Le infezioni dei tessuti molli che coinvolgono l’epidermide, il derma, l’ipoderma e, talvolta, anche le fasce e i muscoli possono avere diversi aspetti clinici di Continua a leggere
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Differenza tra pressoterapia e mesoterapia: quale preferire?
Pressoterapia
La pressoterapia è un trattamento non invasivo che ha il fine di drenare (spostare, semplificando) il liquido linfatico dalla periferia al centro del corpo, con il principale scopo di rimetterla in circolo ed evitare che si accumuli, ciò per ridurre gli edemi periferici, migliorare la circolazione sanguigna/linfatica e migliorare l’ossigenazione dei tessuti. Tale drenaggio viene effettuato da una serie di gambali (o bracciali, se viene usata sulle braccia) che si gonfiano e si sgonfiano in modo coordinato e ritmico in modo da spingere la linfa in una data direzione, esattamente come fanno le mani dell’operatore durante un drenaggio linfatico manuale, quello che comunemente viene chiamato “massaggio linfodrenante”. Lo scopo principale della pressoterapia è quello di migliorare la circolazione e ridurre gli accumuli di liquidi che si formano tipicamente negli arti inferiori: ciò può favorire un lieve miglioramento della cellulite nelle sue fasi iniziali. Ciascun trattamento dura circa 20/30 minuti (ma il tempo varia in funzione della zona da trattare). Il sollievo determinato dall’azione drenante della pressoterapia sono avvertiti già al termine della prima seduta. I risultati “estetici” diventano macroscopici generalmente dalla quarta/quinta seduta – normalmente un ciclo di pressoterapia varia da 8 a 12. Il prezzo a seduta è generalmente molto più basso rispetto ad una cavitazione. La pressoterapia può essere effettuata sia dai medici che dalle estetiste.
Per approfondire, leggi anche:
- La pressoterapia per combattere la cellulite e come completamento alla cavitazione medica
- Sistema linfatico e linfonodi: anatomia e funzioni in sintesi
- Via cellulite e gonfiori con il massaggio linfodrenante
Mesoterapia
La mesoterapia è una tecnica medica che consiste nell’iniettare particolari farmaci (in piccole dosi e adeguatamente diluiti) in determinate zone della cute attraverso aghi sottilissimi o iniettori multipli. Tale tecnica estetica ha lo scopo di drenare i liquidi in eccesso, migliorare la resistenza della pelle e depurare il corpo. La mesoterapia consente di trattare, con buoni risultati, diverse tipologie di inestetismi estetici: adiposità locali o distrettuali, cellulite, ringiovanimento cutaneo del viso e particolari disturbi dermatologici. Durante la seduta vera e propria, si iniettano con una piccola siringa i farmaci sottopelle grazie a speciali aghi sottilissimi lunghi circa 3 mm. Per iniettare i farmaci, si usano sia aghi singoli che iniettori multipli dotati di una quantità di aghi molto maggiore (da 3 fino a 18 aghi). La seduta si svolge a livello ambulatoriale senza ulteriore anestesia: piccole dosi di anestetico, infatti, sono già contenute nel mix di farmaci iniettato. In base all’entità del problema da risolvere, possono essere necessarie diverse sedute di mesoterapia: ogni ciclo può comprendere dalle 7 alle 14 sedute che si svolgono a cadenza settimanale l’una dall’altra e successivamente, per mantenere i risultati ottenuti, possono essere effettuate sedute a cadenza mensile. Alla fine della seduta può presentarsi un lieve rossore e gonfiore, che scompaiono abbastanza rapidamente.
Per approfondire, leggi anche: Mesoterapia per trattare adiposità locali e cellulite ed ottenere il ringiovanimento cutaneo
Quale delle due tecniche fa per me?
La pressoterapia ha tali vantaggi principali rispetto alla mesoterapia:
- minore invasività;
- minore prezzo;
- meno operatore-dipendente;
- maggior senso di sollievo (le gambe appaiono meno pesanti);
- più indicata per stasi ed accumuli di liquido, specie agli arti inferiori.
La pressoterapia ha tali svantaggi principali rispetto alla mesoterapia:
- risultati raggiunti più lentamente;
- minore efficacia su cellulite, specie su quella in stadi avanzati;
- minore efficacia su accumuli di grasso.
La mesoterapia ha tali vantaggi principali rispetto alla pressoterapia:
- risultati generalmente rapidi;
- maggiore efficacia su cellulite, specie su quella in stadi avanzati;
- maggiore efficacia su rughe, lassità cutanee ed invecchiamento cutaneo;
- maggiore efficacia su accumuli di grasso.
La mesoterapia ha tali svantaggi principali rispetto alla pressoterapia:
- maggior costo;
- più operatore-dipendente;
- maggiore invasività (si usano piccole siringhe);
- minore efficacia su stasi ed accumuli di liquido.
Semplificando:
Se avete le gambe gonfie, ritenzione idrica e stasi circolatoria, preferite la pressoterapia.
