Il pene può essere allungato o no?

MEDICINA ONLINE PENE EREZIONE SPERMA LIQUIDO SEMINALE ANATOMIA EIACULAZIONE PENETRAZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE SESSO UOMO RAPPORTO SESSUALE SEX Male Genital and Rectal AnatomyE’ difficile trovare un uomo del tutto soddisfatto delle dimensioni del proprio pene; ed anche a chi è sicuro di avere delle buone misure – se fosse possibile – farebbe comodo avere “quel centimetro in più”. Per tale motivo una domanda che mi sento rivolgere da molti pazienti maschi è:

Ma il pene si può allungare in qualche modo?

La risposta scientificamente corretta è NO, o – più precisamente – non quanto l’uomo realmente vorrebbe. Esistono vari ausili come estensori e pompe a vuoto ma l’allungamento – quando si verifica – è abbastanza limitato, seppur possa essere in effetti presente. Non ci sono modi per allungare macroscopicamente (vari centimetri) la lunghezza del pene, ed anzi quasi tutte le tecniche di allungamento – se usate in modo esasperato – possono essere anche molto pericolose per la salute del vostro pene. Ci sono alcune tecniche chirurgiche (sezione del legamento sospensore e lo scollamento dei corpi cavernosi dalla sinfisi e dalle branche ossee ischio-pubiche) che non allungano il pene realmente, ma regalano una illusione di allungamento, e possono avere anche effetti collaterali molto gravi. E’ possibile effettivamente aumentare temporaneamente la circonferenza del pene con tecniche che prevedono l’impianto, al di sotto della cute dell’asta, di tessuto adiposo precedentemente aspirato o di acido ialuronico.
In alcuni casi è possibile rimuovere il grasso a livello del pube, scoprendone la base il più possibile, per regalare una maggiore lunghezza e capacità di penetrazione del pene.

Aumentare la lunghezza del pene con ausili meccanici

Esistono due tipi di strumenti per l’allungamento del pene: le pompe a vuoto e gli estensori. Le pompe a vuoto per l’allungamento penieno sono costituite da un cilindro in cui infilare il pene e di un meccanismo di pompaggio che fa espandere il pene oltre le sue normali capacità. Le pompe a vuoto, pur non fornendo guadagni macroscopici delle dimensioni, in alcuni soggetti potrebbero aumentare, anche se di poco, circonferenza e lunghezza del pene. Esempi di pompe a vuoto tecnicamente ben costruite, sono:

Un prodotto più economico, ma comunque caratterizzato da buona costruzione, è questo: http://amzn.to/2HRt3Ah

Un estensore penieno è una struttura composta da due anelli (uno da fissare alla base del pene, l’altro appena sotto il glande) uniti da aste metalliche ai lati, che vengono regolate in modo da tenere in trazione il pene, “stirandolo”, per ottenere un suo allungamento non chirurgico. Esempi di estensori tecnicamente ben costruiti, sono:

Integratori alimentari efficaci nel migliorare quantità di sperma, potenza dell’erezione e libido sia maschile che femminile

Qui di seguito trovate una lista di integratori alimentari acquistabili senza ricetta, potenzialmente in grado di migliorare la prestazione sessuale sia maschile che femminile a qualsiasi età e trarre maggiore soddisfazione dal rapporto, aumentando la quantità di sperma disponibile, potenziando l’erezione e procurando un aumento di libido sia nell’uomo che nella donna. Ogni prodotto viene periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato e testato ripetutamente dal nostro Staff di esperti:

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Allungamento del pene: i rischi delle varie tecniche

MEDICINA ONLINE ESTENSORE AUMENTARE LUNGHEZZA PENE QUANTITA SPERMA EIACULAZIONE FORZA PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE SESSULITA SESSO COPPIA AMORE ANSIA PRESTAZIONE IMPOTENZL’uso costante di mezzi e tecniche per l’allungamento del pene (massaggio jelqing, estensori, pompe a vuoto o ad acqua), può portare a vari danni – anche gravi e permanenti – alle strutture del pene, come ad esempio:

  • ferite, tagli o vesciche, a volte perdite di sangue;
  • bruciore e fastidio, anche intensi;
  • temporanea impossibilità ad avere i rapporti sessuali;
  • possibili infezioni;
  • infiammazioni del pene;
  • diminuita qualità delle erezioni;
  • ematomi visibili sulla cute del pene;
  • gonfiore locale che modifica il profilo del pene;
  • dolore durante l’erezione;
  • disfunzione erettile (impotenza) temporanea o permanente, a tale proposito leggi anche: Disfunzione erettile (o impotenza): cause, prevenzione e cure;
  • rottura del pene, a tale proposito leggi anche: Cosa accade e cosa si prova quando si frattura il pene?.

Quindi fate molta attenzione quando vi approcciate a queste tecniche di allungamento penieno, perché possono diventare anche molto pericolose per la salute del vostro pene.

Il pene può essere allungato in qualche modo?
A tale proposito leggi questo articolo: Il pene può essere allungato o no?

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Yoni: il massaggio vaginale per raggiungere il benessere psicofisico

MEDICINA ONLINE TANTRA TANTRIC MASSAGE MASSAGGIO TANTRICO YONI KUNDALINI LINGAM CHEATING AUMENTARE  SPERMA EIACULAZIONE FORZA PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VAGINA SESSULITA SESSO COPPIA AMORE  PAURA FOB.jpgIl massaggio Yoni è una antichissima tecnica tantrica che, attraverso la stimolazione delle parti intime femminili, intende portare ad un maggiore sviluppo dei sensi e della propria femminilità. La parola “Yoni” deriva dal sanscrito, significa “luogo sacro” ed è sempre stato utilizzato per fare riferimento alle parti intime femminili. Lo Yoni massage è un’esperienza che risveglia mente, corpo e spirito, un vero e proprio massaggio vaginale terapeutico, il cui obiettivo non è il raggiungimento del semplice ma un’esperienza spirituale che consente di risvegliare il piacere e di raggiungere il benessere sia fisico che psichico, liberandosi da ogni forma di tensione.

