Marco Columbro: “Gli alieni esistono, Gesù era uno di loro, il papa lo sa”

MEDICINA ONLINE Marco Columbro Gli alieni esistono, Gesù era uno di loro, il papa lo sa LORELLA CUCCARINI PAPERISSIMA CANALE 5 ANNI 90.jpg“Gli alieni esistono, Gesù era uno di loro”. A parlare è Marco Columbro, uno dei volti più amati e conosciuti della tv, soprattutto negli anni ’90. Il conduttore, dopo essere scomparso per molto tempo dal piccolo schermo, ha rilasciato una lunga intervista a Spy, in cui ha parlato di un possibile contatto con gli extraterrestri, svelando le sue teorie su questo tema. “Chi si occupa di spiritualità come me – ha detto alla rivista – si occupa anche di vita tout court. Io non credo che esista solo l’uomo in questo pianetino immerso in miliardi di altre galassie”. Secondo Marco Columbro, il papa sarebbe a conoscenza dell’esistenza degli alieni. “Pure Papa Francesco, due anni fa, ha fatto una dichiarazione pazzesca – ha spiegato – passata sotto silenzio: Noi dobbiamo portare nel nostro cuore gli insegnamenti di un essere alieno, il cui nome era Gesù”.

E’ scritto anche nel Vangelo

Per Columbro, re della tv per tanti anni insieme a Lorella Cuccarini, le prove di ciò che dice sarebbero evidenti e si troverebbero anche nei testi sacri: “Nel Vangelo stesso, quello di Giovanni – ha raccontato -, è riportata una frase di Gesù: ‘Io non sono di questo mondo, dove vado io voi non potete venire. Io sono di lassù, voi siete di quaggiù’. Più chiaro di così!? Se il Papa ha detto una cosa del genere è solo perché sa che prima o poi ci sarà un contatto con questi esseri. E sarà più prima che poi. Pure Putin è sull’orlo di fare una dichiarazione di questo tipo. D’altronde, i grandi capi di Stato solo in contatto con loro sin dagli anni 40, noi siamo frutto della loro creazione”.

Marco Columbro ha spiegato di aver studiato a lungo il tema degli alieni,soprattutto dopo aver abbandonato il piccolo schermo agli inizi del 2000 a causa di una malattia. “Mi ritengo un libero ricercatore dello spirito da 35 anni – ha spiegato -. Ho avuto il privilegio di conoscere vari maestri spirituali, compreso il Dalai Lama. Ma non seguo nessuna religione, sia chiaro: non sono buddista. A me interessano gli esseri umani, specie se illuminati e migliori di me, e i loro insegnamenti”.

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Jedi, eutanasia, alieni e spaghetti volanti: le 4 religioni più assurde della storia

MEDICINA ONLINE JEDI JEDISM RELIGION RELIGIONE STAR WARS GUERRE STELLARIPartiamo da un concetto importante: chi scrive è agnostico e generalmente è portato a pensare che qualsiasi religione inventata dall’uomo (si, perché fino a prova contraria, qualsiasi religione è stata creata da uomini e non da divinità) sia razionalmente assurda, tra reincarnazioni, paradisi, diavoli con forconi e cherubini che suonano dalla mattina alla sera. Tuttavia ci sono alcune religioni che sono oggettivamente più strane (ancora più strane) delle altre. Eccovene quattro che – forse – ancora non conoscete.

Chiesa dell’Eutanasia

«Salva il pianeta, ucciditi»

Sicuramente una delle religioni più scioccanti è la cosiddetta Chiesa dell’Eutanasia o, all’inglese, Church of Euthanasia. Fondata da Chris Korda (figlio del celebre scrittore britannico Michael Korda) negli anni ’90 nella zona di Boston, questa chiesa pone al centro della sua predicazione il problema della sovrappopolazione terrestre, proponendo una soluzione radicale al problema: i quattro cardini del culto sono infatti il suicidio, l’aborto, il cannibalismo dei morti e la sodomia (intesa come sesso rigorosamente non procreativo).

