Ernia inguinale: rimedi, intervento, donne, uomini, strozzata, cura

MEDICINA ONLINE ERNIA ADDOMINALE INGUINALE IATALE CRURALE OMBELICALE DISCO ESOFAGEA CEREBRALE CEREBELLARE TORACICA INTERNA ESTERNA PORTA SACCO CONTENUTO SCROTO TESTICOLI INTESTINO CONGENITE ACQUISITE.jpgCon “ernia” si intende la fuoriuscita di un viscere dalla cavità del corpo che normalmente lo contiene, attraverso un orifizio o un canale anatomico fisiologicamente esistente nell’organismo. L’ernia inguinale è la più comune delle ernie ed è creata dalla fuoriuscita attraverso la sua sede naturale di una piccola parte di intestino. Ciò avviene generalmente nel punto i cui si trova Continua a leggere

Legamento inguinale: anatomia e funzioni in sintesi

MEDICINA ONLINE LEGAMENTO ILEO PETTINEO COOPER BENDERELLA INGUINALE SISTEMA APPARATO MUSCOLARE MUSCOLI OSTEOSCHELETRICO PETTORALE DELTOIDE DORSALI TORACE ADDOME RETTO FEMORALE BICIPITE TRICIPITE ADDOMINALE TRAPEZIO GEMELLOIl legamento inguinale (o ligamento inguinale; anche: ligamento di Falloppio o ligamento di Poupart) si trova nella regione inguinale e risulta formato sia da fasci propri che da fasci derivanti dalla aponeurosi del muscolo obliquo esterno.

Il legamento origina dalla spina iliaca antero superiore e si porta obliquamente latero-medialmente e cranio-caudalmente (verso il tubercolo pubico) determinando alcune strutture di notevole interesse: nella sua parte media alcuni suoi fasci vanno ad inserirsi sulla eminenza ileo-pettinea formando in tal modo la lacuna dei muscoli (o lacuna neuromuscolare) lateralmente (attraverso la quale passa il muscolo ileo-psoas e il nervo femorale), e la lacuna dei vasi medialmente, attraverso cui decorrono i vasi e destinati all’arto inferiore (in senso latero-mediale: arteria e vena femorali, vasi linfatici, e un importante linfonodo detto del Cloquet o linfonodo sentinella).

Nella parte terminale esso si inserisce sulla cresta pettinea formando il legamento lacunare (del Gimbernat) e si continua nel legamento pettineo (di Cooper). Il legamento inguinale costituisce il pavimento concavo del canale omonimo e il margine superiore del triangolo femorale (di Scarpa).

Riassumendo, esso consta di:

  • una faccia superiore, che dà attacco alle fibre del muscolo obliquo interno e trasverso dell’addome e forma la parete inferiore del canale inguinale.
  • una faccia inferiore, che aderisce alla fascia dei muscoli grande psoas e iliaco. Dalla sua porzione mediale origina il legamento lacunare di Gimbernat.
  • un margine anteriore, continuazione dell’aponeurosi del muscolo obliquo esterno.
  • un margine posteriore, che aderisce alla fascia trasversale.

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Follicolite da depilazione inguinale ed alle gambe: rimedi naturali

MEDICINA ONLINE FOLLICOLITE DA DEPILAZIONE INGUINE INGUINALE COSCE GAMBE PUBE CAUSE RIMEDI NATURALI CURE.jpgLa follicolite, come suggerisce il nome stesso, è un’infezione dei follicoli piliferi di origine batterica che colpisce sia le donne che gli uomini. Il batterio che più spesso causa quest’infiammazione è lo Staphylococcus Aureus ma può essere causata anche da altri agenti, come il fungo Pityrosporum. La follicolite da depilazione è anch’essa di origine batterica e si manifesta in quanto la cute essendo continuamente sottoposta a sollecitazioni, derivanti appunto dallo strappo della ceretta o dall’uso di rasoi e lamette, si altera a livello chimico e batterico, aumentando il rischio di infezioni.