Come si fa un massaggio vaginale

Per fare un massaggio vaginale bisogna innanzitutto capire che si tratta di una stimolazione che ha lo scopo di donare piacere senza chiedere nulla in cambio. Il segreto per praticarne uno in modo perfetto è creare un vero e proprio spazio sacro, cacciando ogni forma di preoccupazione, così da liberare la mente e da godere a pieno della propria sessualità. Una volta fatto, bisogna far stendere la donna accanto a sé, farla rilassare, magari accendendo delle candele, accarezzandole i capelli, spalmandole dell’olio sul corpo, per poi arrivare solo alla fine alla stimolazione della vagina. Bisogna partire dalle labbra esterne e poi passare alle pareti interne molto lentamente, aiutandosi anche con un lubrificante. Nel caso in cui si incontrassero ancora delle zone “tese”, bisogna continuare con il massaggio, accarezzando l’area dolcemente. Una delle posizioni più comode per sperimentare un massaggio Yoni è stendersi sulla schiena con le gambe aperte, le ginocchia e dei cuscini che sostengono la parte superiore del corpo, cosa che dà alla donna la possibilità di guardare ciò che fa il partner. La persona che pratica il massaggio deve invece sedersi a gambe incrociate tra le gambe della donna. E’ importante inoltre respirare profondamente e restare con i corpi sincronizzati e in contatto, così che l’esperienza diventi ancora più intensa.

Cosa occorre per il massaggio Yoni?

L’unica cosa necessaria per praticare il massaggio Yoni in modo perfetto è liberare la mente, servendosi di un ambiente rilassante. Candele profumate, cuscini, oli essenziali, lubrificanti sono gli unici prodotti necessari per rendere l’esperienza eccitante e terapeutica. Naturalmente, dovranno essere utilizzati solo all’occorrenza, non è detto infatti che tutti ne abbiano bisogno per rilassarsi. E’ inoltre fondamentale ridurre al minimo ogni forma di conversazione e guardarsi negli occhi, così da creare maggiore intimità ed entrare in contatto con il partner ad un livello più profondo, senza servirsi delle parole.

I benefici dello Yoni massage

L’obiettivo del massaggio vaginale non è l’orgasmo, che diventa solo una conseguenza del trattamento, ma piuttosto dare alla donna la possibilità di esplorare nuove dimensioni della sessualità, permettendole di propagare la sua energia sessuale in tutto il corpo e di liberarsi dai blocchi fisici e mentali che le impediscono di trovare la serenità. Durante un massaggio Yoni, le tossine vengono espulse, così come pure le emozioni negative, come la frustrazione, la vergogna o le delusioni. In questo modo, è come se il corpo e la mente si ripulissero, permettendo di raggiungere uno stato di beatitudine, di guarigione. Come se non bastasse, gli organi sessuali cominciano a funzionare meglio, il corpo diventa più ricettivo alle stimolazioni erogene e il rapporto di coppia più soddisfacente. Non è un caso che venga consigliato a coloro che vogliono ritrovare la libido nella relazione. Secondo il Tantra, il corpo e il cuore sono collegati e solo quando riescono ad entrare in contatto ci si apre alla vita, godendo a pieno del piacere e vedendo le cose con maggiore chiarezza. Oltre ad avere effetti positivi sulla vita di coppia e sul benessere mentale, il massaggio Yoni ha anche dei benefici sul corpo. Se praticato regolarmente, riduce le tensioni emozionali, i dolori mestruali o quelli provati durante un rapporto sessuale, aumenta la sensibilità delle parti intime e la naturale lubrificazione, apre a nuovi livelli di estasi del piacere, favorendo orgasmi più intensi ed eliminando i blocchi psichici che impediscono di vivere con serenità l’attività intima. Insomma, il massaggio vaginale sembra essere un vero e proprio toccasana per la salute di corpo e mente.

Massaggio vaginale: anche Gwyneth Paltrow lo consiglia

Anche Gwyneth Paltrow sul suo blog “Goop” ha sottolineato l’efficacia di una pratica simile. Dopo il bagno di vapore vaginale per purificare le parti intime, ha spigato dove è possibile provare lo Yoni massage. L’unico inconveniente? Ogni seduta costerebbe ben 300 dollari e ci si ritrova alle prese con uno sconosciuto che massaggia la propria vagina. A questo punto, ci si potrebbe chiedere per quale motivo non si punta sulla masturbazione, che è ugualmente piacevole ma gratuita, oppure sui sex toys pensati appositamente per la stimolazione intima, la verità è che il massaggio Yoni sarebbe capace di “ripulire” la vagina dalle emozioni negative che ci rimangono bloccate, portando ad un incredibile benessere mentale e ad un orgasmo più intenso del normale.

Vibratori e sex toys

Esistono una serie di vibratori, sex toys ed indumenti, che possono essere usati per ottenere più piacere e rendere più appagante il rapporto per entrambi i partner, noi vi consigliamo questi:

Quale olio usare per i massaggi?

Per tutti i tipi di massaggi sensuali, l’uso di un olio specifico può migliorare decisamente l’esperienza di entrambi i partner, rendendo più semplice l’esecuzione da parte di chi lo effettua e creando un’atmosfera più stimolante grazie alla fragranza che sprigiona nell’ambiente. A tale scopo l’olio per massaggi assolutamente consigliato ed usato dal nostro Staff è questo: http://amzn.to/2yeMNIE, ottimo grazie alla miscela di olio essenziale di rosmarino, limone, ginepro e bergamotto su base di semi d’uva. Provatelo per una esperienza di massaggio sensuale, coinvolgente ed appagante.

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Mal di schiena in zona lombare (lombalgia): esercizi e cosa fare per il dolore

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma MAL DI SCHIENA LOMBALGIA ESERCIZI DOLORE  Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari An Pene.jpgIl mal di schiena in zona lombare, anche chiamato lombalgia, è una sindrome dolorosa localizzata a livello del rachide lombare, nella parte bassa della schiena.

Tipi di dolore in zona lombare

Il dolore percepito che può essere improvviso e lancinante oppure graduale e progressivo, acuto o cronico, intermittente o continuo, sopportabile o invalidante, e può accentuarsi od attenuarsi eseguendo determinati movimenti. Il tipo di dolore avvertito cambia da soggetto a soggetto in base alla causa che l’ha scatenato.

