Rassodare il seno senza chirurgia con la Radiofrequenza Monopolare

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Studio Roma Ecografia Mammella Tumore Seno Muscoli Spalla Ginocchio Traumatologia Sport Arti Gambe Esperto Referto Articolare Medicina Estetica Cellulite Cavitazione RASSODARE SENO RADIOFREQUENZA CHIRURGIACon l’invecchiamento, i filamenti di collagene – che sostengono la pelle del seno – cedono, causando un rilassamento della pelle. La Radiofrequenza Monopolare, effettuata dal medico e non dall’estetista (dal momento che l’estetista può usare per legge solo apparecchi depotenziati e meno efficaci e non ha le competenze scientifiche per escludere alcune condizioni mediche che controindicano il trattamento), può tonificare il seno in maniera eccezionale.

Cos’è la Radiofrequenza Monopolare e come agisce?

Di Radiofrequenza Monopolare ho già parlato varie volte soprattutto in questo articolo, tuttavia ecco per voi un rapido ripasso. La Radiofrequenza Monopolare è un trattamento medico non invasivo e non doloroso, basato sulla emissione di energia (diatermia) in grado di sviluppare calore all’interno dei tessuti cutanei che si fino in profondità. L’effetto biologico di tale calore consiste in una alterazione del collagene con conseguente contrazione e riorganizzazione delle fibre di collagene (questo produce una effetto lifting di stiramento e compattamento della pelle). Si ottiene anche una stimolazione dei fibroblasti (le cellule che producono il collagene) con sintesi di nuovo collagene e aumento della densità del derma. Le onde elettromagnetiche della Radiofrequenza migliorano infatti l’attività della pompa sodio-potassio della membrana fibroblastica stimolando la produzione di nuovo collagene, elastina e acido ialuronico in modo naturale. La Radiofrequenza Monopolare quindi è una procedura di rimodellamento semplice, veloce e molto competitiva nei confronti della chirurgia plastica. La pelle del seno diventa più tonica e compatta già dopo il primo trattamento contrastando il rilassamento dato dal tempo, con un effetto liftante e tonificante visibile in particolare a distanza di alcuni mesi.

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Come si svolge una seduta di Radiofrequenza Monopolare al seno?

Alla prima visita procedo con una serie di domande (anamnesi) necessarie per conoscere la storia clinica della paziente, poi passo ad una visita medica generale e una attenta indagine senologica, necessaria per escludere eventuali controindicazioni. In alcuni casi questa indagine può portarmi anche ad eseguire un controllo ecografico delle mammelle (segui questo link per approfondire sull’ecografia del seno). Successivamente la paziente viene fatta stendere sul lettino e viene messa in contatto con una piccola placca metallica. Successivamente sul seno viene steso un apposito gel (alcuni medici usano il normale gel per ultrasuoni, io invece uso uno speciale gel all’acido ialuronico che produco nel mio piccolo laboratorio e che permette di ottenere risultati migliori). A quel punto, grazie all´impiego di un sofisticato macchinario (nel mio studio io uso un DermaCode RF monopolare della XPRO engineering), con un manipolo particolare vengono trasmesse onde elettromagnetiche sul tessuto, facendolo scivolare – con movimenti circolari e longilinei particolari – sulla cute resa “scivolosa” dal gel all’acido ialuronico. Alla fine del trattamento si rimuove il gel in eccesso.

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Quali effetti determina sul seno?

Gli effetti sul seno, sono:

  • Effetto lifting: si ottiene grazie alla contrazione del collagene ai diversi livelli di profondità, il riscaldamento va ad agire direttamente sul collagene provocando una denaturalizzazione di quest’ultimo ottenendo come risultato il rimodellamento della zona trattata.
  • Ossigenazione cellulare: già ad un livello basso di Radiofrequenza, si ha un effetto di ossigenazione causato dall’aumento della vascolarizzazione e del metabolismo cellulare.
  • Drenaggio: grazie al grande effetto di vascolarizzazione ottenuto a livelli sostenuti di Radiofrequenza, è possibile ottenere degli ottimi risultati sugli accumuli causati dalla ritenzione idrica.
  • Vasodilatazione e ipertermia: Un aumento dell’apporto di sangue favorisce l’apporto di agenti riparativi, antinfiammatori e di sostanze nutritive (tendiniti, strappi muscolari).

Il trattamento è doloroso?

Assolutamente no: grazie alla mia tecnica particolare si avverte solo una sensazione di calore sulla cute che, unita al massaggio del manipolo, per alcuni pazienti è addirittura piacevole e rilassante! Finito il trattamento potrete tornare subito alle vostre attività quotidiane. Potete fare un trattamento nella pausa pranzo e tornare in ufficio subito dopo come se nulla fosse ma con una pelle compatta, tonica e vitale.