Le cause: perchè depilarsi favorisce in manifestarsi dell’infezione

La causa più frequente della follicolite, dunque, è il continuo sottoporsi a trattamenti estetici di tipo depilatorio, come la rasatura o l’estrazione del pelo con pinzetta ed epilatori elettrici. In questi casi l’infezione si presenta perché i rasoi o gli epilatori non sono stati puliti correttamente e, pertanto, i batteri che si annidavano in essi hanno dato origine alla suppurazione. Il trattamento però che più di tutti da’ origine al problema è sicuramente la ceretta, la quale ha un effetto sulla pelle molto più traumatico rispetto a qualsiasi altro trattamento estetico. Lo strappo deciso con resine calde infatti, se elimina i peli dalla radice, altera l’equilibrio della cute, che come abbiamo visto, causa stati infiammatori ed irritazioni. La follicolite da depilazione può presentarsi in tutte le zone del corpo che vengono sottoposte al trattamento e pertanto anche all’inguine, in tal caso la zona colpita è quella relativa all’interno cosce in corrispondenza del pube, e alle gambe. La follicolite da depilazione può essere di tipo superficiale o profondo:

  • Nella prima eventualità dura solo qualche giorno e tende a scomparire da sola.
  • Nella seconda, invece, è una patologia vera e propria che va curata con l’aiuto di un dermatologo, un’adeguata terapia farmacologica e può durare intere settimane.

I sintomi: come appaiono gambe e inguine affette da follicolite.

Dal punto di vista sintomatico, la follicolite si presenta come un’infiammazione della cute e dei pori piliferi. Una persona affetta da follicolite da depilazione riscontra nella zona interessata, che di solito sono le gambe o l’inguine:

  • peli incarniti: crescita sottocutanea del pelo che non riesce ad uscire in superficie;
  • accumuli di sebo, ovvero piccoli brufoli, particolarmente frequenti all’inguine;
  • pustole anche di dimensioni considerevoli: lesioni della pelle, non a carattere permanente, contenenti pus, ovvero una sostanza giallastra più o meno densa;
  • macchie sulla pelle di colore scuro;
  • forte prurito e in rari casi dolore;
  • se profonda può comportare l’instaurarsi di cicatrici. La profondità dell’infezione si denota dalla presenza corposa di pustole purulente che resistono a scomparire nell’arco di due al massimo tre giorni.

Bisogna stare poi molto attenti in quanto la follicolite da batterio o da fungo è molto contagiosa e si può trasmettere attraverso lo scambio di asciugamani, rasoi e vestiti. E’ importante sottolineare che non è contagiosa solo per gli altri ma, mediante l’uso dei nostri stessi asciugamani o rasoi utilizzati in altre parti del nostro corpo non affette da follicolite, è possibile causarne la propagazione.

Le cure: rimedi naturali e terapie mediche per sconfiggere l’infezione post depilatoria.

Dopo aver visto le cause e i sintomi che si ravvisano in presenza di follicolite da depilazione, ci apprestiamo a scoprire i rimedi sia naturali che farmacologici che possono sconfiggerla. E’ fondamentale premettere che la prima cosa da fare quando si soffre di follicolite alle gambe o all’inguine è smettere qualsiasi trattamento depilatorio poiché, anche se questo disturbo viene trattato con i dovuti rimedi, si riformerà sempre se si continua a depilare la zona irritata.

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I rimedi naturali per follicoliti ai primi stadi.

Tra i rimedi naturali, che vanno utilizzati solo nei casi in cui la follicolite sia di tipo superficiale e quindi meno grave, annoveriamo diverse erbe e piante che non solo riescono a procurare un certo sollievo dal fastidioso prurito, ma addirittura possono essere risolutive nell’eliminare il problema.

