Detergenti, scrub, idratanti, antirughe, radiofrequenza e luce pulsata per la pelle di pene e scroto

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO BELLEZZA CUTE PELLE PENE SCROTO PERINEO GENITALI PRODOTTI COSMETICA RUGHE MULTIVITAMINICO EQUILIBRIA ALOE GARNIER GEL SCRUB MASCHERA LOREAL ANTIRUGHE MEN EXPERT OMEGAPiù di un lettore del sito e dei miei pazienti uomini, mi ha posto una domanda a cui voglio oggi dare una risposta. “Esistono prodotti e trattamenti ‘di bellezza’ specificatamente studiati per il pene e lo scroto? Su internet non riesco a trovare nulla a riguardo”. La risposta è Continua a leggere

Addome a grembiule o pendulo: immagini e rimedi

MEDICINA ONLINE GREMBIULO ADIPOSO ADDOMINOPLASTICA IMMAGINE 4Con ptosi addominalegrembiule adiposo o cutaneo o ancora addome a grembiule o pendulo si indica un elevato accumulo di tessuto adiposo a livello addominale che si Continua a leggere

Artrosi del ginocchio: la nuova tecnica è efficace in oltre il 70% casi

MEDICINA ONLINE LESIONE LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE POSTERIORE DIFFERENZE LATERALE MEDIALE GINOCCHIO TENDINI MUSCOLI ORTOPEDIA ANATOMIA FUNZIONI GAMBA COSCIA MOVIMENTOUn progetto italiano, sperimentato dall’Ospedale Humanitas Gradenigo di Torino, si è aggiudicato una borsa di studio internazionale di due anni messa a disposizione da un progetto diretto dal prof. Mehul Desai della George Washington University Medical Center. La struttura di Recupero e Rieducazione funzionale, diretta dal dott. Carlo Mariconda, ha ideato un metodo basato sull’utilizzo della “radiofrequenza raffreddata” per controllare il dolore e prevenire l’ulteriore degrado funzionale del ginocchio con grave artrosi nei pazienti che non possono essere sottoposti all’intervento chirurgico di protesi.

Tecnica molto efficace

Il dott. Mariconda ha così commentato: “È un trattamento che si esegue in un’unica seduta di circa 45 minuti sul ginocchio del paziente viene applicata una sonda ad ago che raggiunge alcune fibre nervose e interrompe il passaggio degli stimoli dolorosi. La tecnica, nella fase preliminare del progetto, si è dimostrata efficace in oltre il 70% dei casi di artrosi del ginocchio: una buona notizia per quei pazienti malati di questa patologia e che non possono essere sottoposti ad impianto di protesi.

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Differenza tra pressoterapia e radiofrequenza: quale preferire?

MEDICINA ONLINE DRENAGGIO LINFA LINFODRENAGGIO MASSAGGIO LINFODRENANTE MANUALE MECCANICO PRESSOTERAPIA GAMBALE MACCHINARIO ESTETICA VASI GAMBE CELLULITE GRASSO PEDANA VIBRANTEPressoterapia

La pressoterapia è un trattamento non invasivo che ha il fine di drenare (spostare, semplificando) il liquido linfatico dalla periferia al centro del corpo, con il principale scopo di rimetterla in circolo ed evitare che si accumuli, ciò per ridurre gli edemi periferici, migliorare la circolazione sanguigna/linfatica e migliorare l’ossigenazione dei tessuti. Tale drenaggio viene effettuato da una serie di gambali (o bracciali, se viene usata sulle braccia) che si gonfiano e si sgonfiano in modo coordinato e ritmico in modo da spingere la linfa in una data direzione, esattamente come fanno le mani dell’operatore durante un drenaggio linfatico manuale, quello che comunemente viene chiamato “massaggio linfodrenante”. Lo scopo principale della pressoterapia è quello di migliorare la circolazione e ridurre gli accumuli di liquidi che si formano tipicamente negli arti inferiori: ciò può favorire un lieve miglioramento della cellulite nelle sue fasi iniziali. Ciascun trattamento dura circa 20/30 minuti (ma il tempo varia in funzione della zona da trattare). Il sollievo determinato dall’azione drenante della pressoterapia sono avvertiti già al termine della prima seduta. I risultati “estetici” diventano macroscopici generalmente dalla quarta/quinta seduta – normalmente un ciclo di pressoterapia varia da 8 a 12. Il prezzo a seduta è generalmente molto più basso rispetto ad una cavitazione. La pressoterapia può essere effettuata sia dai medici che dalle estetiste.

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Radiofrequenza

La radiofrequenza è un innovativo trattamento di medicina estetica che si basa sul principio della cessione di calore. È una procedura di rimodellamento semplice e veloce, non invasivo e indolore: grazie ad una manopola particolare vengono trasmesse onde elettromagnetiche sul tessuto da trattare, che restituiscono una sensazione di calore al paziente. L’effetto principale di tali onde è quello di favorire l’afflusso sanguigno e stimolare la formazione di nuovo collagene, con l’effetto di rendere la cute più tesa, vitale e compatta, per tale motivo la radiofrequenza è molto usata per lassità cutanee e rughe, ma migliora anche la cellulite, specie negli stadi iniziali e medi. La radiofrequenza è uno strumento innocuo, ma solo se usato da mani capaci! Nel caso opposto si possono verificare dei danni ai tessuti. Proprio per questo motivo il Ministero della Salute ha vietato per legge alle estetiste di effettuare trattamenti di radiofrequenza ad alta potenza (oltre i 50 W e frequenza di uscita a 0,3 MHz), permettendo loro solo l’uso di strumenti a bassa potenza (massimo 50 W e 0,4 MHz). Tali strumenti a bassa potenza, usati dalle estetiste, hanno un effetto minore rispetto a quello che per legge può usare solo il medico. Le sedute di radiofrequenza durano generalmente 20/30 minuti ed un protocollo completo consta di circa 8/10 sedute, ma questi numeri sono indicativi perché molto dipende dalla situazione estetica di partenza e dalla zona da trattare.

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Quale delle due tecniche fa per me?

La pressoterapia ha tali vantaggi principali rispetto alla radiofrequenza:

  • minore prezzo;
  • meno operatore-dipendente;
  • maggior senso di sollievo (le gambe appaiono meno pesanti);
  • più indicata per stasi ed accumuli di liquido, specie agli arti inferiori.

La pressoterapia ha tali svantaggi principali rispetto alla radiofrequenza:

  • minore efficacia su cellulite, specie su quella in stadi avanzati;
  • minore efficacia su accumuli di grasso.

La radiofrequenza ha tali vantaggi principali rispetto alla pressoterapia:

  • risultati generalmente più rapidi;
  • maggiore efficacia su cellulite;
  • decisamente maggiore efficacia su rughe, lassità cutanee ed invecchiamento cutaneo.

La radiofrequenza ha tali svantaggi principali rispetto alla pressoterapia:

  • maggior costo;
  • più operatore-dipendente;
  • maggiore invasività (il calore può essere lievemente fastidioso per alcuni);
  • minore efficacia su stasi ed accumuli di liquido.

Semplificando:

Se avete le gambe gonfie, ritenzione idrica e stasi circolatoria, preferite la pressoterapia.

