Processo eiaculatorio: come avviene l’emissione dello sperma dal pene

MEDICINA ONLINE SPERMA LIQUIDO SEMINALE PENIS VARICOCELE HYDROCELE IDROCELE AMORE DONNA PENE EREZIONE IMPOTENZA DISFUNZIONE ERETTILE VAGINA SESSULITA SESSO COPPIA LOVE COUPLE FRINEDS LOVCon processo eiaculatorio in medicina si indica un insieme di azioni del nostro organismo – quasi totalmente involontarie – che portano all’espulsione dei componenti dello sperma dai rispettivi luoghi di produzione, al loro mescolamento ed infine alla loro fuoriuscita dal pene, in genere contemporaneamente all’orgasmo maschile. Il processo eiaculatorio consta di due distinte fasi:

  1. fase di emissione: in questa fase gli spermatozoi e del plasma seminale fuoriescono dai loro luoghi di produzione (testicoli, prostata, vescicole seminali e ghiandole bulbo-uretrali) e si mescolano formando lo sperma;
  2. fase di eiaculazione: è la fase in cui avviene la propulsione dello sperma che fuoriesce dal meato uretrale del pene e si riversa all’esterno.

In questo articolo ci occupiamo in particolare della fase di emissione. Per poter meglio comprendere l’argomento, ricorderemo prima brevemente da cosa sia composto lo sperma e come venga prodotto.

Sperma

Un uomo adulto, ad ogni eiaculazione, emette fisiologicamente circa dai 1,5 ml ai 6 ml di sperma (anche chiamato “liquido seminale”) ed ogni millilitro contiene tra 20 e 200 milioni di spermatozoi circa. Lo sperma emesso è costituito da due parti fondamentali:

  • plasma seminale: è la parte liquida dello sperma e va a costituire fino al 98% di quest’ultimo;
  • spermatozoi: le cellule che “nuotano” nel plasma seminale ed hanno il compito di fecondare l’oocita femminile. Gli spermatozoi rappresentano solo tra il 2 ed il 5% del volume totale dello sperma.

Gli spermatozoi sono prodotti nei testicoli, mentre il plasma seminale ha origine dalla fusione di:

  • liquido prostatico secreto dalla prostata: rappresenta circa dal 20 al 30% del volume totale del plasma seminale;
  • secrezioni delle vescicole seminali: rappresenta circa tra il 60 ed il 70% del volume totale del plasma seminale;
  • liquido di Cowper prodotto dalle ghiandole bulbouretrali: rappresenta circa tra l’1 ed il 5% del volume totale del plasma seminale.

Fase di emissione

La fase di emissione giunge al termine della stimolazione dell’apparato sessuale maschile, ad esempio in seguito a masturbazione o a rapporto sessuale. Se durante la fase di stimolazione l’uomo ha la capacità di interrompere volontariamente l’atto di stimolazione e quindi impedire orgasmo ed eiaculazione, invece nel momento in cui si innesca l’avvio della fase di emissione, l’uomo non può più impedire l’espulsione dello sperma poiché la fase di emissione è un processo automatico.

La fase di emissione dura pochi secondi (circa due o tre) e consiste in una serie coordinata di contrazioni delle cellule muscolari lisce (CML) dell’epididimo, nella sua porzione terminale, e dei vasi deferenti, che permettono agli spermatozoi ed al plasma seminale di fuoriuscire dai loro luoghi di produzione (testicoli per gli spermatozoi; prostata, vescicole seminali e ghiandole bulbo-uretrali per il plasma seminale) e di mescolarsi formando lo sperma. Quest’ultimo, infatti, non è perennemente mescolato e “già pronto”, ma viene creato dall’unione della sua parte solida e liquida, che avviene in ogni singolo processo eiaculatorio.

