizione familiare ereditaria, che è un fattore decisivo nell’insorgenza della calvizie precoce.

Perché molti uomini perdono capelli quando sono ancora giovani e quale sarebbe il nesso tra testosterone e caduta di capelli?
Volendo estremizzare, potremmo dire che se un giovane perde molti capelli, la “colpa” è della loro mamma. Esiste, infatti, una tendenza ereditaria, che ha un esito più grave se proviene dal ramo materno. Ma che cosa si eredita, in particolare? Nel follicolo del capello esistono dei recettori ormonali, che reagiscono alla presenza degli ormoni androgeni (testosterone) nel sangue. Più i recettori sono sensibili, più basse saranno le quantità di ormoni capaci di stimolarli. Quello che si eredita è proprio il livello di sensibilità di questi recettori. Una maggiore quantità di recettori è concentrata nella regione frontale ed al vertice del cranio, zone tipiche della calvizie precoce; la nuca, invece, è la zona più risparmiata. Quindi perdere molti capelli non significa necessariamente avere molto testosterone, ma sicuramente avere una maggiore sensibilità al testosterone dei recettori ormonali del follicolo.
Per effetto degli ormoni androgeni, nelle zone del cranio a più alta concentrazione di recettori si avvia un processo progressivo di accorciamento del ciclo di vita del capello e di miniaturizzazione dei capelli, che si trasformano via via in peluria sottile. Al termine del processo, il follicolo avrà esaurito precocemente la sua “riserva” di nuovi capelli, e si atrofizzerà definitivamente.
Per semplificare, potremmo dire che l’alopecia andro-genetica comporta un’accelerazione estrema ed amplificata del processo di invecchiamento della radice, per cui uomini ancora giovani presentano uno stato di calvizie che, negli individui non alopecici, si manifesta in età molto avanzata.

A che età inizia il processo che porta alla calvizie precoce?
Questo processo inizia, negli individui predisposti, non appena l’attività ormonale si fa intensa, quindi già durante la pubertà. L’intensità e la gravità del fenomeno sono ereditarie, ma esistono mezzi per rallentare notevolmente l’evoluzione della calvizie: più precocemente si cominciano i trattamenti di prevenzione, maggiori sono le probabilità di conservare i capelli il più a lungo possibile.

Si possono far ricrescere i capelli nelle zone “pelate”?
Se i follicoli hanno già esaurito tutta la loro riserva di capelli, non esistono, ad oggi, trattamenti in grado di riattivarli. In questo caso l’unica soluzione soddisfacente è l’autotrapianto, che consiste nel prelevare i follicoli della nuca e reimpiantarli nelle zone diradate. Questo intervento, che deve essere eseguito da medici specializzati, dà oggi ottimi risultati estetici praticamente permanenti, perché i follicoli prelevati dalla nuca non sono soggetti alla caduta precoce. Risulta, però, difficile trattare zone troppo vaste.

La forfora o l’eccesso di sebo possono provocare la caduta?
Questi due fenomeni accompagnano spesso la caduta dei capelli, e certamente ne costituiscono dei fattori aggravanti, perché producono uno stato di micro-infiammazione del cuoio capelluto che accelera l’indurimento delle fibre di collagene che circondano la radice, soffocandola. I migliori trattamenti “anti-caduta”, infatti, contengono anche principi attivi sebonormalizzanti ed antiforfora.

È utile effettuare un trattamento quando la caduta dei capelli è solo episodica o stagionale?
Anche se questa forma di caduta è reversibile, un trattamento rinforzante anti-caduta può essere sicuramente utile per ridurne l’entità. Inoltre, dato che all’elevato numero di capelli che cadono corrispondono altrettanti “nuovi” capelli che si preparano a spuntare, un trattamento idoneo può aiutare le radici a produrre dei nuovi capelli più robusti, di migliore qualità e con una “speranza di vita” maggiore.

Come e quanto si può rallentare l’evoluzione della calvizie?
Per rallentare l’evoluzione della calvizie è possibile agire sostanzialmente in due modi: il primo consiste nel modificare l’effetto degli ormoni androgeni sul follicolo, il secondo nel prolungare la fase di crescita (Anagen) del capello. Il risultato è proporzionale alla precocità con cui si iniziano ad utilizzare i trattamenti, prima che il numero dei follicoli definitivamente atrofizzati sia eccessivo, ed alla costanza con cui si effettuano i trattamenti stessi. Nessun rimedio, infatti, dà risultati definitivi con un singolo ciclo di cura, ma risulta efficace solo finché viene utilizzato: infatti, il diradamento e la miniaturizzazione dei capelli sono fenomeni costanti e progressivi, e bisogna combatterli in modo continuativo.

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