Il trattamento iniziale e ospedaliero delle vittime di annegamento

MEDICINA ONLINE POLMONI RESPIRO ARIA OSSIGENO ANIDRIDE CARBONICA MASCHERA VENTURI SATURAZIONE O2 INSUFFICIENZA RESPIRATORIA POLMONARE POLMONI TRACHE NASO MORTE RISCHIO ACUTA CRONICACon “annegamento” o “sindrome da annegamento” in medicina si intende una forma di asfissia acuta da causa esterna meccanica determinata dall’occupazione dello Continua a leggere

Annegamento: sintomi, segni, valutazione iniziale, diagnosi, gravità, prognosi

MEDICINA ONLINE ABBRONZATURA CLORO CHIMICA SOLE MARE MONTAGNA MELANINA PELLE CUTE SOLE MARE PISCINA RADIAZIONE SOLARE NUVOLE ALTITUDINE UVA UVB INFRAROSSICon “annegamento” o “sindrome da annegamento” in medicina si intende una forma di asfissia acuta da causa esterna meccanica determinata dall’occupazione dello Continua a leggere

Annegamento: anatomia patologica e fisiopatologia

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Morte per annegamento: caratteristiche, fasi, epidemiologia, fattori di rischio

MEDICINA ONLINE FARINGE LARINGE TONSILLE BOCCA ORALE PALATO EPIGLOTTIDE LARINGOSPASMO ESOFAGO TRACHEA VIE AEREE POLMONI SOFFOCAMENTO ASFISSIA LARINGITE TRACHEITE FARINGITE BRONCHITE POLMONITE VIRUS BATTERI ANTIBIOTICO GOLACon “annegamento” o “sindrome da annegamento” in medicina si intende una forma di asfissia acuta da causa esterna meccanica determinata dall’occupazione dello Continua a leggere

Sincope vasovagale da defecazione, post prandiale, convulsiva: cura e significato

DOTT. EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO PSICHIATRIA MEDICINA DELLE DIPENDENZE DIRETTORE MEDICINA ONLINE INFARTO SVENIMENTO PERICOLO EMERGENZA URGENZA COMA SINCOPE DOLORE PERDERE I SENSI SONNO 112 PRONTO SOCCORSOCon “sincope vasovagale” o “vaso-vagale” si intende una mancanza di afflusso sanguigno nella zona del cervello da improvvisa ipotensione arteriosa (cioè da rapida riduzione della Continua a leggere

Differenza tra svenimento e sincope

MEDICINA ONLINE CERVELLO TELENCEFALO MEMORIA EMOZIONI CARATTERE ORMONI EPILESSIA STRESS RABBIA PAURA FOBIA SONNAMBULO ATTACCHI PANICO ANSIA VERTIGINE LIPOTIMIA IPOCONDRIA PSICOLOGIA DEPRESSIONE TRISTE STANCHEZZANel linguaggio comune dire “mancamento”, “perdita di coscienza”, “svenimento” o “sincope” sono sinonimi, ma ciò non è del tutto corretto.

Perdita di coscienza transitoria

Il “mancamento” indica la perdita momentanea di coscienza o, per essere più precisi, la “transitoria perdita di coscienza” determinata da varie cause diverse. Perdere la coscienza per alcuni secondi è generalmente un fatto non grave, tuttavia può diventare un fatto potenzialmente pericoloso in alcune situazioni: ad esempio se si sta guidando una vettura, si sta svolgendo un lavoro pericoloso o se nella caduta si sbatte la testa (o il femore, se il soggetto è anziano e/o con osteoporosi) con elevato rischio di trauma cerebrale e fratture ossee. Generalmente, in tempi variabili di circa poche decine di secondi, la perdita di cocienza cessa e la persona torna vigile spontaneamente. Il termine “transitoria” è molto importante, dal momento che se la perdita di coscienza non è transitoria, si parla di “coma”. Nella maggioranza dei casi una transitoria perdita di coscienza non è grave e può essere determinata da svariate condizioni e patologie benigne (anche una forte emozione, un calo glicemico o l’alzarsi repentinamente dalla posizione sdraiata possono determinarla), tuttavia – specie se il fenomeno si verifica di frequente – non va sottovalutato perché potrebbe essere il sintomo di una patologia cardiologica o nervosa.