  • L’aglio è un efficace antibatterico, grazie all’allicina suo principio attivo, e può essere assunto, alla comparsa dei sintomi, sia come ortaggio mangiandone circa tre spicchi al giorno, oppure come compresse o capsule in una posologia di tre volte al dì. Ovviamente l’assunzione di aglio, soprattutto per un tempo piuttosto lungo, può comportare delle controindicazioni: cattivo odore di alito e pelle, vomito e diarrea. Non se ne consiglia l’uso in gravidanza e allattamento. Chiedere un consulto medico se si stanno assumendo dei farmaci in quanto l’aglio interagisce con alcuni tipi di essi.
  • L’echinacea è una pianta che, grazie al principio attivo definito echinacoside contenuto al suo interno, ha grandi proprietà antibiotiche capaci di contrastare le infezioni. Nel caso della follicolite da depilazione va assunta nelle dosi di una o due compresse al giorno lontano dai pasti. Non esistono particolari controindicazioni ma come in ogni cosa è meglio non esagerare con le dosi e non assumerlo se si è in stato interessante.
  • Efficace è anche l’olio essenziale di Timo che grazie al contenuto di altri oli essenziali come il carvacrolo e il timolo, svolge un’azione antibatterica. Può essere assunto per via orale, diluendo due o tre gocce in una soluzione liquida come the o camomilla oppure con un cucchiaino di zucchero o di miele, e per via topica, diluendo quattro o cinque gocce di olio essenziale in un bicchiere d’acqua nel quale immergerete una garza sterile che, strizzata, andrà applicata sulle zone colpite da follicolite per almeno venti minuti e due volte al giorno. Riguardo le controindicazioni è possibile che, in dosi eccessive, l’olio essenziale di timo possa causare vomito, diarrea, nausea e problemi nella respirazione. Non è consigliato in gravidanza e nei soggetti con disfunzioni tiroidee in quanto il timo ne compromette la funzionalità. Se si vuol essere più cauti un consiglio del proprio medico di fiducia non sarebbe male.
  • L’olio essenziale di bergamotto è, come quello di timo, un efficace antibatterico grazie alla presenza di linalolo, e può essere somministrato sia mediante impacchi che per via orale. Non è consigliata l’assunzione nei periodi estivi, se ci si reca in spiaggia per la tintarella, in quanto a causa delle furocumarine, l’olio essenziale di bergamotto crea una fotosensibilizzazione della cute con conseguente rischio di macchie e depigmentazione della pelle.
  • La malva grazie alla presenza di flavonoidi, mucillagini e tannini, esplica un’efficacia lenitiva. Il decotto ottenuto con le sue foglie e i suoi fiori è molto utilizzato in caso di infiammazioni, pruriti ed irritazioni cutanee ed anche in caso di follicolite ad uso esterno.
Decotto di malva per alleviare i sintomi della follicolite da depilazione.

Ingredienti:

  • 25 grammi di foglie e fiori essiccati di malva
  • ½ litro di acqua

Preparazione:

Lasciate bollire in un pentolino ½ litro di acqua e 25 grammi di fiori e foglie di malva per un lasso di tempo di circa 10/15 minuti. Una volta spento il fuoco, strizzate sia le foglie che i fiori per ricavarne tutti i principi, dopodiché travasate con l’aiuto di un colino per eliminare eventuali residui.

Utilizzo:

Imbevete una garza sterile e applicate sulla zona interessata, per un lasso di tempo di 20 minuti circa, almeno due volte al giorno.

I rimedi farmacologici per infezioni profonde.

Se la follicolite è più profonda e radicata i rimedi naturali non riescono a combatterla, pertanto in questi casi l’unica cura è quella di seguire un’adeguata terapia a base di farmaci antibiotici. Di solito si consigliano farmaci antibiotici il cui principio attivo è la levofloxacina. Ovviamente i farmaci vanno assunti o applicati previa prescrizione medica: è da evitare l’assunzione di antinfiammatori o antibiotici senza aver prima consultato uno specialista dermatologo, per non rischiare di arrecare più danni che benefici.

Consigli ed informazioni utili: come prevenire la follicolite provocata dalla depilazione frequente di gambe ed inguine.

Se la follicolite si ripresenta con una certa frequenza, in forma lieve, si possono mettere in atto una serie di strategie e trattamenti preventivi per cercare di arginare il fenomeno:

  • Esfoliazione: Per prevenire la comparsa dei peli incarniti, possiamo levigare la cute con un guanto di crine quando si fa la doccia, eliminando così le cellule morte e gli strati di pelle che impediscono la fuoriuscita del pelo dal bulbo. Si deve però avere l’accortezza di non passarlo per almeno 4 giorni dopo la depilazione con ceretta. Anche lo scrub è un ottimo rimedio contro i peli incarniti, ma il guanto di crine è sicuramente più indicato. Utilizzare saponi antibatterici e creme a base di acido glicolico, esfoliante, riduce le possibilità di contrarre la follicolite da depilazione con conseguente comparsa di peli incarniti.
  • L’idratazione della pelle è uno dei fattori da curare il più possibile: la depilazione infatti, specie quella con la ceretta, oltre ad eliminare i peli elimina anche lo strato superficiale della cute. Quindi più spesso ci si depila più acqua perde il nostro corpo e la pelle non essendo ben idratata, può incorrere in infiammazioni varie. È necessario quindi reidratare la pelle ogni volta che si effettua una depilazione, per compensare la perdita subita, applicando sulla parte interessata una lozione idratante o un olio, ad esempio alle mandorle che risulta essere molto nutriente.
  • Disinfezione. Poiché la follicolite altro non è che un’infiammazione è opportuno disinfettare la cute sia prima che dopo la depilazione, prima dell’applicazione della crema idratante; in questo modo si ridurrà il rischio di infezioni. Per disinfettare la pelle si può usare un detergente igienizzante per cute integra, ricordando però di non applicarlo sulla cute se lesa. In quest’ultimo caso è anche sconsigliato qualsiasi trattamento depilatorio.