Quali sono i vantaggi – in sintesi – della radiofrequenza?

  • Effetto lifting naturale e duraturo: il risultato finale é una ridefinizione dei lineamenti e un recupero del tono dei tessuti assolutamente naturale, senza stravolgimenti “artificiali” dei connotati del volto;
  • Trattamento non invasivo: piacevole, con una sensazione di calore simile a tepore;
  • Sicuro: senza reazioni indesiderate di tipo allergologico, senza incompatibilità di tipo farmacologico, senza possibili complicazioni come infezioni, cicatrici, ematomi;
  • Tempi di trattamento assolutamente brevi;
  • Indipendente dal fototipo e applicabile tutto l’arco dell’anno;
  • Non comporta tempi di recupero post trattamento: potete fare il trattamento perfino nella pausa pranzo per poi tornare a lavoro senza alcun problema;
  • Trattamento assolutamente indolore.

Quali sono le controindicazioni della Radiofrequenza?

La Radiofrequenza è fondamentalmente priva di controindicazioni per soggetti sani; va evitata nei seguenti casi:

  • Portatori di pacemaker;
  • Aritmie cardiache gravi;
  • Gravidanza/allattamento;
  • Neoplasie in atto;
  • Noduli al seno sospetti;
  • Patologie autoimmuni sistemiche gravi;
  • Placca metallica in situ.

Il trattamento è sicuro?

Certamente si: negli anni di esperienza ho sviluppato una particolare tecnica di esecuzione che impedisce alle onde elettromagnetiche di danneggiare le delicate strutture presenti nella zona.

Quante sedute sono necessarie?

Dipende molto dalla situazione di partenza del paziente e dal risultato che vuole ottenere, oltre ovviamente alla variabilità individuale. Secondo la mia esperienza posso dire che mediamente solito sono necessarie dalle 6 alle 12 sedute, con cadenza settimanale o bisettimanale.

Quali sono gli effetti collaterali della Radiofrequenza al seno?

Utilizzando correttamente la terapia, gli effetti indesiderati sono pochi e lievi: leggero rossore e sensazione di calore temporanei sono effetti assolutamente normali. In rari casi, possono verificarsi affezioni cutanee o leggeri gonfiori che, manifestandosi con eritema, scompaiono comunque nel giro di 2-3 ore successive la terapia.

Consigli dopo il trattamento di Radiofrequenza al seno?

Suggerisco di non esporsi a fonti solari, artificiali o naturali. È preferibile aspettare qualche giorno.

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Come agiscono i cosmetici rassodanti?

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO SEDERE TANGA PERIZOMA INTIMO GLUTEI CULO CELLULITE ESTETICALa prima regola per contrastare il “rilassamento” cutaneo è la prevenzione. La strategia per minimizzare i segni del tempo è prendersi cura giornalmente della pelle, soprattutto delle zone più esposte, come viso e mani. I cosmetici formulati con adeguati principi attivi e sostanze emollienti aiutano a mantenere la pelle compatta e luminosa, sia perché aumentano il grado di idratazione cutanea sia perché possono contribuire alla formazione di un reticolo complesso e funzionale, che sorregge intimamente la delicata struttura epidermica.

Lo scopo principale dei trattamenti rassodanti è quello di ridurre la perdita di fibre elastiche, favorire la formazione di nuove fibre di collagene e glucosaminoglicani, e stimolare il rinnovamento cellulare a livello dell’epidermide.

E’ possibile ostacolare la perdita di tono e turgore cutaneo attraverso diversi meccanismi:

Protezione da radicali liberi

Idealmente la pelle è dotata di un sistema antiossidante di difesa, efficiente e completo, ma i continui insulti ossidativi ai quali è sottoposta ne provocano un deleterio impoverimento. Una strategia per implementare le difese cutanee – inibendo così la lipoperossidazione di membrana, la denaturazione proteica e la depolimerizzazione dell’acido ialuronico – risulta essere l’integrazione di tale bagaglio, mediante l’applicazione topica di formulazioni cosmetiche ad attività antiossidante.

E’ possibile distinguere due categorie di antiossidanti utilizzati in campo cosmetico.

Il primo gruppo comprende le vitamine, cui appartengono sostanze come l’acido ascorbico e la vitamina E. L’acido ascorbico è considerato il più importante agente antiossidante presente nei fluidi intra ed extracellulari, ed è largamente impiegato per contrastare gli effetti dell’invecchiamento cutaneo, sia intrinseco che estrinseco.

Il terminegenerico vitamina E, indica una famiglia di sostanze liposolubili (tocoferoli e tocotrienoli), che costituiscono la linea di difesa primaria delle membrane cellulari contro la perossidazione lipidica.

