Nella tua pancia c’è un secondo cervello che ti fa ingrassare

MEDICINA ONLINE DIETA FIBRA VERDURA GRASSI ZUCCHERI PROTEINE GONFIORE ADDOMINALE MANGIARE CIBO COLAZIONE MERENDA PRANZO DIMAGRIRE PANCIA PESO MASSA BILANCIA COLON INTESTINO DIGESTIONE STOMACO CALORIE FLATULENZA METEORISMOE’ capitato a tutti: l’agitazione o un’emozione molto intensa si fanno sentire con la classica sensazione di “farfalle nello stomaco” o addirittura come una stretta dolorosa e disturbi intestinali. Perché questo accade? La ragione è semplice: il Continua a leggere

Differenza tra pressoterapia e linfodrenaggio

MEDICINA ONLINE DRENAGGIO LINFA LINFODRENAGGIO MASSAGGIO MANUALE MECCANICO PRESSOTERAPIA GAMBALE MACCHINARIO ESTETICA VASI GAMBE CELLULITE GRASSO PEDANA VIBRANTE.jpgLinfodrenaggio è un termine che indica un drenaggio (uno spostamento, per intenderci) della linfa dalla periferia al centro del corpo, con il principale scopo di rimetterla in circolo ed evitare suoi accumuli, ciò per ridurre gli edemi periferici, migliorare la circolazione sanguigna/linfatica e migliorare l’ossigenazione dei tessuti.

Il linfodrenaggio può essere di tre tipi:

  • fisiologico: è il naturale drenaggio che viene effettuato dal nostro corpo tramite il sistema linfatico. Purtroppo tende a diventare meno efficace andando avanti negli anni, specie se il soggetto conduce una vita sedentaria;
  • tipo manuale (drenaggio linfatico manuale o massaggio linfodrenante): il drenaggio viene effettuato con particolari tipi di massaggi svolti appunti con le mani da personale qualificato, ad esempio il massaggio Vodder;
  • tipo meccanico: il drenaggio viene effettuato/facilitato da particolari macchinari, come ad esempio il macchinario usato nella pressoterapia, oppure una pedana vibrante.

La pressoterapia è un trattamento che ha il fine di drenare la linfa in cui, alle mani che massaggiano, vengono sostituiti una serie di gambali (o bracciali, se viene usata sulle braccia) che si gonfiano e si sgonfiano in modo coordinato e ritmico in modo da spingere la linfa in una data direzione.

In definitiva la differenza tra “linfodrenaggio” e “pressoterapia” consiste nel fatto che la pressoterapia è uno dei vari sistemi disponibili per praticare il linfodrenaggio.

Terapia linfodrenante casalinga
Vi riportiamo una lista di prodotti per una terapia linfodrenante che potete usare comodamente a casa. Se soffrite di gambe pesanti, gonfiori, cellulite e dolori agli arti inferiori, potrebbero essere un ottimo investimento per la vostra salute e la vostra bellezza. Noi NON sponsorizziamo né siamo legati ad alcuna azienda produttrice: per ogni tipologia di prodotto, il nostro Staff di medici e fisioterapisti seleziona solo il prodotto migliore, a prescindere dalla marca ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile:

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Differenza tra massaggio drenante e massaggio linfodrenante

MEDICINA ONLINE DRENAGGIO LINFA LINFODRENAGGIO MASSAGGIO LINFODRENANTE MANUALE MECCANICO PRESSOTERAPIA GAMBALE MACCHINARIO ESTETICA VASI GAMBE CELLULITE GRASSO PEDANA VIBRANTEEsistono differenze tra massaggio drenante e massaggio linfodrenante? Salvo non specificato altrimenti dal medico, fisioterapista o estetista che esegue il trattamento, le due denominazioni indicano la stessa identica tecnica, cioè il drenaggio linfatico di una o più zone del corpo tramite un massaggio manuale di vario tipo.

Con “linfodrenaggio” si indica appunto un drenaggio (uno spostamento, per intenderci) della linfa dalla periferia al centro del corpo, con il principale scopo di rimetterla in circolo ed evitare che si accumuli, ciò per ridurre gli edemi periferici, migliorare la circolazione sanguigna/linfatica e migliorare l’ossigenazione dei tessuti.

