Quando è utile fare un clistere evacuativo?

MEDICINA ONLINE ENTEROCLISMA PERETTA CLISTERE EVACUATIVO PULIZIA COLON MICROCLISMA INTESTINO STIPSI COSTIPAZIONE FECALOMA FECI DURISSIME TAPPO DIGIUNO DEFECAZIONE DIARREA ODORE CIBO TEMPO ESPULSO DIGESTIONE Rectal bulb.jpgIl clistere tramite peretta, enteroclisma o microclisma, è una tecnica molto utilizzata per la pulizia e l’evacuazione dell’intestino, sono metodologie molto efficaci ed apparentemente semplici. Ecco i casi più diffusi in cui l’uso di un clistere è indicato:

Regolarità intestinale

La regolarità intestinale è fisiologica ma in tante persone il cambio di ambiente di dieta o lo stress post operatorio possono portare ad un aumento dei giorni in cui non avviene l’evacuazione spontanea, questo porta alla formazione di feci dure e quindi alla difficoltà di un espulsione spontanea, che può solo peggiorare. Una semplice peretta evacuante può risolvere.

Preparazione a chirurgia o esami

Come preparazione ad interventi chirurgici o esami sul sul retto è prassi che se si è in ospedale l’operatore sanitario effettui un clistere evacuativo.

Stipsi e fecalomi

In caso di stipsi conclamata e nota, se c’è già una stimolazione dell’intestino con lassativi, dieta adeguata e controllo medico, questi fattori potrebbero non essere comunque sufficienti. Ci sono persone che soffrono di stipsi, o tendono alla formazione spontanea di fecalomi, senza entrare nel merito che siano collegati a diete sbagliate o meno, è comunque necessario evitare la formazione di fecalomi che possono portare anche ad blocco intestinale fino alla subocclusione.

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Dott. Emilio Alessio Loiacono
Medico Chirurgo
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Come fare un clistere evacuativo: procedura semplice con enteroclisma

MEDICINA ONLINE ENTEROCLISMA PERETTA CLISTERE EVACUATIVO PULIZIA COLON INTESTINO STIPSI COSTIPAZIONE FECALOMA FECI DURISSIME PALLINE TAPPO DIGIUNO DEFECAZIONE DIARREA ODORE CIBO TEMPO ESIl clistere è una tecnica che permette l’iniezione di un liquido nell’ano con lo scopo principale di stimolare l’evacuazione, ma anche utile in caso di irregolarità intestinali e irritazioni della mucosa intestinale, preparazione ad intervento chirurgico o procedura d’indagine, fecalomi. Come fare un clistere con enteroclisma? Ecco la procedura sia da soli che in due.

Precisazione: in questo articolo descriviamo come fare un clistere tramite enteroclisma, l’apparecchio che vedete nella foto in alto, se cercate invece il metodo per fare il classico clistere con peretta oppure con microclisma, leggete:

Occorrente

Per praticare un clistere tramite enteroclisma, occorrono:

  • un kit nuovo per enteroclisma, acquistato in farmacia;
  • un paio di asciugamani o una traversa cerata o pannoloni usa e getta;
  • vasellina o gel ipoallergenico o un cucchiaino di olio di mandorle organico, olio di oliva o di cocco, per lubrificare l’ingresso della sonda;
  • guanti monouso in lattice o nitrile;
  • un litro di acqua distillata a temperatura corporea;
  • cestino per rifiuti biologici;
  • eventuale tampone per indagine microbiologica.

Avvertenze generali

  • Sarebbe opportuno evitare l’enteroclisma se si è soli: è opportuno che sia presente in casa una persona di fiducia, pronta a prestare aiuto in caso di necessità.
  • Acquistate materiale di alta qualità.
  • È preferibile che la procedura venga svolta a vescica vuota.
  • Fai attenzione alla temperatura della soluzione introdotta, dal momento che temperature troppo alte o troppo basse sono potenzialmente dannose. L’ideale è circa 35°: sarebbe importante testare con un termometro da bagno che la temperatura sia in un range compreso fra i 25 e i 38 °C.
  • Se durante la procedura fuoriesce sangue dall’ano, fermarsi immediatamente.