Cause di dolore in zona lombare

La lombalgia può essere di origine vertebrale o non vertebrale. Nel primo caso, i responsabili più accreditati sono le ernie o l’artrosi, mentre nel secondo caso il ventaglio delle possibili cause si amplia, comprendendo problemi muscolari, ginecologici e posturali, ma anche sovrappeso e abitudini di vita sbagliate. Infatti, posture scorrette, vita sedentaria e eccesso di peso possono compromettere la salute della schiena e scatenare episodi dolorosi. I più diffusi agenti eziologici della lombalgia, sono:

  • abitudini di vita scorrette (obesità, sedentarietà, postura scorretta, materasso troppo morbido);
  • ansia e stress (le tensioni si scaricano sulla schiena);
  • sport inadeguati o praticati scorrettamente;
  • traumi gravi al rachide (es. ernia discale, colpo di frusta, colpo della strega);
  • patologie della colonna vertebrale (spondilolistesi, scoliosi, sciatica).

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Cosa fare in caso di mal di schiena in zona lombare

Se il mal di schiena è di tipo secondario, cioè più che un disturbo a sé è il sintomo di un’altra patologia, com’è facilmente intuibile, sarà necessario curare la malattia scatenante. Negli altri casi, si può optare, sotto stretto controllo medico e affidandosi a professionisti qualificati, per un ciclo di massaggi e manipolazioni decontratturanti e per impacchi caldi sulla zona interessata. La cura migliore, comunque, è la prevenzione che comprende maggiore attenzione per la postura assunta, attività fisica costante e regolare, controllo del peso corporeo o alimentazione salutare. Ecco alcuni pratici consigli su cosa fare per migliorare la situazione:

  • Ridurre i carichi che gravano sulla schiena.
  • Proteggere la schiena da traumi ed evitare movimenti bruschi.
  • Praticare regolarmente sport ed attività fisica. Per porre rimedio al mal di schiena si consiglia di puntare su esercizi di tonificazione ed allungamento, da associare ad una moderata attività aerobica. Leggi anche: Lo stretching: benefici e le 6 regole per eseguirlo bene.
  • Praticare con regolarità un’attività motoria finalizzata alla riduzione del peso corporeo e al miglioramento di tono ed elasticità muscolare.
  • Irrobustire tutti i muscoli, specie dorsali, addominali e spalle. Leggi anche: Come fare gli addominali.
  • Mantenere il proprio peso ideale. Ricordiamo infatti che anche l’obesità costituisce un fattore di rischio per il mal di schiena.
  • Eseguire sempre movimenti consoni all’entità del dolore lombare, usando il buon senso.
  • Le borsette a tracolla, specie se pesanti, devono essere spostate da ambedue le parti: tenerle sempre sulla spalla destra ad esempio, può provocare un difetto posturale e alla lunga mal di schiena.
  • Indossare bretelle del reggiseno o della canottiera stabili: se non stabili possono provocare una errata tensione muscolare.
  • Bilanciare il peso tra le due braccia quando portiamo le buste della spesa: meglio due buste più leggere su ambo i lati che una sola pesante su un lato solo.
  • Sistemarsi in posizione antalgica (corrisponde alla posizione in cui si è avvertito il trauma) è un buon rimedio per attenuare il mal di schiena dipendente dal colpo della strega.
  • Evitare di chinarsi in avanti per raccogliere un oggetto ma piegare le gambe per abbassarsi.
  • Riposo assoluto per un periodo non superiore a 12-48 ore (a partire dal momento in cui si è avvertito il colpo della strega).
  • Sottoporsi a manipolazioni e massaggi decontratturanti (eseguiti da medico o fisioterapista esperto).
  • Evitare una vita stressante. Leggi anche: I nove consigli per superare lo stress del lunedì mattina.
  • Gli impacchi caldi sulla schiena possono temporaneamente alleviare il dolore.
  • Evitare quanto possibile i colpi di freddo e le correnti d’aria.
  • Se il dolore non si interrompe, recarsi dal medico che indagherà sulle cause del dolore lombare per intervenire prontamente con un trattamento specifico che curi a monte il problema e non con palliativi.

Leggi anche: Terapia con Infrarossi per il dolore

Cosa NON fare in caso di mal di schiena in zona lombare

  • Intraprendere un nuovo allenamento sportivo “fai-da-te”: se eseguiti in maniera scorretta e indisciplinata, gli sport di potenza – come il bodybuilding – possono essere molto dannosi per il rachide cervicale.
  • Mantenere una posizione scorretta a lungo.
  • Indossare spesso scarpe con tacchi alti: si consiglia di preferire calzature comode, idonee da indossare durante l’intero arco della giornata.
  • Condurre una vita stressante.
  • Riposo eccessivo: un simile atteggiamento non giova al mal di schiena, anzi può perfino peggiorare la condizione. Difatti, in condizioni di immobilità, la muscolatura tende ad indebolirsi diventando ancor più incapace di sopportare le numerose sollecitazioni a cui viene sottoposta.
  • Sforzi violenti e sollecitazioni muscolari e legamentose eccessive.
  • Atteggiamenti posturali scorretti.
  • Tecnica di sollevamento errata.
  • Iniziare terapie farmacologiche o fisioterapiche fai da te.

Leggi anche: Dolore muscolare il giorno dopo l’allenamento: cause, cure e prevenzione

Gli esercizi

Per prevenire, ma anche per alleviare, il dolore alla schiena, ci sono alcuni esercizi utili. Eccone tre facili da fare anche da sole a casa:

  1. Ginocchia al petto. Si parta con la schiena a terra, le gambe tese, per poi sollevare la gamba destra, con il ginocchio piegato da portare al petto e da stringere con le mani; ripetere con l’altra gamba, 10 volte per lato.
  2. Torsione. La partenza è da sdraiate, con la schiena a terra e le braccia aperte perpendicolari al corpo e appoggiate al suolo; piegare la gamba destra, effettuando una torsione dell’addome, verso sinistra, portando il piede a toccare il suolo. Ripetere con l’altra gamba, sempre con incrocio e torsione; effettuare 10 sessioni.
  3. Estensione. Sdraiate a pancia a terra; le braccia piegate e le mani a terra; sollevare la testa, le spalle verso l’alto, volgendo lo sguardo al cielo. Ripetere 10 volte.

Trattamenti medici

Prima di procedere con un qualsivoglia intervento medico, si raccomanda di sottoporsi ad accertamenti diagnostici volti ad individuare la causa scatenante il mal di schiena.