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Linfodrenaggio manuale con metodo Vodder e Leduc: controindicazioni e tecniche

MEDICINA ONLINE DRENAGGIO LINFA LINFODRENAGGIO MASSAGGIO LINFODRENANTE MANUALE MECCANICO PRESSOTERAPIA GAMBALE MACCHINARIO ESTETICA VASI GAMBE CELLULITE GRASSO PEDANA VIBRANTEDurante gli anni Trenta, Emil Vodder, un fisioterapista danese, diede vita al metodo di linfodrenaggio che porta il suo nome e che si basa sullo studio del sistema linfatico. Il metodo Vodder ebbe un enorme successo nell’ambito estetico tanto da essere considerato un metodo rivoluzionario per il trattamento della pelle. Inoltre ebbe anche il riconoscimento ufficiale da parte di importanti Società Scientifiche di Flebolinfologia. Il dottor Vodder ebbe numerosi collaboratori, tra cui i coniugi Wittlinger, i quali fondarono la Dr. Vodder Schule a Walcshsee (Austria) e dove si impegnarono a diffondere i contenuti originali del metodo Vodder. Il massaggio drenante linfatico manuale con metodo Vodder è una tecnica di massaggio che si distingue per la sua specifica manualità. Se il massaggio viene eseguito correttamente dimostra i suoi risultati a livello dei tessuti superficiali senza andare a toccare i muscoli.

Per quale motivo si pratica la tecnica Vodder?

La tecnica manuale di Vodder ha come obiettivo la stimolazione dello scorrimento meccanico della linfa nella direzione del flusso dei vasi ematici allontanando i liquidi in eccesso, con il principale scopo di ridurre gli edemi periferici, migliorare la circolazione sanguigna/linfatica e migliorare l’ossigenzaione dei tessuti.

Come viene eseguito?

Il metodo Vodder viene eseguito facendo una manipolazione dei tessuti con delle leggere pressioni circolari e ovali. Deve esserci una delicatezza nei movimenti per non provocare danni ai capillari sanguigni e linfatici. La manipolazione della pelle deve essere indolore e non deve cagionare arrossamenti.

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Le controindicazioni del metodo Vodder

Il metodo Vodder presenta delle controindicazioni che potrebbero peggiorare o complicare eventuali patologie in atto, quali ad esempio :

  • infiammazioni acute;
  • tumori maligni (cancro);
  • infezioni;
  • allergie;
  • insufficienza venosa grave;
  • trombosi venosa profonda, tromboflebiti;
  • edemi degli arti provocato da un’insufficienza cardiaca;
  • insufficienza cardiaca;
  • bronchiti acute;
  • malfunzionamenti renali o epatici.

In alcuni casi il metodo può essere utilizzato con dovuti accorgimenti e precauzioni. Come ad esempio :

  • tumori maligni trattati;
  • gravidanza;
  • asma;
  • distonie neurovegetative;
  • disturbi funzionali della ghiandola tiroide, ipertiroidismo;
  • ipotensione;
  • infiammazioni croniche.

Le origini del linfodrenaggio o drenaggio linfatico: cosa va a stimolare?

Il linfodrenaggio ( chiamato anche drenaggio linfatico) è un insieme di tecniche manuali che aiuta il drenaggio della linfa all’interno dei vasi linfatici. Il linfodrenaggio viene utilizzato sopratutto nel trattamento degli edemi, che sono provocati dall’accumulo eccessivo di liquido interstiziale. Le cause di questo accumulo possono essere le più svariate e non sempre il linfodrenaggio viene utilizzato come soluzione. Il massaggio linfodrenanate va a stimolare la parte superficiale della cute senza andare a toccare le fasce muscolari. Le origini del linfodrenaggio sono antichissime, ma in occidente questa tecnica è stata ripresa da Alexander Winiwarter, chirurgo austriaco vissuto a cavallo tra i secoli XIX e XX. Le sue teorie si distinguono per queste particolari caratteristiche:

  • massaggio leggero con direzione da prossimale a distale;
  • compressione;
  • elevazione delle estremità al fine di favorire il deflusso linfatico.

Il metodo di Winiwarter diversi anni più tardi venne approfondito da Emil Vodder, il quale ebbe un grande ruolo per la diffusione e la notorietà del linfodrenaggio.

