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Differenza tra castrazione chimica e chirurgica
La castrazione è una tecnica che permette di rimuovere – o rendere comunque non funzionanti – le gonadi di un essere umano o di un animale, rendendolo irreversibilmente sterile, cioè impedendo al maschio di poter mettere incinta una femmina ed alla femmina di poter essere messa incinta. La castrazione può essere eseguita tramite operazione chirurgica (castrazione chirurgica) in cui vengono estirpate le gonadi (testicoli ed ovaie), oppure tramite l’inibizione o la distruzione dei gametociti (spermatozoi ed ovuli) con mezzi ormonici o genericamente chimici (castrazione chimica) o con raggi röntgen (castrazione radiologica). Detto in parole povere nella castrazione chimica vengono tolti testicoli o ovaie, in quella chimica no.
Castrazione chirurgica
La castrazione chirurgica è un tipo di castrazione. E’ una tecnica chirurgica che permette di rimuovere le gonadi di un essere umano o di un animale, rendendolo irreversibilmente sterile, cioè impedendo al maschio di poter mettere incinta una femmina ed alla femmina di poter essere messa incinta. Nel maschio la rimozione dei testicoli viene effettuata tramite una orchiectomia, mentre nelle femmine la rimozione delle ovaie viene effettuata tramite ovariectomia, operazione più complessa rispetto all’orchiectomia vista la posizione anatomica delle ovaie. Rimuovendo i testicoli, luogo dove sono prodotti gli spermatozoi, e le ovaie, luogo dove risiedono gli ovuli, il soggetto diventa sterile in modo permanente ed irreversibile.
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Per quali motivi di pratica la castrazione chirurgica?
La castrazione chirurgica si pratica negli uomini per determinate malattie del testicolo, in genere per tumore o traumi (spesso deve essere asportato un solo testicolo, ed in questo caso si parla di “emicastrazione“); nelle donne per lo più la castrazione viene effettuata in corso d’isterectomia o per inibire l’ulteriore evoluzione di determinati tumori maligni. Negli animali la castrazione chirurgica si pratica generalmente per evitare cucciolate indesiderate e, nei maschi, per rendere l’animale più tranquillo ed eliminare comportamenti aggressivi legati alla sessualità.
Castrazione chimica
La castrazione chimica è un tipo di castrazione, temporanea e solitamente non definitiva, provocata da farmaci a base di ormoni, indirizzata alla riduzione della libido e dell’attività sessuale di un individuo. Il farmaco più in uso attualmente è il medrossiprogesterone che agisce sul cervello inibendo gli ormoni che stimolano i testicoli alla produzione di testosterone.
Per quali motivi di pratica la castrazione chimica?
La castrazione chimica è stata sviluppata come misura temporanea preventiva per soggetti che hanno commessi stupri o violenza sessuale su minori ed è applicata come parte della pena di reati a sfondo sessuale, in diversi paesi, inclusi gli Stati Uniti e Canada, Russia, Polonia, Regno Unito, Svezia, Danimarca, Norvegia, Spagna, Germania e Francia. Spesso, la legislazione prevede che lo stesso pedofilo possa richiedere la castrazione chimica su base volontaria, talora ottenendo sconti di pena. In Italia è stata invocata come pena di reati a sfondo sessuale da diversi esponenti politici, specie quelli appartenenti alla sfera del centro-destra.
Al di fuori dell’ambito della prevenzione e repressione del crimine, la castrazione chimica viene eseguita come fase preliminare nel trattamento ormonale per il cambiamento di sesso, da uomo a donna, nei soggetti transessuali. In questo caso, la trasformazione è irreversibile dopo circa sei mesi dall’inizio del trattamento farmacologico.
Il famoso matematico e informatico Alan Turing, padre dell’informatica teorica, fu sottoposto a castrazione chimica dopo la condanna, nel 1952, per omosessualità (che all’epoca era considerata reato). Questa si ipotizza che fu la causa del suo suicidio, commesso due anni dopo.
