Nel nostro organismo sono presenti alcuni sali minerali, in quantità molto piccole e tuttavia necessarie al corretto funzionamento di Continua a leggere
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Classifica dei cibi con maggior quantità di sodio esistenti
Vi presentiamo una classifica di alimenti che contengono varie quantità di sodio espresso in milligrammi per 100 grammi di parte edibile, dal più Continua a leggere
Alternative al sale per sciogliere il ghiaccio e la neve
Il cloruro di sodio (il comune sale da cucina) è certamente il metodo più noto ed universalmente usato per sciogliere il ghiaccio e la neve in inverno, ma, pur essendo efficace, presenta inconvenienti: è corrosivo ed ha un effetto diserbante. Per risolvere questi problemi esiste una valida ed efficace alternativa: Continua a leggere
La cioccolata calda contiene più sale delle patatine fritte
Una tazza di cioccolata calda sembrerebbe al di sopra di ogni sospetto, invece un’indagine condotta tempo fa in Gran Bretagna ha dimostrato che può contenere più sale di un pacchetto di patatine. La scoperta è stata fatta dalla ‘Consensus Action on Salt and Health’, un gruppo supportato da esperti scientifici che si batte per la riduzione del contenuto di sale nei prodotti dell’industria alimentare, ed è riportata dalla BBC.
La ricerca
I ricercatori dell’organizzazione hanno esaminato varie categorie di cibi confezionati e hanno scoperto che i limiti indicati dalle linee guida nazionali sono stati superati pressoché in tutte le tipologie di prodotti – dalle zuppe ai piatti a base di pesce – tranne una. In particolare, proprio una particolare marca di cioccolata calda è risultata contenere 16 volte più sale del limite massimo previsto per tali bevande. L’azienda dolciaria ha replicato che parte di questo contenuto di sale deriva dal sodio intrinseco contenuto nel latte e in altri ingredienti e parte invece è stato aggiunto per “esaltare il sapore di cioccolato”. Sale che, osserva la nutrizionista Katharine Jenner, direttrice della campagna di Cash, è “un killer dimenticato”.
Usata un’App
Il test condotto dall’organizzazione con base alla Queen Mary University di Londra ha messo a confronto due panieri della spesa, ognuno contenente prodotti alimentari simili, ma con diverse quantità di sale. Per l’indagine è stata utilizzata un’App disponibile in Gb: si chiama ‘FoodSwitch’, è gratuita e consente agli utenti di scansionare il codice a barre di cibi e bevande confezionati e ricevere informazioni nutrizionali, insieme al suggerimento di prodotti simili, ma più sani. L’esito del test ha in qualche caso spiazzato. Solo i panini erano in linea con gli obiettivi volontari concordati con l’industria sull’apporto di sale. I ricercatori hanno anche scoperto che la differenza fra il contenuto di sale del paniere ‘non sano’ e quello del paniere ‘sano’ era di ben 57 grammi.
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Quale tipo di sale si usa per sciogliere ghiaccio e neve? Va bene il sale da cucina?
D’inverno si usa comunemente il sale per sciogliere ghiaccio e neve presente sulle strade ed evitare il rischio di scivolamento e slittamento di pedoni ed autovetture. I tipi di sale usati sono diversi, in base al momento di comparsa di neve e ghiaccio.
Quale tipo di sale viene sparso per le strade?
Sulle strade si usano generalmente due tipi di sale:
- cloruro di sodio (comune sale da cucina): si sparge sulle strade ancora libere dal ghiaccio, a scopo preventivo quando si prevedono temperature basse. E’ corrosivo;
- cloruro di calcio: viene versato su neve e/o ghiaccio già esistenti, essendo più efficiente del cloruro di sodio. Il cloruro di calcio non viene mai usato PRIMA che si formi neve o ghiaccio, altrimenti c’è il rischio che formi una sorta di patina scivolosa e potenzialmente più pericolosa per auto e pedoni del ghiaccio stesso.