Se avete invece rughe e lassità, oppure cellulite, allora preferite la radiofrequenza. In caso di rughe/lassità, si può associare anche la mesoterapia; in caso di cellulite si può associare anche pressoterapia e cavitazione MEDICA).

Nulla vieta di eseguire entrambi i trattamenti.

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Rassodare il seno senza chirurgia con la Radiofrequenza Monopolare

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Studio Roma Ecografia Mammella Tumore Seno Muscoli Spalla Ginocchio Traumatologia Sport Arti Gambe Esperto Referto Articolare Medicina Estetica Cellulite Cavitazione RASSODARE SENO RADIOFREQUENZA CHIRURGIACon l’invecchiamento, i filamenti di collagene – che sostengono la pelle del seno – cedono, causando un rilassamento della pelle. La Radiofrequenza Monopolare, effettuata dal medico e non dall’estetista (dal momento che l’estetista può usare per legge solo apparecchi depotenziati e meno efficaci e non ha le competenze scientifiche per escludere alcune condizioni mediche che controindicano il trattamento), può tonificare il seno in maniera eccezionale.

Cos’è la Radiofrequenza Monopolare e come agisce?

Di Radiofrequenza Monopolare ho già parlato varie volte soprattutto in questo articolo, tuttavia ecco per voi un rapido ripasso. La Radiofrequenza Monopolare è un trattamento medico non invasivo e non doloroso, basato sulla emissione di energia (diatermia) in grado di sviluppare calore all’interno dei tessuti cutanei che si fino in profondità. L’effetto biologico di tale calore consiste in una alterazione del collagene con conseguente contrazione e riorganizzazione delle fibre di collagene (questo produce una effetto lifting di stiramento e compattamento della pelle). Si ottiene anche una stimolazione dei fibroblasti (le cellule che producono il collagene) con sintesi di nuovo collagene e aumento della densità del derma. Le onde elettromagnetiche della Radiofrequenza migliorano infatti l’attività della pompa sodio-potassio della membrana fibroblastica stimolando la produzione di nuovo collagene, elastina e acido ialuronico in modo naturale. La Radiofrequenza Monopolare quindi è una procedura di rimodellamento semplice, veloce e molto competitiva nei confronti della chirurgia plastica. La pelle del seno diventa più tonica e compatta già dopo il primo trattamento contrastando il rilassamento dato dal tempo, con un effetto liftante e tonificante visibile in particolare a distanza di alcuni mesi.

Leggi anche: La radiofrequenza monopolare: effetto lifting immediato su viso, collo, mani, addome, glutei e gambe

Come si svolge una seduta di Radiofrequenza Monopolare al seno?

Alla prima visita procedo con una serie di domande (anamnesi) necessarie per conoscere la storia clinica della paziente, poi passo ad una visita medica generale e una attenta indagine senologica, necessaria per escludere eventuali controindicazioni. In alcuni casi questa indagine può portarmi anche ad eseguire un controllo ecografico delle mammelle (segui questo link per approfondire sull’ecografia del seno). Successivamente la paziente viene fatta stendere sul lettino e viene messa in contatto con una piccola placca metallica. Successivamente sul seno viene steso un apposito gel (alcuni medici usano il normale gel per ultrasuoni, io invece uso uno speciale gel all’acido ialuronico che produco nel mio piccolo laboratorio e che permette di ottenere risultati migliori). A quel punto, grazie all´impiego di un sofisticato macchinario (nel mio studio io uso un DermaCode RF monopolare della XPRO engineering), con un manipolo particolare vengono trasmesse onde elettromagnetiche sul tessuto, facendolo scivolare – con movimenti circolari e longilinei particolari – sulla cute resa “scivolosa” dal gel all’acido ialuronico. Alla fine del trattamento si rimuove il gel in eccesso.

Leggi anche: Differenza tra pressoterapia e radiofrequenza: quale preferire?

Quali effetti determina sul seno?

Gli effetti sul seno, sono:

  • Effetto lifting: si ottiene grazie alla contrazione del collagene ai diversi livelli di profondità, il riscaldamento va ad agire direttamente sul collagene provocando una denaturalizzazione di quest’ultimo ottenendo come risultato il rimodellamento della zona trattata.
  • Ossigenazione cellulare: già ad un livello basso di Radiofrequenza, si ha un effetto di ossigenazione causato dall’aumento della vascolarizzazione e del metabolismo cellulare.
  • Drenaggio: grazie al grande effetto di vascolarizzazione ottenuto a livelli sostenuti di Radiofrequenza, è possibile ottenere degli ottimi risultati sugli accumuli causati dalla ritenzione idrica.
  • Vasodilatazione e ipertermia: Un aumento dell’apporto di sangue favorisce l’apporto di agenti riparativi, antinfiammatori e di sostanze nutritive (tendiniti, strappi muscolari).

Il trattamento è doloroso?

Assolutamente no: grazie alla mia tecnica particolare si avverte solo una sensazione di calore sulla cute che, unita al massaggio del manipolo, per alcuni pazienti è addirittura piacevole e rilassante! Finito il trattamento potrete tornare subito alle vostre attività quotidiane. Potete fare un trattamento nella pausa pranzo e tornare in ufficio subito dopo come se nulla fosse ma con una pelle compatta, tonica e vitale.

Quali sono i vantaggi – in sintesi – della radiofrequenza?

  • Effetto lifting naturale e duraturo: il risultato finale é una ridefinizione dei lineamenti e un recupero del tono dei tessuti assolutamente naturale, senza stravolgimenti “artificiali” dei connotati del volto;
  • Trattamento non invasivo: piacevole, con una sensazione di calore simile a tepore;
  • Sicuro: senza reazioni indesiderate di tipo allergologico, senza incompatibilità di tipo farmacologico, senza possibili complicazioni come infezioni, cicatrici, ematomi;
  • Tempi di trattamento assolutamente brevi;
  • Indipendente dal fototipo e applicabile tutto l’arco dell’anno;
  • Non comporta tempi di recupero post trattamento: potete fare il trattamento perfino nella pausa pranzo per poi tornare a lavoro senza alcun problema;
  • Trattamento assolutamente indolore.

Quali sono le controindicazioni della Radiofrequenza?

La Radiofrequenza è fondamentalmente priva di controindicazioni per soggetti sani; va evitata nei seguenti casi:

  • Portatori di pacemaker;
  • Aritmie cardiache gravi;
  • Gravidanza/allattamento;
  • Neoplasie in atto;
  • Noduli al seno sospetti;
  • Patologie autoimmuni sistemiche gravi;
  • Placca metallica in situ.

Il trattamento è sicuro?

Certamente si: negli anni di esperienza ho sviluppato una particolare tecnica di esecuzione che impedisce alle onde elettromagnetiche di danneggiare le delicate strutture presenti nella zona.

Quante sedute sono necessarie?

Dipende molto dalla situazione di partenza del paziente e dal risultato che vuole ottenere, oltre ovviamente alla variabilità individuale. Secondo la mia esperienza posso dire che mediamente solito sono necessarie dalle 6 alle 12 sedute, con cadenza settimanale o bisettimanale.

Quali sono gli effetti collaterali della Radiofrequenza al seno?