Se avete invece accumuli adiposi circoscritti e cellulite, oppure rughe e lassità cutanee, allora preferite la mesoterapia (in associazione, se possibile con cavitazione MEDICA).
Nulla vieta di eseguire entrambi i trattamenti.
Leggi anche:
- Differenza tra pressoterapia e cavitazione: quale preferire?
- Differenza tra pressoterapia e radiofrequenza: quale preferire?
- Differenza tra pressoterapia e linfodrenaggio
- E’ meglio il massaggio linfodrenante manuale o la pressoterapia?
- Differenza tra massaggio linfodrenante e pressoterapia
- Linfodrenaggio manuale con metodo Vodder e Leduc: controindicazioni e tecniche
- Differenza tra massaggio drenante e massaggio linfodrenante
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- Scopri come inquadrare la tua cellulite in una delle fasi della sua evoluzione: è il primo passo necessario per contrastarla in maniera realmente efficace
- Cellulite: tutti i rimedi naturali per combatterla
- Non sono grasso: ho la costituzione robusta e le ossa grosse
- Non mangio eppure ingrasso, e se fosse ipotiroidismo?
- I dieci motivi per cui non riesci a dimagrire anche se ci provi da anni
- Insufficienza venosa e vene varicose: cause, prevenzione e trattamenti
- Rassodare il seno senza chirurgia con la Radiofrequenza Monopolare
- Linfonodi: cosa sono, come riconoscerli, quando sono pericolosi
- Linfonodo sentinella: cos’è e perché è importante in caso di cancro
- Cos’è l’edema, come e perché si forma?
- Per dimagrire è meglio eliminare carboidrati o i grassi? L’esperimento dei due gemelli
- Qual è la differenza tra arteria e vena?
- Differenza tra edema localizzato, generalizzato e sistemico
- Differenza tra edema infiammatorio, non infiammatorio, essudato, trasudato, idropisìa e idrope
- Biopsia del linfonodo sentinella: a che serve, perché è importante
- Differenza tra pressione idrostatica, oncotica ed osmotica
- Differenza tra pressione venosa centrale e periferica
- Rimuovi definitivamente le macchie cutanee in modo veloce e sicuro con la Luce Pulsata Medicale
- Qual è la giusta percentuale di grasso che dobbiamo avere nel corpo?
- Le bibite light fanno dimagrire o ingrassare?
- Aloe Vera per riattivare il metabolismo, dimagrire e combattere la cellulite
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E’ meglio il massaggio linfodrenante manuale o la pressoterapia?
Massaggio linfodrenante manuale o pressoterapia
Non esiste una risposta univoca alla domanda se sia meglio un massaggio linfodrenante o la pressoterapia. Entrambe le tecniche sono equamente efficaci nell’ottenere il drenaggio della linfa, a patto che:
- il massaggio drenante sia effettuato da un operatore esperto ed in modo corretto, con il giusto movimento e la giusta pressione;
- il macchinario usato per la pressoterapia sia di buona qualità (abbia ad esempio un numero di gambali non inferiore a 6);
- il macchinario usato sia programmato in modo adeguato dall’operatore (troppi mmHg di pressione possono danneggiare i vasi sanguigni);
- i gambali e/o i bracciali della pressoterapia siano posizionati sul corpo in modo adeguato;
- entrambe le tecniche siano effettuale solo dopo parere medico che escluda patologie particolari, ad esempio tumore maligno, infezioni, vene varicose ed insufficienza venosa grave, che controindichino il trattamento;
- entrambe le tecniche siano affiancate da un corretto stile di vita (alimentazione corretta, eliminazione del fumo di sigaretta ed adeguata attività fisica).
Da quanto detto appare dunque chiaro che, più che la scelta della metodica, è importante la scelta del professionista che la pratica e quindi la sua tecnica o la sua strumentazione. Entrambe le tecniche possono dare risultati buoni o scadenti in base a questo fattore. Infine nessuna delle due tecniche darà, da sola, risultati soddisfacenti se non vengono affiancate, come già detto prima, un corretto stile di vita.
Terapia linfodrenante casalinga
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Leggi anche:
- La pressoterapia per combattere la cellulite e come completamento alla cavitazione medica
- Differenza tra pressoterapia e linfodrenaggio
- Differenza tra massaggio linfodrenante e pressoterapia
- Linfodrenaggio manuale con metodo Vodder e Leduc: controindicazioni e tecniche
- Differenza tra massaggio drenante e massaggio linfodrenante
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- Quali sono le differenze tra la cavitazione fatta dal medico e quella fatta dall’estetista?
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- La cavitazione medica combatte cellulite, adiposità localizzate e rilassamento cutaneo
- Cavitazione medica: gravidanza ed altre controindicazioni
- Qual è la giusta percentuale di grasso che dobbiamo avere nel corpo?
- Le bibite light fanno dimagrire o ingrassare?
- Aloe Vera per riattivare il metabolismo, dimagrire e combattere la cellulite
Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Differenza tra pressoterapia e cavitazione: quale preferire?
