Le distanze dell’universo, ovvero: bagliori di luce da una stella ormai scomparsa

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO CHIRURGO SPAZIO DISEGNO SOLE ASTRONOMIA LUNA STELLA CIELO UNIVERSO MONDO TERRA (1)Quando la mattina andate a lavoro, o a scuola, o al supermercato, i km che vi distanziano dalla vostra meta vi sembrano tanti? E se vi dicessi che anche mille km in realtà non sarebbero poi una distanza così eccessiva? Appaiono una bella lunghezza a noi esseri umani, ma per l’universo sono una distanza ridicola: le stelle che vediamo – ad esempio – sono estremamente più lontane arrivando a distare anche migliaia di anni luce dalla terra. Proxima Centauri è, dopo il sole, la stella più vicina a noi e dista ben 4,2 anni luce. Ma prima di cominciare, facciamo un piccolo ripassino delle basi visto che tante persone pensano che un anno luce sia una unità di misura del tempo!

Cos’è un anno luce?

L’anno luce è in realtà un’unità di misura della lunghezza, definita come la distanza percorsa dalla luce (radiazione elettromagnetica) nel vuoto nell’intervallo temporale di un anno (circa 365 giorni e 6 ore). Poiché la luce è parecchio veloce (raggiunge quasi i 300 mila km al secondo!), se lasciata libera nel vuoto in un anno copre una distanza sbalorditiva: quasi 9461 miliardi di km!

Leggi anche: Cos’è un anno luce ed a quanti km corrisponde?

Così vicina e così lontana

Ma torniamo alla nostra cara Proxima Centauri, la stella più vicina a noi (escludendo il sole). “Vicina” è un termine difficile da digerire per noi piccoli esseri umani, visto che la distanza che ci separa da lei è 9461 miliardi di km moltiplicati per 4,2: davvero un bel tragitto!
Questo significa che la luce di Proxima Centauri – che vediamo risplendere oggi – è partita dalla stella alla fine del 2010 ed è giunta ai nostri occhi dopo un – velocissimo ma lunghissimo – viaggio di oltre 4 anni. Vi sembra tanto? Stiamo parlando della più vicina alla terra! Alcune stelle nel cielo sono così distanti da noi che, nonostante la loro luce sia ancora ben visibile, in realtà sono già “morte” da migliaia di anni e quello che noi vediamo è il bagliore che hanno irradiato prima di sparire.

Milioni, miliardi e decine di miliardi di anni luce

Prendiamo la galassia NGC 4639, essa è posta a 68 milioni di anni luce: la luce delle sue stelle visibile oggi è partita quindi circa 68 milioni di anni fa, e solo in questo momento ha raggiunto noi. Pensate che 68 milioni di anni luce siano molti? Per le distanze dell’universo sono “noccioline”! La luce di GRB 050904 ha impiegato 12.77 miliardi di anni a raggiungere la Terra. Parte da ancora più lontano la luce di GRB 080913: 12.8 miliardi di anni luce. La mia preferita è la galassia IOK-1, “appena” 12,88 miliardi di anni luce. Non vi colpisce il fatto che noi la vediamo oggi come era quasi 13 miliardi di anni fa? Chissà com’è ora in realtà! Anche se non possiamo vederli direttamente, tramite calcoli e ricerche siamo a conoscenza di molti oggetti distanti svariati miliardi di anni luce dal Sole. A proposito del sole! Lo stesso sole che noi vediamo nel cielo di giorno, nella realtà non è mai nel punto dove lo vediamo: noi vediamo il punto in cui era circa 8 minuti prima, essendo appunto questo il tempo che impiega la luce solare a raggiungere i nostri occhi. Vi ho fatto venire il mal di testa?

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Andremo tutti a vivere su Kepler, il pianeta simile alla terra

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO MONDO SPAZIO TERRA PIANETA LUNA ASTRONAUTA«Abbiamo scoperto il cugino della Terra». Annuncia Thomas Barclay, del Bay Area Environmental Research Institute al centro Ames della Nasa, in California. Per sottolineare l’importanza del ritrovamento la Nasa ha organizzato una conferenza stampa approfondendo i dettagli. E così i protagonisti hanno raccontato la storia del nuovo mondo battezzato «Kepler-186f» con molti caratteri simili al nostro. Kepler-186f ruota attorno ad una stella che è circa la metà del nostro sole e ruota assieme ad altri quattro pianeti più grandi (circa una volta e mezza la Terra) ma anche più vicini alla stella-madre a cui girano intorno più veloci in soli 4, 7, 13 e 22 giorni. Kepler-186f compie un giro in 130 giorni e si trova più lontano, nella zona definita «abitabile» perché ricevendo una giusta dose di radiazione in superficie potrebbe consentire lo scorrere dell’acqua liquida. E questo è visto come il primo passo verso la possibile esistenza della vita. Nonè molto lontano da noi in termini astronomici: “appena” 500 anni luce, nella costellazione del Cigno.

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Entro dieci anni scopriremo forme di vita extraterrestri

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO MONDO SPAZIO TERRA PIANETA LUNA ASTRONAUTAÈ partito il conto alla rovescia. Non per i botti e per i brindisi di fine d’anno, ma per un evento di dimensioni epocali: la scoperta della vita extraterrestre. Sarebbe quasi dietro l’angolo: le prospettive più ottimistiche, infatti, considerano questo traguardo possibile entro un decennio. Nella peggiore delle ipotesi, avverrà entro il secolo. È questa l’opinione di uno degli scienziati oggi più quotati, ovvero Sara Seager, astronoma e docente presso il Mit di Boston. “Oggi, per la prima volta nella storia,possediamo le competenzeper trovare la vita su altri pianeti”, ha detto nei giorni scorsi parlando davanti alla Commissione Scienza, Spazio e Tecnologia della Camera a Washington.

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