Una perdita di coscienza transitoria può essere di vari tipi:

  • perdita di coscienza transitoria da svenimento o sincope: determinata da diminuito afflusso di sangue al cervello (da ipotensione, bradicardia, vasodilatazione) e caratterizzata da perdita tono posturale (il soggetto cade);
  • perdita di coscienza transitoria da ipoglicemia: determinata da diminuita concentrazione di zuccheri nel sangue (mentre invece il flusso sanguigno al cervello è normale, a differenza della sincope) e caratterizzata da perdita di tono posturale (il soggetto cade);
  • perdita di coscienza transitoria da epilessia: determinata da alcune forme di epilessia. In questo caso il flusso sanguigno cerebrale e la glicemia sono normali (a differenza dalla sincope e dalla perdita di coscienza da ipoglicemia), inoltre non c’è perdita di tono posturale (il soggetto non cade).

Perdita di coscienza transitoria da svenimento o sincope

Lo “svenimento”, che in medicina viene più correttamente chiamato “sincope” (i due termini sono sinonimi) è una condizione caratterizzata dalla improvvisa perdita della coscienza associata all’incapacità di mantenere la posizione eretta, conseguenza di una interruzione totale o parziale temporanea del flusso di sangue al cervello, che si risolve spontaneamente in tempi molto rapidi.  Una delle tipiche cause di svenimento è l’ipotensione arteriosa, cioè quella condizione in cui la pressione del sangue arterioso diminuisce oltre un certo limite, tale per cui il sangue non riesce ad essere spinto in modo adeguato ai tessuti cerebrali, che sono estremamente “avidi” ed “esigenti” in fatto di fabbisogno ematico (il cervello ha necessità di ricevere almeno 50 millilitri di sangue al minuto per ogni 100 grammi del suo tessuto, altrimenti si rischia lo svenimento).

Ricorda: Si parla di ipotensione se la pressione arteriosa sistolica (pressione massima) è minore di 100 mmHg o se la pressione arteriosa diastolica (minima) è minore 60 mmHg. Per approfondire leggi: Ipotensione arteriosa: cause, rischi e cura della pressione bassa

Le cause di ipotensione che possono portare a svenimento sono molte. Una causa tipica è l’ipotensione ortostatica che si verifica nel passaggio rapido in posizione eretta partendo da sdraiato, fatto questo che diminuisce la pressione arteriosa sistolica di anche 20 mmHg: tale improvvisa diminuzione di spinta ematica, priva il cervello del sangue necessario e può determinare svenimento, specie in soggetti già ipotesi e/o in anziani. Per approfondire leggi anche:

Esistono poi le ipotensioni arteriose neuromediate, un gruppo alquanto eterogeneo di condizioni la cui caratteristica comune è una temporanea iperattività del sistema nervoso autonomo o simpatico che, indipendentemente dalla nostra volontà, regola la pressione arteriosa mediante vasodilatazione e frequenza dei battiti cardiaci. Per effetto di questa iperattività il fisiologico controllo del circolo arterioso viene alterata e si determina bradicardia (rallentamento della frequenza cardiaca) o vasodilatazione (allargamento del diametro dei vasi sanguigni ) o entrambe le cose. La conseguenza di bradicardia e vasodilatazione è una improvvisa diminuzione della pressione arteriosa che porta a minor afflusso di sangue al cervello e svenimento.

Perdita di coscienza transitoria da calo glicemico

Anche un calo glicemico repentino che pure può dar luogo a perdita di coscienza transitoria e caduta, tuttavia non è classificabile come sincope in quanto la perfusione cerebrale (afflusso di sangue al cervello) rimane nella norma. Per approfondire, leggi: Differenza tra calo di zuccheri e calo di pressione: sono la stessa cosa?