Il linfodrenaggio viene eseguito facendo dei “sfioramenti” in modo da non recare danno alle strutture dei capillari sanguigni e linfatici. È fondamentale una conoscenza dell’anatomia dell’apparato linfatico per poter effettuare correttamente le manovre nelle varie strutture all’interno del corpo. I movimenti non devono mai partire dalla periferia e arrivare verso il centro perché questo potrebbe danneggiare la zona trattata. Le manovre, che generalmente sono tre ( appoggio, spinta, rilassamento), devono essere effettuate spingendo la linfa verso gli sbocchi naturali. Questi movimenti richiedono molta lentezza.

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Ecco le tecniche del linfodrenaggio manuale: metodo Vodder e metodo Leduc

Esistono diverse scuole di linfodrenaggio. Le più conosciute sono la “scuola Vodder” e la “scuola Leduc”. La scuola Vodder nasce grazie alle teorie di Emil Vodder. Venne presentata per la prima volta a Parigi nel 1936. Emil Vodder era un dottore in filosofia, nato a Copenaghen nel 1896 e poi si era trasferito in Francia a Cannes dove svolgeva l’attività di fisioterapista. Insieme alla collaborazione della moglie Estrid creò il suo metodo, il quale venne accolto con grande entusiasmo nel campo estetico. Emil Vodder non era un medico e per questa ragione la classe medica non gli diede mai il supporto e l’approvazione necessaria.

La scuola Leduc nasce sucessivamente a quella di Vodder. Entrambe si basano sugli stessi principi ma si distinguono per la tipologia dei movimenti.

Il metodo Vodder prevede:

  • movimenti a cerchi fermi
  • movimenti a pompaggio
  • movimenti erogatori
  • movimenti rotatori

La prima fase inizia premendo con le dita sulla cute della persona e disegnando cerchi a spirale sempre più grandi. La direzione del movimento circolatorio dipende dal deflusso linfatico. Nei movimenti a pompaggio la direzione è rivolta verso il basso e le dita della mano che devono essere ben tese disegnano curve in senso ovale, mentre non si utilizzano i polpastrelli. Nei movimenti erogatori si disegnano forme a spirale ruotando il polso. Invece nei movimenti rotatori il polso viene alzato ed abbassato; allo stesso tempo appoggiando la mano sulla cute si esegue un movimento rotatorio a forma di spirale; questa tecnica viene eseguita durante la fase pressoria.

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Linfodrenaggio Leduc: su quali manovre si basa questo metodo

Il linfodrenaggio Leduc si basa su un più ristretto numero di manovre mentre le tecniche di applicazione cambiano in dipendenza del disturbo oggetto del trattamento. È necessario procedere ad un bendaggio di tipo non compressivo degli arti edematosi, partendo dalla periferia verso il centro. Due sono le manovre principali della tecnica Leduc: la manovra di richiamo e quella di riassorbimento.

La prima prevede lo svuotamento dei collettori di evacuazione ubicati a valle della zona che deve essere drenata mentre lo scopo della seconda manovra è consentire l’eliminazione delle proteine: ciò si ottiene lavorando sulle zone infiltrate con lo scopo di far penetrare i liquidi nei vasi linfatici superficiali; in questo modo la linfa viene condotta in direzione dei collettori.

Nella tecnica del linfodrenaggio è importante seguire tre principi fondamentali:

  • iniziare il trattamento dalla zona prossimale in modo da svuotare questa prima di quella distale ed affinché i liquidi di quest’ultima trovino lo spazio necessario nel momento della loro fuoriuscita.
  • Alla fine del trattamento non ci devono essere arrossamenti a livello della cute trattata
  • il linfodrenaggio non deve causare dolore.

Per eseguire in maniera corretta la tecnica del linfodrenaggio sono necessarie manualità ed esperienza. Infatti tutti i movimenti devono essere condotti nella stessa direzione dei flussi linfatici e la pressione dei movimenti esercitati sulla cute deve essere tale da non causare al paziente dolori; in questo modo alla fine della seduta terapeutica non dovrebbero presentarsi episodi di arrossamento della pelle. Inoltre è utile che il terapista adotti alcune precauzioni quali, ad esempio, mantenere una idonea temperatura confortevole dell’ambiente e delle proprie mani.

