Lavaggio intestinale (idrocolonterapia) medico e casalingo: tecniche e benefici

MEDICINA ONLINE ADDOME ABDOMEN DIGERENTE STOMACO INTESTINO COLON TENUE RETTO SIGMA DIGESTIONE ESOFAGO CIBO ULCERA STRESS PERFORANTE SANGUINANTE PEPTICACon “pulizia intestinale” si intende un gruppo di tecniche usate per rimuovere tracce di feci dal colon, “ripulendo” l’intestino. Viene Continua a leggere

Come fare un clistere evacuativo: procedura semplice con enteroclisma

MEDICINA ONLINE ENTEROCLISMA PERETTA CLISTERE EVACUATIVO PULIZIA COLON INTESTINO STIPSI COSTIPAZIONE FECALOMA FECI DURISSIME PALLINE TAPPO DIGIUNO DEFECAZIONE DIARREA ODORE CIBO TEMPO ESIl clistere è una tecnica che permette l’iniezione di un liquido nell’ano con lo scopo principale di stimolare l’evacuazione, ma anche utile in caso di irregolarità intestinali e irritazioni della mucosa intestinale, preparazione ad intervento chirurgico o procedura d’indagine, fecalomi. Come fare un clistere con enteroclisma? Ecco la procedura sia da soli che in due.

Precisazione: in questo articolo descriviamo come fare un clistere tramite enteroclisma, l’apparecchio che vedete nella foto in alto, se cercate invece il metodo per fare il classico clistere con peretta oppure con microclisma, leggete:

Occorrente

Per praticare un clistere tramite enteroclisma, occorrono:

  • un kit nuovo per enteroclisma, acquistato in farmacia;
  • un paio di asciugamani o una traversa cerata o pannoloni usa e getta;
  • vasellina o gel ipoallergenico o un cucchiaino di olio di mandorle organico, olio di oliva o di cocco, per lubrificare l’ingresso della sonda;
  • guanti monouso in lattice o nitrile;
  • un litro di acqua distillata a temperatura corporea;
  • cestino per rifiuti biologici;
  • eventuale tampone per indagine microbiologica.

Avvertenze generali

  • Sarebbe opportuno evitare l’enteroclisma se si è soli: è opportuno che sia presente in casa una persona di fiducia, pronta a prestare aiuto in caso di necessità.
  • Acquistate materiale di alta qualità.
  • È preferibile che la procedura venga svolta a vescica vuota.
  • Fai attenzione alla temperatura della soluzione introdotta, dal momento che temperature troppo alte o troppo basse sono potenzialmente dannose. L’ideale è circa 35°: sarebbe importante testare con un termometro da bagno che la temperatura sia in un range compreso fra i 25 e i 38 °C.
  • Se durante la procedura fuoriesce sangue dall’ano, fermarsi immediatamente.

Avvertenze in ambiente sanitario

  • Quando tale procedura viene effettuata in ambiente sanitario, è necessario che l’infermiere o il medico spieghi al paziente la procedura prima di iniziare a farla, in modo che comprenda e gli dia un valido consenso.
  • Il clistere va effettuato nel mantenimento della privacy più elevata possibile.
  • E’ necessario continuare la sorveglianza del paziente anche al termine del clistere: non sappiamo la dimensione della massa fecale da espellere e se avviene in modo imponente c’è la possibilità di crisi lipotimiche, per cui meglio ridurre ai minimi termini il rischio di caduta in bagno.
  • Controllare periodicamente se il clistere ha avuto o non esito positivo, prendetene nota e comunicatelo al resto del team sanitario che si occupa di quel paziente.

1) Trova luogo confortevole

Se sei a casa e non in ambiente sanitario, trova un luogo confortevole per fare il clistere, come ad esempio il vostro bagno: una volta fatto il clistere potresti avere solo pochi secondi prima che il corpo decida di evacuare, quindi il bagno – o un posto ad esso vicino – può essere una ottima scelta.