Utilizzando correttamente la terapia, gli effetti indesiderati sono pochi e lievi: leggero rossore e sensazione di calore temporanei sono effetti assolutamente normali. In rari casi, possono verificarsi affezioni cutanee o leggeri gonfiori che, manifestandosi con eritema, scompaiono comunque nel giro di 2-3 ore successive la terapia.

Consigli dopo il trattamento di Radiofrequenza al seno?

Suggerisco di non esporsi a fonti solari, artificiali o naturali. È preferibile aspettare qualche giorno.

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Come aumentare le dimensioni del pene riducendo il grasso sul pube senza chirurgia

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma Ecografia Spalla Ginocchio Traumatologia Gambe Articolare Sesso Sessualità Uomo AUMENTARE DIMENSIONI PENE RIDUCENDO GRASSO PUBE SENZA CHIRURGICA Medicina Estetica Radiofrequenza Cavitazione Grasso HDSolitamente gli uomini, al contrario delle donne, si preoccupano molto poco delle adiposità localizzate del proprio corpo, ma c’è una eccezione: l’accumulo di grasso a livello del pube.

L’effetto iceberg
Il motivo di tale preoccupazione è che questo tipo di adiposità crea quello Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma Ecografia Spalla Ginocchio Traumatologia Sesso Sessualità Uomo AUMENTARE DIMENSIONI PENE RIDUCENDO GRASSO PUBE SENZA CHIRURGICA EFFETTO ICEBERG Medicina Estetica Radiofrequenza Cavitazione Grasso Anoche io chiamo “effetto iceberg”. In un iceberg la punta visibile è solo una piccola parte del ghiaccio che lo compone, mentre la maggior parte di esso giace nascosto sotto il mare, esattamente come buona parte della base del pene giace nascosta sotto il grasso pubico. Il tessuto adiposo in sede pubica determina un accorciamento visivo del pene, poiché il grasso accumulato tende a ricoprire parte della base del pene “rubando” visivamente vari centimetri ad esso. La lunghezza organica del pene non è in questo caso effettivamente più corta, ma il pene appare più corto alla vista perché parte di esso è ricoperto dal grasso. L’adipe a livello del pube non rappresenta un problema solo dal punto di vista “visivo”, ma anche funzionale dal momento che l’accumulo adiposo causa – durante il rapporto sessuale – una minore profondità di penetrazione con minore stimolazione della partner e minore soddisfazione sia dell’uomo che della donna.

Un centimetro ogni 10 kg
E’ interessante notare come mediamente, per ogni dieci chilogrammi di sovrappeso, vi sia un accorciamento penieno visibile di circa un centimetro, con relativa minore lunghezza di stimolazione sessuale. Un uomo di peso normale di, ad esempio, 70 chilogrammi che abbia una lunghezza del pene allo stato eretto di 13 centimetri, arrivando a pesare 100 chilogrammi di peso, avrebbe un pene “accorciato” di 3 centimetri: il suo pene misurerebbe solo 10 centimetri di lunghezza visibile e sessualmente utile. I restanti centimetri del pene sarebbero bloccati dal suo strato di grasso a livello del pube. Come risolvere questa situazione? Ovviamente la cosa migliore nel caso appena citato sarebbe quella di invitare il paziente a dimagrire di 30 kg, ma sappiamo che ciò è difficile da realizzare. Ecco allora che ci può venire incontro la medicina, che possiede varie armi per ridurre il grasso localizzato – in questo caso particolare il grasso pubico – scoprendo tutti i centimetri nascosti del pene e regalandogli la possibilità di una maggiore penetrazione e stimolazione della partner durante l’atto sessuale.

Come ridurre ed eliminare il grasso sul pube?
Per risolvere questo problema, tanto sentito da noi uomini, io uso una serie di tecniche non chirurgiche combinate tra loro per ottenere una riduzione del grasso localizzato a livello del pube e una riduzione della flaccidità della cute della zona. Ogni singola seduta, che dura circa un’ora, comprende una combinazione perfetta di queste quattro tecniche:

1) Cavitazione: ultrasuoni a bassa frequenza che distruggono gli adipociti (le cellule che contengono il grasso) e quindi “svuotano” il pube del grasso senza lasciare inestetiche cicatrici chirurgiche. Clicca qui per leggere il mio articolo completo sulla cavitazione.

2) Radiofrequenza monopolare: onde elettromagnetiche che agiscono sul collagene, sulla circolazione e sui fibroblasti locali, con effetto tensorio immediato: la cute del pube sarà più tonica e giovane. Clicca qui per leggere il mio articolo completo sulla radiofrequenza monopolare.

3) Massaggio linfodrenante: aiuta la circolazione locale a “smaltire” il grasso fuoriuscito dagli adipociti durante la cavitazione. I grassi rimessi in circolo saranno eliminati con le urine. Il massaggio linfodrenante nella zona pubica ha anche l’azione di migliorare la circolazione sanguigna della zona, con il piacevole risultato di avere potenzialmente migliori erezioni, più potenti e durature. La migliore ossigenazione dei tessuti penieni può inoltre portare ad un aumento della sensibilità del pene: il rapporto sessuale sarà enormemente più piacevole ed appagante. Clicca qui per leggere il mio articolo completo sul massaggio linfodrenante.

4) Applicazione di crema ad azione lipolitica: una mia speciale crema che viene applicata durante il massaggio linfodrenante e che aiuta l’eliminazione del grasso locale.

La sicurezza prima di tutto
Prima di iniziare il primo trattamento, effettuo io stesso una ecografia della zona pubica in modo da scoprire eventuali controindicazioni.

Come si svolge la seduta?
Dopo la visita generale ed una accurata anamnesi, per me necessaria per escludere eventuali controindicazioni, il paziente indossa uno speciale slip usa e getta, si stende sul lettino e scopre il pube. Successivamente inizierò con il primo trattamento (la cavitazione) per poi passare alla radiofrequenza monopolare: per entrambe le tecniche si usano opportuni manipoli che – tramite specifiche manovre – faccio passare sulla parte interessata ricoperta da un gel apparentemente simile a quelli che si usano per le ecografie (alcuni medici usano il normale gel per ultrasuoni, io invece uso uno speciale gel all’acido ialuronico che produco nel mio piccolo laboratorio e che permette di ottenere risultati migliori). Non si avverte dolore, al limite si percepisce calore nella zona trattata e si ode una specie di fischio nelle orecchie causato dagli ultrasuoni, fischio che scompare al termine della cavitazione. Eseguite queste due prime tecniche, si passa al massaggio linfodrenante con contemporanea applicazione della crema ad azione lipolitica. Alla fine della seduta il paziente si toglie il gel in eccesso e può tranquillamente tornare alle proprie attività, avvertirà solamente lieve rossore ed indolenzimento nella zona trattata per alcuni minuti. Il paziente può letteralmente fare il trattamento durante la pausa pranzo e tornare a lavoro subito dopo.