  • Terapie alternative:
    • Agopuntura
    • Massofisioterapia
    • Osteopatia
    • Chiropratica
    • Laserterapia
    • Elettroterapia
    • Crioterapia
  • Ossigeno-ozono terapia per il mal di schiena dipendente da ernie discali. Prevede l’introduzione di una miscela ossigeno/ozono in sede interdiscale. L’ozono infatti esercita un discreto potere antinfiammatorio riducendo la pressione discale.
  • Intervento di discectomia: quando il mal di schiena dipende da un’ernia al disco.

I migliori prodotti per la cura dei dolori articolari

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Esercizi per allungamento del pene (massaggio Jelqing): funzionano? Tecnica e rischi

MEDICINA ONLINE PENE ESERCIZI PER ALLUNGAMENTO PENE PRESA OK MASSAGGIO JELQING POMPE A VUOTO SESSO TESTICOLI PENETRAZIONE SPERMA EREZIONE UOMO METODI FUNZIONANO O NO DANNI MEDICI.jpgIl jelqing (chiamato anche “mungitura del pene” o “spremitura del pene”) è un esercizio che servirebbe, secondo i suoi estimatori, ad aumentare le dimensioni del pene (lunghezza e circonferenza). Il raggiungimento di tale scopo sarebbe causato dal forzare grandi quantità di sangue nel pene in direzione della punta del glande, aumentando la pressione interna e creando un quantità controllata di micro-lesioni nelle strutture del pene. Queste micro-lesioni dovrebbero essere – secondo le intenzioni dei “jelqers” – in gran parte riparate durante la notte, similmente a quanto avviene nella crescita muscolare.

Tecnica di massaggio jelqing

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma ESERCIZI ALLUNGAMENTO PENE JELQING PRESA OK Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Pene.png

La presa OK

L’esercizio classico consiste nell’applicare una presa OK (vedi foto) con pollice ed indice alla base del pene lubrificato e parzialmente eretto, riducendo la circolazione sanguigna, e nello spingere la presa in avanti verso il glande. Una volta che la presa ha raggiunto il glande, la stessa presa è applicata con l’ altra mano e lo stesso movimento è effettuato con questa. Il processo è ripetuto in modo continuo per un certo numero di ‘spremute’. Ogni ‘spremuta’ dovrebbe richiedere almeno tre secondi.

  1. Applicare una presa OK alla base con una mano
  2. Spremere dolcemente in avanti verso il glande
  3. Applicare una presa OK con l’ altra mano e rilasciare la prima
  4. Spremere dolcemente in avanti verso il glande
  5. Applicare una presa OK alla base con la prima mano e rilasciare la seconda

Secondo la tecnica classica, è importante che il jelqing sia preceduto e seguito dal riscaldamento, al fine di rilassare i tessuti e ridurre le chances di lesioni, che sia effettuato con il pene con un livello di erezione media e per un periodo limitato.

Il jelqing funziona?

A tal proposito leggi questo articolo: Il massaggio Jelqing per l’allungamento del pene funziona davvero?

Il pene può essere allungato in qualche modo?

A tal proposito leggi questo articolo: Il pene può essere allungato o no?

Aumentare la lunghezza del pene con ausili meccanici

Esistono due tipi di strumenti per l’allungamento del pene: le pompe a vuoto e gli estensori. Le pompe a vuoto per l’allungamento penieno sono costituite da un cilindro in cui infilare il pene e di un meccanismo di pompaggio che fa espandere il pene oltre le sue normali capacità. Le pompe a vuoto, pur non fornendo guadagni macroscopici delle dimensioni, in alcuni soggetti potrebbero aumentare, anche se di poco, circonferenza e lunghezza del pene. Esempi di pompe a vuoto tecnicamente ben costruite, sono:

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Un estensore penieno è una struttura composta da due anelli (uno da fissare alla base del pene, l’altro appena sotto il glande) uniti da aste metalliche ai lati, che vengono regolate in modo da tenere in trazione il pene, “stirandolo”, per ottenere un suo allungamento non chirurgico. Esempi di estensori tecnicamente ben costruiti, sono:

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Come aumentare le dimensioni del pene riducendo il grasso sul pube senza chirurgia

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma Ecografia Spalla Ginocchio Traumatologia Gambe Articolare Sesso Sessualità Uomo AUMENTARE DIMENSIONI PENE RIDUCENDO GRASSO PUBE SENZA CHIRURGICA Medicina Estetica Radiofrequenza Cavitazione Grasso HDSolitamente gli uomini, al contrario delle donne, si preoccupano molto poco delle adiposità localizzate del proprio corpo, ma c’è una eccezione: l’accumulo di grasso a livello del pube.

L’effetto iceberg
Il motivo di tale preoccupazione è che questo tipo di adiposità crea quello Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma Ecografia Spalla Ginocchio Traumatologia Sesso Sessualità Uomo AUMENTARE DIMENSIONI PENE RIDUCENDO GRASSO PUBE SENZA CHIRURGICA EFFETTO ICEBERG Medicina Estetica Radiofrequenza Cavitazione Grasso Anoche io chiamo “effetto iceberg”. In un iceberg la punta visibile è solo una piccola parte del ghiaccio che lo compone, mentre la maggior parte di esso giace nascosto sotto il mare, esattamente come buona parte della base del pene giace nascosta sotto il grasso pubico. Il tessuto adiposo in sede pubica determina un accorciamento visivo del pene, poiché il grasso accumulato tende a ricoprire parte della base del pene “rubando” visivamente vari centimetri ad esso. La lunghezza organica del pene non è in questo caso effettivamente più corta, ma il pene appare più corto alla vista perché parte di esso è ricoperto dal grasso. L’adipe a livello del pube non rappresenta un problema solo dal punto di vista “visivo”, ma anche funzionale dal momento che l’accumulo adiposo causa – durante il rapporto sessuale – una minore profondità di penetrazione con minore stimolazione della partner e minore soddisfazione sia dell’uomo che della donna.