Particolare attenzione è richiesta alle donne in gravidanza, periodo in cui da un lato la pelle e molto più sensibile e delicata, dall’altro, la somministrazione di farmaci come di erbe non è particolarmente indicata. Per questo sarebbe bene evitare di depilarsi con ceretta sia a caldo che a freddo, e nel caso in cui si opta per la lametta o l’epilatore elettrico accertarsi che siano ben puliti.

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Differenza tra pube e inguine

DIFFERENZA PUBE OSSO ILIACO INGUINE PUBALGIA ANATOMIA FUNZIONICon “pube” (in inglese “pubis”) si identifica una regione anatomica, sita nella parte inferiore della regione ipogastrica e osso pubico. Il pube è la porzione infero-ventrale dell’area iliaca, sostenuta da due ossa, a loro volta chiamate pube, pari e simmetriche che, unitamente all’ileo e all’ischio, concorrono a formare la cintura pelvica dei tetrapodi. I due pubi, destro e sinistro, sono uniti tra loro dalla sinfisi pubica che nelle donne si rammollisce durante la gravidanza e si rilascia durante il parto. La regione anatomica del pube, di forma triangolare, nella pubertà si ricopre di peli.

MEDICINA ONLINE DIFFERENZA PUBE INGUINE FOSSA ILIACA PUBALGIA DOLORE ADDOME SEMEIOTICA ANATOMIA FUNZIONI.jpgCon “inguine” (anche chiamato “regione inguinale”, in inglese “groin”) si identifica la porzione anteriore, laterale ed inferiore della parete addominale, corrispondente alla fossa iliaca (destra e sinistra), quindi stiamo parlando di una zona posta più in alto e più lateralmente rispetto al pube. L’inguine è delimitato dall’anca, identificato in superficie dalla piega che connette l’arto inferiore al tronco, pertanto è il corrispettivo caudale dell’ascella, alla quale è accomunato per la presenza del caratteristico gruppo linfonodale, nonché di caratteristiche cutanee comuni (in particolar modo, le ghiandole sudoripare apocrine).

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Depilazione inguine: i metodi più efficaci, indolori e sicuri

MEDICINA ONLINE FOLLICOLITE DA DEPILAZIONE INGUINE INGUINALE COSCE GAMBE PUBE CAUSE RIMEDI NATURALI CURELa ceretta è sicuramente il metodo più diffuso e di gran lunga il più efficace, sebbene all’inizio possa rivelarsi doloroso. Con la ceretta inguinale infatti, il bulbo pilifero viene strappato assieme al pelo, lasciando la pelle liscia per circa 3 settimane. Inoltre il nuovo pelo ricrescerà più morbido e sottile e sarà più facile da eliminare nelle depilazioni successive.

La crema depilatoria è totalmente indolore e permette una depilazione molto precisa. Ti consigliamo questo metodo solo se vuoi una depilazione semplice, se invece vuoi procedere a una depilazione molto sgambata evita questo metodo, poiché contiene agenti chimici che possono irritare la pelle o le mucose.

Il rasoio è sicuramente il modo più rapido e indolore per eliminare i peli superflui, tuttavia con questo metodo i peli vengono solo tagliati, non strappati insieme al bulbo come accade invece con la depilazione, quindi ricrescono piuttosto rapidamente. Se scegli di usare il rasoio, per precauzione rasati sempre sotto la doccia e solo dopo aver insaponato bene la parte interessata, per evitare di tagliarti. Rasarsi a secco è altamente sconsigliato.

Il rasoio elettrico non è particolarmente indicato per la depilazione dell’inguine, e in generale per le zone sensibili ricche di ghiandole, come ad esempio le ascelle, dunque sarebbe opportuno evitarlo. Per le parti intime, l’ideale sarebbe la cera a freddo con le strisce depilatorie, in quanto più delicata e meno invasiva della tradizionale ceretta a caldo, oltre ad essere un comodo metodo di ceretta da fare a casa. Ci sono comunque diversi metodi di depilazione fai da te, tra cui scegliere, in base alle proprie esigenze e preferenze.

