Volete perdere peso? Allora spogliatevi!

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO OBESITA GRASSO SOVRAPPESO DIETA DIMAGRIRE METRO ADDOME PANCIA GRASSOAvete sperimentato diete ferree e massacranti esercizi fisici senza successo? Provate a stare al freddo. La regolare esposizione a temperature più basse di quanto siamo abituati potrebbe rivelarsi un modo salutare ed efficace per dimagrire. Lo affermano scienziati dell’University Medical Center di Maastricht su Trends in Endocrinology & Metabolism del 22 gennaio.

Bruciare più calorie

La spiegazione fornita dai ricercatori è semplice: quando ci si trova in un ambiente freddo, il nostro organismo deve bruciare molte più calorie per mantenere l’omeotermia (dal greco: omòs = uguale; termos = calore) cioè la condizione caratteristica di quegli animali in grado di mantenere costante la propria temperatura corporea. Il processo è regolato dal tessuto adiposo bruno, che si attiva quando diminuisce la temperatura esterna, sfruttando i lipidi per produrre il calore sufficiente a proteggerci dal freddo. Il team olandese ha scoperto che, diversamente da quanto si riteneva finora, questo tessuto è presente non solo nei neonati, ma anche nelle persone adulte. E che quando interviene per generare calore, sottrae fino al trenta per cento di calorie nel bilancio energetico dell’organismo.
Sempre secondo lo studio dei ricercatori olandesi, rimanere sei ore al giorno a temperature più basse per un lungo periodo di tempo, non solo favorisce l’aumento del tessuto adiposo bruno (quello che fa dimagrire), ma avrebbe anche altri effetti benefici. Primo tra tutti, abituare il corpo al freddo e agli sbalzi termici così da non beccarsi un raffreddore ogni volta che si esce all’aperto d’inverno.

La ricerca giapponese

Una conferma sperimentale è arrivata dal Giappone: alcuni scienziati hanno verificato che individui esposti almeno due ore al giorno a una temperatura di diciassette gradi hanno ottenuto una notevole diminuzione del grasso corporeo. Per la maggior parte delle persone che, tra casa e ufficio, passano quasi il novanta per cento del tempo al chiuso, variare la temperatura dell’ambiente più volte durante la giornata potrebbe dunque aiutare a perdere peso. E se ci si trova in un luogo, come appunto il posto di lavoro, dove non è possibile regolarla a piacimento senza suscitare le ire dei colleghi, allora l’alternativa è spogliarsi. Ovviamente non fino al punto da farsi venire i brividi: non c’è bisogno di sperimentare un clima polare, basta una leggera sensazione di freddo!

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Differenza tra grasso bianco e grasso bruno: il tessuto adiposo non è tutto uguale

MEDICINA ONLINE DIETA UOMO PANCIA GRASSO DIMAGRANTE GRASSI CALORIE ATTIVITA FISICA SPORT DIMAGRIRE PERDERE PESOGrasso bianco e grasso bruno si trovano nel tessuto adiposo dei mammiferi. I neonati soprattutto hanno grasso bruno perché protegge dal freddo stimolando la termogenesi, quindi la produzione di calore. Mentre il bimbo cresce, il grasso bruno si trasforma gradatamente in grasso bianco. Gli adulti hanno prevalentemente grasso bianco che ha una funzione di riserva energetica, inoltre influisce sulla regolazione del metabolismo, sulle difese immunitarie, e sui processi di coagulazione del sangue oltre che sulla fertilità.

Grasso bianco

Il grasso bianco ha funzione principalmente di riserva energetica e si trova sia in sede sottocutanea che viscerale, ma mentre quello sottocute non è pericoloso, quello viscerale se supera un certo limite può danneggiare la nostra salute perché espone al rischio di insorgenza di patologie cardiovascolari. Per approfondire, leggi anche: Differenza tra obesità androide e ginoide ed i rispettivi rischi per la salute

Come sempre l’arma vincente per evitare eccessivi accumuli di questo tipo di grasso, è uno stile di vita corretto che comprenda attività fisica regolare e la riduzione dei carboidrati a favore delle proteine oltre che l’eliminazione dei dolci. Possono dare una mano inoltre anche la fucoxantina ed integratori come il glucomannano ed il chitosano assunti nell’ambito di una dieta equilibrata.

Grasso bruno

Il grasso bruno viene così definito per la sua colorazione bruna data dall’elevata presenza di ferro associato ai citocromi presenti nei mitocondri. E’ molto presente negli animali che vanno in letargo e scarsamente presente nell’uomo adulto, mentre – come prima accennato – è molto più presente nei neonati. La maggiore distribuzione del grasso bruno nell’adulto è riconoscibile in sede paracervicale, sopraclavicolare, interscapolare, e perirenale. In queste sedi sono posti in prossimità dei vasi sanguigni per diffondere il calore attraverso il flusso ematico verso le varie aree corporee. La sua principale funzione è quella di produrre calore (grazie allo sfruttamento degli acidi grassi) in risposta a basse temperature, in reazione a quella che viene definita termogenesi indotta dal freddo, cioè la termoregolazione in reazione a basse temperature. La sua attività sembra essere ridotta negli uomini sovrappeso e obesi. La termogenesi indotta dal grasso bruno ammonta a circa il 5% del metabolismo basale, quindi si pensa che una eventuale possibilità di trasformare il grasso bianco in grasso bruno, possa aumentare il metabolismo basale e facilitare quindi la perdita di peso nell’uomo. Per combattere l’obesità la ricerca sta quindi sperimentando il modo di trasformare il grasso bianco in grasso bruno, con risultati attualmente deludenti.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
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