Un centimetro ogni 10 kg
E’ interessante notare come mediamente, per ogni dieci chilogrammi di sovrappeso, vi sia un accorciamento penieno visibile di circa un centimetro, con relativa minore lunghezza di stimolazione sessuale. Un uomo di peso normale di, ad esempio, 70 chilogrammi che abbia una lunghezza del pene allo stato eretto di 13 centimetri, arrivando a pesare 100 chilogrammi di peso, avrebbe un pene “accorciato” di 3 centimetri: il suo pene misurerebbe solo 10 centimetri di lunghezza visibile e sessualmente utile. I restanti centimetri del pene sarebbero bloccati dal suo strato di grasso a livello del pube. Come risolvere questa situazione? Ovviamente la cosa migliore nel caso appena citato sarebbe quella di invitare il paziente a dimagrire di 30 kg, ma sappiamo che ciò è difficile da realizzare. Ecco allora che ci può venire incontro la medicina, che possiede varie armi per ridurre il grasso localizzato – in questo caso particolare il grasso pubico – scoprendo tutti i centimetri nascosti del pene e regalandogli la possibilità di una maggiore penetrazione e stimolazione della partner durante l’atto sessuale.

Come ridurre ed eliminare il grasso sul pube?
Per risolvere questo problema, tanto sentito da noi uomini, io uso una serie di tecniche non chirurgiche combinate tra loro per ottenere una riduzione del grasso localizzato a livello del pube e una riduzione della flaccidità della cute della zona. Ogni singola seduta, che dura circa un’ora, comprende una combinazione perfetta di queste quattro tecniche:

1) Cavitazione: ultrasuoni a bassa frequenza che distruggono gli adipociti (le cellule che contengono il grasso) e quindi “svuotano” il pube del grasso senza lasciare inestetiche cicatrici chirurgiche. Clicca qui per leggere il mio articolo completo sulla cavitazione.

2) Radiofrequenza monopolare: onde elettromagnetiche che agiscono sul collagene, sulla circolazione e sui fibroblasti locali, con effetto tensorio immediato: la cute del pube sarà più tonica e giovane. Clicca qui per leggere il mio articolo completo sulla radiofrequenza monopolare.

3) Massaggio linfodrenante: aiuta la circolazione locale a “smaltire” il grasso fuoriuscito dagli adipociti durante la cavitazione. I grassi rimessi in circolo saranno eliminati con le urine. Il massaggio linfodrenante nella zona pubica ha anche l’azione di migliorare la circolazione sanguigna della zona, con il piacevole risultato di avere potenzialmente migliori erezioni, più potenti e durature. La migliore ossigenazione dei tessuti penieni può inoltre portare ad un aumento della sensibilità del pene: il rapporto sessuale sarà enormemente più piacevole ed appagante. Clicca qui per leggere il mio articolo completo sul massaggio linfodrenante.

4) Applicazione di crema ad azione lipolitica: una mia speciale crema che viene applicata durante il massaggio linfodrenante e che aiuta l’eliminazione del grasso locale.

La sicurezza prima di tutto
Prima di iniziare il primo trattamento, effettuo io stesso una ecografia della zona pubica in modo da scoprire eventuali controindicazioni.

Come si svolge la seduta?
Dopo la visita generale ed una accurata anamnesi, per me necessaria per escludere eventuali controindicazioni, il paziente indossa uno speciale slip usa e getta, si stende sul lettino e scopre il pube. Successivamente inizierò con il primo trattamento (la cavitazione) per poi passare alla radiofrequenza monopolare: per entrambe le tecniche si usano opportuni manipoli che – tramite specifiche manovre – faccio passare sulla parte interessata ricoperta da un gel apparentemente simile a quelli che si usano per le ecografie (alcuni medici usano il normale gel per ultrasuoni, io invece uso uno speciale gel all’acido ialuronico che produco nel mio piccolo laboratorio e che permette di ottenere risultati migliori). Non si avverte dolore, al limite si percepisce calore nella zona trattata e si ode una specie di fischio nelle orecchie causato dagli ultrasuoni, fischio che scompare al termine della cavitazione. Eseguite queste due prime tecniche, si passa al massaggio linfodrenante con contemporanea applicazione della crema ad azione lipolitica. Alla fine della seduta il paziente si toglie il gel in eccesso e può tranquillamente tornare alle proprie attività, avvertirà solamente lieve rossore ed indolenzimento nella zona trattata per alcuni minuti. Il paziente può letteralmente fare il trattamento durante la pausa pranzo e tornare a lavoro subito dopo.

Quali sono le controindicazioni?
Le controindicazioni al trattamento sono l’ipertensione arteriosa grave non in trattamento farmacologico, l’insufficienza renale, l’insufficienza epatica. Non possono sottoporsi al trattamento i portatori di pacemaker e di protesi metalliche. Se non sei sicuro di avere o non avere queste patologie, non devi preoccuparti: tutte le controindicazioni verranno comunque escluse durante la visita medica generale, che effettuo SEMPRE PRIMA della seduta iniziale. Per questo motivo consiglio di portare – al primo incontro – le vostre analisi del sangue più recenti ed altra documentazione sul vostro stato di salute.

Il trattamento è sicuro?
Certamente si: negli anni di esperienza ho sviluppato una particolare tecnica di esecuzione che impedisce agli ultrasuoni ed alle onde elettromagnetiche di danneggiare le delicate strutture presenti nella zona. Attualmente risulto essere l’unico medico in Italia ad effettuare la riduzione del grasso pubico senza chirurgia tramite l’azione combinata delle quattro tecniche prima elencate e sono quindi il medico con più esperienza nell’uso di ultrasuoni e radiofrequenza in zona pubica, una zona estremamente delicata e sensibile e da far trattare solo a personale molto esperto.

Quante sedute sono necessarie?
Dipende molto dalla situazione di partenza del paziente e dal risultato che vuole ottenere, oltre ovviamente alla variabilità individuale. Secondo la mia esperienza posso dire che mediamente solito sono necessarie dalle 6 alle 12 sedute, con cadenza settimanale o bisettimanale.

Quando si vedono gli effetti e quanto durano?
Solitamente i risultati tendono a diventare macroscopicamente evidenti già tra la seconda e la terza seduta. Gli effetti benefici sono estremamente duraturi, ovviamente a meno che il paziente nel tempo non si alimenti con cibi ricchi di grassi: così facendo l’accumulo adiposo che era stato eliminato potrebbe naturalmente riformarsi. Per questo motivo tendo a dare al paziente dei consigli dietologici e sulla attività sportiva che dovrà seguire in modo da evitare il riformarsi dell’accumulo di grasso pubico. Dopo il trattamento completo – se il paziente segue una alimentazione ed uno stile di vita adeguato – i risultati durano tutta la vita. Se il paziente ha difficoltà ad alimentarsi in modo adeguato, si potrà procedere con una bioimpedenziometria (clicca qui per scoprire di cosa si tratta) e la formulazione di una dieta specifica per rimettersi in forma ed evitare il riformarsi in futuro dell’accumulo di grasso in sede pubica.

