Ann Elizabeth Hodges: unica persona al mondo colpita da un meteorite

MEDICINA ONLINE ANN ELIZABETH HODGES METEORITE MONDO COLPITA MORTE.jpgIl 30 Novembre del 1954, Ann Elizabeth Hodges si trovava sul divano di casa sua, a Sylacauga in Alabama, quando fu svegliata da un forte rumore e qualche dolore. Si alzò e fece una scoperta davvero sorprendente: una roccia nera di ignota provenienza si trovava nel suo salotto.

La signora Hodges divenne, in questo modo e involontariamente, la prima persona al mondo nella storia moderna e di cui si aveva notizia ad essere stata colpita da un sasso caduto dallo spazio.

Si trattava di un meteorite, un pezzo di una meteora che aveva penetrato e resistito all’atmosfera per finire nel salotto di casa Hodges. E con una traiettoria del tutto insolita: caduta dal cielo, infatti, aveva forato il tetto dell’abitazione, rimbalzato sulla radio per finire direttamente sulla coscia dell’ignara donna.

Una foto di Ann Hodges nel 1954 mostra il livido lasciato sulla sua coscia dopo essere stata colpita dal meteorite. Nel dicembre dello stesso anno, la rivista Life definì “l’incidente” come “il primo caso di aggressione da parte di un autentico missile cosmico nei confronti degli Stati Uniti” e soprannominò il meteorite opaco e nero Big Bruiser From The Sky.

Il meteorite riscosse un’immediata reazione a Sylacauga. Secondo l’Encyclopedia of Alabama, più di 200 persone, tra vicini, amici, sconosciuti e i media, rimasero sconvolti dall’accaduto. Billy Field, un cittadino di Sylacauga, fu intervistato sul meteorite da parte della University of Alabama Honors College, nel 2009.

“Mi ricordo che là fuori, c’erano auto in fila come se tutto l’Alabama stesse andando ad una partita di calcio. Le auto erano in fila e, lentamente, tutte passavano davanti l’abitazione della signora Hodges per guardare la casa della stella cadente”, racconta Field, professore di telecomunicazioni e cinema nello stato dell’Alabama.

Dopo una lunga battaglia legale, la signora Hodges e suo marito assicurarono l’oggetto delle dimensioni di un pompelmo e lo donarono in seguito al Museo di Storia Naturale dell’Alabama, dove si trova tuttora.

Una storia ai limiti della realtà quella della signora Hodges. Gli astronomi oggi dichiarano che le possibilità di una collisione con un meteorite sono davvero molto basse, ma non impossibili. E, si sa, sebbene il mondo sia tanto grande, gli scherzi del destino ci mettono lo zampino. Tanto che, in un Universo immenso, su di un pianeta vasto, un continente tanto grande, un meteorite può persino raggiungere il salotto di casa.

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Qual è la differenza fra meteoroide, meteora e meteorite?

MEDICINA ONLINE STELLA PIANETA NANO GIOVIANO TERRESTRE SATELLITE NATURALE ARTIFICIALE METEROIDE METEORITE METEORA STELLA CADENTE SOLE LUNA TERRA FANTASCIENZA MARTE PIANETA SISTEMA SOLAREUn oggetto che attraversa lo spazio può avere dimensioni diverse. Nel caso questo abbia delle dimensioni poco significative perché sia degno di osservazione, allora prende il nome di meteoroide. Questo si differenzia dagli asteroidi, che invece hanno dimensioni interessanti per l’osservazione astronomica, come controllare le loro traiettorie ad esempio, che possono essere un pericolo se fossero dirette verso la Terra.

Una meteora viene definita un meteoroide nel momento in cui sta solcando l’atmosfera del nostro pianeta. Per intenderci, si tratta delle “stelle cadenti”, che brillano lasciando una scia luminosa nel cielo, visibile di notte e causata dell’attrito provocato durante il passaggio violento negli strati dell’atmosfera. Nelle notti d’estate, quando molti di questi oggetti sono avvistati nel cielo, si parla di “pioggia di meteore”.

