Come imparare a leggere l’INCI di shampoo, trucchi e cosmetici e acquistare prodotti sicuri

MEDICINA ONLINE COSMETICI TRUCCHI MAKE UP TRUCCOLe donne, ma in questi ultimi anni anche gli uomini, difficilmente rinunciano ad un cosmetico che le faccia sentire più belle e che migliori la consistenza della loro pelle. Nonostante la crisi, i prodotti di bellezza non hanno subito cali di vendite ma di sicuro quello che i consumatori vogliono è un buon prodotto e magari senza dover spendere delle cifre esagerate, che – sia chiaro – non necessariamente sono sinonimo di alta qualità. Per scegliere un buon cosmetico – almeno dal punto di vista della qualità dei suoi componenti – è necessario fare una cosa: leggere l’INCI ovvero l’International Nomenclature of Cosmetic Ingredients. L’INCI indica tutti gli ingredienti o in lingua latina o in lingua inglese e tali ingredienti sono nominati in ordine di quantità presente nel prodotto, in parole povere i primi componenti elencati sono quelli presenti in più alte concentrazioni nel cosmetico. Un’altra buona regola è quella di scegliere prodotti dermocompatibili e ecocompatibili cioè che “fanno bene alla pelle ed allo stesso tempo non impattano negativamente sull’ambiente” come promuove l’Associazione Internazionale di Ecodermatologia Skineco e l’ideatore del Biodizionario, il chimico industriale consulente Ecolabel, Fabrizio Zago.

Come leggere l’INCI?

Ma andiamo nel dettaglio, come va letto l’INCI per determinare che un prodotto sia dermocompatibili e ecocompatibili?Allora per prima cosa leggiamo i primi 5-6 ingredienti, sono quelli presenti in maggior quantità e in questi non devono esserci i derivati del petrolio come petrolati, definiti nell’INCI come Paraffinum Liquidum, PEG e PPG, Mineral Oil, Petrolatum. Ma anche dobbiamo prestare attenzione ai tensioattivi derivati dalla raffinazione del petrolio come Sodium laureth sulfate, Sodium lauryl sulfate, Ammoniun lauryl sulfate, agli ingredienti allergizzanti come Triclosan, Imidazolidinyl urea, DMDM Hydantoin, Methylisothiazolinone e Methylchloroisothiazolinone senza poi dimenticare i siliconi come Poliquaternium-80, Dimethicone e Amodimethicone. Comunque per ogni dubbio, sul già citato Biodizionario di Fabrizio Zago potrete trovare quasi 5.000 ingredienti catalogati in ordine alfabetico con accanto un “semaforo” che indica se è un ingrediente che possiamo considerare buono o cattivo.

Vaseline e petrolati

Leggiamo ora quello che Skineco dice sulle vaseline e i petrolati:

“La Direttiva sostanze pericolose della CEE n.67/548/CEE e successive modifiche stabilisce una chiara catalogazione tra i derivati del petrolio, tra i cancerogeni e i non. La vaselina (paraffina molle) è classificata come cancerogena cat.2, a meno che non ci sia certezza che l’olio di base dalla cui raffinazione e lavorazione è derivata non lo sia perché non contiene alcuna impurità. I fornitori di paraffina e vaselina per uso cosmetico devono dare garanzia di non fornire vaselina di categoria 2 cancerogena per le impurità contenute, e ottemperando alla direttiva 2003/15/CE settima modifica, devono fare dichiarazioni certificate di produrre con olii base che non contengano più del 3% di impurità pericolose.”

Cancerogeni vietati

Per legge le sostanze classificate come cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione, di categoria 1A, 1B e 2 sono vietate per la formulazione di cosmetici, una sostanza classificata nella categoria 2 può essere utilizzata nei cosmetici se è stata sottoposta alla valutazione del CSSC (Comitato Scientifico Sicurezza Consumatori) e dichiarata accettabile per l’utilizzo nei prodotti cosmetici. Sostanze cancerogene a parte, la vaselina ha il potere di ostruire i pori della pelle, non è biodegradabile e potrebbe alterare la pelle visto che non la fanno respirare, senza dare nessun reale nutrimento o idratazione. Quindi da evitare assolutamente. Anche i siliconi hanno la stessa funzione, rendere la pelle setosa ma è il silicone ad essere setoso, non la pelle, il silicone è un isolante, idrorepellente, cioè non lascia respirare la pelle, non la lascia idratarsi e a lungo andare la secca ancora di più.