In ogni caso, la ceretta inguinale resta il metodo migliorare per garantire una depilazione perfetta nelle parti intime, in quando più duratura ed efficace, anche se leggermente più dolorosa. Non bisogna scordare poi, che con la ceretta all’inguine, si evita follicolite e peli incarniti e si garantisce una ricrescita molto più lenta con conseguente indebolimento del pelo.

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Pubalgia del podista: cause, diagnosi e rimedi

DIFFERENZA PUBE OSSO ILIACO INGUINE PUBALGIA ANATOMIA FUNZIONILa pubalgia del podista è una sindrome dolorosa che può colpire sia a livello della sinfisi pubica che a livello delle inserzioni muscolo-tendinee degli adduttori e degli addominali. I principali sintomi della pubalgia del podista sono il dolore e l’impotenza funzionale. Il dolore interessa tutto il distretto inguinale dell’atleta, in particolar modo il retto addominale e gli adduttori, nella loro inserzione sul pube.
Il dolore può comparire improvvisamente durante un gesto sportivo (solitamente un cambio di direzione o un brusco scatto) e tende a scomparire con il riposo. Esistono tuttavia anche delle forme croniche, in cui il dolore tende a diventare persistente.

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Cause
Le cause principali di pubalgia del podista possono essere differenti da soggetto a soggetto, ma possiamo individuarne alcune principali:

  • Sovraccarichi eccessivi;
  • Squilibri muscolari (scarso equilibrio fra la muscolatura degli arti inferiori e quella addominale) e tendinei;
  • Microtraumi ripetuti nel tempo;
  • Allenamenti svolti in condizione di affaticamento muscolare e articolare;
  • Allenamenti svolti con intensità troppo elevate;
  • Allenamenti svolti senza il dovuto riscaldamento;
  • Utilizzo di scarpe inadeguate;
  • Infortuni precedenti non ben recuperati;
  • Sovrappeso.

Ecco alcuni dati interessanti: il 30% dei casi di pubalgia del runner è causata dal non rispetto del rapporto tra la distanza massima consigliata e suo rapporto peso/altezza dell’atleta; il 15% dei casi di pubalgia deriva da allenamenti collinari frequenti con ritmi eccessivi in discesa.
Per determinare in maniera più specifica quali possono essere i fattori principali che hanno causato questa patologia la causa scatenante di questa patologia è necessaria una attenta anamnesi e un esame posturale del soggetto. Spesso si sente dire che sport come il calcio a 5 e il podismo non vanno molto d’accordo. Basta riflettere su un dato: il 45% dei casi di pubalgia è causato dal binomio corsa-calcio. La ragione di questa affermazione è da ricercare nei ripetuti infortuni occorsi a podisti che giocano saltuariamente a calcio a 5, sport dove vengono effettuati continui cambi di direzione, scatti, brusche frenate. Gli infortuni sono connessi al fatto che la muscolatura dei maratoneti e podisti in generale è composta da fibre muscolari prevalentemente lente, poco reattive agli sforzi rapidi e intensi deve tipici del calcio a 5. I muscoli non sono quindi abituati a contrarsi e ad allungarsi velocemente per permettere i movimenti laterali e cambi di direzione. Tra i fattori scatenanti possiamo distinguere tra:

  • Fattori intrinseci: tutti quei fattori del nostro organismo che non riguardano strettamente la sfera sportiva ma la vita in generale, che dipendono dalle abitudini, dalla postura, dall’equilibrio generale del corpo;
  • Fattori Tecnici: più strettamente legati a cause sportive.

Tra i fattori intrinseci troviamo:

  • Asimmetria degli arti inferiori;
  • Appoggio del piede in pronazione o supinazione;
  • Ginocchio valgo o ginocchio varo;
  • Minor flessibilità ed elasticità a livello dell’articolazione coxo-femorale;

Tra i fattori tecnici rientrano:

  • Allenamenti su terreni non idonei;
  • Allenamenti svolti utilizzando posizioni e andature da sprinter;
  • Tecniche di corsa non corrette;
  • Allenarsi con compagni che hanno ritmi differenti dal proprio;
  • Allenamenti svolti in maniera frettolosa, senza riscaldamento o con intensità troppo elevata.