Le meteore, che non vengono distrutte dal forte attrito di caduta nell’atmosfera e cadono sulla superficie terrestre come più o meno piccoli frammenti di materia rocciosa o ferroso-metallica, prendono invece il nome di meteoriti. Si parla così di tre stadi differenti che lo stesso oggetto può assumere. Anche i ritrovamenti degli asteroidi impattanti sulla Terra possono prendere il nome di meteoriti.

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Perché la notte di San Lorenzo cadono le stelle? Cos’è una stella cadente?

MEDICINA ONLINE STARS STELLA CADENTE LUNA FACCIA VISIBILE LIGHT SIDE MOON APOLLO 15 PIANETA STELLA TERRA EARTH SPACE SPAZIO HI RESOLUTION WALLPAPER NASA IMAGE PICTURE PICS.jpgNel 253 d.C., esattamente il 10 agosto, avveniva il martirio del diacono Lorenzo, il cui pianto, secondo la leggenda popolare, ci cade addosso lo stesso giorno ogni anno, sotto forma di stelle cadenti – simbolo evocativo dei carboni ardenti dove pare fu sacrificato.
Dopo quasi duemila anni, la notte di San Lorenzo si è trasformata in un imperdibile spettacolo astronomico che ci regala l’opportunità di esprimere un desiderio per ogni scia luminosa vista precipitare. A cosa lo dobbiamo esattamente?

Per prima cosa non tutti sanno che, nonostante il loro nome, le stelle cadenti non sono affatto stelle. Il termine più appropriato sarebbe meteore: esse infatti non sono altro che pezzi di roccia o metallo dalle dimensioni variabili che orbitano intorno al sole e provengono dalla nebulosa da cui ha avuto origine il sistema solare. L’elevata velocità di attraversamento dell’atmosfera terrestre provoca il disgregamento e la combustione di queste meteore, fenomeni che generano un ingente rilascio di energia responsabile della traccia brillante che vediamo apparire nel buio. Ruotando intorno al Sole, la Terra attraversa ogni anno lo sciame meteoritico conosciuto con il nome di Perseidi; una ricorrenza che ci permette di prevedere senza alcuna riserva il ripetersi dell’evento.

Nonostante la notte di San Lorenzo ricada convenzionalmente il 10 agosto, in realtà lo “sciame delle Perseidi” – termine astronomico che designa le stelle cadenti – è un fenomeno osservabile meno frequentemente per l’interno periodo estivo, poiché è questo il momento in cui il nostro pianeta si trova ad oltrepassare l’abbondante pioggia meteoritica posta lungo la sua orbita. A partire dalla fine di luglio fino alla metà inoltrata di agosto, i più ottimisti potrebbero perciò decidere di trascorrere le proprie serate a fissare il cielo; un consiglio per i meno affezionati alla tintarella di luna: il picco meteoritico avviene generalmente intorno al 12 di agosto, quando in un ora, precipitano mediamente circa un centinaio di stelle.
Come ogni anno, resta solo da sperare che nessuna nuvola si frapponga tra noi ed i nostri sogni.

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Andromeda (1971): trama senza spoiler e recensione del film

MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma ANDROMEDA 1971 FILM TRAMA RECENSIONE SPO Riabilitazione Nutrizionista Infrarossi Accompagno Commissioni Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Ano Pene.jpgAndromeda. Un film di Robert Wise. Con David Wayne, Arthur Hill, James Olson, Kate Reid, Paula Kelly. Titolo originale The Andromeda Strain. Fantascienza, durata 130 min. – USA 1971

Trama senza spoiler
Vicino una piccola città del New Mexico, Piedmont, precipita il frammento di un satellite e subito dopo quasi tutti gli abitanti della città muoiono inspiegabilmente ed improvvisamente nello stesso momento. Una squadra tra i migliori scienziati composta da un biologo, un microbiologo, un chirurgo ed un patologo, viene inviata d’urgenza in una complessa struttura governativa segreta per esaminare il frammento di satellite e trovare la causa delle morti improvvise.