Se già i cardini etici possono lasciare increduli, non meglio va con gli slogan che la Chiesa dell’Eutanasia propone nelle proprie manifestazioni e siti web: il più celebre è sicuramente “Save the Planet, Kill Yourself” (ovvero: “Salva il pianeta, ucciditi”), ma non meno forte è “Eat a Queer Fetus for Jesus” (“Mangia il feto di una checca per Gesù”). L’idea di fondo è che l’unico vero comandamento sia quello di non procreare, perché l’uomo è ciò che rovina il pianeta, e per questo bisogna cercare in tutti i modi di ridurne il peso sul mondo; in ogni caso, la chiesa rifiuta l’omicidio e la sterilizzazione coatta, perché la via dell’eutanasia dev’essere una libera scelta.

La cosa che però ha portato questa chiesa al centro dell’attenzione delle cronache statunitensi è legata ai fatti dell’11 settembre: dopo il tragico attentato alle Torri Gemelle, infatti, il sito di questa chiesa ha pubblicato (e pubblica tutt’oggi) un video in cui le immagini degli aerei contro le torri si mescolano ad altre pornografiche, mentre la voce di Korda ripete la canzone I Like to Watch (“Mi piace guardare”).

Movimento raeliano

Figli delle stelle

Forse meno estrema, ma non meno curiosa è la fede raeliana, che deve il suo nome al fondatore Claude Vorilhon, che la istituì nel 1973 dopo aver preso contatto con gli alieni nei dintorni di Clermont-Ferrand, in Francia, e dopo aver assunto appunto lo pseudonimo di Raël. L’idea di fondo di questo culto è che la vita sulla Terra non sia stata creata da Dio, né che sia frutto dell’evoluzione così come l’aveva pensata Charles Darwin, ma abbia avuto origine da un’operazione di ingegneria genetica praticata da una razza di alieni particolarmente evoluti, chiamati elohim.

Tutti i principali testi sacri, infatti, sarebbero versioni più o meno travisate di quanto effettivamente avvenne: gli alieni decisero di costituire sulla Terra una sorta di grande esperimento utilizzando la loro avanzatissima tecnologia ed incaricando alcuni uomini – poi identificati come profeti, come ad esempio Mosè, Buddha, Gesù o Maometto – di portare il loro messaggio; allo stesso modo, l’Apocalisse che secondo vari libri dovrebbe chiudere i tempi non sarebbe altro che il futuro ritorno degli elohim sul nostro pianeta per condividere le loro conoscenze con i terrestri.

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Jedismo

«Che la forza sia con te»

Passiamo, per concludere, a due religioni che sicuramente hanno caratteri molto particolari, ma difficilmente dovrebbero incappare negli eccessi di quelle che abbiamo incontrato finora, anche se, come vedremo, qualche punto di contatto è presente; si tratta infatti di religioni che hanno al loro interno – e volutamente – una forte dose di umorismo e soprattutto di satira, visto che sono state create e si sono sviluppate per criticare l’eccesso di norme giuridiche volte a salvaguardare le religioni tradizionali anche davanti ad asserzioni che non hanno alcun fondamento scientifico.

La prima delle due è il Jedismo (vedi foto all’inizio dell’articolo), il culto cioè di chi segue la via dei Jedi, i monaci-guerrieri della celebre saga fantascientifica di Star Wars. Ovviamente, questo corpo è stato creato da George Lucas sul finire degli anni ’70 a scopi puramente narrativi: non voleva fondare una nuova filosofia o una religione, ma semplicemente rappresentare un organismo di grande rigore etico e di ricerca spirituale che potesse opporsi, nella trama che stava elaborando, all’oscurantismo dell’Impero. Non poteva prevedere che i suoi film avrebbero avuto il successo che poi effettivamente hanno avuto, né che i Cavalieri Jedi diventassero oggetti di culto.