Avvertenze in ambiente sanitario

  • Quando tale procedura viene effettuata in ambiente sanitario, è necessario che l’infermiere o il medico spieghi al paziente la procedura prima di iniziare a farla, in modo che comprenda e gli dia un valido consenso.
  • Il clistere va effettuato nel mantenimento della privacy più elevata possibile.
  • E’ necessario continuare la sorveglianza del paziente anche al termine del clistere: non sappiamo la dimensione della massa fecale da espellere e se avviene in modo imponente c’è la possibilità di crisi lipotimiche, per cui meglio ridurre ai minimi termini il rischio di caduta in bagno.
  • Controllare periodicamente se il clistere ha avuto o non esito positivo, prendetene nota e comunicatelo al resto del team sanitario che si occupa di quel paziente.

1) Trova luogo confortevole

Se sei a casa e non in ambiente sanitario, trova un luogo confortevole per fare il clistere, come ad esempio il vostro bagno: una volta fatto il clistere potresti avere solo pochi secondi prima che il corpo decida di evacuare, quindi il bagno – o un posto ad esso vicino – può essere una ottima scelta.

2) Monta il kit

Apri la confezione del kit e montalo in base alle istruzioni incluse nella confezione. Solitamente nella confezione troverai:

  • una sacca per il liquido;
  • un gancio per appenderlo;
  • un tubo;
  • un tappo;
  • una sonda rettale.

3) Procedure iniziali

Lava le mani ed inserisci i guanti. Usa il lubrificante per lubrificare l’ano ed i primi centimetri della sonda del clistere. Inserisci l’acqua nel tubo eventualmente mescolata con altri liquidi curativi.

4) Procedura da soli

  1. Disponi gli asciugamani sul letto o per terra e sdraiati sulla schiena, con le ginocchia piegate verso il petto.
  2. Quando ti senti pronto, introduci la sonda nel canale anale per una lunghezza di circa 9 – 11 cm.
  3. Fermati se senti resistenza o dolore ed aggiusta lievemente l’angolazione finché non entra con facilità.
  4. Utilizza il morsetto sul tubo per aprire il flusso e controllare la quantità di liquido.
  5. Introduci il liquido lentamente.
  6. Ritira la sonda con delicatezza.
  7. Asciuga la zona perineale con un tampone di garza o con telini monouso.
  8. La procedura potrà ritenersi conclusa solo dopo aver trattenuto il clistere per 10-15 minuti prima di evacuare l’intestino, o per lo meno quanto più tempo ti sarà possibile. Durante questo periodo devi rimanere sdraiato, con le ginocchia piegate verso il petto, aiutandole con le braccia.
  9. Dopo aver trattenuto il liquido, siediti sul water e rilassati. Aspetta sino a che non riesci ad espellere acqua e feci.

5) Procedura in due

  1. E’ preferibile che il soggetto venga posizionato sul lato sinistro, con le ginocchia ben flesse e con i glutei vicino al bordo del letto.
  2. Successivamente va posizionata la traversa cerata al di sotto del paziente, se non dovesse essere autonomo avvalersi anche dell’ausilio di un pannolone.
  3. Quando il paziente si sentirà pronto, introdurre la sonda nel canale anale, mentre si tiene alzato il gluteo destro con la mano libera.
  4. Lentamente bisognerà introdurre la sonda per una lunghezza di circa 9 – 11 cm.
  5. Fermati se senti resistenza o dolore e aggiusta lievemente l’angolazione finché non entra con facilità.
  6. Utilizzare il morsetto sul tubo per aprire il flusso e controllare la quantità di liquido.
  7. Introdurre il liquido lentamente.
  8. Ritirare la sonda con delicatezza ed asciugare la zona perineale con un tampone di garza o con telini monouso.
  9. La procedura potrà ritenersi conclusa solo dopo aver chiesto al paziente di trattenere il clistere per 10-15 minuti prima di evacuare l’intestino, o per lo meno quanto più tempo gli sarà possibile, stando sdraiato sul letto.