Attori principali

Recensione
Tratto dall’omonimo romanzo di Michael Crichton (il primo ad essere pubblicato dall’autore senza il ricorso allo pseudonimo), il film conserva ancora oggi notevole impatto drammatico. Il regista Robert Wise gira con freddo stile semidocumentaristico, abbracciando lo spazio dell’azione con efficaci riprese dall’alto e fissando, con esiti inquietanti, i particolari della devastazione con la tecnica del “fermo-immagine”, in un fluire di immagini quasi completamente senza colonna sonora.
La scelta di un cast antidivistico (tra gli interpreti l’attore più noto, al momento, è David Wayne, impiegato per lo più come “spalla” in commedie brillanti) è funzionale all’impostazione cronachistica della vicenda che non cerca il facile effetto spettacolare, ma invita le coscienze alla riflessione. Andromeda è un sintomo del profondo smarrimento che si diffonde nella società americana alla conclusione del nefasto intervento in Vietnam. Le blindate certezze propagandate nei tempi della guerra fredda cedono ormai ai dubbi e all’insofferenza che investono larghi settori delle generazioni nuove e adulte. Il nemico può annidarsi all’interno della nazione, può essere il prodotto di un regime che maschera la sua indole aggressiva dietro la più bonaria maschera democratica, che manipola l’informazione e persegue programmi di armamento segreti.
È film dove l’uomo nuovo tecnologico, dopo gli entusiasmi per la voglia di conquista dell’infinito sconosciuto degli anni ’60, si interroga sui rischi nell’esplorazione dell’ignoto; aspetti psicologici di insicurezza generano fantasmi di timori profondi  ben strutturati tra rischi di esplosioni nucleari non volute, semplici pezzetti di carta che possono impedire importanti comunicazioni e pericoli di epidemie mondiali, che ancora oggi – dopo cinque decadi – appaiono  verosimili, di attualità ed assolutamente giustificati (basti pensare al Covid 19 ed al rischio di una Terza Guerra Mondiale scatenata dalla Russia).
Come nel libro di Crichton, anche nel film, il batterio letale – un “mostro” che in quanto invisibile e sfuggente è tanto più pericoloso e incontrollabile – simboleggia la criminale follia di una ricerca scientifica asservita a scopi militari e di prevaricazione che, per tragica legge del contrappasso, può condurre sulla strada tortuosa dell’autodistruzione, in un mondo dove l’epilessia deve ancora essere tenuta nascosta con vergogna, per paura di essere ostracizzati dalla società, non solo quella scientifica.
Da questo film è stata tratta una mini serie TV in due episodi di circa un’ora e mezza l’uno, del 2008 con Benjamin Bratt, Christa Miller e Louis Ferreira. Purtroppo, come spesso avviene, il remake a mio avviso non è neanche lontanamente paragonabile all’originale in quanto a fascino.

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Accoglienza
Il film fu molto apprezzato dalla critica e dal pubblico negli anni 70: la pellicola fu candidata all’Oscar per il montaggio e per le scenografie ed entrò in lizza per il premio Hugo come migliore opera di fantascienza.