Pressoterapia
La pressoterapia è un trattamento non invasivo che ha il fine di drenare (spostare, semplificando) il liquido linfatico dalla periferia al centro del corpo, con il principale scopo di rimetterla in circolo ed evitare che si accumuli, ciò per ridurre gli edemi periferici, migliorare la circolazione sanguigna/linfatica e migliorare l’ossigenazione dei tessuti. Tale drenaggio viene effettuato da una serie di gambali (o bracciali, se viene usata sulle braccia) che si gonfiano e si sgonfiano in modo coordinato e ritmico in modo da spingere la linfa in una data direzione, esattamente come fanno le mani dell’operatore durante un drenaggio linfatico manuale, quello che comunemente viene chiamato “massaggio linfodrenante”. Lo scopo principale della pressoterapia è quello di migliorare la circolazione e ridurre gli accumuli di liquidi che si formano tipicamente negli arti inferiori: ciò può favorire un lieve miglioramento della cellulite nelle sue fasi iniziali. Ciascun trattamento dura circa 20/30 minuti (ma il tempo varia in funzione della zona da trattare). Il sollievo determinato dall’azione drenante della pressoterapia sono avvertiti già al termine della prima seduta. I risultati “estetici” diventano macroscopici generalmente dalla quarta/quinta seduta – normalmente un ciclo di pressoterapia varia da 8 a 12. Il prezzo a seduta è generalmente molto più basso rispetto ad una cavitazione. La pressoterapia può essere effettuata sia dai medici che dalle estetiste.
Per approfondire, leggi anche:
- La pressoterapia per combattere la cellulite e come completamento alla cavitazione medica
- Sistema linfatico e linfonodi: anatomia e funzioni in sintesi
- Via cellulite e gonfiori con il massaggio linfodrenante
Cavitazione
La cavitazione è un trattamento completamente diverso dalla pressoterapia, non invasivo (pur essendo però più invasivo rispetto alla pressoterapia) finalizzato a ridurre lo spessore delle adiposità localizzate presenti in qualsiasi parte del corpo (come glutei, fianchi, pancia, braccia) attraverso l’utilizzo di ultrasuoni a bassa frequenza. Mediante tale tecnica, semplificando, gli ultrasuoni fanno “esplodere” gli adipociti, i quali rilasciano i grassi che contengono. Tali grassi vengono poi raccolti dal sistema linfatico che li convoglia al sistema sanguigno e quindi ai reni ed espulsi con l’urina. Ciascun trattamento dura circa 20 minuti (ma il tempo varia in funzione della zona da trattare) ed è importante, una volta finita la seduta, bere molta acqua ed effettuare un massaggio linfodrenante, per favorire l’azione della circolazione linfatica che dovrà trasportare i grassi cavitati, in direzione del circolo sanguigno. I primi risultati sono già visibili dalla prima seduta, ma diventano macroscopici generalmente dalla terza seduta – normalmente un ciclo di cavitazione varia da 8 a 12. Il prezzo a seduta è generalmente molto più alto rispetto ad una pressoterapia, anche perché una seduta di cavitazione solitamente comprende anche un massaggio linfodrenante. La cavitazione estetica (con frequenze al di sopra degli 80 kHz, le meno efficaci) può essere effettuata da una estetista, mentre la cavitazione medica (con frequenze al di sotto degli 80 kHz, le più efficaci) può essere effettuata per legge solo dai medici.
Per approfondire, leggi anche:
- La cavitazione medica combatte cellulite, adiposità localizzate e rilassamento cutaneo
- Quali sono le differenze tra la cavitazione fatta dal medico e quella fatta dall’estetista?
- Cavitazione medica: gravidanza ed altre controindicazioni
Quale delle due tecniche fa per me?
La pressoterapia ha tali vantaggi principali rispetto alla cavitazione:
- minore invasività;
- meno operatore-dipendente;
- minore prezzo;
- maggior senso di sollievo (le gambe appaiono subito meno pesanti);
- più indicata per stasi ed accumuli di liquido, specie agli arti inferiori.
La pressoterapia ha tali svantaggi principali rispetto alla cavitazione:
- maggiori sedute richieste;
- risultati raggiunti più lentamente;
- minore efficacia su cellulite, specie su quella in stadi avanzati;
- minore efficacia su accumuli di grasso.
La cavitazione MEDICA ha tali vantaggi principali rispetto alla pressoterapia:
- minori sedute richieste;
- risultati raggiunti più rapidamente;
- maggiore efficacia su cellulite, specie su quella in stadi avanzati;
- maggiore efficacia su accumuli di grasso.
La cavitazione MEDICA ha tali svantaggi principali rispetto alla pressoterapia:
- maggior costo;
- più operatore-dipendente;
- maggiore invasività (si sente un seppur lieve dolore, con potenze elevate e frequenze al di sotto dei 30 kHz);
- minore efficacia su stasi ed accumuli di liquido.
Semplificando:
Se avete le gambe gonfie, ritenzione idrica e stasi circolatoria, preferite la pressoterapia.