Perdita di coscienza transitoria da epilessia

Anche alcune forme di epilessia possono determinare a perdita di coscienza transitoria, tuttavia – a differenza di sincope e calo glicemico, non si hanno alterazioni del flusso sanguigno cerebrale, diminuzione della glicemia e perdita del tono posturale.

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Svenire durante la defecazione, minzione o deglutizione: è possibile?

MEDICINA ONLINE BAGNO CACCA FECI WATER WC TOILETTE INTESTINO COLON STIPSI STITICHEZZA RETTO ANO EMORROIDI DOLORE COPROCULTURA ANALISI SANGUE FECI ANALISI INFEZIONE PESO DIETA DIMAGRIRE LASSATIVO URINA PIPI CISTITE BERE ACQUSi può svenire mentre si va in bagno o mentre si deglutisce? Si, è possibile. Leggete fino in fondo questo articolo e scoprirete come.

Cos’è uno svenimento?

Lo “svenimento”, che in medicina viene più correttamente chiamato “sincope”, è una condizione caratterizzata dalla improvvisa perdita transitoria della coscienza associata all’incapacità di mantenere la posizione eretta, fatti potenzialmente pericolosi se si sta guidando una vettura, si sta svolgendo un lavoro pericoloso o se nella caduta si sbatte la testa (o il femore, se il soggetto è anziano e/o con osteoporosi) con elevato rischio di trauma cerebrale e fratture ossee. Generalmente, in tempi variabili di circa poche decine di secondi, lo svenimento cessa e la persona torna vigile spontaneamente, in caso contrario si parla di coma. Non tutte le perdite di coscienza transitorie sono però sincopi: in alcune forme di epilessia, ad esempio, si perde coscienza ma non si tratta di sincope, perché non si ha diminuzione del flusso ematico cerebrale né perdita del tono posturale. Alcune perdite di coscienza con perdita di tono posturale possono essere inoltre determinate da ipoglicemia, ma in questo caso non si tratta di sincope perché la causa della perdita di coscienza dipende dall’abbassamento della concentrazione degli zuccheri nel sangue, e non dalla diminuzione del flusso cerebrale.

Cause di uno svenimento

La perdita di conoscenza della sincope è la conseguenza di interruzione totale o parziale temporanea del flusso di sangue al cervello, che si risolve spontaneamente in tempi molto rapidi. Per questo motivo, ad esempio, un calo glicemico repentino che pure può dar luogo a perdita di coscienza e caduta, non è classificabile come sincope in quanto la perfusione cerebrale (afflusso di sangue al cervello) rimane nella norma. Per approfondire, leggi: Differenza tra calo di zuccheri e calo di pressione: sono la stessa cosa?

Una delle tipiche cause di svenimento è l’ipotensione arteriosa, cioè quella condizione in cui la pressione del sangue arterioso diminuisce oltre un certo limite, tale per cui il sangue non riesce ad essere spinto in modo adeguato ai tessuti cerebrali, che sono estremamente “avidi” ed “esigenti” in fatto di fabbisogno ematico (il cervello ha necessità di ricevere almeno 50 millilitri di sangue al minuto per ogni 100 grammi del suo tessuto, altrimenti si rischia lo svenimento).

Ricorda: Si parla di ipotensione se la pressione arteriosa sistolica (pressione massima) è minore di 100 mmHg o se la pressione arteriosa diastolica (minima) è minore 60 mmHg. Per approfondire leggi: Ipotensione arteriosa: cause, rischi e cura della pressione bassa

Cause di ipertensione e sincope

Le cause di ipotensione che possono portare a svenimento sono molte. Una causa tipica è l’ipotensione ortostatica che si verifica nel passaggio rapido in posizione eretta partendo da sdraiato, fatto questo che diminuisce la pressione arteriosa sistolica di anche 20 mmHg: tale improvvisa diminuzione di spinta ematica, priva il cervello del sangue necessario e può determinare svenimento, specie in soggetti già ipotesi e/o in anziani. Per approfondire leggi anche:

Esistono poi le ipotensioni arteriose neuromediate, un gruppo alquanto eterogeneo di condizioni la cui caratteristica comune è una temporanea iperattività del sistema nervoso autonomo o simpatico che, indipendentemente dalla nostra volontà, regola la pressione arteriosa mediante vasodilatazione e frequenza dei battiti cardiaci. Per effetto di questa iperattività il fisiologico controllo del circolo arterioso viene alterata e si determina bradicardia (rallentamento della frequenza cardiaca) o vasodilatazione (allargamento del diametro dei vasi sanguigni ) o entrambe le cose. La conseguenza di bradicardia e vasodilatazione è una improvvisa diminuzione della pressione arteriosa che porta a minor afflusso di sangue al cervello e svenimento.