Aumentare gli effetti visivi di allungamento definendo i peli attorno ai genitali
Parallelamente ai trattamenti prima descritti, l’effetto visivo di allungamento penieno può ancora migliorare praticando una attenta epilazione permanente con Luce Pulsata Medicale che va ad eliminare senza fatica i peli della zona attorno ai genitali. L’epilazione non sarà di tutta la zona dei genitali, ma solo in alcune zone “strategiche” che, una volta “ripulite” dai peli, scopriranno ancor più la pelle peniena, regalando un importante e definitivo allungamento visivo del vostro pene (clicca qui se vuoi leggere il mio articolo completo sulla epilazione definitiva con Luce Pulsata Medicale).

Aumentare la lunghezza del pene con ausili meccanici

Esistono due tipi di strumenti per l’allungamento del pene: le pompe a vuoto e gli estensori. Le pompe a vuoto per l’allungamento penieno sono costituite da un cilindro in cui infilare il pene e di un meccanismo di pompaggio che fa espandere il pene oltre le sue normali capacità. Le pompe a vuoto, pur non fornendo guadagni macroscopici delle dimensioni, in alcuni soggetti potrebbero aumentare circonferenza e lunghezza del pene. Esempi di pompe a vuoto tecnicamente ben costruite, sono:

Le pompe Bathmate non sono tuttavia sempre disponibili su Amazon. Un prodotto più economico, ma comunque caratterizzato da buona costruzione, è questo: https://amzn.to/3qn4ILB
Un altra pompa peniena, ancora più economica ma comunque ben funzionante, è questa: https://amzn.to/3K7H6Ti

Un estensore penieno è una struttura composta da due anelli (uno da fissare alla base del pene, l’altro appena sotto il glande) uniti da aste metalliche ai lati, che vengono regolate in modo da tenere in trazione il pene, “stirandolo”, per ottenere un suo allungamento non chirurgico. Esempi di estensori tecnicamente ben costruiti, sono:

Integratori alimentari efficaci nel migliorare quantità di sperma, potenza dell’erezione e libido sia maschile che femminile

Qui di seguito trovate una lista di integratori alimentari acquistabili senza ricetta, potenzialmente in grado di migliorare la prestazione sessuale sia maschile che femminile a qualsiasi età e trarre maggiore soddisfazione dal rapporto, aumentando la quantità di sperma disponibile, potenziando l’erezione e procurando un aumento di libido sia nell’uomo che nella donna. Ogni prodotto viene periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato e testato ripetutamente dal nostro Staff di esperti:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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La pressoterapia per combattere cellulite e gambe pesanti

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO DONNA NUDA BELLA CORPO ESTETICA BELLEZZA FISICO MAGRAMolte persone, in particolare le donne, soffrono di pesantezza e dolorosi gonfiori a gambe e caviglie, a volte sono anche interessati gli arti superiori. Le cause principali di tali spiacevoli sensazioni sono i disturbi della circolazione venosa e linfatica: in parte dovuti a edemi/linfedemi (accumulo di liquido interstiziale e ostacolata circolazione linfatica), in parte a lipoedemi (anormale accumulo sottocutaneo di cellule adipose) che aggravano il dolore muscolare, in particolare a chi sta a lungo in piedi o cammina molto.
Per combattere queste patologie ci è venuta in aiuto la pressoterapia (anche chiamata pressomassaggio), comparsa nel mondo della medicina estetica circa 20 anni fa e considerata ancor oggi una delle terapie non invasive più efficaci per combattere patologie e inestetismi specie degli arti inferiori. L’apparecchiatura di pressoterapia si è evoluta negli anni, nella sua versione più moderna è dotata di regolazione della pressione e di programmi di pressomassaggio computerizzato adattabili alle esigenze del soggetto in trattamento. Tale tecnica ha riscosso molto successo e suscitato un interesse che è andato sempre più aumentando negli anni, dal momento che procura realmente una sensazione di benessere e leggerezza degli arti inferiori, già dalle prime applicazioni.

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La pressione facilita il drenaggio
Il massaggio, attraverso pressioni sequenziali dalla periferia degli arti verso i linfonodi, facilita enormemente il drenaggio del liquido interstiziale che “ristagna” e rende più efficienti circolazione venosa e linfatica, riducendo di conseguenza gli inestetismi che si riscontrano più frequentemente: il gonfiore determina ritenzione idrica, ipotonia dei tessuti e cellulite.
La pressoterapia può ancora essere ottimizzata dall’impiego aggiuntivo di soluzioni saline, alghe, gel o oli specifici ad azione drenante applicati sia manualmente, sia con l’ausilio di specifici bendaggi; inoltre può essere abbinata ad altri trattamenti di medicina estetica, impiegati per prevenire o attenuare le disfunzioni e gli inestetismi descritti sopra.
La pressoterapia si utilizza soprattutto per il trattamento degli arti inferiori, delle braccia e della zona addominale, parti del corpo che presentano maggiormente problemi di tipo circolatorio venoso/linfatico, in alcuni casi è opportuno abbinare alla pressoterapia anche un ciclo di massaggi specifici per migliorare la circolazione e l’ossigenazione dei tessuti, inoltre è una tecnica che viene effettuata spesso subito dopo la cavitazione medica (in modo che i grassi vengano messi nelle condizioni di essere espulsi dall’organismo dopo che la cavitazione li ha mobilitati), ricordiamo però che dopo la cavitazione, in sostituzione della pressoterapia, si può effettuare anche un massaggio linfodrenante.