Leggi anche:
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Differenza tra castrato ed eunuco
La castrazione è una tecnica che permette di rimuovere – o rendere comunque non funzionanti – le gonadi di un essere umano o di un animale, rendendolo irreversibilmente sterile, cioè impedendo al maschio di poter mettere incinta una femmina ed alla femmina di poter essere messa incinta. La castrazione può essere eseguita tramite operazione chirurgica (castrazione chirurgica) in cui vengono estirpate le gonadi (testicoli ed ovaie), oppure tramite l’inibizione o la distruzione dei gametociti (spermatozoi ed ovuli) con mezzi ormonici o genericamente chimici (castrazione chimica) o con raggi röntgen (castrazione radiologica).
Castrazione chirurgica
Nel maschio la castrazione chirurgica viene effettuata tramite orchiectomia, mentre nelle femmine la rimozione delle ovaie viene effettuata tramite ovariectomia, operazione più complessa rispetto all’orchiectomia vista la posizione anatomica delle ovaie. Rimuovendo i testicoli, luogo dove sono prodotti gli spermatozoi, e le ovaie, luogo dove risiedono gli ovuli, il soggetto diventa sterile in modo permanente ed irreversibile. La castrazione chirurgica si pratica negli uomini per determinate malattie del testicolo, in genere per tumore o per traumi, e nelle donne durante una isterectomia o per inibire l’ulteriore evoluzione di determinati tumori maligni.
Evirato ed eunuco
Nell’uomo la castrazione chirurgica prende il nome di evirazione (termine che invece non può essere usato in caso di castrazione femminile). L’evirazione del maschio eseguita prima della pubertà, oltre alla sterilità, ha per effetto la non manifestazione dei caratteri sessuali secondari maschili, con:
- deficienza dello sviluppo degli organi genitali esterni e interni;
- deficienza dell’apparato pilifero (peluria e barba ben poco diffusa);
- deficienza nel normale sviluppo del corpo maschile: esso un assume aspetto femmineo e tende alla pinguedine.
Particolari modificazioni si hanno a carico del tono di voce, che diventa simile a quello femminile, e nel carattere che diventa meno aggressivo e non attratto dal campo della sessualità. Queste “qualità” sono state particolarmente apprezzate nella storia, dove individui evirati (in questo caso sarebbe meglio dire “mutilati“) prima della pubertà prendevano il nome di “eunuchi“. Gli eunuchi furono comuni a molte corti sovrane soprattutto orientali, da quelle musulmane come quella dell’Impero ottomano a quella del Celeste impero cinese. Tra il 1600 ed il 1700 gli eunuchi, grazie alla particolare voce non influenzata dalle variazioni ormonali puberali, erano famosi come cantori appartenenti alle cosiddette “voci bianche”.
Differenza tra castrato ed eunuco
Un “eunuco” è quindi un soggetto che è stato castrato chirurgicamente prima della pubertà, cioè un individuo a cui sono stati eliminati i testicoli prima dello sviluppo puberale, fatto che determina il non sviluppo dei caratteri sessuali secondari ed il mantenimento di un corpo ed una voce “femminile”. Tutti gli eunuchi sono castrati, ma non tutti i castrati sono necessariamente eunuchi.
Leggi anche:
- Cos’è la pubertà, a che età inizia e come si manifesta?
- Castrazione chirurgica in uomo e animali: perché farla e quali effetti determina
- Differenza tra castrazione ed evirazione
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Differenza tra castrazione e vasectomia
Anche se castrazione e vasectomia portano entrambi a sterilità, i due termini non sono affatto sinonimi.