Quali sono le controindicazioni?
Le controindicazioni al trattamento sono l’ipertensione arteriosa grave non in trattamento farmacologico, l’insufficienza renale, l’insufficienza epatica. Non possono sottoporsi al trattamento i portatori di pacemaker e di protesi metalliche. Se non sei sicuro di avere o non avere queste patologie, non devi preoccuparti: tutte le controindicazioni verranno comunque escluse durante la visita medica generale, che effettuo SEMPRE PRIMA della seduta iniziale. Per questo motivo consiglio di portare – al primo incontro – le vostre analisi del sangue più recenti ed altra documentazione sul vostro stato di salute.

Il trattamento è sicuro?
Certamente si: negli anni di esperienza ho sviluppato una particolare tecnica di esecuzione che impedisce agli ultrasuoni ed alle onde elettromagnetiche di danneggiare le delicate strutture presenti nella zona. Attualmente risulto essere l’unico medico in Italia ad effettuare la riduzione del grasso pubico senza chirurgia tramite l’azione combinata delle quattro tecniche prima elencate e sono quindi il medico con più esperienza nell’uso di ultrasuoni e radiofrequenza in zona pubica, una zona estremamente delicata e sensibile e da far trattare solo a personale molto esperto.

Quante sedute sono necessarie?
Dipende molto dalla situazione di partenza del paziente e dal risultato che vuole ottenere, oltre ovviamente alla variabilità individuale. Secondo la mia esperienza posso dire che mediamente solito sono necessarie dalle 6 alle 12 sedute, con cadenza settimanale o bisettimanale.

Quando si vedono gli effetti e quanto durano?
Solitamente i risultati tendono a diventare macroscopicamente evidenti già tra la seconda e la terza seduta. Gli effetti benefici sono estremamente duraturi, ovviamente a meno che il paziente nel tempo non si alimenti con cibi ricchi di grassi: così facendo l’accumulo adiposo che era stato eliminato potrebbe naturalmente riformarsi. Per questo motivo tendo a dare al paziente dei consigli dietologici e sulla attività sportiva che dovrà seguire in modo da evitare il riformarsi dell’accumulo di grasso pubico. Dopo il trattamento completo – se il paziente segue una alimentazione ed uno stile di vita adeguato – i risultati durano tutta la vita. Se il paziente ha difficoltà ad alimentarsi in modo adeguato, si potrà procedere con una bioimpedenziometria (clicca qui per scoprire di cosa si tratta) e la formulazione di una dieta specifica per rimettersi in forma ed evitare il riformarsi in futuro dell’accumulo di grasso in sede pubica.

Aumentare gli effetti visivi di allungamento definendo i peli attorno ai genitali
Parallelamente ai trattamenti prima descritti, l’effetto visivo di allungamento penieno può ancora migliorare praticando una attenta epilazione permanente con Luce Pulsata Medicale che va ad eliminare senza fatica i peli della zona attorno ai genitali. L’epilazione non sarà di tutta la zona dei genitali, ma solo in alcune zone “strategiche” che, una volta “ripulite” dai peli, scopriranno ancor più la pelle peniena, regalando un importante e definitivo allungamento visivo del vostro pene (clicca qui se vuoi leggere il mio articolo completo sulla epilazione definitiva con Luce Pulsata Medicale).

Aumentare la lunghezza del pene con ausili meccanici

Esistono due tipi di strumenti per l’allungamento del pene: le pompe a vuoto e gli estensori. Le pompe a vuoto per l’allungamento penieno sono costituite da un cilindro in cui infilare il pene e di un meccanismo di pompaggio che fa espandere il pene oltre le sue normali capacità. Le pompe a vuoto, pur non fornendo guadagni macroscopici delle dimensioni, in alcuni soggetti potrebbero aumentare circonferenza e lunghezza del pene. Esempi di pompe a vuoto tecnicamente ben costruite, sono:

Le pompe Bathmate non sono tuttavia sempre disponibili su Amazon. Un prodotto più economico, ma comunque caratterizzato da buona costruzione, è questo: https://amzn.to/3qn4ILB
Un altra pompa peniena, ancora più economica ma comunque ben funzionante, è questa: https://amzn.to/3K7H6Ti

Un estensore penieno è una struttura composta da due anelli (uno da fissare alla base del pene, l’altro appena sotto il glande) uniti da aste metalliche ai lati, che vengono regolate in modo da tenere in trazione il pene, “stirandolo”, per ottenere un suo allungamento non chirurgico. Esempi di estensori tecnicamente ben costruiti, sono:

Integratori alimentari efficaci nel migliorare quantità di sperma, potenza dell’erezione e libido sia maschile che femminile

Qui di seguito trovate una lista di integratori alimentari acquistabili senza ricetta, potenzialmente in grado di migliorare la prestazione sessuale sia maschile che femminile a qualsiasi età e trarre maggiore soddisfazione dal rapporto, aumentando la quantità di sperma disponibile, potenziando l’erezione e procurando un aumento di libido sia nell’uomo che nella donna. Ogni prodotto viene periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato e testato ripetutamente dal nostro Staff di esperti:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Tutti i metodi per attenuare e cancellare le tue smagliature

MEDICINA ONLINE SMAGLIATURE PELLE CUTE INESTETISMO DONNA UOMO LASER CAVITAZIONE RADIOFREQUENZA MONOPOLARE DIPOLARE TRIPOLARE MEDICINA ESTETICA COSMETICI.jpgSe c’è un inestetismo che le mie pazienti davvero non riescono a sopportare, è la smagliatura. Molte mi chiedono il motivo per cui si formano e se c’è un sistema per eliminarle o quantomeno attenuarle il più possibile. Scopriamolo insieme, partendo dalla domanda più scontata:

Cosa sono le smagliature?

Le smagliature o atrofie dermo-epidermiche a strie (nome scientifico: striae distensae) sono delle cicatrici che si presentano sulla cute, dovute alla rottura delle fibre elastiche del derma.

Come si formano le smagliature?

La smagliatura si forma nel momento in cui la pelle subisce una forte tensione, soprattutto se prolungata o ripetuta nel tempo.

Quali sono le cause della formazione delle smagliature?

Una delle principali cause di questo in estetismo è la scarsa elasticità del derma; non c’è un’età specifica nel quale si possono manifestare queste lesioni, anche se soprattutto si riscontrano nelle donne tra i 15 e i 30 anni. Tuttavia la comparsa delle smagliature si concentra nell’età adolescenziale, in seguito ad un rapido dimagrimento o ingrassamento, o in gravidanza. Le smagliature dell’adolescenza tendono a migliorare spontaneamente, diventando meno visibili. Durante il periodo della gravidanza le donne aumentano enormemente la tensione della pelle dell’addome, soprattutto nell’ultimo trimestre.
Un rapido aumento o diminuzione di peso provoca la rottura di fibre di collagene e conseguente trazione dei capillari del derma e sofferenza dei tessuti. Comunque le smagliature possono derivare anche dalla pratica più o meno intensiva di sport, cioè per l’aumento della muscolatura.

Leggi anche: I trattamenti di medicina estetica per cancellare le smagliature da gravidanza

Come e dove si presentano?

All’inizio presentano un aspetto rossastro ma si attenuano con il tempo, diventando bianche e lucide. Le zone più colpite sono addome, seno, glutei, cosce e fianchi;

Quando si presentano?