2) Monta il kit

Apri la confezione del kit e montalo in base alle istruzioni incluse nella confezione. Solitamente nella confezione troverai:

  • una sacca per il liquido;
  • un gancio per appenderlo;
  • un tubo;
  • un tappo;
  • una sonda rettale.

3) Procedure iniziali

Lava le mani ed inserisci i guanti. Usa il lubrificante per lubrificare l’ano ed i primi centimetri della sonda del clistere. Inserisci l’acqua nel tubo eventualmente mescolata con altri liquidi curativi.

4) Procedura da soli

  1. Disponi gli asciugamani sul letto o per terra e sdraiati sulla schiena, con le ginocchia piegate verso il petto.
  2. Quando ti senti pronto, introduci la sonda nel canale anale per una lunghezza di circa 9 – 11 cm.
  3. Fermati se senti resistenza o dolore ed aggiusta lievemente l’angolazione finché non entra con facilità.
  4. Utilizza il morsetto sul tubo per aprire il flusso e controllare la quantità di liquido.
  5. Introduci il liquido lentamente.
  6. Ritira la sonda con delicatezza.
  7. Asciuga la zona perineale con un tampone di garza o con telini monouso.
  8. La procedura potrà ritenersi conclusa solo dopo aver trattenuto il clistere per 10-15 minuti prima di evacuare l’intestino, o per lo meno quanto più tempo ti sarà possibile. Durante questo periodo devi rimanere sdraiato, con le ginocchia piegate verso il petto, aiutandole con le braccia.
  9. Dopo aver trattenuto il liquido, siediti sul water e rilassati. Aspetta sino a che non riesci ad espellere acqua e feci.

5) Procedura in due

  1. E’ preferibile che il soggetto venga posizionato sul lato sinistro, con le ginocchia ben flesse e con i glutei vicino al bordo del letto.
  2. Successivamente va posizionata la traversa cerata al di sotto del paziente, se non dovesse essere autonomo avvalersi anche dell’ausilio di un pannolone.
  3. Quando il paziente si sentirà pronto, introdurre la sonda nel canale anale, mentre si tiene alzato il gluteo destro con la mano libera.
  4. Lentamente bisognerà introdurre la sonda per una lunghezza di circa 9 – 11 cm.
  5. Fermati se senti resistenza o dolore e aggiusta lievemente l’angolazione finché non entra con facilità.
  6. Utilizzare il morsetto sul tubo per aprire il flusso e controllare la quantità di liquido.
  7. Introdurre il liquido lentamente.
  8. Ritirare la sonda con delicatezza ed asciugare la zona perineale con un tampone di garza o con telini monouso.
  9. La procedura potrà ritenersi conclusa solo dopo aver chiesto al paziente di trattenere il clistere per 10-15 minuti prima di evacuare l’intestino, o per lo meno quanto più tempo gli sarà possibile, stando sdraiato sul letto.

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Per approfondire:

Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
Direttore dello Staff di Medicina OnLine

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Differenze tra clistere ed enteroclisma

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La differenza tra il classico clistere con peretta ed il clistere con l’enteroclisma è che il primo è una pompetta con una concentrazione di acqua molto bassa, con minore quantità di liquido, e viene usata per chi vuole risolvere un disturbo lieve, come ad esempio la stitichezza.

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L’enteroclisma è invece un kit che si compra in farmacia al costo di circa 5-6 euro, che contiene una sacca da 2 litri connessa ad una canna flessibile dotata di rubinetto all’estremità distale, una cannula rettale (per il lavaggio del colon) e una cannula vaginale (per il lavaggio vaginale). L’enteroclisma è da effettuare solo a digestione ultimata, cioè 4 ore dopo aver mangiato verdure, 3 ore dopo frutta e dopo 5 o più ore in seguito all’assunzione di altro (carne, latticini, farinacei, ecc.).