Esistono varie tipologie di svenimento da ipotensione neuromediata, le più comuni sono:

Vasovagali. Sono varie sindromi che hanno in comune la mediazione del nervo vago e che conducono al temporaneo svenimento. I trigger ossia i grilletti che attivano questa condizione sono svariati ed eterogenei tra loro ed ad esempio: rimanere in piedi per tempi lunghi, emozioni intense…

Seno carotidee. Sono dovute ad una ipersensibilità del seno carotideo, che è una dilatazione nel tratto iniziale della arteria carotide interna in prossimità della regione in cui ha origine, cioè alla biforcazione con la carotide. Gesti comuni come radersi, allacciarsi il colletto della camicia o farsi il nodo alla cravatta possono attivare il riflesso seno-carotideo che determina una asistolia cardiaca transitoria (mancanza di sistole ovvero della contrazione del cuore) ed anche ipotensione. La conseguenza è ipoperfusione cerebrale e sincope.

Situazionali. Sono causate da un insieme di situazioni diverse tra loro ma che hanno in comune l’involontaria esecuzione di movimenti che portano a compiere quella che in medicina viene chiamata manovra di Valsalva: ovvero una  espirazione forzata con la glottide chiusa. Tutto ciò produce un aumento della pressione intra-toracica che contrasta il ritorno del sangue venoso al cuore. Ne consegue una riduzione della gittata sistolica e quindi della pressione arteriosa sistemica. I ricettori che sono posizionati nel seno carotideo rivelano il calo pressorio e per compensare lo squilibrio eccitano il sistema simpatico che induce aumento della frequenza cardiaca e vasocostrizione. Azioni che tendono a risollevare la pressione. La sincope in questa sequenza rapida di eventi può instaurarsi o per effetto del calo della pressione causato dalla diminuzione della gittata sistolica o per la successiva iperattivazione del sistema simpatico. Le situazioni che più comunemente attivano questo tipo di sincope sono: colpi di tosse, starnuti, sforzi durante la defecazione, minzione, deglutizione, esercizi fisici come il sollevamento di pesi, il post- prandiale, etc.

Terapia per l’ipotensione arteriosa

Essendo molte le cause dell’ipertensione arteriosa (in questo articolo ne abbiamo citate solo alcune), le terapie possibili sono diverse e sono legate alle cause a monte che hanno determinato l’ipotensione. C’è da dire che, se si eccettuano i casi di ipotensione secondaria a gravi patologie che richiedono il ricovero ospedaliero, in genere è sufficiente una buona idratazione per ripristinare una massa ematica adeguata. Nelle ipotensioni legate a farmaci antipertensivi, è spesso sufficiente modificare la dose del farmaco per evitare l’ipotensione. Negli altri casi l’ipotensione può essere risolta andando a causare la patologia a monte che la causa. La Diidroergotamina che causa aumento del tono venoso è il farmaco di prima scelta nella forma con prevalenza del tono simpatico e nella forma dinamicolabile dell’alterazione della regolazione circolatoria.

Consigli generali per minimizzare il rischio di ipotensione

  • maggiore apporto di sodio (ad es. al mattino panino con burro salato) e di liquidi; controindicazione: insufficienza cardiaca;
  • esercizi per la circolazione (attività sportiva);
  • massaggi, idroterapia (Kneipp);
  • la posizione a letto con busto più alto di 20o diminuisce la diuresi notturna e la reazione ortostatica al mattino;
  • alzarsi lentamente dalla posizione sdraiata;
  • calze elastiche.

