Perché il sale scioglie il ghiaccio? Quale reazione avviene?

MEDICINA ONLINE RAIN TORNADO COLD WATER OMBRELLO TEMPO BOSCO FOGLIE SECCHE AUTUNNO INVERNO CLIMA METEO METEREOPATIA WINTER SNOW NEVE AUTUMN LEAVES WOODS WALLPAPER Alone-sad-girl-lonely-walk-with-umbrella-miss-you-imagesPerché si sparge il sale sulle strade ghiacciate? Semplice: il sale “scioglie” il ghiaccio. Ma per quale motivo ciò avviene?

Il punto di congelamento

Quando la temperatura ambientale scende sotto zero, l’acqua sulle strade comincia a formare i primi cristalli di ghiaccio, processo che porta alla formazione di lastre ghiacciate, pericolosissime sia per le autovetture che per i pedoni. Per contrastare tale fenomeno, viene gettato del sale le cui molecole – a contatto con l’acqua – si scindono in ioni e tali ioni si legano elettrostaticamente alle molecole d’acqua. La presenza di questi ioni interferisce con la crescita dei singoli cristalli di ghiaccio: per questo tecnicamente si dice che il sale ha la proprietà di abbassare il punto di congelamento dell’acqua. In pratica il sale va a determinare il fatto che, per ghiacciarsi, l’acqua avrebbe bisogno di una temperatura ancora più bassa di quella ambientale, quindi al diminuire ulteriore della temperatura si aumenta la quantità di sale, dal momento che quantità di sale e punto di congelamento sono inversamente proporzionali: all’aumentare della quantità di sale, diminuisce il punto di congelamento, fino a quando la soluzione non è satura ed altro sale non riuscirebbe a sciogliersi.

Per approfondire, leggi anche: Quale tipo di sale si usa per sciogliere ghiaccio e neve? Va bene il sale da cucina?

Potete trovare prodotti con cloruro di calcio (più efficace del sale da cucina per sciogliere la neve) qui: http://amzn.to/2FwrZlc e qui: http://amzn.to/2ClAAbE

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Ionoterapia: riduce il dolore muscolare-articolare ed accelera la guarigione

MEDICINA ONLINE DOLORE ARTO BRACCO SINISTRO FORMICOLIO CIRCOLAZIONE CANCRO TUMORE ATTACCO CARDIACO CUORE GOMITO TENNISTA ICTUS INFARTO MIOCARDIO CANCRO TUMORE SENO MAMMELLALa ionoterapia (o elettroionoterapia) è una terapia non invasiva usata nel campo della medicina riabilitativa a vari scopi, principalmente ridurre il dolore muscolare ed articolare tipico di molte patologie croniche ed accelerare i processi di guarigione di ferite e traumi.

Come funziona la ionoterapia?
Per capirlo serve prima fare un breve ripasso di fisiologia. Il nostro organismo è un complicato sistema di cariche elettriche: anche l’aria che respiriamo e l’ambiente in cui viviamo sono caratterizzati dalla presenza, in diversa percentuale, di ioni positivi e negativi (molecole di gas atmosferici che hanno perso o acquistato una o più cariche elettriche elementari dette elettroni). Ne consegue che una variazione nella quantità di cariche possedute dall’atmosfera in cui siamo immersi determina una variazione nella composizione delle cariche elettriche del nostro organismo. Il dispositivo medico per l’Elettroionoterapia è in grado di creare una ionizzazione dell’aria attraverso l’impiego di un emettitore con punta di carbonio. Orientando l’emettitore verso la cute del paziente, la microcorrente che viene generata attraversa i tessuti biologici, senza che avvenga nessun contatto diretto con la pelle, senza quindi usare mezzi invasivi come gli aghi.