Se avete invece accumuli adiposi circoscritti e cellulite, preferite la cavitazione MEDICA con massaggio linfodrenante finale (eventualmente in associazione con la mesoterapia).
Nulla vieta di eseguire entrambi i trattamenti.
Leggi anche:
- Mesoterapia per trattare adiposità locali e cellulite ed ottenere il ringiovanimento cutaneo
- Differenza tra pressoterapia e mesoterapia: quale preferire?
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- Differenza tra pressoterapia e linfodrenaggio
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Differenza tra pressoterapia e radiofrequenza: quale preferire?
Pressoterapia
La pressoterapia è un trattamento non invasivo che ha il fine di drenare (spostare, semplificando) il liquido linfatico dalla periferia al centro del corpo, con il principale scopo di rimetterla in circolo ed evitare che si accumuli, ciò per ridurre gli edemi periferici, migliorare la circolazione sanguigna/linfatica e migliorare l’ossigenazione dei tessuti. Tale drenaggio viene effettuato da una serie di gambali (o bracciali, se viene usata sulle braccia) che si gonfiano e si sgonfiano in modo coordinato e ritmico in modo da spingere la linfa in una data direzione, esattamente come fanno le mani dell’operatore durante un drenaggio linfatico manuale, quello che comunemente viene chiamato “massaggio linfodrenante”. Lo scopo principale della pressoterapia è quello di migliorare la circolazione e ridurre gli accumuli di liquidi che si formano tipicamente negli arti inferiori: ciò può favorire un lieve miglioramento della cellulite nelle sue fasi iniziali. Ciascun trattamento dura circa 20/30 minuti (ma il tempo varia in funzione della zona da trattare). Il sollievo determinato dall’azione drenante della pressoterapia sono avvertiti già al termine della prima seduta. I risultati “estetici” diventano macroscopici generalmente dalla quarta/quinta seduta – normalmente un ciclo di pressoterapia varia da 8 a 12. Il prezzo a seduta è generalmente molto più basso rispetto ad una cavitazione. La pressoterapia può essere effettuata sia dai medici che dalle estetiste.
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Radiofrequenza
La radiofrequenza è un innovativo trattamento di medicina estetica che si basa sul principio della cessione di calore. È una procedura di rimodellamento semplice e veloce, non invasivo e indolore: grazie ad una manopola particolare vengono trasmesse onde elettromagnetiche sul tessuto da trattare, che restituiscono una sensazione di calore al paziente. L’effetto principale di tali onde è quello di favorire l’afflusso sanguigno e stimolare la formazione di nuovo collagene, con l’effetto di rendere la cute più tesa, vitale e compatta, per tale motivo la radiofrequenza è molto usata per lassità cutanee e rughe, ma migliora anche la cellulite, specie negli stadi iniziali e medi. La radiofrequenza è uno strumento innocuo, ma solo se usato da mani capaci! Nel caso opposto si possono verificare dei danni ai tessuti. Proprio per questo motivo il Ministero della Salute ha vietato per legge alle estetiste di effettuare trattamenti di radiofrequenza ad alta potenza (oltre i 50 W e frequenza di uscita a 0,3 MHz), permettendo loro solo l’uso di strumenti a bassa potenza (massimo 50 W e 0,4 MHz). Tali strumenti a bassa potenza, usati dalle estetiste, hanno un effetto minore rispetto a quello che per legge può usare solo il medico. Le sedute di radiofrequenza durano generalmente 20/30 minuti ed un protocollo completo consta di circa 8/10 sedute, ma questi numeri sono indicativi perché molto dipende dalla situazione estetica di partenza e dalla zona da trattare.
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Quale delle due tecniche fa per me?
La pressoterapia ha tali vantaggi principali rispetto alla radiofrequenza:
- minore prezzo;
- meno operatore-dipendente;
- maggior senso di sollievo (le gambe appaiono meno pesanti);
- più indicata per stasi ed accumuli di liquido, specie agli arti inferiori.
La pressoterapia ha tali svantaggi principali rispetto alla radiofrequenza:
- minore efficacia su cellulite, specie su quella in stadi avanzati;
- minore efficacia su accumuli di grasso.
La radiofrequenza ha tali vantaggi principali rispetto alla pressoterapia:
- risultati generalmente più rapidi;
- maggiore efficacia su cellulite;
- decisamente maggiore efficacia su rughe, lassità cutanee ed invecchiamento cutaneo.
La radiofrequenza ha tali svantaggi principali rispetto alla pressoterapia:
- maggior costo;
- più operatore-dipendente;
- maggiore invasività (il calore può essere lievemente fastidioso per alcuni);
- minore efficacia su stasi ed accumuli di liquido.
Semplificando:
Se avete le gambe gonfie, ritenzione idrica e stasi circolatoria, preferite la pressoterapia.
Se avete invece rughe e lassità, oppure cellulite, allora preferite la radiofrequenza. In caso di rughe/lassità, si può associare anche la mesoterapia; in caso di cellulite si può associare anche pressoterapia e cavitazione MEDICA).
Nulla vieta di eseguire entrambi i trattamenti.