Le smagliature si presentano in seguito a cambiamenti volumetrici che avvengono in alcuni distretti del corpo, ad esempio:

  • durante l’adolescenza,
  • in gravidanza,
  • nell’allattamento,
  • in caso di un rapido aumento di peso,
  • in caso di forte perdita di peso dopo una dieta,
  • in caso di rapido aumento/perdita di massa muscolare.

Come fare a prevenire la formazione delle smagliature?

I notevoli progressi attuati in medicina estetica, fanno si che oggi le smagliature non siano più da considerarsi lesioni indelebili anche se spesso le possibilità di un successo terapeutico e quindi la loro completa regressione, rimangono limitate e comunque condizionate da vari fattori come la tempestività e la precocità sia della loro diagnosi che del loro trattamento. Qualsiasi trattamento terapeutico è quindi condizionato dal periodo di insorgenza delle strie e dello stadio del processo di cicatrizzazione. I vari trattamenti fin d’ora effettuati hanno infatti dimostrato la capacità di migliorare l’aspetto dell’inestetismo senza però essere in grado di eliminarlo del tutto. Ciò conferma che a tutt’oggi il miglior trattamento è di carattere preventivo e può espletarsi in vario modo, ovvero mediante un accurato controllo ponderale specie durante la pubertà; mediante una dieta equilibrata e con un igiene alimentare e di vita: evitare quindi, dimagrimenti drastici; praticare attività sportiva in maniera regolare e costante. Operare una protezione del sistema elastico del derma, soprattutto in quelle condizioni a rischio mediante l’uso costante, l’applicazione di sostanze elasticizzati previo massaggio delle zone trattate. Ciò infatti potrebbe migliorare, riattivare la circolazione locale e rendere così la cute più turgida, omogenea e idratata.
La cultura popolare consigliava e consiglia ancora oggi alla donna in gravidanza di ungere la pelle dell’addome e dei fianchi con olio di oliva. Sicuramente un fondamento di questa cura è dettato innanzitutto dall’utilità di ungere meccanicamente la pelle per apportarle un minimo di elasticità e di idratazione supplementari; inoltre non va sottovalutato l’apporto della vitamina E e degli acidi grassi dell’olio di oliva nel contrastare la formazione di radicali liberi. Ma certamente l’applicazione dell’olio di oliva non risolve totalmente il problema, forse può essere utile a prevenirlo, e pur tuttavia si scontra con il fatto che dal punto di vista olfattivo non trova eccessivo gradimento. Sono state allora proposte in alternativa molteplici altre sostanze, dall’olio di mandorle all’euserpina, dai trigliceridi e i fosfolipidi della soia al burro di karatè. Tutte hanno un fondamento logico e quindi un razionale impiego. Recentemente è stata studiata, per prevenire le smagliature l’attività dell’acido boswelico, estratto dalla Boswellia Serratia, una pianta originaria di India, Nord Africa, Medio Oriente, appartenente alla famiglia delle Burseracee, meglio nota come albero dell’incenso. Questa sostanza, già nota per la sua attività antinfiammatoria, ha dimostrato di poter inibire la produzione di radicali liberi e di impedire, in particolare, la migrazione dei globuli bianchi verso il luogo dell’infiammazione, attività che causa la distribuzione delle strutture che costituiscono il tessuto di sostegno della pelle. In definitiva l’acido boswelico produrrebbe effetti dermatologici benefici aumentando la disponibilità di elastina e collagene, idratando e rendendo più elastica la pelle.
Le regole generali contro le smagliature, sono però innanzitutto quelle di evitare i rapidi cambiamenti di peso e di cominciare la prevenzione già durante la pubertà e nelle donne in gravidanza, cercando di mantenere una corretta elasticità della pelle, sia con norme sane di vita, sia trattando la cute con prodotti idratanti. Una sana ed equilibrata alimentazione, evitando le diete drastiche, è molto importante per ridurre il rischio di smagliature. Alcune vitamine e minerali, come la vit. C, il betacarotene, la vitamina E, selenio, magnesio e zinco sono molto più utili nella prevenzione. Inoltre è consigliabile bere molta acqua, che aiuta a mantenere idratata ed elastica la pelle. E’ utile anche svolgere una regolare attività fisica per migliorare la circolazione, ridurre lo stress, non fumare (il fumo infatti è uno dei nemici più importanti per la perdita dell’elasticità della cute).

Leggi anche: Prevenire le smagliature, rigenerare i capelli, combattere rughe e cellulite: i mille usi dell’olio di mandorla

Quali sono le tecniche per attenuare e cancellare le smagliature?

Per attenuare le smagliature e tonificare la cute, la medicina estetica si avvale di svariate tecniche che possono essere integrate tra loro, anche se spesso non consentono una completa eliminazione delle smagliature ed inoltre hanno maggiore efficacia sulle lesioni recenti, di colorito rossastro, rispetto alle smagliature mature di colore biancastro. Le lesioni conclamate possono essere trattate mediante varie tecniche nessuna delle quali però – onestamente – fino ad oggi si è dimostrata essere un trattamento definitivo. Purtroppo infatti, spesso si ottiene come risultato solo il miglioramento visivo dell’inestetismo.
Si distinguono fondamentalmente un trattamento farmacologico o chimico (basato sull’applicazione di una sostanza sulle strie e dotata di azione necrotizzante sulle cellule al fine di promuoverne una rigenerazione) ed un trattamento fisico (basato invece sull’utilizzo di alcune apparecchiature talora anche molto sofisticate che meccanicamente con diverse tecniche consentono la rimozione del tessuto cutaneo smagliato). Nel tempo si sono succedute numerose proposte terapiche, dalla microdermoabrasione fino alla laser terapia chirurgica. Ma il rischio di entrambe è quello di sviluppare cicatrici o cheloidi a parte l’eritema e il sanguinamento che sono la norma, con i notevoli disagi che ciò comporta con le pazienti. Tra le terapie mediche più utilizzate la mesoterapia (intradermo terapia distrettuale ) con sostanze biostimolanti che danno la possibilità di reintegrare la perdita di sostanze avvenuta. Pur potendo risultare anche ottimale sul piano estetico, dal punto di vista istomorfologico non porterà mai ad una totale “ restituito ad integrum “. In tal caso il concetto di favorire un processo riparativo e rigenerativo trofico del tessuto si rende particolarmente utile ed è l’obiettivo terapeutico, dell’uso combinato di una miscela calibrata di Biostimolanti consolidati cioè: l’acido ialuronico, l’acido ascorbico ed il betaglucano.