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Differenze tra clistere ed enteroclisma

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La differenza tra il classico clistere con peretta ed il clistere con l’enteroclisma è che il primo è una pompetta con una concentrazione di acqua molto bassa, con minore quantità di liquido, e viene usata per chi vuole risolvere un disturbo lieve, come ad esempio la stitichezza.

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L’enteroclisma è invece un kit che si compra in farmacia al costo di circa 5-6 euro, che contiene una sacca da 2 litri connessa ad una canna flessibile dotata di rubinetto all’estremità distale, una cannula rettale (per il lavaggio del colon) e una cannula vaginale (per il lavaggio vaginale). L’enteroclisma è da effettuare solo a digestione ultimata, cioè 4 ore dopo aver mangiato verdure, 3 ore dopo frutta e dopo 5 o più ore in seguito all’assunzione di altro (carne, latticini, farinacei, ecc.).

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Differenze tra clistere, peretta, pompetta, enteroclisma, microclisma e microclistere

I miei pazienti fanno spesso confusione tra alcuni termini come clistere, peretta, pompetta, enteroclisma, microclisma e microclistere: facciamo chiarezza.

Clistere

Con il termine “clistere” in medicina si indica una tecnica caratterizzata da irrigazione di acqua o altri liquidi “curanti” necessaria per liberare l’ultimo tratto dell’intestino (colon o intestino crasso) da feci incrostate, residui non digeriti, gas, fermentazioni, putrefazioni e flora batterica patogena. In base alla loro azione, i clisteri possono anche essere classificati in 5 gruppi:

  • evacuativi;
  • carminativi;
  • di ritenzione;
  • a flusso refluo;
  • terapeutici.

Esistono varie tipologie di clisteri: a siringa, gli enteroclismi, i microclismi e le perette. La differenza fondamentale tra i tre tipi più usati, è la dimensione dei volumi di liquido introdotti:

  • enteroclisma: volume di liquido introdotto tra 0,5 e 2 litri;
  • peretta: volume di liquido introdotto tra 0,1 e 0,2 litri;
  • microclismi: volume di liquido introdotto tra 120 e 400 ml.

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Peretta (pompetta)

La peretta (anche chiamata “pompetta” o “clistere a pera“) è un tipo di clistere costituito da un contenitore in gomma a forma di pera, terminante con un beccuccio; per evitare lesioni all’ano durante l’inserimento, viene lubrificato il beccuccio e il punto di introduzione, eliminando preventivamente l’eventuale aria residua contenuta nella peretta prima di introdurre il beccuccio. Il liquido da introdurre può essere acqua tiepida mista a olio, glicerina, sapone o soluzioni lassative. Per i bambini di pochi mesi, sono disponibili nelle farmacie confezioni “usa e getta”, sagomate in modo appropriato, contenenti piccole quantità di glicerina. Lo scopo del clistere è quello di eliminare il blocco fecale grazie all’acqua o altro liquido, che, aumentando di volume all’interno dell’intestino, fa raggiungere a chi riceve il clistere lo stimolo di defecare e al tempo stesso, “scioglie” anche le feci dure. In ospedale si utilizzano clisteri (chiamati clisma) contenenti soluzioni iperosmotiche di fosfati di sodio e potassio.

Per approfondire leggi: Fare un clistere evacuativo: procedura semplice con peretta

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Enteroclisma

L’enteroclisma è un tipo di clistere avente un meccanismo simile alla peretta dal momento che il suo scopo è sempre quello di introdurre un liquido nell’ano, ma tale introduzione viene praticata con un apparecchio più complesso, venduto in farmacia, costituito da una sacca da appendere provvisto di un tubicino, volto a pulire a fondo il retto e a dare una notevole sensazione di benessere. Come prima accennato, l’enteroclisma permette di introdurre liquidi in quantità maggiore rispetto alla peretta, da 0,5 fino a 3 litri. Il liquido può essere di acqua semplice a cui viene aggiunto sale, oppure con l’aggiunta di sostanze rinfrescanti ed essenze naturali o bicarbonato.