È importante che la muscolatura del soggetto sia rilassata e che tutte le zone oggetto del linfodrenaggio siano accuratamente protette. Ogni seduta inizia con movimenti pressori effettuati dall’operatore via via crescenti e si conclude con una pausa di riposo di almeno quindici minuti. Bisogna evitare di usare creme ed oli ed anzi è necessario mantenere il contatto diretto con la pelle del soggetto senza intermediazioni. In questo modo si agevola la spinta dei liquidi ristagnanti attraverso l’attrito esercitato con le mani, cosa che risulterebbe non possibile in presenza di oli che renderebbero i movimenti eccessivamente scivolosi. Tramite un movimento pressorio delle mani idoneo alle condizioni del paziente si previene il passaggio dei liquidi linfatici dalla zona tessutale ai vasi ematici ed altresì si favorisce il corretto drenaggio degli stessi.

Applicazione del linfodrenaggio in estetica

Diversi sono i campi di applicazione del linfodrenaggio nell’ambito dell’estetica; a seguito di interventi di liposuzione o di liposcultura e soprattutto nella soluzione di uno dei problemi di inestetismo che assillano maggiormente le donne e cioè la cellulite. In realtà quest’ultimo problema ha una eziologia di natura tale che pensare di poterlo risolvere con un semplice massaggio drenante è sicuramente illusorio.

Il linfodrenaggio nel caso del trattamento della cellulite è più che altro un palliativo a cui si ricorre prescindendo dal proprio stile di vita; e questo è un errore in cui cadono molte donne che il più delle volte godono di benefici di poca durata e comunque molto onerosi. Sarebbe invece auspicabile affiancare queste tecniche estetiche ad una strategia di miglioramento del proprio stile di vita.

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Kundalini: il massaggio tantra dei genitali

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Il massaggio tantrico Kundalini, in particolare, risveglia l’energia primordiale del primo chakra – collocato nella zona perineale – punto di partenza per un massaggio tantra che coinvolge anche le zone genitali, senza tuttavia escludere alcuna parte del corpo, sino a raggiungere il settimo chakra, ossia la sommità della nuca.

Durante il massaggio tantra Kundalini i chakra dovrebbero essere progressivamente purificati, così che la Kundalini – ossia l’energia primordiale – possa avere il sopravvento abbattendo ostacoli quali l’attaccamento al piacere fisico e materiale (questo si lega al rapporto sessuale visto come atto di donazione non forzatamente finalizzato all’orgasmo), nonché al nostro ego. Al momento del risveglio del Kundalini, nel ricevente di questo specifico massaggio tantra, grazie ai movimenti armoniosi e avvolgenti con cui viene massaggiato, l’intero corpo esperirà una sensazione di completo benessere e piacere totale.

L’efficacia del massaggio può essere raggiunta grazie a manipolazioni molto prolungate (anche due ore) effettuate da un operatore esperto: non cimentatevi quindi con questo massaggio senza padroneggiarne perfettamente la tecnica. Scopo del massaggio è quello di favorire il rilassamento dei muscoli adiacenti alla colonna vertebrale, per preparare il canale centrale (sushumua) ad accogliere il flusso verso l’alto dell’energia kundalini. Una volta che schiena, spalle e collo sono aperti, bisogna massaggiare vigorosamente la parte inferiore della schiena, comprese gambe, piedi e natiche, per allentare la tensione nelle estremità inferiori per agevolare la risalita di kundalini verso l’alto.

Con la parte posteriore del corpo rilassata, l’area pelvica inferiore è preparata per essere rilassata e aperta attraverso un massaggio circolare e profondo nell’area sacrale e pelvica. In questo modo si purifica la natii principale o canale astrale così che le correnti kundalini possano fluire e unirsi al Vishnu. La direzione è sempre dal basso verso l’alto. Per questo motivo, il lavoro sul corpo comincia nella parte inferiore. I centri chakra vanno aperti e bilanciari in ordine, dal basso, quindi dal muladhara chakra, verso l’altro, attraverso gli altri centri chakra fino al sahasrara. Questa apertura serve a preparare il corpo a ulteriori rilasci e movimenti di energia kundalini.

Quando la cavità pelvica inferiore inizia ad aprirsi grazie al massaggio profondo, bisogna preparare i siri dei chakra superiori con tocchi gentili lungo la spina in direzione del collo. Il chakra più alto, ajna, e l’area sahasrara che si trova sulla sommità del capo, si preparano all’apertura attraverso un bilanciamento energetico ottenuto senza il contatto con il corpo. L’apertura dei chakra successivi creerà un passaggio che permetterà alla kundalini di irradiarsi verso l’alto. Questa prima parte del massaggio, in cui il ricevente sta sdraiato col viso rivolto verso il basso, è preparatoria alla seconda, ovvero quella in cui starà sdraiato sulla schiena.

