Con “oftalmodinia” in medicina si intende “dolore all’occhio”. Qualora siamo di fronte ad dolore agli occhi che interviene o peggiori con l’esposizione alla luce solare e/o all’illuminazione artificiale intensa, allora si parla di “oftalmodinia solare“.
Cause e fattori di rischio
L’oftalmodinia (e quella solare in particolare) si può riscontrare soprattutto in caso di alcune patologie che riguardano l’occhio, come uveiti (ed altre infiammazioni), abrasioni della cornea, infezioni, congiuntiviti, cheratiti e glaucoma acuto. L’oftalmodinia solare, inoltre, può essere correlata a meningite, cefalea e vari stati febbrili. In altri casi, è conseguenza di irritazioni secondarie all’uso errato delle lenti a contatto.
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Sintomi e segni
L’oftalmodinia è essa stessa un sintomo. Sintomi e segni associati all’oftalmodinia, possono essere:
- rossore all’occhio;
- lacrimazione;
- emissione di materiale purulento dall’occhio;
- orzaiolo;
- difficoltà visive.
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Diagnosi
Per diagnosticare una oftalmodinia, e soprattutto la causa a monte che la determina, è importante rivolgersi all’oftalmologo per eseguire una visita oculistica. Ogni visita oculistica può comprendere vari step diversi. In tutti i casi vengono eseguiti:
- anamnesi: il medico, tramite alcune domande, raccoglie di informazioni di carattere generale, sulle patologie del paziente e suoi parenti (non solo oculistiche) e sulla tipologia di sintomi avvertiti. Il medico inoltre visiona eventuale documentazione su esami precedentemente svolti o su altre patologie;
- esame obiettivo: il medico osserva direttamente del paziente ed i suoi segni nella sua totalità, con particolare attenzione alla testa ed ovviamente agli occhi. Si esamina ad esempio l’allineamento degli occhi e la loro motilità, lo stato delle palpebre e la loro motilità, l’eventuale presenza di alterazioni macroscopiche correlabili a patologie orbitarie e dell’apparato lacrimale, la mobilità e la statica pupillare per notare eventuale nistagmo.
A tali indagini diagnostiche si associano vari altri test, tra cui:
- esame dell’acuità visiva (esame della vista);
- esame del campo visivo;
- esame del fondo oculare;
- tomografia ottica computerizzata (OCT);
- esame alla lampada a fessura (o biomicroscopia);
- retinografia tradizionale e a fluorescenza;
- autorefrattometria;
- fluorangiografia retinica;
- potenziali evocati visivi;
- elettrooculografia (EOG);
- elettroretinografia (ERG);
- ecografia oculare;
- tavole di Ishihara;
- tonometria (specie in caso di gaucoma).
Ovviamente non tutti gli esami elencati sono sempre necessari al medico per capire la causa a monte dell’oftalmodinia. Per approfondire, leggi anche: Visita oculistica: in cosa consiste e come si svolge?
Cura e prevenzione
In caso di oftalmodinia – soprattutto se grave e persistente – è importante una valutazione clinico-strumentale da parte dell’oftalmologo (oculista), in modo da individuare la causa a monte che la determina. Determinata la causa, il medico potrà decidere se e quali strumenti terapeutici usare. Antibiotici o antivirali sono prescritti quando il dolore all’occhio sia causato da infezioni batteriche o virali. Colliri antistaminici possono contribuire ad alleviare l’oftalmodinia associata alla congiuntivite allergica. In caso di lesioni corneali, possono essere indicati corticosteroidi e anestetici locali. Un semplice FANS (come l’ibuprofene), può temporaneamente diminuire il dolore. Importante poi capire se il paziente sta sbagliando qualcosa nell’applicazione e nella gestione delle lenti a contatto: se presenti errori, questi devono essere corretti. Nei bambini, i traumi e le infezioni rappresentano le cause più frequenti di oftalmodinia; è importante prestare attenzione ad alcuni comportamenti, come lo sfregarsi gli occhi frequentemente soprattutto dopo che il bambino ha toccato materiali inquinati, come la terra. In questo caso è importante ricordare ai genitori l’importanza di lavare accuratamente le mani del bimbo, prima che egli le porti al viso. Per alleviare l’oftalmodinia, può essere utile distendersi al buio con gli occhi chiusi, anche applicando un impacco con acqua fredda e dopo aver instillato colliri decongestionanti od a base di camomilla ed eufrasia. Per prevenire l’oftalmodinia solare nello specifico, è possibile utilizzare lenti schermanti, a norma di legge, che filtrino la maggior parte dei raggi UVA ed UVB (ultravioletti), soprattutto durante l’estate.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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