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Differenze tra clistere, peretta, pompetta, enteroclisma, microclisma e microclistere

I miei pazienti fanno spesso confusione tra alcuni termini come clistere, peretta, pompetta, enteroclisma, microclisma e microclistere: facciamo chiarezza.

Clistere

Con il termine “clistere” in medicina si indica una tecnica caratterizzata da irrigazione di acqua o altri liquidi “curanti” necessaria per liberare l’ultimo tratto dell’intestino (colon o intestino crasso) da feci incrostate, residui non digeriti, gas, fermentazioni, putrefazioni e flora batterica patogena. In base alla loro azione, i clisteri possono anche essere classificati in 5 gruppi:

  • evacuativi;
  • carminativi;
  • di ritenzione;
  • a flusso refluo;
  • terapeutici.

Esistono varie tipologie di clisteri: a siringa, gli enteroclismi, i microclismi e le perette. La differenza fondamentale tra i tre tipi più usati, è la dimensione dei volumi di liquido introdotti:

  • enteroclisma: volume di liquido introdotto tra 0,5 e 2 litri;
  • peretta: volume di liquido introdotto tra 0,1 e 0,2 litri;
  • microclismi: volume di liquido introdotto tra 120 e 400 ml.

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Peretta (pompetta)

La peretta (anche chiamata “pompetta” o “clistere a pera“) è un tipo di clistere costituito da un contenitore in gomma a forma di pera, terminante con un beccuccio; per evitare lesioni all’ano durante l’inserimento, viene lubrificato il beccuccio e il punto di introduzione, eliminando preventivamente l’eventuale aria residua contenuta nella peretta prima di introdurre il beccuccio. Il liquido da introdurre può essere acqua tiepida mista a olio, glicerina, sapone o soluzioni lassative. Per i bambini di pochi mesi, sono disponibili nelle farmacie confezioni “usa e getta”, sagomate in modo appropriato, contenenti piccole quantità di glicerina. Lo scopo del clistere è quello di eliminare il blocco fecale grazie all’acqua o altro liquido, che, aumentando di volume all’interno dell’intestino, fa raggiungere a chi riceve il clistere lo stimolo di defecare e al tempo stesso, “scioglie” anche le feci dure. In ospedale si utilizzano clisteri (chiamati clisma) contenenti soluzioni iperosmotiche di fosfati di sodio e potassio.

Per approfondire leggi: Fare un clistere evacuativo: procedura semplice con peretta

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Enteroclisma

L’enteroclisma è un tipo di clistere avente un meccanismo simile alla peretta dal momento che il suo scopo è sempre quello di introdurre un liquido nell’ano, ma tale introduzione viene praticata con un apparecchio più complesso, venduto in farmacia, costituito da una sacca da appendere provvisto di un tubicino, volto a pulire a fondo il retto e a dare una notevole sensazione di benessere. Come prima accennato, l’enteroclisma permette di introdurre liquidi in quantità maggiore rispetto alla peretta, da 0,5 fino a 3 litri. Il liquido può essere di acqua semplice a cui viene aggiunto sale, oppure con l’aggiunta di sostanze rinfrescanti ed essenze naturali o bicarbonato.

Per approfondire leggi: Come fare un clistere evacuativo: procedura semplice con enteroclisma

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Microclisma (microclistere)

Il microclisma (a volte chiamato “microclistere“, i due termini sono sinonimi), è un tipo di clistere costituito da un dispositivo che viene usato per introdurre nell’ano piccole quantità di liquidi (120-400 ml); è indicato nella stipsi cronica, nelle colonpatie e nelle proctiti irritative. Questo dispositivo medico è particolarmente indicato, al posto del classico clistere a peretta o all’enteroclisma, per la sua azione delicata, in tutti coloro che soffrono di stitichezza ed al contempo hanno emorroidi, ragadi o colon irritabile, oppure nei bimbi piccoli. Può essere utilizzato tranquillamente dalle donne in gravidanza ed allattamento.

Per approfondire leggi: Microclisma: cos’è e come si usa in adulti e neonati

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