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- Non sono grasso: ho la costituzione robusta e le ossa grosse
- Non mangio eppure ingrasso, e se fosse ipotiroidismo?
- I dieci motivi per cui non riesci a dimagrire anche se ci provi da anni
- Insufficienza venosa e vene varicose: cause, prevenzione e trattamenti
- Linfonodi: cosa sono, come riconoscerli, quando sono pericolosi
- Linfonodo sentinella: cos’è e perché è importante in caso di cancro
- Cos’è l’edema, come e perché si forma?
- Per dimagrire è meglio eliminare carboidrati o i grassi? L’esperimento dei due gemelli
- Qual è la differenza tra arteria e vena?
- Differenza tra edema localizzato, generalizzato e sistemico
- Differenza tra edema infiammatorio, non infiammatorio, essudato, trasudato, idropisìa e idrope
- Biopsia del linfonodo sentinella: a che serve, perché è importante
- Differenza tra pressione idrostatica, oncotica ed osmotica
- Differenza tra pressione venosa centrale e periferica
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- Qual è la giusta percentuale di grasso che dobbiamo avere nel corpo?
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Mangiare senza sale fa dimagrire o ingrassare?
Mangiare senza sale fa dimagrire o ingrassare? La risposta esiste: sì, aiuta a perdere peso, ma non è l’unico a dover essere limitato nella nostra dieta, considerato che c’è anche lo zucchero – molto pericoloso per la linea -, cibi spazzatura e quelli in scatola, grassi. Chi ha iniziato già a seguire seriamente una dieta ipocalorica sa bene che deve evitare di usare condimenti super-calorici per i propri piatti, evitando soprattutto di aggiungere tonnellate di sale e olio. Oltre a fare attenzione a quello che si mette in tavola, bisogna auto-convincersi che, per raggiungere il proprio peso forma e un fisico per niente flaccido, lo sport non deve mancare almeno tre giorni a settimana.
Ma perché il sale fa ingrassare?
Più che ingrassare, fa aumentare i chili sulla bilancia e c’è un motivo per cui ho fatto questa distinzione, una leggera sfumatura: il sale non genera massa grassa (quindi non fa ingrassare), ma provoca un accumulo di liquidi per via della sua capacità di legare le molecole di acqua e questo porta alla ritenzione idrosalina, pericolosa per chi soffre di cellulite, difficile da eliminare del tutto (ma non impossibile). Assumere troppo sale fa male alla salute, oltre che al peso-forma: l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha affermato che mangiare quattro o cinque volte sale durante tutto l’arco della giornata porta ad avere pressione alta, tumore allo stomaco, osteoporosi, problemi ai reni e al cuore, seri disturbi alla vista. C’è chi crede che mangiare senza sale fa male alla tiroide, ma anche per chi soffre di problemi tiroidei deve stare molto attento ai grammi di sale da utilizzare in cucina.
Quanti grammi da assumere ogni giorno?
Uomini e donne, in media, assumo tra gli 8 e i 10 grammi di sale. Troppi! L’ideale sarebbe usare 2 massimo 3 grammi di sale nei propri piatti, non di più, evitando così di aumentare il rischio delle malattie sopraccitate. Diminuendo notevolmente il sale, diminuisce anche il peso: senza troppo sale, l’organismo riesce a perdere persino 2 chili dopo quattro giorni e ciò è dovuto alla risoluzione della ritenzione idrosalina. In un mese, si possono abbattere anche 6 chili, se ovviamente a queste accortezze vengono affiancate attività sportive da svolgere regolarmente: anche una semplice passeggiata ha i suoi benefici!
Mangiare senza sale fa dimagrire: quello che devi sapere
- Il sale non deve mai mancare nella nostra dieta perché il sodio svolge un’azione importante per il nostro organismo: allevia i dolori reumatici, rende più attivo il cervello, evita i crampi muscolari;
- Mangiare con poco sale si dimagrisce davvero perché si evita la ritenzione idrosalina;
- Per perdere peso bisogna limitare sale, zucchero, grassi e cibi spazzatura;
- Lo sport è fondamentale per dimagrire, non solo la riduzione del sale;
- Il sale può provocare malattie cardiovascolari, osteoporosi e tumore allo stomaco;
- Bisogna assumere all’incirca 3 g di sale al giorno;
- Riducendo il sale, si possono perdere anche sei chili in un mese.
Leggi anche:
- Le fragole fanno ingrassare o dimagrire? Quante calorie hanno?
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Cellulite: tutti i rimedi naturali per combatterla
La cellulite è un disturbo che interessa l’ipoderma, un tessuto al di sotto del derma di natura prevalentemente adiposa. E’ un tessuto attivo in relazione al legame tra il suo metabolismo e il bilancio calorico, chiaramente maggiore è il bilancio calorico rispetto al metabolismo maggiore sarà la deposizione di grassi.