Come si svolge una seduta di pressoterapia medica?
Dopo aver effettuato una visita medica generale, importante per escludere eventuali controindicazioni, faccio stendere comodamente il soggetto su un apposito lettino e gli applico l’apparecchiatura. Prima di sottoporre il paziente all’azione della macchina, io effettuo dei massaggi specifici per riattivare il suo sistema linfatico. E’ infatti molto importante che ogni seduta di pressoterapia avvenga solo dopo aver sbloccato manualmente i centri di raccolta del sistema linfatico (svuotamento delle stazioni linfonodali, partendo da quelle sopraclaveari, passando poi a quelle inguinali e terminando con quelle poplitee). Una volta eseguito tale massaggio, che ha anche una funzione “rilassante”, metto in funzione il macchinario.
Il dispositivo dispone di varie “camere” separate, che sono posizionate intorno agli arti: questi applicatori speciali a forma anatomica (gambe, stivali, brevi gambe, braccia, addominali) vengono fatti indossare al paziente a seconda degli arti da trattare e sono tenuti in parallelo e in parte sovrapposti al fine di assicurare un gradiente di pressione per evitare la stasi o i ritorni dei flussi. Le camere possono essere anche applicate sull’addome come illustrato nella foto in alto nell’articolo.
Appena il macchinario è azionato, le varie camere si gonfiano di aria in sequenza, partendo da quella più periferica fino ad arrivare alle zone centrali. Ad esempio, se sottoponiamo una gamba alla pressoterapia, la prima camera d’aria che si gonfierà sarà quella vicina al piede, la seconda sarà al polpaccio e la terza sulla coscia. Queste sequenza è specificatamente studiata sul movimento del flusso venoso e linfatico. Una volta gonfiati tutti gli applicatori il trattamento finisce svuotandole tutte allo stesso tempo, la sequenza riparte di nuovo e così via, in “rotazione”, per tutta la durata dell’applicazione. La sequenza appena citata è quella “di base”: possono esserci delle variazioni in base alle necessità del paziente.

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Durata del trattamento e prezzi
Ogni seduta dura dai 15 ai 30 minuti, a volte anche di più, a seconda delle esigenze del paziente. I benefici si apprezzano fin dalla prima seduta, tuttavia solitamente i risultati migliori si ottengono portando a termine un ciclo completo che ha durata variabile in base al paziente, solitamente il ciclo è composto da dieci o dodici sedute. Ovviamente la durata totale del trattamento dipende molto dal bisogno del paziente e dalla sua situazione di partenza. In generale, in questa sede, non posso davvero definire una durata standard della terapia, perché applico uno schema diverso basandomi sulla condizione clinica di ogni singolo soggetto. In generale una seduta singola può costare circa 30-60 euro a seconda della zona da trattare ed a seconda del professionista. Considerando che un ciclo di trattamenti è composto da circa 10 sedute, la pressoterapia non è propriamente una terapia economica, ma i risultati ci sono e non solo a livello estetico: la salute della vostra circolazione vi ringrazierà e sentirete le vostre gambe leggere e belle come non le sentivate da tempo!

Quali sono i benefici?
Progettata per migliorare la circolazione sanguigna e linfatica, la pressoterapia riduce l’edema linfatico agli arti e il gonfiore addominale, ed è indicata in caso di cattiva circolazione o per insufficienza venosa, migliorando il flusso di ossigeno lungo il corpo e alleviando il senso di dolore e di fatica alle gambe. Come già detto all’inizio di questo articolo, la pressoterapia può anche essere utilizzata in combinazione con impacchi di alghe per disintossicare, tonificare, migliorare la circolazione e aumentare il drenaggio linfatico: non è in grado però di riparare i danni strutturali (degenerazione di pareti delle vene, flebotrombosi, ecc).

Terapia linfodrenante casalinga
Vi riportiamo una lista di prodotti per una terapia linfodrenante che potete usare comodamente a casa. Se soffrite di gambe pesanti, gonfiori, cellulite e dolori agli arti inferiori, potrebbero essere un ottimo investimento per la vostra salute e la vostra bellezza:

Possibili controindicazioni
La pressoterapia è assolutamente controindicata in gravidanza, in caso di trombosi venosa profonda, di insufficienza arteriosa periferica grave, di neoplasie e di insufficienza cardiaca. Oltre alle controindicazioni assolute appena elencate ci sono una serie di controindicazioni relative a condizioni infettive locali e generali (possibili infezioni della gamba, tromboflebiti, dermatiti). Proprio per escludere eventuali controindicazioni, io effettuo una accurata visita medica di controllo prima di iniziare il trattamento, visita che può arrivare a comprendere – in alcuni casi specifici – anche una ecografia ecocolordoppler vascolare degli arti inferiori. La pressoterapia, soprattutto se condotta con parametri massimali, può avere degli effetti collaterali anche gravi: è quindi consigliabile non esagerare con i valori pressori e con la frequenza delle sedute (massimo 3 volte a settimana) e, se possibile, abbinare il massaggio linfodrenante e attività sportiva, specie se condotta in acqua. Come abbiamo visto, la pressoterapia – pur sembrando un trattamento innocuo – ha importanti controindicazioni e procedere con una seduta in presenza di esse può arrecare danni anche gravi alla vostra salute: per questo motivo deve essere sempre eseguita da personale altamente qualificato e con macchinari a norma.

Associare la pressoterapia ad altri trattamenti di medicina estetica
Il trattamento della pressoterapia può essere associato ad altri trattamenti medici estetici che vengono applicati al fine di prevenire o ridurre la cellulite e gli accumuli di cellule adipose, come ad esempio i massaggi o trattamenti con fanghi. Personalmente ritengo l’associazione “cavitazione medica più pressoterapia” uno strumento veramente eccezionale: le pazienti ne sono davvero soddisfatte!

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Via cellulite e gonfiori con il massaggio linfodrenante

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO ESTETICA MASSAGGIO LINFODRENANTE RELAX TRANQUILLITA SONNO RILASSAMENTO LINFODRENANTEIl linfodrenaggio è un massaggio dolce composto di manovre che hanno azione sulla circolazione della linfa, riducendone il ristagno che è causa di gonfiori. Il drenaggio linfatico manuale (come viene anche detto) aiuta il viaggio di questi liquidi, smuovendoli, e svolge un intervento di sblocco dei canali intasati. Esso si basa su alcuni movimenti leggeri, lenti e ripetuti, alternati a pressioni delicate. Può essere eseguito in qualsiasi zona del corpo (gambe, glutei, braccia, piedi, viso e schiena) ed è consigliato per trattamenti per insufficienza venosa, (varici), cellulite e linfedema.