La religione vera e propria, però, ha un’origine molto particolare, ed è legata ad internet. Nel 2001 in Inghilterra e Galles fu indetto il consueto censimento della popolazione, censimento che in quel paese richiede anche l’appartenenza religiosa dei cittadini; come forma di protesta davanti a questa domanda considerata ormai antiquata, una campagna via mail chiese a molti cittadini di indicare “Jediism” come religione. Il risultato fu in effetti sorprendente, visto che il Jedismo finì per diventare la quarta religione del paese con lo 0,7% delle preferenze (dietro a cristiani, al 70%, musulmani, al 3,1%, e induisti, al 2,1%, senza ovviamente contare gli atei). Da quel momento in poi sono stati aperti siti web in cui si dichiarano i doveri dello Jedi, anche prendendo almeno in parte le distanze dalla saga di Lucas.

Pastafarianesimo

La religione parodistica più famosa del mondo

Ancora più divertente e sagace nella sua critica alle religioni tradizionali è il Pastafarianesimo, culto fondato nel 2005 da un laureato in fisica dell’Università dell’Oregon, Bobby Henderson; questi, infatti, intendeva protestare contro la decisione del Consiglio per l’istruzione del Kansas, che aveva permesso l’insegnamento del creazionismo parallelamente al darwinismo nelle scuole dello stato, e perciò creò questa particolare religione chiedendo che anche di essa, per non essere discriminata, fosse concesso l’insegnamento della relativa dottrina.

Il Pastafarianesimo, però, è tutt’altro che una religione tradizionale. Henderson sostiene infatti che l’Universo sia stato creato sì da una mente intelligente, ma che questa mente debba identificarsi con il Prodigioso Spaghetto Volante, tra l’altro in un momento di intossicazione alcolica (cosa che spiegherebbe l’imperfezione del creato). Questa divinità è una specie di mostro di spaghetti e polpettine che avrebbe creato l’uomo introducendo nel mondo le false prove dell’evoluzionismo solo per mettere alla prova la fede dei suoi credenti.

L’intento parodistico di questa religione è reso più evidente dai codici di condotta che impone ai suoi adepti: i fedeli devono indossare un vestito piratesco (perché, sostengono, il calo del numero di pirati nel mare è direttamente correlato – grafici alla mano – col surriscaldamento globale) o uno scolapasta rovesciato sulla testa. Inoltre alcune persone, nel mondo, hanno in questi anni indossati tali abiti a scuola o nel corso di riunioni istituzionali, rivendicando, in nome della libertà di culto e dei diritti garantiti ad altre religioni, la liceità del loro abbigliamento.

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Andromeda (1971): trama senza spoiler e recensione del film

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma ANDROMEDA 1971 FILM TRAMA RECENSIONE SPO Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgAndromeda. Un film di Robert Wise. Con David Wayne, Arthur Hill, James Olson, Kate Reid, Paula Kelly. Titolo originale The Andromeda Strain. Fantascienza, durata 130 min. – USA 1971

Trama senza spoiler
Vicino una piccola città del New Mexico, Piedmont, precipita il frammento di un satellite e subito dopo quasi tutti gli abitanti della città muoiono inspiegabilmente ed improvvisamente nello stesso momento. Una squadra tra i migliori scienziati composta da un biologo, un microbiologo, un chirurgo ed un patologo, viene inviata d’urgenza in una complessa struttura governativa segreta per esaminare il frammento di satellite e trovare la causa delle morti improvvise.