Sintomi
Il principale sintomo associato a questa patologia è uno stato di dolore che può presentarsi già nella fase iniziale del riscaldamento, per poi attenuarsi quando i muscoli si riscaldano, ma spesso persiste e non consente la prosecuzione dell’allenamento, costringendo l’atleta a fermarsi. Il quadro clinico si presenta con una dolenzia marcata in tutto il distretto inguinale dell’atleta, in particolar modo a carico del retto addominale e degli adduttori, nella loro inserzione sul pube. Il dolore al pube il più delle volte è dovuto a tensioni muscolari eccessive, squilibri di forza legati a tensioni muscolari del gruppo dello psoas, degli adduttori, del quadrato dei lombi e del medio gluteo.

Rimedi
Il trattamento della pubalgia del podista può prevedere diverse attività, tra cui:

  • riposo;
  • laserterapia;
  • tecarterapia;
  • fare esercizi di stretching con i muscoli adduttori: molte volte sono gli adduttori sono contratti e poco elastici, quindi è opportuno programmare sempre degli esercizi di allungamento muscolare;
  • assumere farmaci antinfiammatori.

Ma come spesso di dice “prevenire è meglio che curare”. L’ideale sarebbe quindi adottare una serie di accorgimenti che consentano di non arrivare a sviluppare questa fastidiosa patologia. Per esempio sarebbe opportuno:

  • allenarsi in modo intelligente, rispettando il principio della gradualità del carico di allenamento;
  • alternare momenti di carico più intenso a momenti di riposo;
  • alternare sedute di corsa, a sedute di potenziamento muscolare, in particolare addominale e degli ischio-curali;
  • fare stretching dinamico, preferendolo a quello balistico, evitando posture prima dell’allenamento e in condizioni di eccessivo affaticamento.

Parte della sintomatologia dolorosa riferita al bacino può essere prevenuta o alleviata con un trattamento mirato ed è consigliato utilizzare delle scarpe e delle solette adatte a dare dei benefici alle articolazioni del corpo.

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Come aumentare le dimensioni del pene riducendo il grasso sul pube senza chirurgia

Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma Ecografia Spalla Ginocchio Traumatologia Gambe Articolare Sesso Sessualità Uomo AUMENTARE DIMENSIONI PENE RIDUCENDO GRASSO PUBE SENZA CHIRURGICA Medicina Estetica Radiofrequenza Cavitazione Grasso HDSolitamente gli uomini, al contrario delle donne, si preoccupano molto poco delle adiposità localizzate del proprio corpo, ma c’è una eccezione: l’accumulo di grasso a livello del pube.

L’effetto iceberg
Il motivo di tale preoccupazione è che questo tipo di adiposità crea quello Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma Ecografia Spalla Ginocchio Traumatologia Sesso Sessualità Uomo AUMENTARE DIMENSIONI PENE RIDUCENDO GRASSO PUBE SENZA CHIRURGICA EFFETTO ICEBERG Medicina Estetica Radiofrequenza Cavitazione Grasso Anoche io chiamo “effetto iceberg”. In un iceberg la punta visibile è solo una piccola parte del ghiaccio che lo compone, mentre la maggior parte di esso giace nascosto sotto il mare, esattamente come buona parte della base del pene giace nascosta sotto il grasso pubico. Il tessuto adiposo in sede pubica determina un accorciamento visivo del pene, poiché il grasso accumulato tende a ricoprire parte della base del pene “rubando” visivamente vari centimetri ad esso. La lunghezza organica del pene non è in questo caso effettivamente più corta, ma il pene appare più corto alla vista perché parte di esso è ricoperto dal grasso. L’adipe a livello del pube non rappresenta un problema solo dal punto di vista “visivo”, ma anche funzionale dal momento che l’accumulo adiposo causa – durante il rapporto sessuale – una minore profondità di penetrazione con minore stimolazione della partner e minore soddisfazione sia dell’uomo che della donna.

Un centimetro ogni 10 kg
E’ interessante notare come mediamente, per ogni dieci chilogrammi di sovrappeso, vi sia un accorciamento penieno visibile di circa un centimetro, con relativa minore lunghezza di stimolazione sessuale. Un uomo di peso normale di, ad esempio, 70 chilogrammi che abbia una lunghezza del pene allo stato eretto di 13 centimetri, arrivando a pesare 100 chilogrammi di peso, avrebbe un pene “accorciato” di 3 centimetri: il suo pene misurerebbe solo 10 centimetri di lunghezza visibile e sessualmente utile. I restanti centimetri del pene sarebbero bloccati dal suo strato di grasso a livello del pube. Come risolvere questa situazione? Ovviamente la cosa migliore nel caso appena citato sarebbe quella di invitare il paziente a dimagrire di 30 kg, ma sappiamo che ciò è difficile da realizzare. Ecco allora che ci può venire incontro la medicina, che possiede varie armi per ridurre il grasso localizzato – in questo caso particolare il grasso pubico – scoprendo tutti i centimetri nascosti del pene e regalandogli la possibilità di una maggiore penetrazione e stimolazione della partner durante l’atto sessuale.