L’acido ialuronico, l’acido ascorbico, il betaglucano e le smagliature

L’acido ialuronico è presente nella matrice extracellulare della cute in concentrazioni elevate dove svolge funzioni protettiva e riparatrice e possiede un’enorme capacità di legare acqua. Esso aumenta dove si verifica una rapida proliferazione, rigenerazione e riparazione del tessuto e viene quindi sintetizzato quando le cellule entrano in mitosi e sostituito quando la mitosi cessa, mediante l’attivazione dell’enzima ialuronidasi. Durante la mitosi, la grande capacità di acqua legata dallo jaluronico apre ampi spazi extracellulari permettendo il movimento delle cellule e il loro distacco. La capacità dell’acido ialuronico di promuovere la proliferazione cellulare è legata alla sua concentrazione e alla sua grandezza molecolare. L’acido ialuronico viene facilmente depolimerizzato dai radicali liberi presenti nei tessuti perciò tutte le sostanze “ scavanger “ e gli antiossidanti fungono da protezione nei confronti dello stesso. L’altro componente è la vitamina C che svolge un ruolo indispensabile quale co-fattore per l’attivazione universale del metabolismo cellulare e come antiradicale libero ubiquitario. Qui è presente sotto forma salificata con l’aminoacido arginina per renderla stabile perché il grave problema dell’acido ascorbico è che tende facilmente ad ossidarsi. È importante sia per la crescita sia per la riparazione dei tessuti biologici, infatti stimola la sintesi e la maturazione di nuove fibre collagene e della sostanza del connettivo. Il terzo componente è il betaglucano, potente attivatore del sistema immunitario cutaneo, sia dei macrofagi sia dei neutrofili, svolge un’interessante ruolo citostimolante.

Peeling chimico

Il peeling chimico è una forma accelerata di esfoliazione che avviene attraverso l’uso di sostanze chimiche. Questi si distinguono in peeling leggeri e peeling profondi. Un peeling superficiale accelera l’esfoliazione naturale dello strato corneo, mentre un peeling profondo crea necrosi e infiammazione nell’epidermide, nel derma papillare o nel derma reticolare, con lo scopo fondamentale di provocare lo scollamento profondo della pelle atrofica nelle zone trattate per favorire poi la neosintesi di tessuto cutaneo attraverso la stimolazione dei fibroblasti. Il peeling chimico crea evidenti cambiamenti nella pelle attraverso tre meccanismi d’azione:

  • stimolazione del turnover cellulare attraverso la rimozione delle cellule morte dello strato corneo;
  • eliminazione di cellule epidermiche danneggiate e degenerate, che saranno rimpiazzate da cellule epidermiche normali. Questo risultato sarà particolarmente evidente nel trattamento delle cheratosi attiniche e delle pigmentazioni anomale;
  • introduzione di una reazione infiammatoria e attivazione dei mediatori dell’infiammazione (un meccanismo ancora poco conosciuto) che attiva la produzione di nuove fibre di collagene e di glicosaminoglicani (meccanismi rivitalizzanti del derma).

Eseguendo varie sedute di peeling superficiali o di media profondità otterremo, attraverso un risultato cumulativo, risultati estetici eccellenti e duraturi senza rischi di effetti indesiderati. Per una preparazione corretta della pelle si consiglia l’uso di formulazioni domiciliari contenenti alfa-idrossiacidi nelle due settimane precedenti il peeling. Questo tipo di preparazione della cute consente di ottenere un risultato più evidente e una più rapida riepitelizzazione. Tale più rapida riepitelizzazione diminuisce il rischio di infezioni e complicanze. Inoltre ciò riduce l’incidenza di iperpigmentazioni post-infiammatorie. Anche l’uso di sostanze depigmentanti ( idrochinone, acido cogico, acido azelaico ), è consigliabile per prevenire ed attenuare la comparsa di iperpigmentazioni post infiammatorie. Il meccanismo d’azione di queste sostanze è quello di inibire la tirosinasi, enzima responsabile della conversione della tiroxina in L-dopa. Quindi, utilizzando per qualche settimana prima di un peeling una sostanza ad effetto schiarente che blocca la tirosinasi, e impedisce la deposizione della melanina sulla superficie cutanea, diminuisce notevolmente il rischio di reazioni post-infiammatorie e di pigmentazioni anomale.

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Acido Glicolico

Negli anni ’90 la diffusione dell’acido glicolico rappresentò un passo avanti grazie alla sua maneggevolezza, al fatto che questo alfaidrossiacido poteva lavorare bene sullo strato cheratinico ( con riduzione del livello tra la zona sede di stria e la cute circostante ) e sui fibroblasti che venivano stimolati dalla formazione di neocollagene. L’acido glicolico è un prodotto naturale derivante dalla canna da zucchero ed è indicato soprattutto per pelli chiare. È un trattamento ambulatoriale in cui il glicolico viene utilizzato in concentrazioni elevate ( 20 – 35 – 50 – 70% ) mediante un pennello a ventaglio sulla cute atrofica e lasciato agire per un intervallo dai 10 – 30 minuti a seconda della diversa sensibilità del paziente, del tipo di pelle e della reazione cutanea riscontrata. Ovviamente più a lungo si lascia in posa l’acido sulla pelle e più in profondità penetra. Alla fine dopo la neutralizzazione con sostanza basica si sciacqua con acqua e si distende sulla cute una crema idratante. Il trattamento in genere prevede un ciclo di 8 – 12 sedute. È consigliabile effettuare una seduta mensile;non vi sono controindicazioni, l’unica precauzione consiste nell’evitare l’esposizione ai raggi solari nelle due settimane successive la seduta.

Acido Tricloroacetico

L’acido tricloroacetico si utilizza in soluzioni acquose a varie concentrazioni ( dal 10 al 50% ). La preparazione della cute è un momento importante se non determinante. Dopo un’accurata detersione si applica l’acido. L’effetto iniziale, dopo un rapidissimo e fugace eritema, consiste in uno sbiancamento ( frost o frosting ) della cute. Il paziente avverte quasi immediatamente una forte sensazione di calore, bruciore e vertigine. È consigliabile neutralizzare gli effetti dell’acido tamponando le zone trattate con spugne imbevute di soluzione fisiologica, non prima però di 60 – 90 secondi perché ne verrebbe vanificato l’effetto. Dopo un arco di tempo variabile dai 15 ai 50 minuti sparisce l’effetto di sbiancamento ed appare un’intensa reazione eritematosa con sensazione di bruciore che recede entro 1 – 2 ore. In questa fase si applicano impacchi freddi per attenuare il fastidio. Nei tre giorni successivi la pelle si presenta color mattone, secca e raggrinzita. Tra il quarto e il quinto giorno inizia un processo di desquamazione. Il trattamento domiciliare prevede per 3 – 4 mesi l’applicazione di creme idratanti nelle ore notturne e fotoprotettori a schermo totale nelle ore diurne.