Il cloruro di calcio scioglie rapidamente neve e ghiaccio fino a -25°C, quando il cloruro di sodio non è efficace, anche se è ovviamente più costoso rispetto al sale da cucina, inoltre va maneggiato con cautela dal momento che la sua inalazione diretta è nociva per le vie respiratorie umane. Ecco alcune caratteristiche che rendono il cloruro di calcio preferibile al tradizionale sale marino:
- scioglie fino ad 8 volte di più;
- non è corrosivo per il cemento ed i marmi (anche se può esserlo per i metalli);
- sviluppa calore a contatto con l’acqua, contribuendo a sciogliere rapidamente il ghiaccio e la neve;
- efficace fino a -25 C°;
- minor consumo di prodotto grazie all’effetto igroscopico del cloruro di calcio.
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Sale da cucina per sciogliere il ghiaccio
E’ preferibile usare il sale “grezzo” o “integrale”. Pur essendo efficace, il comune sale presenta inconvenienti non indifferenti ed ha un impatto ambientale non trascurabile; il sale è corrosivo ed i suoi effetti sulla già disastrata rete viaria italiana (ed indirettamente anche sulle nostre automobili), sono evidenti. Il secondo aspetto, che gli ambientalisti non mancano mai di far notare, è che il sale ha un effetto diserbante che, quando usato in quantità massicce, incide sulla salute non solo dell’erba ai margini delle strade ma anche su quella degli alberi. Il sale, sempre se usato per periodi prolungati, può essere infine dilavato dalla pioggia ed una volta infiltratosi nel terreno andare ad inquinare le falde acquifere.
Un ottimo sale antighiaccio ed antineve è questo: http://amzn.to/2osy8I5
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine
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Perché il sale scioglie il ghiaccio? Quale reazione avviene?
Perché si sparge il sale sulle strade ghiacciate? Semplice: il sale “scioglie” il ghiaccio. Ma per quale motivo ciò avviene?
Il punto di congelamento
Quando la temperatura ambientale scende sotto zero, l’acqua sulle strade comincia a formare i primi cristalli di ghiaccio, processo che porta alla formazione di lastre ghiacciate, pericolosissime sia per le autovetture che per i pedoni. Per contrastare tale fenomeno, viene gettato del sale le cui molecole – a contatto con l’acqua – si scindono in ioni e tali ioni si legano elettrostaticamente alle molecole d’acqua. La presenza di questi ioni interferisce con la crescita dei singoli cristalli di ghiaccio: per questo tecnicamente si dice che il sale ha la proprietà di abbassare il punto di congelamento dell’acqua. In pratica il sale va a determinare il fatto che, per ghiacciarsi, l’acqua avrebbe bisogno di una temperatura ancora più bassa di quella ambientale, quindi al diminuire ulteriore della temperatura si aumenta la quantità di sale, dal momento che quantità di sale e punto di congelamento sono inversamente proporzionali: all’aumentare della quantità di sale, diminuisce il punto di congelamento, fino a quando la soluzione non è satura ed altro sale non riuscirebbe a sciogliersi.
Per approfondire, leggi anche: Quale tipo di sale si usa per sciogliere ghiaccio e neve? Va bene il sale da cucina?
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Differenze tra nuotare al mare ed in piscina
Nel periodo estivo possiamo dedicarci ad attività sportive che fanno davvero molto molto bene alla salute. Oggi parliamo del nuotare, una attività che aiuta tutto il corpo a restare in forma, fornendo anche una buona dose di divertimento.
Differenze tra mare e piscina
- In mare c’è senza dubbio una maggior facilità di galleggiamento, dovuta alla presenza del sale in acqua che la rende più leggera di quella della piscina.
- In mare mancano i punti di riferimento: in piscina si sa esattamente la lunghezza di una vasca e ragionevolmente il numero di bracciate che servono per completarla. In questo modo ci si può concentrare esclusivamente sull’atto del nuotare e sulla tecnica. In mare o nelle acque di un lago i punti di riferimento eventuali sono solo ambientali e costringono a guardare fuori dall’acqua per avere idea di dove ci si trova.