Una volta che i centri chakra sono attivati, l’energia kundalini contenuta nel chakra muldhara, posto alla base della colonna, viene delicatamente rilasciata. L’energia kundalini viene spesso chiamata “energia del serpente” perché giace inerte, arrotolata alla base dell’asse vertebrale; è statica e sigillata alla radice della colonna, appena oltre la punta dell’osso sacro. Rilasciando questa energia, si creano due forze, una centripeta (Shakti) e l’altra centrifuga (Shiva). Shakti viene indirizzata all’insù verso i chakra più alti, per completare un’unione con Shiva. la cui sorgente originaria, secondo il Tantra, è il sole. È grazie all’unione di queste due forze che si ottengono armonia e bilanciamento, secondo le antiche credenze tantriche.

Spesso la prima esperienza di rilascio di energia kundalini è deludente: difficilmente l’energia s’innalza al di sopra del primo o secondo chakra. Comunque, dopo un numero di sessioni che varia da soggetto a soggetto, avviene il rilascio dell’energia hondalini “risvegliata’: chi l’ha sperimentata la descrive come un’esperienza indimenticabile, nella quale si percepisce una sorta di fuoco liquido che scorre su lungo la sushumna, attraverso la testa e la sommità del corpo.

Vibratori e sex toys

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Quale olio usare per i massaggi?

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Lingam, il massaggio tantrico del pene

MEDICINA ONLINE TANTRA TANTRIC MASSAGE MASSAGGIO TANTRICO KUNDALINI LINGAM CHEATING TRADIMENTO AUMENTARE  SPERMA EIACULAZIONE FORZA PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VAGINA SESSULITA SESSO COPPIA AMORE  PAURA FOBIATra le varie tecniche di massaggio tantra, il Lingam è certamente il più interessante dal punto di vista di noi donne, perché regalerà al nostro partner un livello inedito di piacere. Il Lingam è, senza mezzi termini, il massaggio tantrico del pene. L’obiettivo in realtà non ha a che vedere con l’eiaculazione, bensì con la stimolazione e la presa di consapevolezza da parte dell’uomo della sua area genitale, per arrivare così a provare sensazioni intensissime e nuove.

Come farlo?

Cosa dovremmo fare se volessimo fare un massaggio tantra Lingam al nostro compagno?

  • Facciamolo sdraiare: nudi, dedichiamo qualche minuto per aiutarci nel rilassamento a occhi chiusi. Respiriamo profondamente;
  • Iniziamo il massaggio: partiamo dalle gambe, andiamo al petto e alle braccia sino a scendere al bacino con carezze lievi e allungate. Seguiamo il nostro istinto e le sue reazioni;
  • Prendiamo l’olio: dopo circa un quarto d’ora dall’inizio del massaggio tantra Lingam, prendiamo dell’olio per la zona del bacino e accarezziamo con movimenti lenti il pene. Dobbiamo lasciare al nostro partner il tempo necessario per rilassarsi, liberare le emozioni e raggiungere un elevato grado di eccitazione;
  • Focalizziamoci sulle zone erogene: aumentiamo ulteriormente l’eccitazione del nostro compagno, posticipando il momento dell’eiaculazione e innalzando così la qualità del rapporto sessuale che seguirà;
  • Il massaggio interno: introduciamo un dito nel retto del nostro compagno sino a raggiungere la prostata, a circa sette/otto centimetri dall’ano. La riconosceremo perché ha una consistenza simile a una noce. Dopo averla individuata, massaggiamola muovendo delicatamente il nostro dito avanti e indietro, con calma, delicatezza e ritmo regolare.

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Massaggio tantra: cos’è e come si fa?