Castrazione
La castrazione è una tecnica che permette di rimuovere – o rendere comunque non funzionanti – le gonadi di un essere umano o di un animale, rendendolo irreversibilmente sterile, cioè impedendo al maschio di poter mettere incinta una femmina ed alla femmina di poter essere messa incinta. La castrazione può essere eseguita tramite operazione chirurgica (castrazione chirurgica) in cui vengono estirpate le gonadi (testicoli ed ovaie), oppure tramite l’inibizione o la distruzione dei gametociti (spermatozoi ed ovuli) con mezzi ormonici o genericamente chimici (castrazione chimica) o con raggi röntgen (castrazione radiologica).
Castrazione chirurgica
Nel maschio la castrazione chirurgica viene effettuata tramite orchiectomia, mentre nelle femmine la rimozione delle ovaie viene effettuata tramite ovariectomia, operazione più complessa rispetto all’orchiectomia vista la posizione anatomica delle ovaie. Rimuovendo i testicoli, luogo dove sono prodotti gli spermatozoi, e le ovaie, luogo dove risiedono gli ovuli, il soggetto diventa sterile in modo permanente ed irreversibile. La castrazione chirurgica si pratica negli uomini per determinate malattie del testicolo, in genere per tumore o per traumi, e nelle donne durante una isterectomia o per inibire l’ulteriore evoluzione di determinati tumori maligni. Se la castrazione chirurgica avviene prima della pubertà, il soggetto sarà sterile e mancheranno i caratteri sessuali secondari (barba, peluria, mammelle, sviluppo degli organi sessuali…), mentre se la castrazione chirurgica avviene dopo la pubertà il soggetto sarà sterile (nella donna mancheranno anche le mestruazioni) ma i caratteri sessuali secondari sono comunque presenti, pur se diminuiti.
Vasectomia
La vasectomia è un intervento chirurgico che rende l’uomo sterile, cioè non in grado di mettere incinta una donna. Tale intervento blocca i piccoli condotti, chiamati dotti deferenti, attraverso i quali in condizioni normali passano gli spermatozoi prodotti dai testicoli, che, unendosi al plasma seminale prodotto da prostata e vescicole seminali, forma il liquido seminale (lo sperma). La vasectomia ha quindi l’effetto di rendere lo sperma virtualmente libero dagli spermatozoi. La vasectomia è potenzialmente reversibile, anche se ciò non sempre è possibile. Per approfondire, leggi anche:
- Posso mettere incinta una donna dopo una vasectomia?
- Vasectomia: dopo quanto avere rapporti e rischio di gravidanza
- La vasectomia è reversibile?
Differenza tra vasectomia e castrazione chirurgica
La castrazione chirurgica elimina quindi il testicolo (luogo dove gli spermatozoi sono prodotti), mentre nella vasectomia il testicolo viene risparmiato ma gli spermatozoi prodotti non vengono immessi nello sperma. Entrambi portano a sterilità ma in modo diverso. Inoltre mentre nella vasectomia la sterilità è potenzialmente reversibile e ricercata dal paziente, invece la sterilità determinata dalla castrazione chimica è irreversibile e non ricercata dal paziente, essendo l’effetto collaterale di una operazione svolta nella maggioranza dei casi per tumore testicolare. Infine nella castrazione si verificano alterazioni ormonali dovute all’assenza dei testicoli (minore aggressività, diminuzione dei caratteri sessuali secondari…) mentre nella vasectomia tali alterazioni ormonali non si verificano visto che il testicolo è risparmiato.
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Differenza tra castrazione ed evirazione
Castrazione ed evirazione sono sinonimi? Non esattamente. Cerchiamo di fare chiarezza.
Castrazione
La castrazione è una tecnica che permette di rimuovere – o rendere comunque non funzionanti – le gonadi di un essere umano o di un animale, rendendolo irreversibilmente sterile, cioè impedendo al maschio di poter mettere incinta una femmina ed alla femmina di poter essere messa incinta. La castrazione può essere eseguita tramite operazione chirurgica (castrazione chirurgica) in cui vengono estirpate le gonadi (testicoli ed ovaie), oppure tramite l’inibizione o la distruzione dei gametociti (spermatozoi ed ovuli) con mezzi ormonici o genericamente chimici (castrazione chimica) o con raggi röntgen (castrazione radiologica).