Linfa
La linfa, dal latino lympha (acqua), ha un aspetto acquoso, con un leggero colore giallastro e contiene acqua, proteine, grassi, resti di cellule morte e cellule.
Le cellule dei tessuti sono immerse nel liquido interstiziale e perilinfa. Il sangue arterioso, giungendo nei capillari, lascia passare attraverso le pareti dei vasi gli elementi nutritivi, che finendo nel liquido interstiziale, alimentano le cellule dei tessuti. Quest’ultime riversano i residui nella perilinfa, che può contenere anche batteri, cellule morte e altre sostanze di scarto. In parte questo liquido viene riassorbito, con equilibrio dinamico, dai capillari venosi alimentando il flusso sanguigno relativo; il sistema linfatico serve quindi come via di eliminazione aggiuntiva, soprattutto per quegli elementi che non possono essere eliminati per via sanguigna.I linfonodi costituiscono veri e propri filtri lungo il percorso dei vasi linfatici, esercitando una funzione fondamentale immuno-difensiva come sede di produzione dei linfociti.
Dopo essere passata attraverso i tronchi linfatici, la linfa si riversa nel sistema venoso ai due lati della base del colle (Terminus). Gli edemi, o gonfiori, sono dovuti a un accumulo abnorme di liquido interstiziale, la cui causa può può essere di varia natura; il linfodrenaggio può essere di valido aiuto sia per la riduzione dell’edema, sia per la risoluzione delle conseguenze che l’edema stesso può provocare. Pertanto questa tecnica non è solo utile per scopi estetici, ma costituisce una terapia naturale, alternativa, per la soluzione di alcune patologie.

Leggi anche: E’ meglio il massaggio linfodrenante manuale o la pressoterapia?

Il linfodrenaggio per la cellulite
Il linfodrenaggio può essere effettuato con buoni risultati su qualsiasi area del corpo (braccia, viso, addome, collo, ecc) e quando è volto all’eliminazione della cellulite è praticato principalmente nella zona dei glutei e delle gambe. Tramite questa tecnica, i liquidi accumulati nel tessuto adiposo che determinano la cellulite e le relative impurità, sono spinti negli strati più profondi della pelle verso i vasi linfatici dove possono essere espulsi secondo le vie tradizionali del corpo. Il massaggio determina, inoltre, il rilassamento dei muscoli e contribuisce a creare uno stato di benessere fisico generale.

Tecniche di linfodrenaggio
Le tecniche del massaggio linfodrenante sono diverse in base al problema evidenziato dal paziente: le manualità, quindi, cambiano molto e se si vogliono avere effetti positivi è importante recarsi da un medico specializzato in linfodrenaggi o da un fisioterapista con un’adeguata manualità. È importante conoscere, infatti, la collocazione delle ghiandole linfatiche (linfonodi) ed eseguire i massaggi tenendo corso del flusso naturale della linfa. Il trattamento è molto rilassate e assolutamente indolore: non c’è bisogno di anestesia o di creme anestetiche. Esso, inoltre, non determina arrossamenti cutanei e le attività quotidiane possono essere riprese subito dopo il trattamento. Il terapista esegue i movimenti molto lentamente, con l’adeguata pressione e ripassando più volte sull’area interessata dalla cellulite (nel caso di gonfiori, i massaggi sono leggermente più delicati). La giusta pressione, inoltre, è applicata dallo specialista tenendo conto non solo del problema del paziente e dell’area da trattare, ma anche della sua età e dell’eventuale presenza di lesioni sulla cute. Per migliorare l’aderenza delle mani al corpo del paziente, inoltre, il medico specialista non usa creme o oli, in modo da manipolare adeguatamente l’area e influire sulla circolazione linfatica.

Leggi anche: Differenza tra massaggio linfodrenante e pressoterapia

Effetti del linfodrenaggio manuale
1) Effetto vegetativo: è importante che la tecnica venga eseguita con ritmo lento e monotono per provocare anche un rilassamento dei muscoli agendo sul sistema nervoso, in particolare sul parasimpatico.
2) Effetto sulla conduzione algica: se la tecnica del linfodrenaggio manuale viene esercitata correttamente, ossia con leggere pressioni continuamente variate, si eccitano cellule inibitrici che minimizzano, o addirittura estinguono, ogni sensazione dolorosa.
3) Effetto immunologico: vengono trattati tutti i linfonodi che si possono sentire con le dita. Questi come già detto, fanno parte del sistema immunitario, ossia il sistema che difende il nostro corpo da stimoli infettanti.
4) Effetto sulla muscolatura liscia dei vasi sanguigni linfatici: il linfodrenaggio manuale agisce come tonificante sulla muscolatura liscia dei vasi sanguigni, ossia nell’ambito dei capillari sanguigni si arriva ad una contrazione degli sfinteri precapillari.
5) Effetto drenante: ha un effetto rilevante sul drenaggio (= eflusso di acqua). Grazie a questa tecnica, infatti, si sottrae quota fluida dal tessuto connettivo lasso.

Leggi anche: Per dimagrire è meglio eliminare carboidrati o i grassi? L’esperimento dei due gemelli

Indicazioni
Il drenaggio linfatico manuale ha indicazioni sia in estetica, sia in medicina. Nel campo estetico, le problematiche che possono trarre beneficio da questo tipo di massaggio sono:

  • Acne
  • Cellulite
  • Cicatrici
  • Smagliature
  • Couperose
  • Dermatite periorale
  • Invecchiamento cutaneo

In campo medico si può applicare con successo per:

  • disturbi articolari;
  • disturbi extra-articolari;
  • sclerodermia;
  • apoplessia;
  • cefalee ed emicranie;
  • encefalopatie linfostatiche;
  • nevralgie del trigemino;
  • edemi in gravidanza;
  • edemi della sindrome premestruale;
  • edemi post-operatori e post-traumatici;
  • stitichezza.

Controindicazioni
Esistono casi in cui deve essere evitato il linfodrenaggio, sia perché inefficace, sia perché può essere dannoso. Il linfodrenaggio manuale va evitato in caso di:

  • infezioni acute;
  • insufficienza cardiaca;
  • flebite o trombosi;
  • gravi problemi renali o al fegato;
  • asma o bronchiti acute;
  • disturbi del basso ventre;
  • ipotensione.

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