Cromopeel

È un peeling chimico ultimo ritrovato nel trattamento delle smagliature, è una metodica che nasce nel 1993. è una preparazione galenica costituita da acido glicolico, acido salicilico e resorcina. L’azione degli acidi esercita un’esfoliazione cioè la caduta degli strati superficiali dell’epidermide e tende a levigare i bordi della lesione migliorandone la differenza di spessore, la resorcina ( un acido che esposto alla luce assume un caratteristico colore ambrato ), tende a colorare la smagliatura, “ mascherandola “ e rendendola uniforme con il resto della cute. Le ripetute applicazioni infatti, hanno lo scopo di pigmentare le strie e renderle meno evidenti. I risultati sono decisamente migliori sulle smagliature piccole. Il cromopeel è utile anche nel rassodamento cutaneo di zone come l’interno cosce, l’ombelico e l’addome. Non comporta rischi tranne l’eventuale ipersensibilità all’acido salicilico. La cadenza dei trattamenti è settimanale per 8 – 10 settimane ed eventuali richiami ogni 3 – 4 mesi. Il trattamento è particolarmente adatto nei soggetti con pelle scura. È importante ricordare alla paziente di non indossare dopo l’applicazione abiti aderenti, cinture, calze sintetiche; di lavare via il prodotto dopo circa 7 – 8 ore e di evitare l’esposizione solare fino al termine della fase esfoliativa. Intorno alla 3-4 seduta comincerà l’esfoliazione e la pigmentazione, che indicheranno anche l’inizio della terapia domiciliare con cromopeel crema. Il cromopeel può essere applicato anche sulle piccole cicatrici ipocromiche conseguenti a sutura ma mai al volto. Anche la vitiligine potrebbe rappresentare un campo applicativo cercando però di favorire l’effetto pigmentante e diminuire quello esfoliante. Tra le complicanze di notevole rilievo ricordiamo l’escara; qualora si formasse è necessario evitare di lavare la parte, e di staccarla, mentre è consigliata l’applicazione di una crema cortisonica topica sino al riassorbimento completo. Il cromopeel esiste in due formulazioni l’una ridotta, l’altra ossidata rispettivamente indicate per pelli molto chiare (fototipo 1 – 2) e pelli più scure (fototipo 2 – 6). Il cromopeel oltre ai dimostrati effetti esfoliante e pigmentante ha anche la capacità di indurre l’attivazione di cellule fibroblastiche con conseguente produzione di nuove fibre di collagene ed elastiche e di non attivare il sistema immuno-modulante cutaneo. In definitiva il cromopeel si presenta come un trattamento vantaggioso per l’assenza di invasività, di facile applicabilità, di costi moderati, e soprattutto buoni risultati estetici.

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Microdermoabrasione

La microdermoabrasione così come il peeling ha l’obiettivo di levigare la pelle e può essere associata al trattamento chimico. Con essa si asportano in modo meccanico attraverso lo sfregamento sulla cute piccole porzioni della medesima. Trattasi di un piccolo intervento che si avvale di uno strumento elettrico in cui la distensione e lo sfregamento della cute viene provocato con materiali vari come i cristalli di Corindone, ovvero un diamante artificiale od anche microgranuli di idrossido di alluminio. Si esegue ambulatorialmente, talora in anestesia locale in soggetti particolarmente sensibili. È un trattamento leggero più cruento degli altri ma di solito è indolore e ripetibile nel tempo. Esso provoca una microdermoabrasione controllata sulla superficie della cute, per cui si formeranno inizialmente delle croste come meccanismo riparativo, le quali cadono in genere dopo 1 – 2 settimane. Nella stessa seduta possono essere trattate più smagliature a patto che siano molto superficiali, altrimenti bisognerà ripetere le sedute. La durata e la frequenza delle sedute varieranno in rapporto al numero, intensità e gravità delle smagliature. Piccole smagliature superficiali, infatti, possono essere risolte con piccole sedute. Tale metodo consente il rispetto della biologia dei tessuti i quali non vengono maltrattati ma lievemente abrasi dalla finissima polvere dei microcristalli. Subito dopo l’intervento sulla cute trattata, si applicheranno garze medicate per 8 -10 giorni. Inoltre sempre a domicilio si applicheranno per lunghi periodi delle creme che miglioreranno il microcircolo. In poco tempo, alla fine, alla cute smagliata si sostituirà una nuova pelle tonica, morbida, e pigmentata. Nei casi di insuccesso e nei casi più disperati, non rimane altro che l’eliminazione fisica della smagliatura attraverso il ricorso del laser o alla microchirurgia. Di recente utilizzo infatti è il ricorso ad una nuova tecnica di microchirurgia denominata TRILIX che consiste in microasportazioni cutanee senza lasciare sulla pelle inestetiche cicatrici. È una tecnica ambulatoriale previa anestesia locale infiltrativa. Si interviene sulla cute a livello millimetrico in modo da non attivare un importante processo cicatriziale. Di solito sono necessarie un paio di sedute per asportare atrofie cutanee anche estese e di vecchia data senza necessità di ricorrere a suture e a distanza l’un dall’altra di 15 – 20 gg.

Radiofrequenza monopolare

La radiofrequenza monopolare è un ottimo sistema per trattare le smagliature, a tal proposito vi rimando ad un altro mio articolo: La radiofrequenza monopolare: effetto lifting immediato su viso, collo, mani, addome, glutei e gambe

Elettroporazione – Veicolazione transdermica di principi attivi

Anche l’elettroporazione è un metodo utile per trattare le smagliature, vi rimando all’articolo apposito: Elettroporazione – Veicolazione transdermica di principi attivi per contrastare acne, rughe, macchie cutanee, cicatrici e smagliature

Laser Erbium-CO2

I laser hanno segnato un’ importante svolta nel trattamento degli inestetismi della pelle. Quelli specifici a disposizione sono fondamentalmente di due tipi: i laser CO2 e quelli ad Erbium. Entrambi permettono di eliminare gli strati della pelle danneggiati, spianare le rughe e le cicatrici, eliminare le macchie cutanee. Il laser a CO2 agisce vaporizzando i tessuti; è ideale nei casi di pelle molto rovinata e poco elastica. Infatti non solo elimina gli strati più superficiali ma è anche in grado di determinare un’importante contrazione delle fibre collagene ed elastiche presenti nel derma e rendere perciò la pelle molto più tonica “effetto lifting“. È stato dimostrato che un solo trattamento stimola per anni un’ abbondantissima produzione di collagene. Un altro vantaggio del laser è dato dalla sicurezza che le zone che vengono trattate vengono “ livellate “ sempre dello spessore desiderato, nulla è lasciato al caso. Di contro il periodo post-operatorio è abbastanza impegnativo e l’arrossamento che ne consegue permane a lungo (circa 3 mesi). Il laser Erbium è molto più delicato del CO2; funziona causando delle microesplosioni (fotoablazione) delle cellule superficiali della pelle e a differenza del CO2 non surriscalda gli strati più profondi del derma. Ciò determina un periodo postoperatorio molto più rapido, un arrossamento più limitato nel tempo ma anche un risultato lievemente inferiore. A guarigione ultimata l’aspetto della pelle è decisamente modificato: cute nuova, fresca, rosata, delicata e vellutata. Sono oggi in commercio laser che combinano l’azione del CO2 a quella dell’Erbium e che permettono di ottenere risultati notevolissimi con tempi di recupero ridotti. Le pazienti con pelle olivastra devono essere trattate con cautela per la possibilità di ipo o iperpigmentazione residua. Un rischio connesso con tutti i tipi di laser è rappresentato dall’attivazione di infezioni erpetiche. Per tale motivo è consigliato effettuare una profilassi con aciclovir, che verrà proseguito per circa una settimana dopo il trattamento. Va sempre associata una profilassi antibiotica. Una volta che la zona trattata è completamente riepitelizzata, viene iniziato un trattamento locale con idrocortisone 1%, astaxantina per os e protezione solare totale.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Cosa sono le rughe? Come faccio a prevenirle ed eliminarle?