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Cristalli, allergie

Attenzione agli shampoo, ai balsami e ai cristalli di luce per i capelli, riempiono di siliconi i capelli che non vengono lavati via e che quindi a lungo andare creano una sorta di pellicola unta e pesante regalando ai capelli l’aspetto sporco e non curato, senza parlare del fatto che la cute non respira e si forma la forfora. Attenzione anche che il cosmetico sia stato testato da test clinici contro le allergie e che non contenga gli allergeni, qui potete scaricare il file in formato .pdf della Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea con gli allergeni riconosciuti:

Allergeni riconosciuti

Latino o inglese

Un’altra cosa da sapere quando leggete l’INCI è la differenza tra i nomi in latino e i nomi in inglese. I nomi in latino si riferiscono ai nomi botanici e a quelli di ingredienti presenti nella farmacopea ad esempio “prunus amygdalus dulcis oil” sta per “olio di mandorle dolci“. Mentre quelli in inglese indicano componenti di sintesi chimica, identificati anche con codici numerici i quali identificano i coloranti artificiali, questi codici sono preceduti da un CI che indica la lista internazionale dei coloranti.

Pao

Infine controllate il PAO (period after opening), il simbolino che sta di solito in basso sulle confezioni ed indica una confezione aperta con un numero al suo interno. Quel numero indica il numero di mesi di conservazione ottimale del prodotto dopo la sua apertura. Più questo numero è alto, più conservanti sono contenuti al suo interno, un buon PAO è di 6-12 mesi, non di più.

Conclusioni

In conclusione cercate di acquistare prodotti che non abbiano petrolati, siliconi e allergizzanti, che abbiano un INCI il più possibile in latino e che abbiano una scadenza relativamente breve e ricordate che non è detto che una grande marca sia sinonimo di alta qualità, leggete anche quelle etichette!

Fonte: Eticamente, SkinecoBiodizionario

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Mani screpolate: riconoscerle, prevenirle e trattarle con i cosmetici giusti

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO MANI MASSAGGIO BRACCIA DITA POLSOLe mani secche e screpolate sono il risultato di tutti quegli insulti termici, chimici e fisici che ogni giorno si abbattono sulle nostre mani. L’utilizzo smodato di detergenti aggressivi, gli sbalzi di temperatura e la scarsa attenzione nella cura delle mani possono alterare la naturale barriera idrolipidica che riveste l’epidermide; in questo modo, la pelle delle mani perde progressivamente la propria elasticità intrinseca, apparendo visibilmente screpolata, desquamata ed irritata. Il fenomeno delle mani screpolate si accompagna normalmente ad altri disturbi: primi fra tutti, l’arrossamento delle mani, la formazione di micro taglietti sulla pelle e la tipica sensazione di avere la “pelle che tira”.
Vediamo dunque quali soluzioni si possono adottare per ripristinare l’integrità della pelle e come si può prevenire il problema delle mani screpolate.

Identikit di riconoscimento delle mani screpolate

  • Al tatto: la pelle delle mani è ruvida, disidratata, poco elastica e secca.
  • Trama della pelle: irregolare, caratterizzata da piccole rughe e desquamazioni.
  • Colorito: ingrigito, spento, apparentemente poco sano.
  • Complicanze: la pelle è arrossata, presenta fessurazioni ed è calda al tatto.

Cause

La comparsa di screpolature (conosciute con il nome di ragadi) sulla pelle delle mani è favorita da un intreccio di fattori di natura differente. Vediamoli nel dettaglio.
Tutti sappiamo che le mani screpolate sono una condizione caratteristica dei mesi più freddi: quanto detto ci fa giustamente pensare che la presenza delle ragadi sulle mani sia in qualche modo influenzata dal clima. In effetti, quanto ritenuto dal pensiero comune trova anche un effettivo riscontro scientifico. Dal momento che le mani vengono solo di rado riparate dal clima mediante l’ausilio di guanti, risultano continuamente esposte all’azione del vento e del freddo, i principali responsabili delle screpolature della pelle e delle labbra. Inoltre, anche lo smog, l’inquinamento e le polveri possono aderire alla pelle delle mani, favorendo una repentina modificazione dello stato di salute della pelle.
Non dobbiamo comunque dimenticare che le mani screpolate possono manifestarsi anche durante i mesi più caldi: imputati, in questo caso, sono i pericolosissimi raggi UV del sole che, a lungo andare, possono tra l’altro danneggiare anche le fibre di collagene ed elastina, ponendo le basi per la formazione di macchie sulla pelle (lentigo solari).
Nella lista dei fattori di rischio per le mani screpolate non mancano le abitudini cosmetiche sbagliate: i lavaggi delle mani eseguiti con detergenti aggressivi, troppo sgrassanti e di scarsa qualità, così come un’asciugatura non perfetta od un abuso di detersione, possono impoverire il naturale film idrolipidico, predisponendo all’insorgenza di fenomeni irritativi, arrossamenti, disidratazione e pelle secca. Ricordo che il film idrolipidico cutaneo è una sorta di pellicola presente sulla superficie della pelle, costituita da una componente idrofila (NMF) e da una frazione liposolubile data soprattutto dal sebo (95% del totale)
Da ultimo – ma non certo per importanza – le mani screpolate risentono dell’influenza genetica: non a caso, i membri della stessa famiglia tendono spesso ad accusare questo disturbo.