Come ridurre ed eliminare il grasso sul pube?
Per risolvere questo problema, tanto sentito da noi uomini, io uso una serie di tecniche non chirurgiche combinate tra loro per ottenere una riduzione del grasso localizzato a livello del pube e una riduzione della flaccidità della cute della zona. Ogni singola seduta, che dura circa un’ora, comprende una combinazione perfetta di queste quattro tecniche:

1) Cavitazione: ultrasuoni a bassa frequenza che distruggono gli adipociti (le cellule che contengono il grasso) e quindi “svuotano” il pube del grasso senza lasciare inestetiche cicatrici chirurgiche. Clicca qui per leggere il mio articolo completo sulla cavitazione.

2) Radiofrequenza monopolare: onde elettromagnetiche che agiscono sul collagene, sulla circolazione e sui fibroblasti locali, con effetto tensorio immediato: la cute del pube sarà più tonica e giovane. Clicca qui per leggere il mio articolo completo sulla radiofrequenza monopolare.

3) Massaggio linfodrenante: aiuta la circolazione locale a “smaltire” il grasso fuoriuscito dagli adipociti durante la cavitazione. I grassi rimessi in circolo saranno eliminati con le urine. Il massaggio linfodrenante nella zona pubica ha anche l’azione di migliorare la circolazione sanguigna della zona, con il piacevole risultato di avere potenzialmente migliori erezioni, più potenti e durature. La migliore ossigenazione dei tessuti penieni può inoltre portare ad un aumento della sensibilità del pene: il rapporto sessuale sarà enormemente più piacevole ed appagante. Clicca qui per leggere il mio articolo completo sul massaggio linfodrenante.

4) Applicazione di crema ad azione lipolitica: una mia speciale crema che viene applicata durante il massaggio linfodrenante e che aiuta l’eliminazione del grasso locale.

La sicurezza prima di tutto
Prima di iniziare il primo trattamento, effettuo io stesso una ecografia della zona pubica in modo da scoprire eventuali controindicazioni.

Come si svolge la seduta?
Dopo la visita generale ed una accurata anamnesi, per me necessaria per escludere eventuali controindicazioni, il paziente indossa uno speciale slip usa e getta, si stende sul lettino e scopre il pube. Successivamente inizierò con il primo trattamento (la cavitazione) per poi passare alla radiofrequenza monopolare: per entrambe le tecniche si usano opportuni manipoli che – tramite specifiche manovre – faccio passare sulla parte interessata ricoperta da un gel apparentemente simile a quelli che si usano per le ecografie (alcuni medici usano il normale gel per ultrasuoni, io invece uso uno speciale gel all’acido ialuronico che produco nel mio piccolo laboratorio e che permette di ottenere risultati migliori). Non si avverte dolore, al limite si percepisce calore nella zona trattata e si ode una specie di fischio nelle orecchie causato dagli ultrasuoni, fischio che scompare al termine della cavitazione. Eseguite queste due prime tecniche, si passa al massaggio linfodrenante con contemporanea applicazione della crema ad azione lipolitica. Alla fine della seduta il paziente si toglie il gel in eccesso e può tranquillamente tornare alle proprie attività, avvertirà solamente lieve rossore ed indolenzimento nella zona trattata per alcuni minuti. Il paziente può letteralmente fare il trattamento durante la pausa pranzo e tornare a lavoro subito dopo.

Quali sono le controindicazioni?
Le controindicazioni al trattamento sono l’ipertensione arteriosa grave non in trattamento farmacologico, l’insufficienza renale, l’insufficienza epatica. Non possono sottoporsi al trattamento i portatori di pacemaker e di protesi metalliche. Se non sei sicuro di avere o non avere queste patologie, non devi preoccuparti: tutte le controindicazioni verranno comunque escluse durante la visita medica generale, che effettuo SEMPRE PRIMA della seduta iniziale. Per questo motivo consiglio di portare – al primo incontro – le vostre analisi del sangue più recenti ed altra documentazione sul vostro stato di salute.