La cellulite è incredibilmente democratica, e interessa praticamente tutte le donne. Chi è più robusta avrà delle zone adipose molto più marcate ed estese ma anche le longilinee presentano spesso zone adipose nei fianchi e sul sedere. Non tutto il grasso però è cellulite: è necessario fare una sostanziale differenza tra il grasso localizzato e la cellulite vera e propria, che in molti casi tendono ad essere confusi. In casi di cellulite lieve la superficie cutanea si presenta abbastanza regolare e molto liscia esattamente come accade nei casi di grasso localizzato, nel caso di celluliti più marcate il tessuto dermico che ha ormai perso molta elasticità si presenta ruvido, irregolare e pieno di avvallamenti. E’ piuttosto frequente l’insorgere di cellulite quando già esistono zone colpite da grasso localizzato.
La zona dei fianchi e la regione esterna della coscia sono le zone più colpite da questo inestetismo e in molti casi la pelle a buccia d’arancia si espande anche sulle natiche che tendono a presentarsi molli e flaccide e sulla coscia posteriore. In alcuni casi la zona adiposa si manifesta anche sotto le braccia e sulle spalle specialmente per chi è un po’ in sovrappeso.
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Esistono tre tipi di cellulite differenti: compatta, molle, edematosa. La cellulite compatta colpisce anche ragazze molto giovani, soggetti in buone condizioni fisiche e con una muscolatura tonica. Interessa soggetti obesi o lievemente in sovrappeso ma può anche comparire nei magri.
Il tessuto dermico è poco elastico e molto secco e spesso si associa alla formazione di smagliature, colpisce generalmente la zona esterna della cosce e la regione dei glutei. Può con il tempo trasformarsi in cellulite molle che compare quasi esclusivamente all’interno delle cosce e delle braccia e colpisce in genere le donne di mezza età ma può presentarsi anche in soggetti giovani affetti da cellulite compatta oppure sottoposti a continue variazioni di peso. La cellulite edematosa si manifesta in associazione con quella compatta ed è legata a problemi di circolazione degli arti inferiori, colpisce infatti la zona della gamba tra il ginocchio e la caviglia.
Curare la cellulite non è una cosa per niente facile, le cure sono spesso lunghe ed estenuanti, è più opportuno cercare di conoscerne le cause e poterla così prevenire in tempo. La formazione di cellulite può essere favorita da diversi fattori e sembra perfino che questo inestetismo sia perfino di origine ereditaria, legato sia a fattori generici sia allo stile di vita e alle abitudini alimentari familiari. Squilibri ormonali che interessano le giovani donne nella fase della pubertà caratterizzata spesso da irregolarità mestruali che favoriscono la formazione o l’accentuazione della cellulite.
Anche in gravidanza si presentano particolari situazioni ormonali che associate a vita sedentaria, stitichezza e al rallentamento della circolazione sanguigna possono agevolarne la formazione. Anche certe sostanze, quali acido urico e ossalico che entrano in gioco nei casi di problemi reumatici posso irritare il tessuto connettivo e agevolare la formazione di tessuti adiposi. Perfino lo stress e l’uso di scarpe molto alte o strette nelle punte e capi di abbigliamento molto attillati possono favorirne la formazione a causa di una cattiva circolazione del sangue.
Perfino alcuni farmaci fra cui il cortisone che aumenta la ritenzione di liquidi e la pillola anticoncezionale che provoca modificazioni ormonali può favorire il formarsi della buccia d’arancia. Favorita inoltre anche il fumo che facilita l’accumulo di tossine e sostanze nocive che impediscono il regolare nutrimento delle cellule, la pelle a buccia d’arancia colpisce sia oggetti giovani che meno giovani.
Cellulite e alimentazione
Alla base di qualsiasi trattamento, sia esso invasivo, intensivo o naturale, deve esserci una sana e corretta alimentazione. Seguire un regime alimentare non implica necessariamente mettersi a dieta ma limitare determinati cibi ricchi di grassi o molto conditi che trattengono l’acqua nell’organismo. Avere la pelle a buccia d’arancia non significa essere in sovrappeso, la cellulite come è noto colpisce sia i magri che gli obesi, sia i longilinei che i soggetti in sovrappeso.
L’alimentazione deve arricchirsi di cibi poveri d’acqua o comunque che aiutino l’organismo ad eliminare i liquidi in eccesso, bisogna inoltre limitare il consumo di cibi ricchi di sodio quali insaccati, cibi in scatola, surgelati, piatti pronti e salse e ridurre infine il sale. E’ consigliati mangiare molta frutta e verdura e bere molto per stimolare la diuresi.