Per approfondire leggi: Come fare un clistere evacuativo: procedura semplice con enteroclisma

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Microclisma (microclistere)

Il microclisma (a volte chiamato “microclistere“, i due termini sono sinonimi), è un tipo di clistere costituito da un dispositivo che viene usato per introdurre nell’ano piccole quantità di liquidi (120-400 ml); è indicato nella stipsi cronica, nelle colonpatie e nelle proctiti irritative. Questo dispositivo medico è particolarmente indicato, al posto del classico clistere a peretta o all’enteroclisma, per la sua azione delicata, in tutti coloro che soffrono di stitichezza ed al contempo hanno emorroidi, ragadi o colon irritabile, oppure nei bimbi piccoli. Può essere utilizzato tranquillamente dalle donne in gravidanza ed allattamento.

Per approfondire leggi: Microclisma: cos’è e come si usa in adulti e neonati

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Microclisma: cos’è e come si usa in adulti e neonati

MEDICINA ONLINE ENTEROCLISMA PERETTA CLISTERE EVACUATIVO PULIZIA COLON MICROCLISMA INTESTINO STIPSI COSTIPAZIONE FECALOMA FECI DURISSIME TAPPO DIGIUNO DEFECAZIONE DIARREA ODORE CIBO TEMPIl microclisma, a volte chiamato “microclistere“, è un dispositivo usato per introdurre nell’ano piccole quantità di liquidi (120-400 ml); è indicato nella stipsi cronica, nelle colonpatie e nelle proctiti irritative.

Precisazione: in questo articolo descriviamo come fare un clistere tramite microclisma, l’apparecchio che vedete nella foto in alto, se cercate invece il metodo per fare il classico clistere con peretta oppure con enteroclisma, leggete:

Quando si usa?

Questo dispositivo medico, con glicerina o altri liquidi curativi, è particolarmente indicato, al posto del classico clistere a peretta o all’enteroclisma, per la sua azione delicata, in tutti coloro che soffrono di stitichezza ma al contempo hanno emorroidi, ragadi o colon irritabile, oppure nei bimbi piccoli. Può essere utilizzato tranquillamente dalle donne in gravidanza ed allattamento.

Come si applica?

La procedura è molto semplice:

  1. lubrificate con gel ipoallergenico la cannula del microclisma;
  2. introducete delicatamente la cannula all’interno del retto;
  3. premete fino in fondo il microclisma oppure fermarsi a metà secondo quanto riportato dalla posologia;
  4. il microclisma va tenuto sempre premuto fino all’estrazione completa dal retto onde evitare fenomeni di risucchio del contenuto;
  5. rimanere in posizione sdraiata, trattenendo il liquido;
  6. attendete l’evacuazione.

Dopo quanto fa effetto?

Un microclisma tende a fare effetto entro massimo 1 o 2 ore dall’applicazione.

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Fare un clistere evacuativo: procedura semplice con peretta

MEDICINA ONLINE ENTEROCLISMA PERETTA CLISTERE EVACUATIVO PULIZIA COLON INTESTINO STIPSI COSTIPAZIONE FECALOMA FECI DURISSIME PALLINE TAPPO DIGIUNO DEFECAZIONE DIARREA ODORE CIBO TEMPO ESCon “clistere” in medicina si indica una tecnica che permette l’iniezione di un liquido nell’ano con lo scopo principale di stimolare l’evacuazione, ma anche utile in caso di irregolarità intestinali e irritazioni della mucosa intestinale, preparazione ad un intervento chirurgico o ad una procedura d’indagine come l’anoscopia, la rettoscopia o la colonscopia, oppure in caso di fecalomi. Vediamo oggi come praticare un clistere tramite una “peretta“, anche denominata “pompetta” (i due termini sono sinonimi). In inglese la peretta viene chiamata “rubber syringe” o “bulb syringes“).