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Cosa determina nel tessuto bersaglio?
Il flusso di ioni prodotto dall’apparecchio, favorisce numerose modificazioni elettrochimiche. È la membrana cellulare (sottile involucro che delimita la cellula e la separa dall’ambiente esterno) ad essere maggiormente stimolata in modo da favorire la migrazione intra-extra cellulare di tutti gli elementi, ed in particolare del calcio, in grado di produrre una stimolazione di processi di rigenerazione e riparazione dei danni cellulari e tissutali. L’azione a livello cellulare, attraverso la depolarizzazione della membrana, l’attivazione dei canali del calcio e dei meccanismi intracellulari di trasduzione del segnale, determinerebbe una stimolazione e modulazione delle funzioni cellulari.
Tali eventi sarebbero alla base della migliore utilizzazione dell’ossigeno, della stimolazione dei sistemi enzimatici ossido-riduttivi, in particolare i citocromi, della stimolazione della sintesi proteica, di ATP e del DNA cellulare. La stimolazione degli ioni negativi esplica:

  • un’attività proliferativa delle cellule epidermiche;
  • un incremento della velocità del flusso ematico;
  • un miglioramento dei processi di respirazione dei tessuti;
  • una riduzione dell’edema infiammatorio.

Per quali condizioni e patologie è indicata la ionoterapia?
Questo sistema terapeutico viene impiegato nella cura di tutte quelle condizioni e patologie per le quali è necessaria:

  • una veloce riparazione cutanea (ulcere venose, ulcerazioni cutanee, erosioni cutanee, ferite infette, piaghe da decubito, psoriasi);
  • una veloce riabilitazione in caso di danni cronici legati all’apparato osteomuscolare (traumi accidentali e sportivi con lesioni cutanee e muscolari, tendiniti, borsiti, ernia del disco, osteoartrosi e osteoartriti, rachide cervico-dorso-lombare);
  • trattamento e riabilitazione dei traumi da sport: i risultati ottenuti nel corso di questi anni ne hanno dimostrato l’efficacia e la rapidità di azione sulla sintomatologia algica e sulla limitazione funzionale.

I tempi di guarigione risultano sensibilmente abbreviati se confrontati con quelli necessari alle terapie farmacologiche o con l’impiego di altri mezzi fisici.

I migliori prodotti per la cura delle ossa e dei dolori articolari 
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Differenza tra atomi e ioni e regola dell’ottetto

MEDICINA ONLINE CHIMICA ATOMO NUCLEO FISSIONE REAZIONE NUCLEARE BOMBA ATOMICA PROTONE NEUTRONE ORBITALE ENERGIA ELETTRONE IONE POSITIVO NEGATIVO COMPOSTO ELEMENTO H20 HO2.jpgSecondo la teoria particellare della materia, l’atomo è la parte più piccola e indivisibile della materia. Tutti gli atomi presentano un numero atomico che corrisponde alla loro posizione nella tavola periodica. Il numero atomico esprime il numero di protoni presenti nel nucleo, ovvero il numero di particelle elementari che hanno carica elettrica positiva. In un atomo vi sono altrettanti elettroni con carica negativa. Pertanto gli atomi sono particelle elettricamente neutre, poiché lo stesso numero di cariche positive e negative si neutralizza a vicenda. Tuttavia se l’atomo cede o acquista elettroni dall’esterno perde la sua neutralità elettrica. Si ottiene uno ione positivo da un atomo che cede elettroni negativi. Se l’atomo acquista elettroni diventa uno ione con carica elettrica negativa.

La regola dell’ottetto

Nella formazione di un legame chimico fra due elementi vengono coinvolti gli elettroni dell’ultimo livello energetico. Entrambi gli elementi devono raggiungere la stabilità, ovvero devono raggiungere l’ottetto, situazione rappresentata dalla presenza di otto elettroni nel’ultimo livello energetico e tipica dei gas nobili.

Esempio: NaCl
Il sodio ha un unico elettrone esterno, mentre il cloro ha già sette elettroni periferici. Perciò il sodio cede l’unico elettrone esterno restando con il precedente livello saturo (colmo di elettroni), mentre il cloro, acquistando un elettrone dal sodio, ha raggiunto l’ottetto.

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