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Accuratezza scientifica
Il titolo originale è “The Andromeda Strain”: la parola “strain” viene usata in medicina per indicare “specie, forma”, intesa come forma virale (come quando si dice che quest’inverno ci sarà una nuova forma di influenza). Già dal titolo si può quindi intuire che c’è molto di scientifico “old school” in questo film, cosa che me lo fa piacere quasi a prescindere. Mi piace pensare che un bambino, vedendo questo film negli anni ’70, abbia deciso di studiare le Scienze e che magari ora sia un bravo medico, ingegnere o ricercatore. Molte idee coraggiose e non solo in campo scientifico, vedi l’interessante teoria sociologica “dell’uomo spaiato”.
Ricordo che questo lungometraggio fu girato in tempi prossimi al capolavoro 2001 odissea nello spazio di Stanley Kubrick (uscito nel 1968, tre anni prima di Andromeda); tale “vicinanza” non può che aver giovato alla regia che si adoperò con impegno a  proporre una fantascienza non “gigionesca”, ma riflessiva seppur fredda e quasi distaccata. La ricerca della scenografia credibile non è mai approssimativa ed anzi è seriamente concentrata nel proporre qualcosa di verosimile anche e soprattutto sul piano scientifico, fino a mostrare la sofferenza degli animali-cavie, in maniera realistica e quasi disturbante, qualcosa di profondamente innovativo e “rischioso” per l’epoca, se pensate che stiamo parlando di quasi 50 anni fa.
Sorretto da un largo impegno produttivo, il film vantava, secondo la pubblicità del tempo, il laboratorio scientifico più accuratamente ricostruito mai apparso sullo schermo (per la non trascurabile spesa di circa 300.000 dollari che per gli anni ’70 erano una bella cifra) e, da medico, posso solo che rimanere favorevolmente impressionato dall’accuratezza scientifica quasi documentaristica di questo film, difficile da ritrovare in film anche molto più recenti, con particolari assolutamente da nerd e che hanno quasi previsto il futuro, tra terreni di coltura agar cioccolato, braccia meccaniche da chirurgia robotica in stile Da Vinci e studi medici del futuro dove ci sono monitor, siringhe, lettini… tutto tranne il medico!

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Una delle vittime di Andromeda

Esplosioni? Quasi…
Anche se non mancano laser e conti alla rovescia da fine-del-mondo, dimenticatevi gli alieni, le astronavi, le esplosioni alla “Indipendence day” e state pronti ad indossare un camice: con questo film entrerete in un laboratorio ultrasofisticato che – se pensate all’anno in cui il film è stato realizzato – batte di gran lunga l’alveare del mio amato “Resident evil“. Due ore che passano tenendovi incollati allo schermo, per capire cosa diavolo riduce quel sangue in polvere e perché il pianto di un lattante può essere qualcosa di buono, a volte.
Due ore di domande, immerse nella claustrofobia di pareti colorate con tinte forti alla Kubrik, immerse in una computer grafica che adesso fa sorridere ma all’epoca era strabiliante e condite dalla bravura degli attori, che hanno la stessa faccia dei professori di scienze al liceo, tra i quali per me spiccano il giovane dott. Mark Hall, chirurgo “spaiato” e vagamente marpione, e la dottoressa Ruth Leavitt (una grandissima Kate Reid) con le sue caustiche battute, le sue debolezze, le sue sigarette che non può fumare, il suo sguardo perso nel vuoto quando intuisce la verità.
Se siete appassionati di fantascienza “scientifica ed introspettiva” alla “Moon“, dove al centro della storia rimane sempre l’uomo con le sue paure e non qualche alieno robot che esplode o – peggio – qualche marziano sopravvissuto che non smette di ballare la disco music, non potete perdervi questo cult che qui in Italia è ancora quasi sconosciuto, nonostante sia un lavoro molto interessante e sicuramente attuale quasi a 50 anni di distanza. Imperdibile!

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
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MEDICINA ONLINE Dott Emilio Alessio Loiacono Medico Chirurgo Roma METEORITE GHIACCIO SFONDA AUTO Riabilitazione Nutrizionista Medicina Estetica Cavitazione Radiofrequenza Ecografia Pulsata  Macchie Capillari Linfodrenaggio Pene Vagina Ano.jpgUn blocco di ghiaccio piovuto dal cielo, di circa 20 kg, ha squarciato il parabrezza di una Toyota Aygo e distruggendo cambio, cruscotto e sedili. E’ recentemente successo a Monteverde (un quartiere di Roma). La procura di Roma ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di danneggiamento. Il blocco di ghiaccio forse era proveniente da un aereo di passaggio.

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