Precisazione: in questo articolo descriviamo come fare un clistere tramite peretta, cioè l’apparecchio che vedete nella foto in alto, se cercate invece il metodo per fare il clistere con un enteroclisma o con un microclisma, leggete:

Occorrente

Per praticare un clistere tramite peretta, occorrono:

  • un kit nuovo per clistere a peretta, acquistato in farmacia;
  • vasellina o gel ipoallergenico o un cucchiaino di olio di mandorle organico, olio di oliva o di cocco, per lubrificare l’ingresso della sonda;
  • cestino per rifiuti biologici.

Abbiamo un ampolla un contenitore di piccole dimensioni con una cannula all’estremità: niente di complesso, la cannula ha una misura utile per restare entro l’ampolla rettale.

Procedura

Se devi praticare un clistere tramite peretta, segui questi step:

  1. Fare stendere il soggetto sul letto, preferibilmente sul fianco sinistro.
  2. Individuare la sede di introduzione, che deve essere visibile e possibilmente sana: può sembrare banale ma potremmo avere infezioni o emorroidi vegetanti all’esterno dell’ano che mostrano false vie o peggio formazioni neoplastiche che possono sanguinare facilmente e possono richiedere a nostra valutazione di non proseguire.
  3. Lubrificare la sonda.
  4. Inserire la sonda fino all’ampolla rettale.
  5. In caso di ostacoli, tornare lievemente indietro e trovare nuova via.
  6. Procedere con l’introduzione del liquido.
  7. Far rimanere il soggetto almeno 10 minuti in posizione sdraiata e sul fianco sinistro.

Se si procede da soli, specie la prima volta, sarebbe opportuno evitare di farsi il clistere. Nonostante eseguire un clistere con peretta è generalmente una pratica sicura, è opportuno avere comunque accanto una persona di fiducia per qualsiasi evenienza. In caso di comparsa di dolore molto intenso o di sanguinamento dal retto, interrompere le operazioni e contattare immediatamente un medico: la peretta potrebbe aver determinato una lesione che non deve essere sottovalutata.

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Manovre ed altri accorgimenti per facilitare l’evacuazione

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  • rilassare lo sfintere anale esterno e stimolare la peristalsi intestinale;
  • diminuire la grandezza della massa fecale in modo da facilitare l’espulsione.

Le tecniche evacuative più diffuse sono:

  • il massaggio intestinale manuale, mediante un movimento lento e circolare, nel senso di svuotamento del colon (orario), per tempi prolungati;
  • le stimolazioni digitali, effettuate a livello dello sfintere anale esterno (mediante dito guantato e lubrificato, per determinare il rilassamento dello sfintere striato) e a livello dell’ampolla rettale (da parte del personale infermieristico);
  • l’introduzione di supposte o di microclismi di glicerina;
  • l’attivazione del torchio addominale (“spingere” con i muscoli dell’addome);
  • l’introduzione di supposte di glicerina;
  • la frantumazione digitale feci;
  • lo svuotamento manuale dell’ampolla rettale.

Ricordiamo che le stimolazioni digitali, come pure lo svuotamento manuale dell’ampolla rettale, devono essere effettuate con estrema prudenza sia da parte del paziente che del personale sanitario: infatti la parete anale non consente di percepire con chiarezza eventuali segnali di “pericolo” quali stiramenti eccessivi, lesioni della mucosa, irritazione del canale anale che a lungo andare possono provocare l’insorgenza di complicanze fastidiose e potenzialmente gravi.

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Clistere: dopo quanto fa effetto?

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I tempi si allungano parecchio, o addirittura il clistere è del tutto inefficace, in alcune situazioni potenzialmente gravi, come la presenza di un fecaloma che provoca un blocco intestinale. Se alla stitichezza si associa un forte mal di pancia e perdura per vari giorni, non è il caso di perdere tempo con vari tentativi di clistere: meglio consultare immediatamente un medico.

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