Il trattamento è sicuro?
Certamente si: negli anni di esperienza ho sviluppato una particolare tecnica di esecuzione che impedisce agli ultrasuoni ed alle onde elettromagnetiche di danneggiare le delicate strutture presenti nella zona. Attualmente risulto essere l’unico medico in Italia ad effettuare la riduzione del grasso pubico senza chirurgia tramite l’azione combinata delle quattro tecniche prima elencate e sono quindi il medico con più esperienza nell’uso di ultrasuoni e radiofrequenza in zona pubica, una zona estremamente delicata e sensibile e da far trattare solo a personale molto esperto.

Quante sedute sono necessarie?
Dipende molto dalla situazione di partenza del paziente e dal risultato che vuole ottenere, oltre ovviamente alla variabilità individuale. Secondo la mia esperienza posso dire che mediamente solito sono necessarie dalle 6 alle 12 sedute, con cadenza settimanale o bisettimanale.

Quando si vedono gli effetti e quanto durano?
Solitamente i risultati tendono a diventare macroscopicamente evidenti già tra la seconda e la terza seduta. Gli effetti benefici sono estremamente duraturi, ovviamente a meno che il paziente nel tempo non si alimenti con cibi ricchi di grassi: così facendo l’accumulo adiposo che era stato eliminato potrebbe naturalmente riformarsi. Per questo motivo tendo a dare al paziente dei consigli dietologici e sulla attività sportiva che dovrà seguire in modo da evitare il riformarsi dell’accumulo di grasso pubico. Dopo il trattamento completo – se il paziente segue una alimentazione ed uno stile di vita adeguato – i risultati durano tutta la vita. Se il paziente ha difficoltà ad alimentarsi in modo adeguato, si potrà procedere con una bioimpedenziometria (clicca qui per scoprire di cosa si tratta) e la formulazione di una dieta specifica per rimettersi in forma ed evitare il riformarsi in futuro dell’accumulo di grasso in sede pubica.

Aumentare gli effetti visivi di allungamento definendo i peli attorno ai genitali
Parallelamente ai trattamenti prima descritti, l’effetto visivo di allungamento penieno può ancora migliorare praticando una attenta epilazione permanente con Luce Pulsata Medicale che va ad eliminare senza fatica i peli della zona attorno ai genitali. L’epilazione non sarà di tutta la zona dei genitali, ma solo in alcune zone “strategiche” che, una volta “ripulite” dai peli, scopriranno ancor più la pelle peniena, regalando un importante e definitivo allungamento visivo del vostro pene (clicca qui se vuoi leggere il mio articolo completo sulla epilazione definitiva con Luce Pulsata Medicale).

Aumentare la lunghezza del pene con ausili meccanici

Esistono due tipi di strumenti per l’allungamento del pene: le pompe a vuoto e gli estensori. Le pompe a vuoto per l’allungamento penieno sono costituite da un cilindro in cui infilare il pene e di un meccanismo di pompaggio che fa espandere il pene oltre le sue normali capacità. Le pompe a vuoto, pur non fornendo guadagni macroscopici delle dimensioni, in alcuni soggetti potrebbero aumentare circonferenza e lunghezza del pene. Esempi di pompe a vuoto tecnicamente ben costruite, sono:

Le pompe Bathmate non sono tuttavia sempre disponibili su Amazon. Un prodotto più economico, ma comunque caratterizzato da buona costruzione, è questo: https://amzn.to/3qn4ILB
Un altra pompa peniena, ancora più economica ma comunque ben funzionante, è questa: https://amzn.to/3K7H6Ti

Un estensore penieno è una struttura composta da due anelli (uno da fissare alla base del pene, l’altro appena sotto il glande) uniti da aste metalliche ai lati, che vengono regolate in modo da tenere in trazione il pene, “stirandolo”, per ottenere un suo allungamento non chirurgico. Esempi di estensori tecnicamente ben costruiti, sono:

Integratori alimentari efficaci nel migliorare quantità di sperma, potenza dell’erezione e libido sia maschile che femminile

Qui di seguito trovate una lista di integratori alimentari acquistabili senza ricetta, potenzialmente in grado di migliorare la prestazione sessuale sia maschile che femminile a qualsiasi età e trarre maggiore soddisfazione dal rapporto, aumentando la quantità di sperma disponibile, potenziando l’erezione e procurando un aumento di libido sia nell’uomo che nella donna. Ogni prodotto viene periodicamente aggiornato ed è caratterizzato dal miglior rapporto qualità prezzo e dalla maggior efficacia possibile, oltre ad essere stato selezionato e testato ripetutamente dal nostro Staff di esperti:

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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