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Differenza tra svenimento e collasso

MEDICINA ONLINE ELETTROCARDIOGRAMMA ECG ESAME ONDE ONDA P T U COMPLESSO QRS TRATTO INTERVALLO RR INTERPRETAZIONE SIGNIFICATO CUORE IMPULSO ELETTRICO NODO SENO ATRIALE SETTO ATRIO VENTRICOLO TORACE AORTA VENA ARTERIALa perdita momentanea di coscienza in medicina viene chiamata “transitoria perdita di coscienza” e può essere determinata da varie cause diverse. Perdere la coscienza per alcuni secondi è generalmente un fatto non grave, tuttavia può diventare un fatto potenzialmente pericoloso in alcune situazioni: ad esempio se si sta guidando una vettura, si sta svolgendo un lavoro pericoloso o se nella caduta si sbatte la testa (o il femore, se il soggetto è anziano e/o con osteoporosi) con elevato rischio di trauma cerebrale e fratture ossee. Generalmente, in tempi variabili di circa poche decine di secondi, la perdita di coscienza termina e la persona torna vigile spontaneamente. Il termine “transitoria” è molto importante, dal momento che se la perdita di coscienza non è transitoria, si parla di “coma”. Nella maggioranza dei casi una transitoria perdita di coscienza non è grave e può essere determinata da svariate condizioni e patologie benigne (anche una forte emozione, un calo glicemico o l’alzarsi repentinamente dalla posizione sdraiata possono determinarla), tuttavia – specie se il fenomeno si verifica di frequente – non va sottovalutato perché potrebbe essere il sintomo di una patologia cardiologica o nervosa.

Una perdita di coscienza transitoria può essere di vari tipi, tra cui:

  • perdita di coscienza transitoria da svenimento o sincope: determinata da diminuito afflusso di sangue al cervello (da ipotensione, bradicardia, vasodilatazione, causate a loro volta da fattori posturali, nervosi, cardiaci…) e caratterizzata da perdita tono posturale (il soggetto cade);
  • perdita di coscienza transitoria da ipoglicemia: determinata da diminuita concentrazione di zuccheri nel sangue (mentre invece il flusso sanguigno al cervello è normale, a differenza della sincope) e caratterizzata da perdita di tono posturale (il soggetto cade);
  • perdita di coscienza transitoria da epilessia: determinata da alcune forme di epilessia. In questo caso il flusso sanguigno cerebrale e la glicemia sono normali (a differenza dalla sincope e dalla perdita di coscienza da ipoglicemia), inoltre non c’è perdita di tono posturale (il soggetto non cade).

Collasso

Con “collasso” si indica una perdita di coscienza transitoria con perdita di tono posturale (il soggetto cade) determinata da diminuito afflusso di sangue al cervello determinata in particolare da un calo improvviso della pressione arteriosa a sua volta determinato da:

  • diminuzione della pressione arteriosa e della gettata sistolica (quantità di sangue espulsa dal cuore) a loro volta determinate dalla diminuita efficienza del cuore e/o dal numero di battiti al minuto: se tale numero è troppo basso (meno di 40) o troppo alto (più di 150) si può determinare una riduzione della quantità di sangue che il cuore è in grado di mettere in movimento (portata cardiaca) e ciò può determinare il collasso;
  • alterazione del tono dei vasi sanguigni: aumento del diametro dei vasi sanguigni ed alterazione della loro forza contrattile (resistenza periferica), possono determinare il collasso.

Modificazioni di uno o entrambi tali fattori potranno determinare una riduzione dei valori pressori, con minore afflusso di sangue al cervello e perdita dei sensi e del tono posturale. Il collasso è quindi un tipo specifico di perdita di coscienza transitoria determinata da cause cardiache, al contrario – ad esempio – delle sincopi neuromediate (come le vasovagali), determinate da una temporanea iperattività del sistema nervoso autonomo o simpatico che porta e bradicardia (rallentamento della frequenza cardiaca) o vasodilatazione (allargamento del diametro dei vasi sanguigni ) o entrambe le cose.

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