Nella fase di emissione l’attività contrattile delle cellule muscolari lisce convoglia gli spermatozoi fuoriusciti dai testicoli verso la prostata dove essi vengono mescolati ai fluidi prostatici (ricchi in fosfatasi acida, acido citrico e zinco) e del fluido proveniente dalle vescichette seminali (ricco in fruttosio). Un piccolo contributo viene anche dalle ghiandole bulbo-uretrali (ghiandole del Cowper) ricche in enzimi e in attivatore del plasminogeno.

Il plasma seminale, formato dall’unione dei tre fluidi, e gli spermatozoi sono ora mescolati e diventano quindi sperma vero e proprio. Quest’ultimo così formato si accumula nel bulbo dell’uretra a monte dell’uretra peniena, e qui viene bloccato nella sua progressione dal così detto sfintere uretrale esterno. Il reflusso verso la vescica viene, invece, impedito dalla chiusura dello sfintere uretrale interno, che promuove l’eiaculazione anterograda, cioè quella normale, verso l’esterno del pene. È questa una struttura formata da due strati di muscolo liscio, uno interno longitudinale ed uno esterno circolare in diretta continuazione con il collo vescicale. In caso di malfunzionamento di questo meccanismo, lo sperma può finire in vescica (eiaculazione retrograda).

Il liquido seminale si trova quindi ora come in una camera di compressione, dove la pressione aumenta progressivamente con l’aumentare delle contrazioni dei muscoli striati perineali bulbocavernoso (BCM), ischiocavernoso e del pavimento pelvico. Qui termina la fase di emissione e tutte le strutture sono pronte a scatenare la fase di eiaculazione, in cui il liquido seminale viene espulso violentemente fuori dal pene,

Come già precedentemente ricordato, durante la fase di emissione, l’uomo ha la sensazione dell’inevitabilità del processo eiaculatorio e non può più interromperlo, dal momento che è tale meccanismo è controllato totalmente dal sistema adrenergico, sia per via nervosa che per via umorale.

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Principali vie nervose di controllo del
processo eiaculatorio: sistema ortosimpatico in rosso, quello parasimpatico in nero.

Vi sono centri nervosi deputati al controllo di questo processo sia a livello del midollo spinale toracico che lombare (T1 0-L2). Sono questi i gangli lombari simpatici che circondano l’aorta da ambedue le parti, prima di riunificarsi per formare il plesso ipogastrico a monte della biforcazione dell’aorta. I centri più alti, tramite il nervo grande splancnico, controllano l’attività della midollare del surrene che secerne adrenalina
(A) e noradrenalina (NA). A e NA sono responsabili della reazione sistemica che si accompagna all’eiaculazione e partecipano direttamente all’attivazione dei recettori α1 presenti sulle cellule muscolari lisce del tratto genitale maschile. I recettori α1 adrenergici sono influenzati anche da NA proveniente dalle terminazioni nervose adrenergiche postgangliari originatesi dai centri spinali lombari. Le fibre simpatiche raggiungono il ratto genitale maschile tramite il nervo ipogastrico, il tronco simpatico lombosacrale e il nervo spermatico.

Qualsiasi tipo di insulto a queste strutture nervose può alterare il processo della corretta emissione ed eiaculazione del seme portando, per esempio, all’incontinenza dello sfintere uretrale interno ed al reflusso del bolo seminale in vescica. Studi recenti, anche del nostro gruppo, hanno mostrato che, oltre al sistema catecolaminergico, possono partecipare al meccanismo dell’emissione anche altri trasmettitori con origine locale quali l’ossitocina, l’endotelina e l’ATP.

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Effetto di concentrazioni crescenti di endotelina-1, ossitocina e noradrenalina sulla contrazione “in vitro” di epididimo umano, espresso come aumento del
tono di base (mg).

La figura qui in alto mostra la relativa potenza di ossitocina (OT), endotelina-1 (ET-1) e NA nel favorire la contrazione dell’epididimo umano, la prima tappa del processo di emissione.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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