MEDICINA ONLINE TANTRA TANTRIC MASSAGE MASSAGGIO TANTRICO YONI KUNDALINI LINGAM CHEATING AUMENTARE  SPERMA EIACULAZIONE FORZA PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VAGINA SESSULITA SESSO COPPIA AMORE  PAURA FOB.jpgIl massaggio tantra è una tecnica che viene dall’Oriente e che, rispetto ad altri tipi di massaggio, ha sue ben precise specificità. In particolare, l’obiettivo del massaggio tantra è di aiutare colui o colei che ne beneficia a ritrovare l’armonia attraverso, da un lato, il rilassamento e, dall’altro, l’eccitazione dei sensi. Una contraddizione, in apparenza. In realtà, più di una teoria antitetica, si tratta di una modalità “combinata” per sviluppare maggiore consapevolezza sia nel massaggiatore tantra che nel massaggiato, portandoli a un sempre maggiore controllo dei reciproci desideri e di sensazioni ed emozioni. In questo senso, probabilmente, Sting ha definito il sesso tantrico un “atto spirituale”: durante il massaggio tantra, chi effettua il massaggio dona il suo amore incondizionato al ricevente, che a sua volta si pone in una condizione di totale fiducia e abbandono nelle mani dell’esecutore.

Come abbiamo già accennato, il massaggio tantra fa riferimento a un’esperienza sensoriale, volta a entrare in contatto con la parte più profonda di sé, ascoltarla e controllarla. Non a caso il massaggio tantrico interessa il corpo umano nella sua interezza: viene accarezzato, specie nelle sue aree più sensibili e in corrispondenza dei punti energetici, cercando di portare il ricevente del massaggio al completo abbandono, in balia dei suoi sensi, insegnandogli contemporaneamente come prolungare le sensazioni di piacere ed estasi legate all’atto del massaggio tantrico. Se tutto va come dovrebbe, il massaggio tantra sblocca le energie, abbattendo limiti mentali e vincoli morali, favorendo così l’equilibrio di mente, corpo e anima.

Da questa premessa discende una conseguenza facilmente intuibile: liberando le pulsioni più intime e lasciando spazio al piacere dei sensi, non di rado in chi riceve un massaggio tantra sale progressivamente il desiderio sessuale. Questa voglia di rapporto sessuale è legata a doppio filo ai principi del massaggio tantrico, ossia alla ferma volontà di donare se stessi ancor prima di prendere, nell’ottica del rispetto e del piacere reciproci. Addirittura, il fine ultimo del rapporto sessuale che scaturisce dal massaggio tantrico non è l’orgasmo, là dove vengono privilegiati i sentimenti di entrambi i partner, lasciando volare alle massime vette desideri e fantasie. In tal modo, la coppia scopre modalità più profonde e appaganti di stare insieme. Prima di passare al prossimo paragrafo, facciamo una breve sintesi del significato della parola tantra e delle sue origini: “tantra” significa “trama”, intesa come creazione di un tessuto, come pure “rituale”; la dottrina tantrica ha iniziato ad affermarsi fra il VI e VII secolo d. C.

Quella tantrica è considerata una vera e propria filosofia vicina al buddhismo e nel tempo si è ulteriormente contaminata con altre dottrine – per esempio islamismo arabo e taoismo cinese – che l’hanno resa ciò che oggi è e che in Occidente conosciamo solo dal secolo scorso. Le pratiche tantriche intendono portare l’essere umano a livelli di esperienza superiori, raggiungendo il controllo rilassato – anche con l’aiuto del massaggio tantra, ma non solo – dei desideri e alla capacità di amare pienamente la vita. Il tantra promuove insomma la realtà dei sensi, la loro espansione in termini di percezione a fronte dell’eliminazione di tabù e pregiudizi. Conclusa la parte storico-descrittiva, andiamo a vedere qualcosa di più accattivante, ossia il massaggio tantra di coppia.

Il massaggio tantra di coppia per migliorare l’intimità

Come avremo potuto capire da quanto detto sinora, il massaggio tantra ha molto a che vedere con la coppia, con i rapporti sessuali e con il potenziamento di piacere, desideri e sensazioni. Il massaggio tantrico di coppia è una specifica forma di massaggio che ovviamente segue i principi tantra. In primis, il massaggio tantrico di coppia vuol essere una soluzione per riavvicinare una coppia che stia attraversando problemi, o che semplicemente sia oberata da stress e problemi della vita quotidiana, concentrandosi in particolare sulle affinità sessuali.