Chi è abbastanza in forma e non ha grossi problemi di sovrappeso deve semplicemente seguire qualche piccola regola a tavola:
a) Consumare molta frutta preferibilmente lontano dai pasti, non va assolutamente mangiata alla fine del pasto perché provoca fermentazioni intestinali
b) Limitare cibi molto conditi o salati, è opportuno condirli con olio extra vergine di oliva a crudo
c) Limitare cibi dannosi per la flora intestinale quali cioccolata, zuccheri e dolciumi, dannosi per l’intestino.
d) Gli zuccheri adatti al nostro organismo vengano assimilati tramite legumi e cereali (polisaccaridi)
e) Il latte non deve essere associato a nessun’altro alimento quale biscotti o cereali
f) Evitare di bere bevande troppo calde o troppo ghiacciate
g) Masticare bene e lentamente
h) Consumare preferibilmente cibi biologici quando possibile
i) Mangiare almeno tre ore prima di andare a dormire
- Ci sono inoltre cibi da limitare moltissimo o comunque da consumare molto occasionalmente: Insaccati (salame, salsiccia, mortadella, porchetta) – Carni rosse – Cibi affumicati e conservati – Pizze e Focacce – Grissini e Cracker – Frutta secca e sciroppata – Panna e salse – Alcolici e birre molto zuccherate o gassate – Formaggi grassi o stagionati – Cibi fritti – Dolci.
- Ci sono invece dei cibi “anticellulite” che aiutano l’organismo a prevenirla e a curarla: Latte e yogurt magro – Pesce – Pollo e Tacchino – Tisane non zuccherate – Frutta – Ortaggi e Legumi.
- Consumare inoltre con moderazione: Pasta e pane – Formaggi freschi – Affettati magri (bresaola, prosciutto crudo) Olio d’oliva – Sale da cucina.
- Qualsiasi trattamento anticellulite e un’alimentazione sana devono essere associati a una costante attività fisica che contribuirà a dare tono alle regioni cutanee affette da cellulite.
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Cosmetici e rimedi naturali contro la cellulite
Per tenerla sotto controllo si possono benissimo utilizzare prodotti cosmetici o rimedi naturali. La cosmesi non sarà risolutiva come tutti gli altri trattamenti, ma permette di migliorare i tessuti e cercare comunque un miglioramento attraverso l’associazione di creme e rimedi naturali. Questi prodotti possono essere acquistati sia in farmacia e parafarmacia che in profumeria, alcuni di questi articoli spesso hanno un costo non indifferente specialmente quelli prodotti da case farmaceutiche. Esistono creme, capsule, bende, il cui risultato non è immediato ma viene pianificato nell’arco di 3 o 4 mesi, il farmacista vi consiglierà in base all’ampiezza della zona da trattare e alla gravità del problema.
Moltissimi sono i marchi di cosmetici che propongono prodotti anti cellulite, tra i quali i più utilizzati sono le creme specifiche. Per i marchi di fascia alta i prezzi oscillano tra i 30 e i 50 Euro, mentre i brand più economici – che spesso si trovano anche al supermercato – propongono fasce di prezzo comprese tra i 10 e i 20 Euro. E’ possibile inoltre acquistare prodotti abbastanza economicipresso erboristerie e parafarmacie.
Bisognerebbe inoltre associare a questi trattamenti quei rimedi naturali che aiutino i trattamenti cosmetici a combattere la cellulite, di solito semplici gesti di bellezza. E’ utile, ad esempio, utilizzare durante il bagno o la doccia unguanto di crine che aiuti a stimolare la circolazione, sfregando lentamente ma insistentemente sulle zone in cui è maggiormente localizzata la cellulite.
Concedersi ogni tanto un bagno turco o una sauna idonee per l’eliminazione delle tossine, oppure prepararsi più semplicemente un bagno salato in casa, seguendo le istruzioni:
Versare in un contenitore
– sale marino integrale,
– 10 gocce di olio essenziale di cipresso,
– 10 gocce di limone
– 10 gocce d’essenza di geranio.
Mescolare il tutto con cura, chiudere e lasciare a riposo per qualche giorno. Una volta pronto, effettuare un massaggio su tutto il corpo con un guanto di crine, seguito da una doccia tiepida, poi immergetevi per circa 20 minuti in un bagno, in cui precedentemente avevate versato il preparato.
E’ possibile inoltre prepararsi degli oli per i massaggi, ecco una ricetta semplice e pratica:
– 8 cucchiai di olio d’oliva.
– 20 gocce di limone
– 2 cucchiai di succo di pompelmo
Mescolare il tutto per qualche minuti e poi applicarlo e massaggiarlo lentamente.
Esistono inoltre anche piante ed erbe naturali che aiutano a combattere la ritenzione idrica, come la centella asiatica da acquistare in erboristeria sottoforma di infuso, oppure in farmacia in capsule più costose ma pratiche.
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Cibi drenanti contro ritenzione idrica e gonfiore intestinale
La ritenzione idrica è causata dal fatto che il nostro corpo trattiene acqua in eccedenza per una serie di motivi, come il mangiare troppo sodio, ma anche lo stare in piedi a lungo, in luoghi caldi, così come l’uso di alcuni farmaci, o come la sindrome premestruale nelle donne ancora fertili o la menopausa in donne più avanti con gli anni. Può anche essere il risultato di una grave condizione medica, coinvolgendo organi importanti come reni, cuore, e fegato, così come il sistema linfatico. Le donne presentano un rischio alto di ritenzione idrica anche, a causa della fluttuazione dei livelli ormonali. Ecco una lista di alcuni alimenti che possono essere utili per diminuire la ritenzione idrica:
Cipolle
Ricche di vitamine e di potassio, le cipolle svolgono un’azione diuretica sull’organismo. Inoltre sono utilissime per l’apparato urinario, poiché combattano moltissime infezioni.