- L’acqua marina è generalmente più fredda di quella di una piscina (normalmente tra i 26 e i 29°C). Questa è senza dubbio una difficoltà in più per i muscoli, che devono essere ben riscaldati prima di buttarsi in acqua e che potrebbero soffrire di un minor afflusso di sangue, facendo percepire una fatica maggiore.
- Le acque libere sono anche sempre più mosse rispetto a quelle di una piscina (anche di quelle di una piscina affollata). Questo impedisce di mantenere un ritmo regolare sia nelle bracciate che nella respirazione, costringendo ad adattarsi spesso al movimento delle onde. Se questo può stravolgere un po’ le abitudini, è anche vero che dal punto di vista dell’adattamento motorio è un grande stimolo allenante.
- L’acqua di mare è anche estremamente abrasiva: per questo i nuotatori in acque libere sono usi a spalmarsi di vaselina, in particolare nelle zone di forte sfregamento come sotto le ascelle o dietro al collo.
Leggi anche: E’ più difficile e pesante nuotare a mare o in piscina?
Le insidie della piscina
La piscina può celare numerose insidie, ed è per questo che già negli anni scorsi l’Organizzazione mondiale della sanità ha pubblicato delle accuratissime linee-guida internazionali con l’obiettivo di proteggere le persone dai rischi associati alla frequentazione delle piscine. Gli esperti lanciano l’allarme virus, batteri, parassiti, funghi che possono letteralmente proliferare in piscina. Cosa fare allora per evitare di avere spiacevoli sorprese? Basta seguire alcuni semplici accorgimenti prima di immergersi.
Innanzitutto, poiché la principale fonte di inquinamento microbiologico della piscina sono i suoi frequentatori, ovvero noi, dobbiamo sempre stare attenti a mantenere una buona igiene personale, facendo la doccia prima di ogni bagno.
Bisogna poi cercare di evitare di ingerire acqua, anche perché tra le infezioni enteriche contraibili in piscina la diarrea è la più diffusa. Ci sono poi i virus associati a congiuntiviti e faringiti. Anche i disinfettanti possono provocare problemi, per esempio di tipo allergico, qualche volta anche importanti. Si deve poi utilizzare sempre la cuffia.
Le insidie del mare
Se invece preferite nuotare al mare, dovete stare attenti ad altri tipi di rischi. Ad esempio, poiché l’acqua marina è solitamente molto più fredda di quella della piscina, bisogna sempre stare molto attenti a non immergersi se si è stati a lungo esposti al sole o se si ha appena terminato di fare attività fisica come footing, beach volley, spinning ecc. Bisogna invece entrare in acqua gradualmente ed evitare di nuotare da soli e lontani dalla riva, soprattutto in condizioni di tempo avverso.
Attenzione infine ai pericoli che il mare può celare, come le meduse. Il consiglio è quello di portare sempre dei prodotti antiscottature, onde evitare di farsi prendere dal panico in caso di eventuale bruciatura.
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Glutammato monosodico: cos’è ed in quali cibi trovarlo
Il glutammato monosodico o, più semplicmente “gluttamato”, è il sale di sodio dell’acido glutammico, uno dei 23 amminoacidi naturali che costituiscono le proteine. E’ il responsabile di uno dei cinque gusti principali delle papille gustative della lingua, il gusto “umami”, che corrisponde grossolanamente a “saporito”.
In quali alimenti si trova il glutammato?
Il glutammato è uno degli amminoacidi più abbondanti in natura ed è possibile trovarlo in molti alimenti come latte, pomodori e funghi, oltre che in alcune alghe usate nella cucina giapponese. Il glutammato si trova inoltre in moltissimi cibi della nostra cucina naturalmente saporiti, in particolare è presente in cibi come la carne, il formaggio ed altri alimenti ricchi di proteine. Il parmigiano è il cibo che ne contiene di più: 1,2 grammi ogni 100. A temperatura ambiente si presenta come una polvere bianca cristallina, solubile in acqua. Il glutammato monosodico trova uso nell’industria alimentare come additivo ed è identificato dalla sigla E621. È l’ingrediente principale dei dadi da brodo e dei preparati granulari per brodo.
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