Codice a barre, zampe di gallina, segni d’espressione, pelle “a tessuto sgualcito”, epidermide “a pergamena”. Quanti termini angoscianti per descrivere lo scorrere del tempo sul nostro viso! Sto ovviamente parlando delle rughe, quelle piccole linee che scorgiamo per la prima volta allo specchio quando ci sentiamo ancora troppo giovani per acquistare una crema anti-età, perché in fondo ci sembra passato troppo poco tempo da quando usavamo ancora la crema anti-acne. Ma le rughe non sono solo il nobile segno del tempo che passa, sono anche espressione di cattive abitudini. Vediamo quali sono le cause che portano alla comparsa di questi segni del tempo, e capiamo insieme come prevenirli ed eliminarli.

Che cos’è una ruga?

E’ una modificazione dello strato superficiale della pelle, l’epidermide, e di quello più profondo, il derma. Si forma con il passare degli anni nelle zone più sollecitate, dove s’intersecano i muscoli del viso. Esempio: tra il naso e la bocca, tra gli zigomi e le labbra. Questo fenomeno è accentuato dal ricambio cellulare che diventa più lento con l’aumentare dell’età del soggetto. Fino a 25-30 anni, infatti, lo spazio vuoto tra un muscolo e l’altro del viso è riempito da tessuto connettivo di sostegno. Intorno ai 40 anni si assottiglia perché le cellule non impiegano più 28 giorni a riformarsi ma anche due mesi. Risultato: appaiono rughe e piccoli solchi. A 50 anni questi processi s’intensificano e la pelle perde ulteriormente elasticità e tono.

Cause organiche, comportamentali ed ambientali delle rughe

Le rughe sono espressione di fenomeni legati non solo all’invecchiamento cronologico (senescenza), ma anche a fattori comportamentali ed ambientali.

  • Tra le cause organiche troviamo fattori genetici, metabolici e ormonali dovuti al naturale mutamento del nostro corpo con il passare del tempo: gli estrogeni si riducono, determinando una progressiva perdita dell’idratazione e del turgore cutaneo (atrofia del derma) e il cedimento delle strutture di sostegno, come il grasso sottocutaneo e il tessuto muscolare che cedono alla forza di gravità.
  • Tra le cause comportamentali/ambientali troviamo tutte le contrazioni dei muscoli facciali, oltre alla postura notturna e al foto invecchiamento causato da una continua e non protetta esposizione ai raggi UVA naturali o artificiali, che causa l’accumulo di radicali liberi e la degenerazione delle fibre elastiche e di collagene: la cute assume diventa giallastra, opaca, con rugosità diffusa e pigmentazione irregolare; altri fattori ambientali sono poi l’inquinamento, il fumo, le sostanze chimiche e lo stress.

Com’è fatta una ruga e quanti tipi di ruga esistono?

Una ruga è si presenta come una fenditura lineare della pelle, di profondità variabile. Non esiste una sola tipologia di ruga, ma molteplici:

  • rughe d’espressione, formate dalla trazione ripetitiva dei muscoli mimici. Compaiono già verso i 30 anni, non aumentano di numero, ma con il tempo diventano più profonde ed infine permanenti;
  • rughe gravitazionali, causate dalla perdita di elasticità e collagene del derma, non più in grado di controbilanciare la forza di gravità. Diventano sempre più evidenti con il lento indebolimento delle strutture di sostegno (crono-invecchiamento);
  • rughe attiniche dovute al danno cumulativo provocato dalle radiazioni UV naturali o artificiali sulle fibre elastiche e il collagene. Si presentano come un’accentuazione del reticolo cutaneo che crea una pelle con aspetto “corrugato”, “a pergamena”, fino a diventare “a tessuto sgualcito” in stadio avanzato;
  • pieghe da sonno, determinate dalla postura notturna, ovvero all’appoggio della testa sul cuscino (più evidenti su fronte e guance). Nei soggetti giovani sono reversibili (tendono a sparire dopo 1-2 ore dal risveglio), ma con il tempo tendono a diventare permanenti.

Classificazione delle rughe in base alla regione di comparsa

Le rughe possono anche essere distinte in base alla regione del viso dove compaiono:

Quali errori alimentari contribuiscono a invecchiare la pelle?

Far prevalere i cibi cotti; ripetere colazioni e pasti senza variare gli alimenti; assumere grassi idrogenati, come quelli contenuti in biscotti, grissini, crackers, oppure cibi verso i quali si sono sviluppate delle allergie. Questi comportamenti predispongono alla formazione di radicali liberi, protagonisti del processo di ossidazione cellulare.

Leggi anche: La dieta antirughe per una pelle tonica e compatta

Quali altri errori accelerano il processo di formazione delle rughe?

Sicuramente uno stile di vita sedentario, il fumo di sigaretta, l’uso di droghe, l’abuso di alcol, l’atteggiamento ansioso cronico, l’esposizione al sole e l’uso smodato di lampade. Peggiorano le rughe anche l’uso eccessivo di trucco, la mancata abitudine a struccarsi la sera, l’uso di cosmetici di scarsa qualità, il mancato uso di scrub/tonico/crema idratante, l’esposizione cronica a smog/inquinamento tipici delle strade delle grandi città.

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Come posso fare per prevenire le rughe?

Per prevenire le rughe, o meglio, rallentarne la comparsa e l’intensità, è bene adottare uno stile di vita sano, evitando smog, fumo e stress, non esponendosi mai al sole/lampade UVA senza un’adeguata protezione e difendendosi dal freddo invernale. I cibi che aiutano la pelle a rimanere giovane, eliminando i radicali liberi, sono tutti quelli che contengono le vitamine E, A, C e i microelementi come Zinco e Selenio. E’ importante bere molta acqua ed assumere molta verdura cruda e frutta fresca: essi contengono una maggiore quantità di vitamine. E’ utile anche assumere tisane drenanti. Anche gli integratori alimentari possono aiutare, soprattutto quelli contenenti vitamina A ed E oltre a minerali come rame, manganese, zinco e selenio che bloccano la degenerazione indotta dai radicali liberi.

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Cosmetici utili contro le rughe

Per quanto riguarda i cosmetici la regole da seguire sono:

  • Finché si è giovani, prevenire tramite uso quotidiano di una crema idratante;
  • Con il passare degli anni usare a creme più nutrienti, rassodati e ridensificanti;
  • L’età avanza? Utilizza una crema giorno e una crema notte, che favorisca i processi rigenerativi della pelle durante il sonno;
  • Usare sempre una crema contorno occhi, specifica per questa zona delicata e con pelle più sottile.
  • Il Coenzima Q10, un principio attivo specificatamente anti-invecchiamento, che consente di distendere le piccole rughe dell’epidermide, rendendola più tonica e compatta.
  • La Provitamina B5 e la Vitamina E, che svolgono un’azione nutriente, contrastando anche l’azione dei radicali liberi.
  • L’Aloe Vera e la Glicerina, che rendono la pelle splendidamente morbida e idratata.

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La medicina estetica contro le rughe

La medicina estetica fornisce tecniche molto efficaci per combattere le rughe, tecniche che possono essere usate da sole ma anche in sinergia per ottenere i migliori risultati. I più diffusi sistemi per trattare le rughe in campo medico estetico sono i filler con acido ialuronico (che riempie la ruga), il peeling (che leviga la cute del volto rimuovendone gli strati più superficiali), la tossina botulinica e la radiofrequenza monopolare (che stendono la ruga).

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