Attori principali

Recensione
Tratto dall’omonimo romanzo di Michael Crichton (il primo ad essere pubblicato dall’autore senza il ricorso allo pseudonimo), il film conserva ancora oggi notevole impatto drammatico. Il regista Robert Wise gira con freddo stile semidocumentaristico, abbracciando lo spazio dell’azione con efficaci riprese dall’alto e fissando, con esiti inquietanti, i particolari della devastazione con la tecnica del “fermo-immagine”, in un fluire di immagini quasi completamente senza colonna sonora.
La scelta di un cast antidivistico (tra gli interpreti l’attore più noto, al momento, è David Wayne, impiegato per lo più come “spalla” in commedie brillanti) è funzionale all’impostazione cronachistica della vicenda che non cerca il facile effetto spettacolare, ma invita le coscienze alla riflessione. Andromeda è un sintomo del profondo smarrimento che si diffonde nella società americana alla conclusione del nefasto intervento in Vietnam. Le blindate certezze propagandate nei tempi della guerra fredda cedono ormai ai dubbi e all’insofferenza che investono larghi settori delle generazioni nuove e adulte. Il nemico può annidarsi all’interno della nazione, può essere il prodotto di un regime che maschera la sua indole aggressiva dietro la più bonaria maschera democratica, che manipola l’informazione e persegue programmi di armamento segreti.
È film dove l’uomo nuovo tecnologico, dopo gli entusiasmi per la voglia di conquista dell’infinito sconosciuto degli anni ’60, si interroga sui rischi nell’esplorazione dell’ignoto; aspetti psicologici di insicurezza generano fantasmi di timori profondi  ben strutturati tra rischi di esplosioni nucleari non volute, semplici pezzetti di carta che possono impedire importanti comunicazioni e pericoli di epidemie mondiali, che ancora oggi – dopo cinque decadi – appaiono  verosimili, di attualità ed assolutamente giustificati (basti pensare al Covid 19 ed al rischio di una Terza Guerra Mondiale scatenata dalla Russia).
Come nel libro di Crichton, anche nel film, il batterio letale – un “mostro” che in quanto invisibile e sfuggente è tanto più pericoloso e incontrollabile – simboleggia la criminale follia di una ricerca scientifica asservita a scopi militari e di prevaricazione che, per tragica legge del contrappasso, può condurre sulla strada tortuosa dell’autodistruzione, in un mondo dove l’epilessia deve ancora essere tenuta nascosta con vergogna, per paura di essere ostracizzati dalla società, non solo quella scientifica.
Da questo film è stata tratta una mini serie TV in due episodi di circa un’ora e mezza l’uno, del 2008 con Benjamin Bratt, Christa Miller e Louis Ferreira. Purtroppo, come spesso avviene, il remake a mio avviso non è neanche lontanamente paragonabile all’originale in quanto a fascino.

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Accoglienza
Il film fu molto apprezzato dalla critica e dal pubblico negli anni 70: la pellicola fu candidata all’Oscar per il montaggio e per le scenografie ed entrò in lizza per il premio Hugo come migliore opera di fantascienza.

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Accuratezza scientifica
Il titolo originale è “The Andromeda Strain”: la parola “strain” viene usata in medicina per indicare “specie, forma”, intesa come forma virale (come quando si dice che quest’inverno ci sarà una nuova forma di influenza). Già dal titolo si può quindi intuire che c’è molto di scientifico “old school” in questo film, cosa che me lo fa piacere quasi a prescindere. Mi piace pensare che un bambino, vedendo questo film negli anni ’70, abbia deciso di studiare le Scienze e che magari ora sia un bravo medico, ingegnere o ricercatore. Molte idee coraggiose e non solo in campo scientifico, vedi l’interessante teoria sociologica “dell’uomo spaiato”.
Ricordo che questo lungometraggio fu girato in tempi prossimi al capolavoro 2001 odissea nello spazio di Stanley Kubrick (uscito nel 1968, tre anni prima di Andromeda); tale “vicinanza” non può che aver giovato alla regia che si adoperò con impegno a  proporre una fantascienza non “gigionesca”, ma riflessiva seppur fredda e quasi distaccata. La ricerca della scenografia credibile non è mai approssimativa ed anzi è seriamente concentrata nel proporre qualcosa di verosimile anche e soprattutto sul piano scientifico, fino a mostrare la sofferenza degli animali-cavie, in maniera realistica e quasi disturbante, qualcosa di profondamente innovativo e “rischioso” per l’epoca, se pensate che stiamo parlando di quasi 50 anni fa.
Sorretto da un largo impegno produttivo, il film vantava, secondo la pubblicità del tempo, il laboratorio scientifico più accuratamente ricostruito mai apparso sullo schermo (per la non trascurabile spesa di circa 300.000 dollari che per gli anni ’70 erano una bella cifra) e, da medico, posso solo che rimanere favorevolmente impressionato dall’accuratezza scientifica quasi documentaristica di questo film, difficile da ritrovare in film anche molto più recenti, con particolari assolutamente da nerd e che hanno quasi previsto il futuro, tra terreni di coltura agar cioccolato, braccia meccaniche da chirurgia robotica in stile Da Vinci e studi medici del futuro dove ci sono monitor, siringhe, lettini… tutto tranne il medico!