Consiglio: un grande vantaggio di questo alimento è quello di poter essere consumato, a piccole dosi, molto frequentemente. Cerca quindi di aggiungere le cipolle anche ad ogni pasto, crude in insalata o cotte per insaporire tutti i tuoi piatti.
Cetrioli
Composto dal 96% acqua, è un ortaggio indicatissimo per la ritenzione idrica perché possiede proprietà depurative e rinfrescanti, grazie all’alto contenuto di sali minerali come potassio, fosforo, sodio e magnesio.
Consiglio: se non ti fa impazzire il sapore di questo ortaggio, puoi ovviare bevendo dell’acqua aromatizzata con una fettina di cetriolo. Sarà una bibita rinfrescante, energetica e super depurativa!
Ananas
Dissetante e drenante, perfetto per la stagione estiva. Contiene la bromelina, un enzima che digerisce le proteine e che lo rende un valido aiuto nel favorire la digestione e in caso di infiammazioni, ritenzione idrica e cellulite.
Consiglio: l’ananas perde la bromelina con il calore, quindi tutte le volte che l’ananas è cotto, come in torte o marmellate questo enzima si perde.
Anguria
Contiene il 95% d’acqua, ha pochissime calorie, fornisce molto potassio e ha spiccate proprietà idrofobe, cioè nemiche della ritenzione idrica. Inoltre contiene anche magnesio, e fosforo che ti aiutano a combattere l’afa e la spossatezza derivanti dal caldo.
Consiglio: meglio mangiare l’anguria a metà mattina o pomeriggio e non a fine pasto, perché diluisce i succhi gastrici e quindi rende più lenta e laboriosa la digestione.
Asparagi
Depurativi e diuretici aiutano ad eliminare il ristagno di liquidi nei tessuti. Grazie al glutatione, aiuta l’organismo a depurarsi, migliorando la sua capacità di contrastare i radicali liberi.
Consiglio: per l’elevato apporto di acidi urici, chi soffre di cistite o ha problemi renali dovrebbe mangiare asparagi con moderazione.
Lattuga
Disseta, rinfresca, rimineralizza (contiene ferro, potassio e fosforo) ed è ricca di vitamine. Ha proprietà depurative ed antispastiche, analgesiche e sedative. Grazie al discreto contenuto di fibre, la lattuga è un naturale regolatore dell’organismo.
Consiglio: per le sue proprietà sedative e antispasmodiche, può essere usata in forma di decotto o centrifugato per alleviare gli stati di ansia ed irrequietezza, soprattutto nei bambini, o per trattare i disturbi del sonno e per calmare la tosse nervosa.
Mele
Le mele contengono una fibra molto utile alla salute e sono ricche di fitoestrogeni, degli isoflavoni che svolgono un’azione simile agli estrogeni femminili. Inoltre, grazie al potassio tiene sotto controllo la pressione e regola la diuresi, bilanciando il sodio e combattendo la ritenzione idrica.
Consiglio: anche l’aceto di mele è perfetto per contrastare la ritenzione idrica e per eliminare l’acqua in eccesso. Sceglilo come condimento delle tue insalate per un aumentato effetto drenante!
Mirtilli
Favoriscono la riduzione dei liquidi in eccesso e contengono una quantità di antociani (classe di pigmenti idrosolubili appartenenti alla famiglia dei flavonoidi) che hanno un forte potere antiossidante e prevengono le cellule dall’attacco dei radicali liberi.
Consiglio: i mirtilli a colazione aiutano anche l’intestino. Prepara una composta casalinga ponendo in una pentola due manciate di bacche fresche, un cucchiaio di zucchero di canna e un poco di acqua: porta a bollore e fai raffreddare. Usa la composta sul pane per colazione: depura e sgonfia l’intestino.
Pomodori
Per il suo alto contenuto di potassio, il pomodoro è tra gli alimenti più indicati per contrastare la ritenzione idrica o altri disturbi come la pressione arteriosa alta. E poi contrasta gonfiori, edemi, ristagni, elimina le tossine ed è ricco di vitamina C, che aiuta anche il metabolismo.
Consiglio: per il tuo aperitivo scegli un bel succo di pomodoro con del prezzemolo. Combatterai la ritenzione idrica e allo stesso tempo fornirai al tuo corpo tante altre sostanze che ti faranno vivere un’estate al top della forma!
Ribes
Ricchi di vitamina C (in particolare modo quelli neri), vantano una discreta quantità di ferro e potassio e svolgono una buona azione diuretica e antinfiammatoria (soprattutto delle vie urinarie). Inoltre, possono avere degli effetti benefici per quanto riguarda la circolazione e la fragilità dei capillari.
Consiglio: il ribes nero può causare un aumento della pressione ed è perciò controindicato per chi soffre di ipertensione arteriosa.
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