La circolazione coronarica è formata da un gruppo di vasi sanguigni che hanno l’importante compito di portare il sangue al miocardio, cioè il Continua a leggere
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Coronarografia: preparazione, stent, angioplastica, è pericolosa
La coronarografia (o angiografia coronarica) è una procedura diagnostico-interventistica mediamente invasiva che consente di visualizzare direttamente le Continua a leggere
Mioglobina alta o bassa: cos’è, cosa indica, dove si trova
La mioglobina è una piccola proteina globulare la cui concentrazione nel sangue può essere misurata attraverso un semplice prelievo di sangue venoso. Conoscere la concentrazione ematica della Continua a leggere
CPK alto o basso: cause, conseguenze, valori, cure, cosa indica
La creatinchinasi (CK) anche chiamata creatina fosfochinasi (CPK) è un enzima presente soprattutto nel tessuto muscolare scheletrico e nelle fibre del miocardio, il muscolo del cuore. La sua concentrazione nel sangue è rilevabile grazie ad un Continua a leggere
Differenza tra coronaria destra, sinistra e circolazione coronarica
Il cuore, come tutti gli altri organi del nostro corpo, è dotato di un proprio sistema di irrorazione che ha il compito di apportare ossigeno e nutrienti alle cellule cardiache e far defluire da esse Continua a leggere
Cardiopatia ischemica: cronica, definizione, sintomi, conseguenze
Con “cardiopatia ischemica“, anche chiamata “ischemia miocardica“, si indica un gruppo variegato di patologie accomunate da un insufficiente apporto di sangue al miocardio, cioè il muscolo cardiaco. La causa più frequente è l’aterosclerosi, caratterizzata dalla presenza di placche ad elevato contenuto di colesterolo (ateromi), ma una cardiopatia ischemica si può verificare in qualsiasi patologia o condizione capace di Continua a leggere
Stenosi aortica: lieve, severa, sintomi, intervento, nell’anziano
In un cuore sano la valvola aortica, quella che collega il ventricolo sinistro e l’arteria aorta, si apre in sistole (contrazione ventricolare) per far passare il sangue dal ventricolo all’aorta. Nei soggetti con stenosi aortica la valvola aortica non riesce ad aprirsi in modo normale e ciò rappresenta quindi un’ostruzione alla fisiologica fuoriuscita del sangue dal ventricolo sinistro in direzione dell’aorta nel corso della contrazione del cuore Continua a leggere
Differenza tra sindrome coronarica acuta ed infarto
Infarto
L’infarto è un danno permanente a un tessuto causato da un’ischemia prolungata, cioè dalla diminuzione – parziale o totale – dell’apporto di sangue ad una regione di un organo o a un tessuto causata da un problema cardio-circolatorio di varia natura, ad esempio una stenosi (restringimento) di un vaso o la sua occlusione, determinata da un elemento ostruttivo come può essere un embolo. Pur esistendo vari tipi di infarto, quello più comune è l’infarto a carico del miocardio, provocato dall’occlusione di un’arteria coronaria e dalla conseguente ipossia che colpisce la regione irrorata dal vaso ostruito e conseguenze necrosi (morte) del tessuto miocardico che, essendo così importante per assicurare la sopravvivenza, può portare al decesso del soggetto anche in tempi brevi, a meno che non venga presto ristabilito il corretto flusso coronarico. L’infarto del miocardio può manifestarsi in maniera silente, senza quindi causare particolari sintomi macroscopici, oppure in maniera estremamente devastante in tempi brevissimi, causando sintomi intensi e dolorosi. L’insieme di tutti questi sintomi sono descritti dalla sindrome coronarica acuta.
Sindrome coronarica acuta
La sindrome coronarica acuta o SCA (in inglese Acute Coronary Syndrome o ACS, è una definizione che riunisce i diversi segni e sintomi clinici caratteristici della cardiopatia ischemica determinata da interruzione parziale o totale del flusso di sangue coronarico. Il sintomo principale che unisce tale manifestazioni è la “precordialgia” cioè il dolore precordiale (sito a sterno e zone limitofre), presente nella quasi totalità delle persone che si recano nei Pronto Soccorso nel sospetto di una patologia cardiovascolare. Tale sintomo è spesso irradiato al braccio sinistro, alla mandibola ed associato a sintomi neurovegetativi quali malessere generale, ansia, nausea, vomito e svenimento.
La causa principale del manifestarsi dei sintomi descritti dalla SCA è l’interruzione totale o parziale del flusso ematico a livello delle coronarie, quasi sempre da ostruzione acuta (da embolo ad esempio) che porta ad angina pectoris o ad infarto del miocardio. La sindrome coronarica acuta comporta tre principali quadri clinici:
- Infarto miocardico acuto, con sopraslivellamento del tratto ST (STEMI = ST elevation myocardial infarction), una volta definito infarto subepicardico.
- Infarto miocardico acuto con aumento delle troponine I e T, ma senza sopraslivellamento del tratto ST (NSTEMI = Non-ST elevation myocardial infarction), una volta definito infarto subendocardico.
- Angina pectoris senza aumento delle troponine I e T o Angina instabile.
Tutte queste condizioni sono determinate e favorite, sia direttamente che indirettamente, da vari fattori di rischio, come: ipertensione arteriosa, diabete mellito, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, fumo di sigaretta, sovrappeso, obesità, stress, sesso maschile, uso di droghe ed età avanzata.
Differenza tra sindrome coronarica acuta ed infarto
Da quanto detto dovrebbe essere chiara la differenza tra infarto del miocardio e sindrome coronarica acuta: l’infarto, in quanto caratterizzato da interruzione del flusso ematico coronarico, si manifesta con un insieme di sintomi che nel complesso prendono il nome di sindrome coronarica acuta. Ricordiamo al lettore che il termine “sindrome” indica proprio un insieme di sintomi e segni clinici che costituiscono le manifestazioni cliniche di una o più malattie, indipendentemente dall’eziologia (cioè la causa) che le contraddistingue. Un infarto, a prescindere dalla causa che l’ha determinato, porta alla sintomatologia descritta dalla sindrome coronarica acuta.
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