Quanto alle modalità di esecuzione, il massaggio tantrico di coppia può essere anche un massaggio tantrico in coppia: vale a dire che due partner che conoscano le tecniche tantra possono massaggiarsi a vicenda. In alternativa la coppia si può rivolgere a operatori specializzati: il massaggiatore curerà la donna, mentre la massaggiatrice seguirà l’uomo; entrambi i partner sono completamente nudi. Ci sono anche centri in cui un solo massaggiatore si occupa della coppia, che dal canto suo è chiamata a collaborare al massaggio tantra. Il massaggio tantrico di coppia si pone l’obiettivo di far conoscere meglio il proprio corpo a ciascuno dei due individui, con particolare attenzione ai desideri sessuali per aiutarli ad arrivare a concentrarsi esclusivamente sul qui e ora durante il rapporto sessuale, evitando di divagare con la mente. Quando avremo imparato ad ascoltare noi stessi, sapremo anche ascoltare l’altro costruendo così un rapporto più profondo. Pare che grazie al massaggio tantrico di coppia si possano risolvere anche problemi sessuali come eiaculazione precoce o impotenza per l’uomo, o anorgasmia e carenza di desiderio nella donna, a patto che questi disturbi non abbiano una causa fisica ma siano legati a stress e momenti particolarmente delicati della vita.

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Il massaggio Jelqing per l’allungamento del pene funziona davvero?

MEDICINA ONLINE SPERMA LIQUIDO SEMINALE PENIS VARICOCELE HYDROCELE IDROCELE AMORE DONNA PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VAGINA SESSULITA SESSO COPPIA LOVE COUPLE FRINEDS LOVPer capire cos’è il massaggio Jelqing, ti consiglio di leggere questo articolo: Esercizi per allungamento del pene (massaggio Jelqing): funzionano? Tecnica e rischi

Prima di rispondere alla domanda del titolo, è necessario capire qualcosa di più sull’anatomia del pene. Il pene è formato da tre “tubi” (i due corpi cavernosi ed il corpo spongioso, attraversato dall’uretra) che sono strutture anatomiche particolari costituite da zone di tessuto fibro-elastico che hanno la capacità di riempirsi di sangue ed espandersi virtualmente all’infinito come un “palloncino”. Ma allora perché il pene non si gonfia all’infinito? A causa della tunica albuginea.

Cos’è la tunica albuginea?
Affinché il corpo cavernoso assuma forma e rigidità tipiche dell’erezione, i corpi cavernosi sono circondati da una guaina fibrosa costituita da aminoacidi, detta “tunica albuginea” (o anche tonaca albuginea), che possiede solo il 5% di elastina, mentre il 95% di essa è costituita da collagene, ciò significa che è praticamente inestendibile: questa guaina non si estende se non quanto è consentito della sua conformazione anatomica conquistata durante lo sviluppo puberale. E’ appunto questa struttura fibrotica, pochissimo o per niente elastica, che “limita” il pene nelle sue dimensioni ed impedisce espansione ed allungamento macroscopici ulteriori dello stesso.

Quindi il pene non può essere allungato dallo jelqing?
Purtroppo no, l’allungamento che desiderate è impedito dalla tunica albuginea. Nulla può cambiare questo limite anatomico, né il jelqing, né la chirurgia, né alcun metodo attualmente conosciuto lo permette: è bene “mettersi l’anima in pace”. Come si può intuire da ciò che precedentemente detto, nulla può aumentare la lunghezza reale del pene: le tecniche attuali permettono solo di avere una maggiore lunghezza apparente. Per migliorare l’erezione e la potenza dell’eiaculazione, funzionano molto bene invece gli esercizi di Kegel (allenamento del muscolo pubococcigeo).

Il jelqing è pericoloso?
Certamente può diventarlo. Queste manovre sono portate avanti per settimane, a volte mesi, in maniera ossessiva ed esasperata, nell’infruttuoso tentativo di ottenere dei risultati. La ripetizione cronica di questo stretching, può creare tutta una serie di effetti irritativi a livello meccanico con insorgenza di problemi vascolari (infiammazioni, cioè vasculiti) oppure irritazioni dell’uretra che è il canale che porta l’urina dalla vescica all’esterno e che passa proprio sotto i corpi cavernosi, attraversando il corpo spongioso (uretriti meccaniche). Questi sono i problemi più comuni a cui si possono aggiungere, nelle manipolazioni più esasperate e maniacali, anche problemi dermatologici o addirittura anatomici e/o neurologici.

Quindi il pene non può essere allungato in nessun modo?
A tale proposito leggi questo articolo: Il pene può essere allungato o no?

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo

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