Il secondo gruppo comprende molecole non vitaminiche, quali ad esempio l’ubichinone, i flavonoidi, l’acido lipoico e sistemi enzimatici. L’ubichinone, noto come coenzima Q10, è una molecola liposolubile già presente sulla pelle, in grado di proteggere le membrane biologiche dall’ossidazione e di potenziare l’azione antiossidante della vitamina E. I composti polifenolici, oltre alla loro indiscussa attività “radical scavanger”, hanno mostrato la capacità di ridurre l’eritema indotto dalle radiazioni ultraviolette. I polifenoli più utilizzati nei cosmetici antinvecchiamento sono le catechine estratte dalla Camellia sinensis, la quercetina e il canferolo da Ginkgo biloba, la silimarina dal Silybum marianum e il resveratrolo da Vitis vinifera. L’acido lipoico neutralizza efficacemente il radicale ossidrilico e può rigenerare la vitamina E dalla sua forma ossidata. Enzimi come la SOD (superossidodismutasi), esplicano la loro azione trasformando il radicale superossido in ossigeno e acqua ossigenata.
La tendenza attuale, prevede l’utilizzo di antiossidanti in miscela all’interno di uno stesso prodotto cosmetico, per sfruttare la loro attività sinergica.

Azione su collagene ed elastina

La perdita della risposta elastica può essere prevenuta intervenendo indirettamente sull’elastina. Ciò può essere fatto attraverso l’applicazione di sostanze insaponificabili che agiscono da stimolatori sui fibroblasti, favorendo la sintesi di elastina e consentendo quindi un ricambio delle fibre elastiche. I più utilizzati sono quelli di avocado, di soia, di karitè, di olio d’oliva.3 Il retinolo o vitamina A svolge un’azione primaria sull’accrescimento e sul trofismo del tessuto epiteliale, e sulla differenziazione e trasformazione delle cellule. La vitamina C partecipa alla sintesi del collagene come cofattore della idrossilasi che trasforma nel pro-collagene i residui di prolina e lisina in idrossiprolina ed idrossilisina. Estratti vegetali ricchi di triterpeni, come quelli provenienti dalla Centella asiatica, Ginseng e Ginko bibloba, sono in grado di stimolare l’attività dei fibroblasti con conseguente aumento del collagene nativo di tipo I e III, e della sostanza fondamentale amorfa. Mostrano spiccata azione di stimolo sulla sintesi di collagene anche gli isoflavoni della soia. L’estratto di Kigelia africana è particolarmente ricco in flavonoidi e saponosidi steroidei, cui viene riconosciuto un effetto tensore e rassodante. La composizione peptidica dell’estratto di questa pianta africana genera una rete elastica a livello del tessuto cutaneo ed agisce donando compattezza al derma. La sua azione aiuta a prevenire il rilassamento, tonificando ed idratando la pelle. L’estratto di Humulus lupulus, caratterizzato dalla presenza di fitoestrogeni, flavonoidi, proteine, acidi fenolici e tannini, risulta efficace nel miglioramento del tono e del turgore cutaneo.

Azione sulla sostanza amorfa della matrice extracellulare

Alterazioni a livello della sostanza amorfa possono portare a diminuzione del turgore del derma, e della sua resistenza ed elasticità. Saponine triterpeniche come i ginsenosidi, estratti dal Panax ginseng, una volta metabolizzati a livello cutaneo, formano un complesso glucopiranosidico in grado di aumentare l’espressione del gene responsabile della sintesi dell’acido ialuronico. Alcuni derivati dell’acido caffeico, come l’echinacoside, estratto dall’Echinacea angustifolia, sono attivi nell’inibire la sintesi dell’enzima ialuronidasi, responsabile della depolimerizzazione dell’acido ialuronico.

Mantenimento della funzione barriera

Sostanze di natura lipidica prevengono e migliorano l’idratazione e l’elasticità cutanea, aumentando la resistenza agli insulti chimico-fisici. Utili a questo scopo possono essere: ceramidi, acidi grassi essenziali della serie omega 3 e omega 6, oli e burri vegetali come quelli di enotera, macadamia, borragine, karitè, oliva.

Forme cosmetiche utilizzate nei prodotti rassodanti

La forma cosmetica più utilizzata è sicuramente l’emulsione olio in acqua, sistema che permette l’incorporazione di attivi di natura sia lipofila che idrofila. Per le pelli particolrmente secche e mature sono utilizzate anche le emulsioni acqua in olio. Di notevole interesse l’impiego di sieri e gel che, essendo a basso o nullo contenuto di fase oleosa, vengono assorbiti velocemente attraverso la cute e sono particolarmente indicati per pelle grassa e impura.

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