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Una delle vittime di Andromeda

Esplosioni? Quasi…
Anche se non mancano laser e conti alla rovescia da fine-del-mondo, dimenticatevi gli alieni, le astronavi, le esplosioni alla “Indipendence day” e state pronti ad indossare un camice: con questo film entrerete in un laboratorio ultrasofisticato che – se pensate all’anno in cui il film è stato realizzato – batte di gran lunga l’alveare del mio amato “Resident evil“. Due ore che passano tenendovi incollati allo schermo, per capire cosa diavolo riduce quel sangue in polvere e perché il pianto di un lattante può essere qualcosa di buono, a volte.
Due ore di domande, immerse nella claustrofobia di pareti colorate con tinte forti alla Kubrik, immerse in una computer grafica che adesso fa sorridere ma all’epoca era strabiliante e condite dalla bravura degli attori, che hanno la stessa faccia dei professori di scienze al liceo, tra i quali per me spiccano il giovane dott. Mark Hall, chirurgo “spaiato” e vagamente marpione, e la dottoressa Ruth Leavitt (una grandissima Kate Reid) con le sue caustiche battute, le sue debolezze, le sue sigarette che non può fumare, il suo sguardo perso nel vuoto quando intuisce la verità.
Se siete appassionati di fantascienza “scientifica ed introspettiva” alla “Moon“, dove al centro della storia rimane sempre l’uomo con le sue paure e non qualche alieno robot che esplode o – peggio – qualche marziano sopravvissuto che non smette di ballare la disco music, non potete perdervi questo cult che qui in Italia è ancora quasi sconosciuto, nonostante sia un lavoro molto interessante e sicuramente attuale quasi a 50 anni di distanza. Imperdibile!

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Andremo tutti a vivere su Kepler, il pianeta simile alla terra

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO MONDO SPAZIO TERRA PIANETA LUNA ASTRONAUTA«Abbiamo scoperto il cugino della Terra». Annuncia Thomas Barclay, del Bay Area Environmental Research Institute al centro Ames della Nasa, in California. Per sottolineare l’importanza del ritrovamento la Nasa ha organizzato una conferenza stampa approfondendo i dettagli. E così i protagonisti hanno raccontato la storia del nuovo mondo battezzato «Kepler-186f» con molti caratteri simili al nostro. Kepler-186f ruota attorno ad una stella che è circa la metà del nostro sole e ruota assieme ad altri quattro pianeti più grandi (circa una volta e mezza la Terra) ma anche più vicini alla stella-madre a cui girano intorno più veloci in soli 4, 7, 13 e 22 giorni. Kepler-186f compie un giro in 130 giorni e si trova più lontano, nella zona definita «abitabile» perché ricevendo una giusta dose di radiazione in superficie potrebbe consentire lo scorrere dell’acqua liquida. E questo è visto come il primo passo verso la possibile esistenza della vita. Nonè molto lontano da noi in termini astronomici: “appena” 500 anni luce, nella costellazione del Cigno.

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Entro dieci anni scopriremo forme di vita extraterrestri

MEDICINA ONLINE EMILIO ALESSIO LOIACONO MEDICO MONDO SPAZIO TERRA PIANETA LUNA ASTRONAUTAÈ partito il conto alla rovescia. Non per i botti e per i brindisi di fine d’anno, ma per un evento di dimensioni epocali: la scoperta della vita extraterrestre. Sarebbe quasi dietro l’angolo: le prospettive più ottimistiche, infatti, considerano questo traguardo possibile entro un decennio. Nella peggiore delle ipotesi, avverrà entro il secolo. È questa l’opinione di uno degli scienziati oggi più quotati, ovvero Sara Seager, astronoma e docente presso il Mit di Boston. “Oggi, per la prima volta nella storia,possediamo le competenzeper trovare la vita su altri pianeti”, ha detto nei giorni scorsi parlando davanti alla Commissione Scienza, Spazio e Tecnologia della Camera a Washington.

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