Trattamento cosmetico

Una pelle secca e screpolata è bisognosa di protezione, idratazione e nutrizione. A partire da questo presupposto, il trattamento cosmetico per migliorare l’aspetto delle mani screpolate prevede l’applicazione di più prodotti ad azione specifica.
La scelta dei cosmetici giusti non dev’essere indirizzata semplicemente verso creme idratanti ed ammorbidenti: la “cura” delle mani screpolate deve iniziare già dalla detersione. Ecco dunque che i saponi ed i detergenti devono essere selezionati con cura: da preferire indubbiamente quelli delicati, a pH neutro, meglio ancora se impreziositi con principi attivi funzionali nutrienti e protettivi (es. olio di cocco).
Le creme emollienti, idratanti e nutrienti dovrebbero essere distribuite sulle mani più volte al giorno, soprattutto prima di uscire di casa e prima di coricarsi per il riposo notturno.
Le cosiddette “creme da giorno” per le mani screpolate dovrebbero assorbirsi velocemente per evitare che l’untuosità residua ostacoli i movimenti e le normali azioni quotidiane. Per le creme da notte, invece, si consigliano prodotti anche più oleosi e profondamente nutrienti.
Da scartare le creme troppo profumate: i profumi possono infatti irritare la pelle o, nel peggiore dei casi, favorire persino fenomeni allergici.

CREME IDRATANTI
Abbiamo visto che la pelle delle mani screpolate presenta una scarsa quantità di sebo e di acqua negli strati superficiali dell’epidermide. Per ripristinare la componente idrica della pelle, le creme idratanti sono indubbiamente indicate. A tale scopo, la preferenza va rivolta verso le formulazioni contenenti glicerina, sorbitolo, acido ialuronico, pectine, mucillagini e proteine della seta.
Le creme idratanti possono essere impreziosite con altre sostanze funzionali per velocizzare la guarigione delle ragadi: a tale scopo, la calendula e l’iperico si rivelano molto adatte.

CREME EMOLLIENTI ED OCCLUSIVE
Le creme emollienti ed occlusive sono indispensabili per ammorbidire la pelle delle mani screpolate evitando nel contempo che l’acqua dell’epidermide evapori.
Le creme realizzate con l’olio di cocco sono estremamente efficaci per ammorbidire la pelle delle mani screpolate: un’applicazione costante di questo tipo di creme restituisce tono ed elasticità alle pelli aride. Anche l’olio jojoba (che in realtà è una cera liquida), il burro di karité, il burro di cacao, l’olio di mandorle dolci e l’olio di ricino sono ingredienti funzionali largamente utilizzati nella realizzazione di cosmetici emollienti per mani screpolate.

CREME ANTIAGE
Le mani screpolate costituiscono un fenomeno sempre più ricorrente tra le persone di età non più giovanissima. Donne e uomini maturi dovrebbero volgere l’attenzione verso creme in grado di posticipare o migliorare i segni dell’invecchiamento cutaneo precoce.
A tale scopo, le creme più indicate sono formulate con:
Olio di avocado, per le proprietà protettive solari, antirughe e stimolanti del rinnovamento cutaneo
Ceramidi, in grado di conferire un aspetto vellutato e morbido a pelli estremamente disidratate e screpolate
Vitamine A ed E
Estratto di melograno (ricco in vitamine, polifenoli, flavonoidi), dalle proprietà spiccatamente antiossidanti

Rimedi e prevenzione

Per prevenire le mani screpolate nei mesi invernali o per migliorarne l’aspetto, sono di seguito elencati alcuni importanti suggerimenti:
1) Evitare quanto possibile il contatto con detersivi, solventi ed altre sostanze irritanti: il consiglio è quello di indossare sempre i guanti in lattice (oppure realizzati con vinile o materiali ipoallergenici in caso di allergia al lattice) per lavare le stoviglie, i vestiti o quant’altro
2) Evitare l’utilizzo di saponi o detergenti dall’azione eccessivamente sgrassante; utilizzando questi prodotti il rischio è di rimuovere o danneggiare la sottile pellicola di rivestimento dell’epidermide (film idrolipidico). Per questo è importante preferire prodotti a pH compatibile con quello della cute e molto delicati
3) Durante i mesi invernali, proteggere sempre le mani con un paio di guanti di pile o lana prima d’uscire di casa è importante per evitare che l’aria ed il freddo insultino la pelle delle mani favorendo le screpolature
4) Bere almeno un paio di litri d’acqua al giorno per assicurare all’organismo un’adeguata idratazione anche dall’interno
5) Stimolare la microcircolazione delle mani alternando getti di acqua fredda e calda durante il lavaggio
6) Applicare regolarmente una crema dall’azione emolliente e idratante sulle mani, anche d’estate
Durante i mesi estivi, si raccomanda di applicare sulle mani una crema solare per proteggere la pelle dai raggi UV
7) Non fumare
8) Evitare i luoghi eccessivamente inquinati
9) Assicurare all’organismo una giusta dose di vitamine e minerali, prediligendo gli alimenti ricchi in ferro, riboflavina, niacina e vitamina E: ricordiamo brevemente che anche alcune carenze vitaminiche possono predisporre all’insorgenza delle mani screpolate.

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