Leggi anche: Differenza tra castrazione chimica e chirurgica
Castrazione chirurgica
Nel maschio la castrazione chirurgica viene effettuata tramite orchiectomia, mentre nelle femmine la rimozione delle ovaie viene effettuata tramite ovariectomia, operazione più complessa rispetto all’orchiectomia vista la posizione anatomica delle ovaie. Rimuovendo i testicoli, luogo dove sono prodotti gli spermatozoi, e le ovaie, luogo dove risiedono gli ovuli, il soggetto diventa sterile in modo permanente ed irreversibile. La castrazione chirurgica si pratica negli uomini per determinate malattie del testicolo, in genere per tumore o per traumi, e nelle donne durante una isterectomia o per inibire l’ulteriore evoluzione di determinati tumori maligni.
Una sterilità in teoria temporanea, si può raggiungere nell’uomo con la vasectomia e nella donna con la chiusura delle tube. A tal proposito leggi:
- Chiusura delle tube: perché si fa, età, costo e reversibilità
- Differenza tra castrazione e vasectomia
- Posso mettere incinta una donna dopo una vasectomia?
- Vasectomia: dopo quanto avere rapporti e rischio di gravidanza
- La vasectomia è reversibile?
Evirazione
Molti pensano, sbagliando, che “evirazione” significhi asportazione del pene. In realtà l’asportazione del pene prende il nome di “penectomia“. Con “evirazione” si intende invece l’asportazione dei testicoli in un uomo. Quindi ricapitolando:
- castrazione: tecnica che rende sterile un uomo o una donna, mediante varie metodologie (ad esempio chirurgica o chimica);
- castrazione chirurgica: tipo specifico di castrazione che rende sterile un uomo o una donna, mediante la rimozione chirurgica di testicoli o ovaie;
- evirazione: tipo specifico di castrazione che rende sterile un uomo mediante la rimozione dei suoi testicoli.
Mentre “castrazione” e “castrazione chirurgica” possono essere riferiti sia a uomo che a donna, il termine “evirazione” viene usato solo per gli uomini. Mentre gli evirati sono tutti considerabili castrati, non tutti i soggetti castrati sono necessariamente considerabili evirati. Si parla inoltre di:
- evirazione bianca: quando sono asportati solo i testicoli lasciando intatto il pene;
- evirazione nera: quando vengono asportati sia i testicoli che il pene.
Leggi anche:
- Castrazione chirurgica in uomo e animali: perché farla e quali effetti determina
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Castrazione prima della pubertà nel maschio
L’evirazione del maschio eseguita prima della pubertà, oltre alla sterilità, ha per effetto la non manifestazione dei caratteri sessuali secondari maschili, con:
- deficienza dello sviluppo degli organi genitali esterni e interni;
- deficienza dell’apparato pilifero (peluria e barba ben poco diffusa);
- deficienza nel normale sviluppo del corpo maschile: esso un assume aspetto femmineo e tende alla pinguedine.
Particolari modificazioni si hanno a carico del tono di voce, che diventa simile a quello femminile, e nel carattere che diventa meno aggressivo e non attratto dal campo della sessualità. Queste “qualità” sono state particolarmente apprezzate nella storia, dove individui evirati prima della pubertà prendevano il nome di “eunuchi“. Gli eunuchi furono comuni a molte corti sovrane soprattutto orientali, da quelle musulmane come quella dell’Impero ottomano a quella del Celeste impero cinese. Tra il 1600 ed il 1700 gli eunuchi, grazie alla particolare voce non influenzata dalle variazioni ormonali puberali, erano famosi come cantori appartenenti alle cosiddette “voci bianche”.
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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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